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venerdì 29 giugno 2012

NAUFRAGIO



Ieri eran di calore, oggi son quelli di coda, sono i colpi che, in questa estate che spinge in su il termometro, Canio e il suo Governo sbattono un po’ in aria per cercare un refrigerio che gli manca. E’ l’ultima di cronaca, quella che non esce dall’ufficio della stampa del Palazzo, ma che, da cronisti anche di nera, andiamo a ricercarci come fanno gli inviati che sono un po’ speciali. Qual’ è dunque la notizia, quella che ci intriga,  quella che ci dice che sto Governo è, ormai, bollito. La variante, quella madre, quella per alberghi, è data persa; così è la disarmante confessione che, a tu per tu, ti fanno i  valenti e autorevoli esponenti.  Il programma più ambizioso, quello comunque venduto come fosse un nuovo lancio della Perla nel secolo che è in corso, quello che avrebbe portato Canio sugli altari e gli avversari fatti cadere nella polvere, insomma:  variante o morte, la parola che sembrava diventata quella d’ordine di questa grande e gloriosa maggioranza, questa parola andrà, presto in pensione e, dopo aver tolto anche i gradi di assessore al veterano,  rischia di far perder anche la gloria al capitano. In questa situazione che è anche un po’ da ridere, corre ai ripari Canio, il capitano, corre ai ripari e tenta il salvataggio dal naufragio, gettando il salvagente per qualcuno, cioè giusto per uno. Ed eccolo impegnato in conferenza, dove, demonizza l’avversario dichiarato, il gran nemico, quello che gli toglie il sonno e la speranza, mentre Lui cerca di trovare una salvezza. C’è una proposta per, forse, accelerare; Lui si butta come fosse una scialuppa, non sta a guardare se la scialuppa è quella con la falla, Lui si butta, nuotare non sembra essere il suo ambiente favorito, Lui  salta su sulla scialuppa con la falla e andrà poi sino sul fondo. Così finisce la prima conferenza dello stralcio ed ora c’è un’attesa, un’altra attesa; se ne riparlerà d’autunno, un'altro autunno, quasi fosse un saldo di fine di stagione, mentre la SIAV dello Zanetta aspetta e si indispetta.               
     

INTERVALLO
Come consuetudine nostra, con la notizia di oggi, diamo un po' di respiro a questo quotidiano tormento; torneremo su questa rete, possibilmente, lunedì 9 luglio.

giovedì 28 giugno 2012

COLPI DI CALORE



Adesso danno il nome anche all’anticiclone; Scipione è ormai passatto, ora arriva anche quello che battezzano Caronte, insomma sarà un’ estate con questi colpi di calore, intervallati da rovesci che più che rinfrescare faranno solo crescere il disagio per questo clima dal nome poi, per chi l’avesse  anche scordato, molto esatto: “ sub tropicale alpino”. In questo clima dunque, ragionare non sempre è così semplice, a volte prevale una certa sonnolenza, vi è poi un calo di energia, le ferie son fatte proprio adesso e non a caso. Chi rimane, chi non riposa, chi le ferie non le prende, poi lo paga, non c’è scampo. Guardiamo un po’ dentro il Palazzo, se è vero quello che sopra abbiamo detto, prender decisioni, tra un anticiclone che è passato e l’altro che è in arrivo,  è sempre un po’ azzardato e, da quello che si sa e da quello che, invece,  si sospetta, la tesi è confermata.
Per quello che sappiamo, in pieno anticiclone, l’ africano, Canio si è letto il parere di Pafundi sul buco dentro al porto  e, felice come un papa, l’ha tutto condiviso e fatto proprio. Siamo d’ estate, c’è un caldo da morire, perché non cercare di finire e allora tira fuori dalle casse un milioncino messo via e chiude il buco, cos’ sia. Per quello che ,invece, si sospetta c’è un continuo tira e molla su cosa fare della piazza di Marconi; c’è chi la vuole sopra e chi la vuole sotto, a secondo di quanto salga o scenda questo termometro d’estate. Girano le carte, girano i progetti milionari, gira un po’ anche la testa, un giorno dicono di si, un giorno anche di no , il caldo non sembra, al meglio, consigliare ed il  problema è meglio rinviare. E’ l’intervallo tra il primo anticiclone e l’altro già annunciato, si aspetta un po’ più fresco e Canio ne approfitta per andare in conferenza per la SIAV srl, ma per quel poco che sappiamo e per tanto che, magari, indoviniamo, la previsione è errata, il caldo sale nuovamente e tira brutti scherzi. Ribolle allora il nostro Canio e dentro in conferenza, sbaglia e fa un’arringa, denuncia gli aguzzini che l’anno preso a morte, promette la vendetta:  giustizia sarà fatta.     
          





mercoledì 27 giugno 2012

C'ERA UNA VOLTA



Ormai le cose promesse nel futuro hanno da declinarsi al tempo che è  passato; così è per quella cosa che si chiamava Palazzola. Anni, decenni son passati da quando al buon Alfonso Pini, quanto mai, venne l’idea di far la donazione e se ora la vedesse la sua villa, uscirebbe dalla tomba disperato. Pazienza, ci vuol solo pazienza, tanta  pazienza, questa parola è la chiave per capire e sopportar chi ci comanda. Una vicenda, ma è solo una delle tante, che si trascina dal secolo trascorso, che dopo un percorso travagliato era approdata, finalmente, nelle sicure mani  del pubblico potere. Imperava allora un tal Racchelli che sembrò trovar la soluzione . Nacque così la fondazione, era l’ottobre, il giorno 27 dell’anno 2000 e  ancora solo 4. C’erano già messi anche dei soldi, mica pochini, 5 milioni dei nuovi euro usciti dalla zecca. Tutti contenti allora? Avranno, magari, anche brindato, questo non si sa, comunque sta che, a parte poi la sorte infausta che ebbe a colpir l’ispiratore, si misero di impegno, forse anche di ingegno per consumar tutti quegli euro che la fortuna sembrava aver dato come dote alla neonata fondazione. Le cose non andarono veloci, ma per fare sol il progetto si ebbero da fare anche i contenziosi giudiziari sulla gara. Morale si andò lunghi, poi  arrivò Canio, arrivò anche il progetto, ma tosto sparirono anche gli euro. Ora la storia sembra già finita, di certo c’è soltanto che Canio, col fischio, ha poi ottenuto che l’altro socio, la Regione, tornasse a cacciar gli euro finiti a pagare il debito sovrano regionale. Così aspettiamo e mentre ormai leggiamo che investire nel turismo culturale è un gran affare, noi aspettiamo, Canio ha altro cui pensare, il grande albergo, nessuno più che ormai ci pensa allora a questa villa regalata e poi dimenticata.      

martedì 26 giugno 2012

CANIO: UN IMPREVISTO


Pafundi, questo è il nome che, da sempre, ormai ricorre quando Canio chiede  parere. Teodosio Pafundi è il legale diventato di  fiducia che, ormai,  lavora a tempo, quasi, pieno a difendere il Palazzo nelle sedi giudiziarie più diverse e che, nei ritagli poi di tempo, “offre” i suoi autorevoli pareri al caro Canio. L’ultimo è quello che data il 15 di giugno di quest’anno ed è il parere sulla questione per il porto. La domanda, giusto assai sintetizzata, era poi questa:
“ E’ lecito o no affidare all’impresa aggiudicataria l’esecuzione dell’opera il cui prezzo è aumentato, per effetto del progetto esecutivo, reso dalla stessa impresa,  del 47% sull’importo del contratto stipulato ? “.  
Il nostro buon Pafundi legge un po’ le carte, consulta qualche testo e poi stila il suo verdetto che in 17 paginette rimette al committente: quelli del Palazzo.
Canio e il suo Governo, per il vero, a quella data avevan già deciso e stabilito che era lecito e possibile, ma ora tutto è confermato dal solito Pafundi che lo dimostra e ci mette anche la firma. Se qualcuno che ci legge pensava, quindi, un po’ diverso, se lo scordi perchè lecito è, invece, proprio buttare un altro più di un milioncino in quel buco dentro l’acqua e, ne consegue, che l’illecito sarebbe, non dico risparmiare, ma anche soltanto spendere il previsto. Niente da fare; si prendono gli articoli, i commi modificati ed integrati, si sbatte, si mescola l’insieme e, non c’è verso, esce il risultato a prova di proiettile lanciato,  il costo sale e il popolo elettore tartassato paga e tace.
Qual è  però il nodo del problema, quello che così fa dire al buon nostro Pafundi, con quel nome è un principe del foro, tenetevi un po’ forte, guardate ve lo copio :
 “ Orbene …………….la necessità di procedere ad una variante deriva non ……………ma dalla necessità stessa di consentire la realizzabilità dell’opera………, non di introdurre modifiche migliorative……., ma di poter realizzare o meno l’opera portuale, così come progettata negli eleborati posti a base di gara, a seguito di circostanze imprevisti e imprevedibili conseguenti ai sondaggi eseguiti dall’impresa vincitrice“.
Così scrisse Pafundi, del foro di Torino, a pagina 8 del parere reso l’anno 2000 ed altri 12 nel giorno 15 del mese quello di giugno. Eran passati di anni ormai 10 da quel primo progetto finito nel cestino della carta, ne eran passati già, almen, 5 da quel secondo progetto, quello che doveva essere perfetto e  andato in gara. Tempo buttato dunque, ci sono sempre i soliti imprevisti, quelli che son anche chiamati imprevedibili, quelli che si mettono al traverso e tutto è belle che spiegato: paga e taci.          



lunedì 25 giugno 2012

CANIO E MATTEO 7,1-5



Oggi è il 25 e alle 10 del mattino e forse 30, in una sala dei congressi, Canio è andato in conferenza, quella dello stralcio tanto per capirci, quella lanciata alla ventura disperata mentre teneva e tiene ferma e chiusa nell’armadio la variante più famosa, quella che noi chiamammo la bozzaccia. Come sia andata proprio non sappiamo e forse manco presto ne sapremo vista la tendenza a segretare un po’ anche tutte queste cose. Comunque questa volta Canio ebbe, per vero, anche una pensata; fare assistere ai lavori la stampa accreditata. Una pensata di quelle che gli vengono di notte, perché quando, di giorno, lo sapemmo  e gli chiedemmo, “ma allora noi chi siamo ? ”, dapprima confermò, poi, invece, ripensò. Cosa oggi sia successo poi davvero, confessiamo, non sappiamo, ma tutto dovrebbe essersi svolto in una sorte di conclave. Comunque fa lo stesso, lo vediamo che arriva puntuale, poi fa l’appello e tiene un piccolo sermone, uno dei suoi soliti, quello dove ci mette la Perla che…blà,blà, blà,,,,,,,,. Ma come caro Canio, oggi il Vangelo è quello di Matteo 7,1-5,  quello che dice che, mentre guardi la pagliuzza del fratello, manco vedi quella trave che tieni dentro l’occhio e tu stai lì a dire della Perla: “ blà, blà, blà…….. .“ Togli dunque prima la trave dal tuo occhio e poi potrai guardare nell’occhio del fratello. Chiusa la liturgia della giornata che ci sembra anche indovinata, cosa successo poi davvero sia, questo sarebbe solo tutta un' invenzione. Neppure manco ne sappiamo se la questione etico penale che abbiamo sollevato sia già arrivata all’ordine del giorno o, invece, soltanto rimandata. Quello che di certo invece c’è, è che tutta lì sta la questione dello stralcio; se è penale non fa un passo, se col voto in maggioranza in conferenza prevalgono coi no, fa qualche passo. Comunque la cronaca di oggi ci fa vedere l’avvio dello smontaggio, pezzo pezzo, di un mostro d'albergo nella ricca terra Lombarda, a noi  vicina; che sia  un presagio ? Poi, visto che ce l’hanno ricordato, guardiamoci anche un po’ in torno, con tutte quante le macerie che la Perla coi suoi tanti  blà, blà,……..dalle promesse le avrà forse rimosse, ma a terra, invece, le ha tutte  ancor lasciate.


domenica 24 giugno 2012

CANIO, IL DOTTORE, IL BILANCIO E PERCHE’ IL NO



Ogni tanto pubblichiamo qualche cosa di integrale e così, questa è la volta che vi mettiamo in rete quel documento sul bilancio che abbiam portato in aula la sera del solstizio. Buona lettura.   

GRUPPO CONSILIARE INSIEME
Relazione al documento di bilancio 2012 e pluriennale

A dispetto di una consolidata abitudine degli amministratori al lamento finanziario programmato, il quadro delle risorse che risultano, di parte corrente, disponibili per l’anno in corso, non muta, sensibilmente, rispetto a quello dell’esercizio chiuso, comunque migliora.
Così crescono da 3 milioni e 503 mila a 3 milioni 707 mila le risorse proprie dalle imposte e dalle tasse, calano, un poco, i trasferimenti, - 76 mila; al netto della partita accesa per la questione IVA sugli impianti gas, aumentano, di circa 300 mila, le risorse provenienti dai servizi propri e dalla gestione del patrimonio.
Si conferma il quadro generale che vede i comuni turistici  beneficiare di risorse , “compensative” ,  rispetto a quelle che la sola popolazione residente garantirebbe loro e quindi, la poca fondatezza dei lamenti ricorrenti.
Questo, almeno, per quanto riguarda il quadro delle risorse correnti. ICI prima, IMU ora e nuova  imposta di soggiorno insegnano ed  il loro gettito   compensa così ed ampiamente, la perdita di trasferimenti che derivano dalle norme di stabilizzazione della finanza pubblica generale.
Quanto poi alla capacità e volontà delle amministrazioni locali di trarre beneficio da situazioni locali più felici della media generale, questa è tutta altra storia.
Certo è che l’abbondanza non genera virtù reale, ma solo, semmai, quella legale, tanto che registriamo, subito, il consumo dell’intero previsto gettito della nuova imposta di soggiorno, destinato, prontamente, a colmare l’ennesimo buco che, dopo, ormai 10 anni, si è aperto, nuovamente,  nell’acqua del porto, porto che è il nostro scandalo locale.
L’amministrazione che, da  sette anni, ne segue la vicenda e che, tra i suoi primi atti, può vantare la concessione della liberatoria, del valore di 300 mila euro, data  a professionisti il cui redatto progetto risultò irrealizzabile, si vede ora il nuovo progetto, mandato in gara, ribaltato, un’ altra volta, da una ditta vincitrice di gara ed incrementare i costi del 47 % rispetto a quelli scritti in un contratto, solo da poco, stipulato. Qualunque sarà l’esito finale di questa vicenda, nessuno dovrà farsene merito.
Per ora registriamo l’ennesimo prosciugamento di risorse per un’opera fantasma e contro questo prosciugamento ci opponiamo.

Luci ed ombre si vedono nella lettura del bilancio, il cui dato di confronto tra previsione e rendiconto ultimo, rimane però falsato da un elemento; la tendenza cioè a partire bassi e a chiudere in salita, spese e entrate. 4 milioni 879 mila era stato il dato previsionale 2011, chiuse a 5 milioni 582 mila, da cui togliamo, pure i 400 mila e rotti della partita gas, ma 5 milioni 070 mila è il dato previsionale 2012. Quest’ anno si spenderà, quindi,  meno o si spenderà di più  rispetto l’anno trascorso ? Chi lo sa,lo vedremo solo  alla fine esercizio.
Se dovessimo condurre la curva lungo le cifre di spesa corrente, essa andrebbe un po’ giù e un po’ su, alla fine l’impressione è che non cambierà poi molto, in linea insomma con il conservatorismo  consolidato di questo vostro  governo.

L’assenza, negli ultimi giorni, della funzionaria di ragioneria, non ci ha permesso di approfondire meglio alcuni aspetti che avremmo voluto e questo rende carente l’analisi e alcune conclusioni; ce ne dogliamo.

Ad esempio non abbiamo capito se, effettivamente, la spesa per il personale avrà, in previsione triennale, un leggero calo o no. A parte infatti la riduzione per cantieri di lavoro, le vacanze che sono intervenute, che interverranno poi ancora in corso d’anno o gli incrementi, sono registrati nel loro saldo netto di spesa per l’anno in corso? Così dovrebbe, ma allora perché non c’è variazione sensibile sulla proiezione di spesa 2013, 2014 ?
Che dire poi dei documenti di programmazione triennale del personale dove in atto n. 1 G.M. si prevede la copertura di posto C in uscita e in documento 2, pari data, sempre G.M. si denuncia tale mobilità come economia di spesa, economia che, se tale poi non sarà, per intanto la si assegna al 50 % ad incremento del fondo incentivante, per poi , forse, ridurlo, se il piano triennale sarà poi attuato ?
Domande che, al momento non hanno risposte, comunque un fatto è certo e che, senza timore di perdita o di mancati guadagni di consensi,  occorre dire che la somma delle dotazioni di risorse impegnate per il personale ( 1. milione e 392 mila anno 2012) e la sua complessiva consistenza numerica , non si esprimono in una adeguata produttività. Sotto questo profilo si deve ,quindi denunciare, non tanto la politica dell’Assessore munito di delega a riguardo, quanto piuttosto l’ assenza di una sua politica riformatrice e programmatrice. A, parziale, scusante vorremmo dirgli che non è facile, ma questo non significa proprio niente e non lo esonera dal provarci. Comunque registriamo l’ennesimo avanzamento dei livelli superiori, inseguendo, anche noi, il record del comune di Taranto quanto a generali nell’organico del suo corpo di polizia, là  sono tutti meno due.

Comunque registriamo anche l’ennesimo atto di mancata rinuncia a prebenda alcuna da parte degli amministratori e, a dispetto delle indicazioni e delle dichiarazioni al sacrificio, registriamo ancora previsioni di indennità  che, come sappiamo tutti, sono calcolate su di una popolazione che, censimento insegna, non c’è.  

La disponibilità comunque e sempre di risorse importanti, la cecità di prospettive diverse, l’illusione che il quadro di finanza locale, per la parte governata dal centro, poi mutasse, ha distolto il governo locale da un obiettivo importante che poteva essere raggiunto, anno per anno, una revisione della spesa che se voleva dire non fare alcune spese anche  effimere, al proposito non sembrano queste ridursi  per il 2012, voleva dire, specialmente, fare le stesse cose spendendo meno e quanto ad esempi di sprechi ne abbiamo portati molti in quest’aula, ma senza effetto alcuno.

Se i rubinetti per gli investimenti sono stati, progressivamente, chiusi dalle leggi di stabilità finanziaria generale, bisognava fare di necessità virtù;  ripensare modelli gestionali,  saper rinunciare a soluzioni consolidate, imporre processi di spesa più virtuosi accrescendo i controlli interni, operare una virtuosa politica di esternalizzazioni sfruttando l’effetto depressivo della domanda sui prezzi messi in concorrenza, mettere mani al giocattolo di Stresa Servizi (vedremo come andrà a finire a non seguire i nostri consigli…..) ,  governare e utilizzare i modelli di finanziamento privato degli investimenti pubblici economici che sono consentiti e che potevano essere una risposta vincente.
Neppure possiamo dire che ci avete  provato ed il mercato non ha risposto, manco si è voluto provarci. Per inettitudine ? Per contrasti interni sui programmi ? Per rivalsa a suggerimenti che da questi banchi arrivavano ?
 Non lo sappiano; registriamo soltanto il nulla e il nulla ancora, ma l’inseguimento, forsennato, da parte di un capo del governo locale  confuso nei suoi obiettivi, verso un modello di città da privatizzare in tutte le sue dimensioni e da svendere alle potenze economiche locali, senza che nel frattempo, uno che uno soltanto dei problemi infrastrutturali sia stato risolto e che , persino, lo stato manutentivo del bene pubblico  più diffuso, la viabilità, in tutte le sue componenti, versa in stato di collettiva vergogna.

In questo quadro, il patto di stabilità e i suoi vincoli diventano il caprio espiatorio per giustificare ogni mancato raggiungimento di promesse e l’immobilismo totale. 

Bravi, siete in vista dell’ultima boa, girata la quale inizia la discesa e si va al traguardo.  Non vi arriverete da vincitori, ma da perdenti.


sabato 23 giugno 2012

CONSIGLIO NEL SOLSTIZIO II


 
E così inizia il secondo dei due tempi, c’è una mozione, sarà la sola, con cui minoranza torna a insistere sui soldi già buttati per opere mal fatte e che non assolvono lo scopo. Sono gli approdi di soccorso che, dopo lunghe attese, alla fine, quanto mai, son stati fatti. E’ il Vice delegato che si accinge alla risposta e, come  c’era da aspettarsi, si trincera dietro i tecnici , quelli appunto da noi stessi  “incriminati “ e che , ma guarda il caso, hann  scritto che tutto è nella norma, un paio di pali e tutto è messo a posto. Tira e bistira, il Vice è già pronto ad archiviare la faccenda, allora  l’aula scoppia, Piervalle non ci sta ad ascoltare la manfrina , volano gli stracci e le parole. Qualcuno intimorito, poi si dice indispettito, lascia il seggio e se ne va, ma tutto poi si ricompone e torna anche più a norma tanto che Canio dice si che boccia la mozione, ma c’è un impegno suo formale a sollevare le questioni di Piervalle avanti gli additati soggetti responsabili. Va bene, ma vi curo dice Piervalle e se la cosa non va a posto si manda poi il rapporto alla corte anche dei conti. Ora rimangono i soliti interpelli, Canio cancella quello della Lega che in aula  manco c’è e, da raffinato qual sempre è stato, invita i suoi se mai lo vogliano, a lasciare. E’ un altro battibecco con Piervalle che accusa Canio di essere scorretto e inadeguato a dirigere il Consiglio. Comunque si va avanti, ci sono due interpelli sul demanio, nella risposte c’è l’impegno ad attuare  quanto chiesto; c’è lo stato della vasca per il bagno al Lido di Carciano  e, anche sta volta, il Vice ci racconta che tutto è pronto alla ripresa dei lavori e che entro l’anno sarà tutto finito; sarà vero ? Lo vedremo. C’è una questione che attiene alla gestione del Consiglio , di mezzo c’è un articolo del suo regolamento. Qui Canio fa il sornione ed il pacione, ma alla fine sembra che si impegni a un nuovo testo equilibrato. C’è una questione non molto trasparente, la gara per il bar del Bolongaro. C’è un sospetto, la risposta lo conferma e lo rafforza, loro lo chiamano buon senso, or ne prendiamo atto, poi vedremo. C’è la cascina di Carciano, il bando è in ballo ancora un' altra volta, per l’anno non si parla, chissà quando. C’è il Loco giù sul Lido dove il Comune perde quest’ anno un po’ anche dei soldi e Canio riesce a dire che,invece, li guadagna. C’è poi il referto chiesto sull’ attività del Corpo. Il Vice lo legge e lo consegna. Lo studieremo e poi vedremo. Finisce il giorno del solstizio, finisce anche il Consiglio. Canio ringhia ancora mentre esce sulle scale, ce l’ha proprio su a morte per quell’ osservazione, la numero col 3; promette anche la vendetta.   

venerdì 22 giugno 2012

SOLSTIZIO COL CONSIGLIO I


Ore 21, quasi c’è nessuno, poi  pian piano qualcuno si fa avanti, Canio è il primo, è pronto, seduto sulla cattedra si è tolto anche la giacca, arriva minoranza, sta volta è uno soltanto e gli avversari quasi tutti, c’è anche tal Coppola che questa volta si siede in fondo al banco e, quasi sempre, si asterrà. Comincia con l’appello, son quasi più gli assenti che i presenti, comunque si va avanti e il primo a essere trattato è il così detto piano del triennio delle opere.  Quattro parole dette da Canio è presentato, solo che è anche belle tutto già cambiato e di quel piano messo, per legge, in deposito, non c’è più niente, è un altro piano, dove le opere slittano e si cambiano, dove quel porto prende il posto e si mangia i soli quattro soldi disponibili. Eccezione dunque solleva minoranza, eccezione perché la legge manco è rispettata , si cambiano le carte in corso d’opera e non si mettono in deposito e quanto ai contenuti, manco l’ombra. Vi ricordate la bagarre scoppiata in aula su quella previsione per la piazza detta di Marconi ? Poi il Vice disse e si corresse, che la ragione invece c’è l’aveva proprio il Valle. Correggeremo disse ancora, infatti torna in aula tale e quale, cambia l’anno, va in fondo di mandato, tutto lì, ma è sempre il solito parcheggio, rifatto in superficie. Parole al vento, caro Canio, parole al vento e tanta confusione nei programmi e nella testa; loro l’approvano, noi glielo bocciamo.
Si passa al piatto forte della sera, quello del bilancio “preventivo”. Piervalle alza il suo dito  e chiede che il Dottore sia fatto esente dal leggere tanti di quei numeri, quelli si depositati e conosciuti; "mi spiazza un po’ questa richiesta" replica, gentile, il nostro buon Dottore, "ma ci provo". Canio lo invita e lo sostiene, pure Lui, ad esser un poco anche coinciso. Così comincia  la lettura ritagliata che arriva, presto, in fondo alle cartelle preparate.
E’ una serata sotto tono, il capogruppo Galli, persi i gradi, evita i sermoni  che sempre era solito illustrare, non si capisce cosa pensi, sta assorto, un misticismo prolungato dura tutta la serata. Tocca quindi all’unico Piervalle che, questa volta, da lettura di un documento sul bilancio. Non c’è l’aspetto tecnico, va al nodo, l’assenza di un progetto di mandato al passo con quella che è la crisi di finanza che investe anche quella degli enti comunali. C’è l’accusa per quel buco dentro l’acqua che è quel porto e che si mangia, per intanto, tutta la nuova imposta di soggiorno, c’è la sintesi di tutto ed in fondo l’infausta previsione: “ Bravi, siete in vista dell’ultima boa, girata la quale inizia la discesa e si va al traguardo. Non vi arriverete da vincitori, ma da perdenti “.
Lo approvano il bilancio ed il Consiglio va, ancora, un poco avanti; c’è il solito gettone di presenza che Canio, che non c’entra proprio niente, invita tutti i suoi a prenderselo anche loro, così va in lite con Piervalle che contesta l’  intervento inopportuno, poi votano e l’esito è scontato.
C’è la richiesta di due Chiese, quella di Carciano e quella su di un' Isola. Son solo 5 mila euro, vanno all’ Isola,quella di Carciano è proprio quella sotto inchiesta.
Si va verso la fine dell’ordine del Capo, c’è ancora un piano di un privato per un riassetto in Selvalunga, c’è forse da pagare la Pro Loco se mai si prende in cura la sala del Canonica, c’è un cambiamento alla convenzione con Nebbiuno.  E’ finita, adesso viene minoranza e allora torno dopo.      

giovedì 21 giugno 2012

CANIO FURIOSO


Questa sera si va in replica e ancora un’altra volta Canio porta in scena sempre i testi, che minoranze, già da molto, han presentato. Se poi Canio  si decida, finalmente, a completare il programma dell’intera sua serata, forse questo, come sempre, non si sa. Poi c’è anche sto problema; il problema sta nel fatto che chi presiede anche il Consiglio, sempre Canio ben si intende,       questa volta da più giorni si è incazzato, no è furioso, anzi è ringhioso, è poi anche un po’ rabbioso, dite voi come volete, c’è sta sera giusto il rischio di incidenti e di scenate per un niente o per non nulla. Quasi, quasi stiamo a casa aspettando che si sbolla, che raffreddi un po’ sta febbre, che gli scenda la pressione e che il suo battito rallenti; per fortuna c’è il dottore, sempre pronto a intervenire, a soccorrere al bisogno. C’è però anche sto caldo del solstizio e la sala del Consiglio è una bolla di calore, sempre pronta  a fare un botto, poi ci accendono, a manetta, per far fresco anche le macchine, che si mettono a ronzare come mosche fastidiose. C’è di tutto, c’è un complotto, siamo certi, contro Canio il Presidente, c’è un complotto per tesarlo come mai prima di ora e vedere quanto tiene e se poi….. tiene. Quasi, quasi stiamo a casa aspettando che si sbolla, che si sbolla, mica tanto, già perché qui sta la ragione: che la festa che aspettava gliela abbiamo già guastata. Quella festa organizzata per il giorno 25, Santa Tigre di Maurienne, forse è andata rovinata; quell’ accusa indirizzata con quel dito a Lui puntato deve avergli tolto il sonno e gli ha dato questa furia inaspettata e incontrollata, ma chi fa anche l’aspetti, prima o poi viene il momento, gira il vento.     

mercoledì 20 giugno 2012

GIALLO



C’è il concorso "giallo Stresa"; c’è quest’anno anche il festival letterario con dentro un po’ di  genere del giallo; ma c’è anche che, in canonica, proprio il prete, l’arciprete, forse cade, prende un botto e finisce la carriera;  c’è poi  pronto già il supplente, forse un poco anche aspirante; non fa in tempo a dire  messa che finisce già inguaiato in vicende anche penali come fosse  un maggiordomo in Vaticano. Fin qui dunque solo la cronaca e sta volta il Palazzo è fuori gioco, mentre nella polvere chi finisce è proprio anche l’altare, quello insomma che se dispensa assoluzioni, tra finanze dello Ior, preti e vescovi accusati e le guerre di prelati tra le mura, di peccati ne produce a livello industriale, quanto e più forse ne assolve. Qui in canonica c’è quindi un po’ il giallo ed il detto: “morto un papa arriva un altro”, è rinviato. Dopo un botto  arriva, invece, l’ altro botto, anche più forte; non c’è pace, c’è la coda del demonio che si mette di traverso nella guerra della prima successione per la cattedra vacante. C’è materia per il giallo; un canonico stordito, l’altro andato sul giornale nella cronaca di nera per vicende edificanti, i fedeli e i fedelissimi  pure loro ora storditi, il ricorso all’esorcista sembra proprio necessario per scacciare sto demonio che è insediato, motu proprio, sulla cattedra vacante.   


martedì 19 giugno 2012

IL MINI OFF SHORE


Sembriam degli abbonati: prima c’era l’off shore, poi ci sono stati anche un po’ i rally e adesso ci hanno messo  le moto che corrono sull’acqua. Quando c’è rumore, non si scappa, ci siamo pure noi, come se il rumore facesse promozione; unica cosa positiva, almeno lo si spera, in quest’ultimo caso non sembra che Canio abbia messo anche dei  soldi, sempre nostri, ben si intende. Comunque con un po’ di accelerate, di frenate e smanettate, anche questa volta è così andata; con quale richiamo, con quale eco e con quale  effetto promozione non sappiano e, di certo, mai sapremo. Rimane poi il mistero, da svelare, sul perché mai tanto sia sto strano gusto per tutta la serie di quelle scatolette che sia fatte di plastica che di latta, per funzionare fanno solo del  rumore e perché mai abbiano tutte scelto proprio questo pezzo anche di lago, scambiandolo per pista: vuoi che sia di Monza, di Imola o Le Mans. Di certo, da quel poco che sappiamo, è che Canio ci va matto. Macchinine, modellini e soldatini devono essere il suo hobby inconfessato e preferito, da stratega, cui dedicarsi, con passione, nei rari liberi momenti dagli affari di stato e dagli affari di governo. Quando e  poi se viene l’occasione di sperimentar dal vero le prove fatte coi giochini, chi più lo tiene, salta come un matto. Comunque poi che sia, diamogli tregua, la corsa in  moto d’acqua  deve esser stata anche per lui la giusta distrazione dopo giornate chiuse, tra le mura, a studiar di strategia e di tattica d’attacco e di difesa, da quando insomma  è messo sotto assedio dai cannoni, schierati già puntati  e pronti al fuoco diretto sul tetto del Palazzo.                  


lunedì 18 giugno 2012

METEO PREVISIONI


Settimana calda quella del solstizio, anzi caldissima, così concordano tutte quante le meteo previsioni ed ecco che il 21, ore 21 Canio farà l’appello. Per carità, niente di strano e niente di drammatico, ma la solita chiamata, nome per nome e poi darà inizio alla serata. 17 gli argomenti, non si schioda anche dai numeri che si ripetono insistenti, 8 son di maggioranza, 9 son di minoranze, sempre quei soliti però che Canio ha, quando era giunta mezzanotte, più volte, rimandato. Sarà questa la volta quella buona ? Ci speriamo. Niente stavolta sembra tanto clamoroso; il solito bilancio un po’ copiato, il solito piano triennale delle opere, mal fatto ed anche lui un poco ricopiato, il solito voto per il gettone di presenza alle sedute, qualche ritocco, un poco qui e un poco là, a cose già fatte e anche decise, 5 mila d'euro a una parrocchia, un piano di riassetto e la finale liquidazione della Istituzione biblioteca; insomma quel che è certa sarà l’audizione della lettura dei numeri in bilancio che, simili a quelli scritti sulle pagine bianche della Telecom, dovremo anche ascoltar, senza capire, per tre quarti di un’ora di consiglio, poi più niente, ma intanto ci toccherà subir la punizione a noi inflitta dal dottore messo alla cura di un bilancio. Speriamo quindi che non si faccia mezzanotte  tanto presto, altrimenti, anche stavolta, Canio ordina un mezzo coprifuoco e ci manda tutti a casa senza neanche una delle risposte che attendiamo. Quanto a queste, sono in agenda da più tempo, qui non ne parliamo. Più interessante sarà invece registrare la temperatura quella sera, già perché, a parte le meteo previsioni nel solstizio, sembra anche salita quale effetto dei cannoni schierati ad alzo zero. Il comandante Canio, questo è certo, non pare aver gradito, anzi sembra furibondo, sta riunito davanti alle carte militari dove studia la mossa che non trova. Il 25 del mese si avvicina, anzi è già lì e Lui che credeva di brindare, rischia invece di finir davanti  la corte: quella marziale.

sabato 16 giugno 2012

POSTE A CAVALLO


Per sei raccomandate RR, si sfilano altrettanti bigliettini, col ricalco, messi in mostra, quelli con il mittente e il suo destinatario, poi altri sei per le cartoline del ritorno. Si va a casa a compilare un po’ con calma e dopo un paio di giorni si entra in un ufficio a consegnare. I bigliettini, caro mio signore, non vanno mica bene,  questo è un altro ufficio e son diversi. Va bene ho la pazienza e li riscrivo tutti quanti. Quanto costa ? Fan 5 di euro per ciascuna, bene ma l’altra volta ne ho pagati giusto 12 di euro. Dipende, caro signore, dai bigliettini compilati, ma è lo stesso, anche con questi c’è la ricevuta col  ritorno. Va bene ho la pazienza, ma la macchina si inceppa anche sta volta e la pazienza scappa a quelli che stanno messi in coda. Se vuole torno dopo, con più calma. No stia pure perché la macchina è inceppata anche per gli altri. Finalmente la macchina riparte, faccio le corna e stampa anche la sesta, poi ci sono anche sei ordinarie. Morale fanno 44 euro e qualche rotto. Ecco il bancomat, gentile mia impiegata; spiacente mio signore,  dice un poco imbarazzata, il bancomat non vale per le lettere, ma solo per gli altri pagamenti. Torno a casa, prendo la moneta, ritorno, pago e ringrazio, fuori c’è già la diligenza che subito riparte.

venerdì 15 giugno 2012

CONSIGLIO DEL SOLSTIZIO


CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
IL SINDACO

DISPONE

di convocare il consiglio comunale

Giovedì 21 Giugno 2012, alle ore 21.00
presso il Palazzo dei Congressi, Sala Consiglio Comunale 
Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO
Seduta pubblica

1. Piano triennale opere pubbliche 2012/2014 ed elenco annuale anno 2012. Approvazione definitiva. 
2. Esame ed approvazione Relazione Previsionale e Programmatica triennio 2012/2014, Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2012, Bilancio Pluriennale 2013/2014 e Piano Generale di Sviluppo. 
3. D.M. 19.04.2000, n. 119 - Determinazione misura del gettone di partecipazione alle sedute consiliari, anno 2012.
4. L.R. 15/89 - Determinazione quota oneri di urbanizzazione per interventi relativi ad edifici di culto. 
5. Istituzione Centro di Cultura di Stresa. Esame ed approvazione bilancio di liquidazione - esercizio finanziario 2011.
6. P.E. 3/2012 - Piano di riassetto Rio Selvalunga. Approvazione progetto.
7. Esame ed approvazione integrazione convenzione con l' Associazione Turistica Pro Loco Stresa per la gestione dell' Ufficio I.A.T. "Città di Stresa" - 1 aprile 2011/31 dicembre 2013, rif.to. D.C.C. n. 43 del 28.04.2011.
8. Convenzione con il Comune di Nebbiuno per la gestione in forma associata delle funzioni plurime di tecnico comunale nell' area lavori pubblici e manutenzione del verde. Esame ed approvazione modifica articolo 7 e nuovo riparto spese. 
9. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza. Concessioni del demanio lacuale. Stato della riscossione. Riserva di posteggio per la sosta di natanti in transito (prot. n. 4572 del 30.03.2012).
10. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza. Piano disciplinante l'utilizzo del demanio lacuale. Integrazione (prot. n. 5473 del 30.03.2012).
11. Gruppo Consiliare Lega Nord. Interpellanza su Servizio S.U.A.P. (prot. N. 6541 dell' 8.5.2012).
12. Gruppo Consiliare Insieme! Mozione in materia di opere di attracco in località Isole Pescatori e Bella (prot. N. 6930 del 15.05.2012).
13. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in materia di sospensione e ripresa lavori di costruzione piscina comunale (prot. N. 6929 del 15.05.2012).
14. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in merito alla corretta interpretazione dell' articolo 23 del regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale (prot. N. 6932 del 15.05.2012).
15. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in merito all' intervenuto affidamento di contratto di locazione commerciale (prot. N. 6933 del 15.05.2012).
16. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in materia di affidamento in concessione di beni pubblici (prot. N. 6934 del 15.05.2012).
17. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in materia di attività del servizio di Polizia Municipale anno 2011 (prot. N. 6935 del 15.05.2012).

IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia) 

giovedì 14 giugno 2012

NON FAREMO PRIGIONIERI




Ieri l’avevamo già annunciato: un pezzo da 90 è in posizione e pronto al fuoco. Oggi vi anticipiamo, nel testo che sotto riportiamo, tutte le ragioni che abbiamo consegnato a Canio, comandante in capo dell’esercito avversario. Ora si aspettano le reazioni di risposta, ma vista la preventiva defezione, dentro il suo stato anche maggiore, dell’arcinoto Professore, non è difficile pensare che poi anche la truppa, alla vista dei cannoni pronti al fuoco,  cada  in depressione, butti via le armi,  prenda la fuga e lasci Canio proprio solo davanti ai cannoni del nemico. Comunque poi vedremo, quel che è certo è che quando parte il colpo non lascia prigionieri, quindi ora  l'  ultimatum è lanciato : “ arrendetevi e sarete risparmiati ”.

Testo dell'osservazione depositata :

"– Violazione art. 323 C.P. – Abuso d’atti per ingiusto vantaggio patrimoniale connesso a violazione di legge-"

L’osservazione solleva un problema di ordine penale che configura la procedura avviata entro un quadro, possibile, di commissione di reato ed in particolare rappresenta la possibilità di incorrere, da parte dei soggetti promotori ed autori dell’avviato stralcio di variante, nel reato di cui al’art. 323 C.P. . Si configura, infatti, come anche ed ampiamente esposto nel corso della precedente osservazione, la violazione del principio di imparzialità di cui all’art. 97 della Costituzione, principio, nella cui inosservanza la giurisprudenza, anche di Cassazione, individua il profilo della violazione di norme, costitutivo quindi della struttura del reato di abuso per la parte in cui ha riguardo all'attività della pubblica amministrazione le cui decisioni vengono assunte al termine di un procedimento amministrativo in cui devono essere acquisiti gli interessi e gli elementi utili ad una deliberazione, il più possibile ponderata, con esclusione di favoritismi e parzialità negli atti.
Di più ed inoltre, l’ ampiamente rilevata insufficienza istruttoria, integra la violazione della normativa di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, in materia di procedimento amministrativo, che all'art. 3 impone la completezza dell'istruttoria di una pratica che, nel caso, seguiva ad una istanza promossa da soggetto estraneo alla pubblica amministrazione e beneficiario finale del vantaggio patrimoniale che conseguirebbe nel caso di accoglimento e di buon esito finale dell’intero procedimento così avviato.
La palese trattazione in forma separata, disgiunta e privilegiata, dell’interesse che fa capo alla SIAV srl, rispetto a tutti i restanti soggetti coinvolti nella variante principale, parcheggiati questi ultimi su un binario morto in attesa  del loro sorpasso da parte della SIAV srl medesima, manifesta, in forma eclatante, il diverso e miglior  trattamento che l’amministrazione intende garantire a quest’ ultima, violando l’art. 97 Cost. e a ciò pervenendo con l’utilizzo di una motivazione formale che si riconduce, unicamente, alle regioni espresse nella istanza della SIAV stessa, ma non sostenute da una, minimamente, adeguata obbligatoria istruttoria, suscitando così la duplice violazione di legge con riferimento, ulteriore, alle disposizioni sul procedimento amministrativo.
L’interesse patrimoniale poi non soltanto si configura quale vantaggio che ad un soggetto deriverebbe dalla approvazione, indebitamente  accelerata, dello stralcio di variante in relazione al possibile utilizzo edificatorio di aree di proprietà, ma anche in relazione al beneficio, in termini di utilizzo di contribuzione pubblica assegnata, quando ancora il progetto è, urbanisticamente, non conforme, per la realizzazione dell’intervento edificatorio.
La scadenza temporale di tale assegnazione viene posta a motivazione della richiesta di un percorso privilegiato e riservato, ma  un’ istruttoria, assente, non ha consentito di investigare  proprio l’ aspetto più singolare cui la richiesta si riconduce, ossia coma abbia potuto, un progetto privo di conformità urbanistica, quindi, inattuabile nei tempi di una procedura ordinaria di variante strutturale,  beneficiare di contributo pubblico. 
Peraltro una variante strutturale porrebbe come suo obbligo proprio quello di porre avanti l’amministrazione il quadro generale degli interessi imprenditoriali coinvolti, confrontandoli con i parametri e gli indirizzi pianificatori generali e pubblici che essa stessa amministrazione si è data al momento di avvio della procedura.
Con lo stralcio si elude tale dovere dell’amministrazione, intendendo sottrarre SIAV al confronto generale, privilegiando per essa, invece, un percorso protetto che la possa così sottrarre  ad un  esame congiunto con tutti i restanti soggetti portatori di interessi legittimi coinvolti nella variante strutturale principale. In questo modo, operando, nel frattempo, il blocco sostanziale della procedura della variante principale, si cerca di ottenere lo scopo di far decollare quella stralcio nel tempo più celere possibile, per così farla atterrare su una pista esclusiva e senza che incontrino modifiche le soluzioni urbanistiche, già prospettate nel dettaglio, di scheda n. 172, del comparto edificatorio H2, di proprietà SIAV.
C’è tuttavia di più ed altro che può avere rilevanza sia sotto l’aspetto del vantaggio patrimoniale che conseguirebbe a SIAV, sia sotto l’aspetto del diverso e privilegiato trattamento che, sempre ad essa, verrebbe riservato.
Con questo ci si vuole riferire al fatto che SIAV risultò aggiudicataria nell’ambito  di una singolare  gara indetta dal comune di Stresa con CC n. 34 del 23/08/2007, della assegnazione di mc.13.000  di “diritti edificatori” da collocarsi sull’area H2 medesima, avendo formulata l’unica offerta  per un prezzo di €. 1.562.925,00. Successivamente, a seguito di intervenuta imposizione sulla parte di tale area occupata da ville storiche, di un vincolo di tutela ai sensi del D. Lgs.42/2004, lo stesso Comune, retto sempre da una giunta guidata dal medesimo Sindaco oggi in carica, ebbe a rivedere il proprio operato.
L’amministrazione dell’epoca infatti, con proprio atto di indirizzo assunto con deliberazione n. 181 del 25/11/2009, ebbe a, meritoriamente, sostenere che :
“ ritiene sussistenti i presupposti giuridici per la revoca parziale del provvedimento della aggiudicazione definitiva in quanto è interesse pubblico salvaguardare la corretta e ordinata gestione del territorio nel rispetto del vincolo della tutela di interesse storico culturale apposto sugli immobili e pertanto ridurre la volumetria originaria, in modo tale che risulti compatibile con i provvedimenti di imposizione di vincolo”
Conseguente a tale atto, ridusse a mc 3.500 la quantità di volumetria assegnata ed il prezzo venne ridefinito in €. 420.770,00, mentre una successiva variante non strutturale ex art.17 comma 7 L.R. 56/77 e s.m., approvata con deliberazione CC n. 8 del 03/02/2010, dispose il trasferimento di mc. 3.500 sull’area H2.
Ribaltando ora quella decisione, l’amministrazione, ignorando le sue stesse motivazioni prese a base per ridurre la volumetria assegnata sull’area H2, mira a riassegnare i volumi stralciati, anzi  prevede di assegnarne anche di più, ma ciò non viene fatto rimuovendo esplicitamente i veti che si era posta e ripristinando quella procedura di assegnazione onerosa che si era conclusa ,positivamente, soltanto per 3.500 mc., ma lo intende fare nell’ambito di una ordinaria procedura di variante strutturale che vede, però, SIAV srl , ad un certo punto, sfilarsi da sola dal complesso dei soggetti coinvolti per correre, senza concorrenti, al traguardo e senza più l’onere di pagare quel prezzo in origine offerto e solo, parzialmente, pagato.
L’iniziale finalità che SIAV  si era posta attraverso l’offerta di un prezzo per “acquisire”  mc. 13.000, non più perseguibile attraverso una procedura ex art.17 comma 7 L. R. 56/77, in quanto nel frattempo è stata saturata la capacità legale di utilizzo della norma, viene però, ugualmente, perseguita.  Si attua cioè l’inserimento della richiesta nell’ambito di una complessiva variante strutturale, ma poi e con il consenso dell’amministrazione comunale, si ripropone una posizione di vantaggio di SIAV tra tutti i restanti ” concorrenti” inseriti nella variante, sfilandola da essi con la sua inclusione in una variante ad personam, sostanzialmente assimilandola ancora ad una variante art.17 comma 7, evitando però il pagamento del prezzo, inizialmente offerto, e ignorando la motivazione con cui l’amministrazione aveva, a suo tempo,  motivato il taglio dei volumi posti a gara e posto il tetto a quota mc. 3.500.    
SIAV si vede, quindi,  beneficiaria di un ulteriore vantaggio patrimoniale pari alla differenza tra i due prezzi, quello offerto e quello pagato, cioè di €. 1.142.155,00 e posta al centro di una procedura privilegiata che la sottrae al confronto con tutti i restanti soggetti di interessi legittimi coinvolti nel processo di variante e scavalca le motivazioni che la stessa amministrazione usò per giustificare la riduzione della assegnazione delle volumetrie che oggi, senza che la situazione di diritto e di fatto dell’area H2 sia mutata, mira a riassegnare, in termini anche superiori. 
Non vedere l’evidenza di un comportamento della pubblica amministrazione che, a fronte di palesi vantaggi patrimoniali conseguibili da un unico soggetto, è lesivo dei doveri di: imparzialità, pari trattamento, equa comparazione degli interessi coinvolti nell’ambito di un procedimento amministrativo volto alla formazione, per revisione, di uno strumento di pianificazione, per definizione,   a valenza generale, non vedere tale evidenza appunto, configgerebbe con il dovere e la funzione che i singoli Consiglieri debbano svolgere e assoggetterebbe essi stessi in ambiti di responsabilità omissive, in caso di mancata denuncia da un lato, e/o commissive, dall’altro, ove anche, con la loro azione attiva ed loro voto positivo favorissero l’attuazione del disegno delineato. 
   Alla  luce delle considerazioni e motivazioni espresse, si formula quindi la seguente osservazione:

1)     Che la deliberazione relativa alla approvazione del nuovo documento programmatico, stralcio prima fase, relativo alla variante strutturale urbanistica  P.R.G.C. della città di Stresa, sia integralmente annullata  con provvedimento del Consiglio da assumersi in sede di autotutela per le gravi ipotesi di commissione di atti a rilevanza penale che la sua prosecuzione ed attuazione comporta così come ampiamente  descritto nel corso dello svolgimento della presente osservazione.

mercoledì 13 giugno 2012

ALZO ZERO


La scadenza che sta scritta è il 17, ma la scadenza, quella vera è il lunedì 18 prossimo che viene. Fissata così anche la data, noi già oggi abbiamo fatto il solito dovere, presentando il volumetto dove stanno scritti i no di minoranze avverso quella mossa che Canio aveva, ahilui. tentato nel Consiglio del 14 di maggio. Con il voto della sua di maggioranza e con l’assenza del noto Professor dimissionato, Canio decise questo affondo: “ tutti fermi, passa uno “ e così tentò lo stralcio di quella più nota variante di città: quella alberghiera.
Chi mai lo avesse consigliato a questo azzardo, onestamente non è noto, comunque  a noi ci parve assai determinato e così è stato. Il titolo di oggi però non è a caso e se questa volta tanto rumore non c’è stato, forse è perché abbiamo intanto lavorato ed oggi, infatti,  abbiamo consegnato.  Ci sono dunque , è naturale, un po’ le osservazioni che già avevamo presentato e che,  questa volta, abbiamo riadattato, ma ce n’ è una che è speciale.       L’alzo dunque è quello a zero, quello che quando parte il colpo non perdona, va a bersaglio. L’ ìpotesi che è stata da noi, per ora, dimostrata è che Canio sia o meglio stia cascando nel reato, almeno quello tentato. Certo non solo Canio ne è coinvolto, tutta la squadra ne verrebbe trascinata da questa mossa improvvida e avventata. Quindi : variante stralcio col reato, quello d’abuso d’atti dell’ufficio, quello che violando qualche norma, nel caso sono, almeno, forse tre, si procura un vantaggio ingiusto al patrimonio di qualcuno e che vantaggio ! In tre o quattro paginette è tutto scritto, la struttura di ciò che sarebbe un bel reato è stata dimostrata, Canio è avvocato, c’è un altro avvocato nella squadra, è vero manca il Professore, mica è fesso; insomma, se sanno almeno leggere, l’avviso, forte e chiaro, è stato dato: fermi tutti, polizia,  giù le armi, siete  presi.



martedì 12 giugno 2012

I CONTI DEL DOTTORE


E’ in deposito e in visione quello che, ancora un po’ di giorni, sarà il bilancio  “preventivo” del Palazzo di quest’ anno. E’ andata lunga quindi la sua preparazione, tanto lunga da consumare già metà del tempo che lo strumento è chiamato a governare. Poco male siamo abituati, comunque non sembra che il tempo, in più, impiegato abbia prodotto chissà quale miracolo. Chi lo aspettava se lo scordi, è un bilancio che è un poco, come sempre, fotocopia di quello dell’anno già passato e intanto, sgombriamo subito il campo alla difesa preventiva, quella che usa Canio e la sua squadra, quella che cerca di far credere essere i soldi sempre un po’  meno. Erano 3 milioni e 165 mila gli euro in entrata, quella corrente, l’anno che è passato; sono 3 milioni 238 mila gli euro di quest’ anno. Dirò anche di più, che la differenza vera, sempre in  più, tolta la grossa cifra di 433 mila di euro che era soltanto un giro di partita, è per l’appunto di + 506 mila euro e non solo di + 73 mila d’euro. Già, perché c’è l’ imposta, quella di soggiorno, messa a bilancio per 550 mila euro, che va tutta a chiudere quel buco che è il gran porto, poi c’è l’IMU, un’altra “disgrazia” , a sentire quelli del Palazzo che, però, spinge l’entrata di + 196 mila anche lei d’euro. Insomma dite un po’ voi perché mai si devono fare sacrifici quando c’è dietro come una zecca che li stampa ? Cambiamo infatti pagina e andiamo nelle spese, quelle sempre correnti, ben si intende. Qui i raffronti sono questi: 5 milioni zero 70 mila quella prevista per quest’ anno--5 milioni 720 mila quella con cui si è chiuso l’altro anno. Grandi risparmi dunque, a prima vista.  Intanto, anche da qui togliamo quella sorta di giro di partita: -- 433 mila euro,li ricordate, e come vedete la differenza si va subito a ridursi. Poi c’è un dato: quando si approva il preventivo la spesa è un po’ più bassa di quando si approva il consuntivo: era di 4 milioni 799 mila a inizio d’anno 2011, diventò poi 5 milioni 720 mila a fine anno; insomma più il tempo passa e più cresce la virtù. Per chiudere diciamo che quanto a quelli del Palazzo e, a dispetto di quanto trapelato, l’appannaggio per Canio e la sua corte non sembra, manco rosicchiato.


lunedì 11 giugno 2012

CANIO L'ALCHIMISTA




E’ nel pacchetto che attende le risposte in assemblea, portate quindi  un poco di pazienza, sapete anche il problema, ma prima o poi, quella risposta arriverà. Comunque è la cascina di Carciano che sta chiusa, così come la piscina del lido che non apre. Canio anche questa sembra che non l’abbia proprio indovinata e, dopo due esperimenti ( par proprio che il nome è anche quello giusto) già tentati, adesso ci riprova. Così almeno a sentir le voci che escono dalle mura del Palazzo, mentre la conferma l’avremo solo in aula quando, gli impegni di governo permettendo,  Canio avrà un poco del Suo tempo per dare la risposta all'interpello.  Ecco che quindi  il solito  proverbio sembra riesumato e confermato e anche questa volta, non c’è due senza anche tre. Insomma  tutto sembra andare storto e congiurare ed anche la cascina che, almeno un poco funzionava, alla vigilia dell’arrivo dell’estate ha i battenti chiusi ancora  tutti a chiave e quanto a fare previsioni, non mi azzardo. Se poi il nuovo e terzo esperimento andrà in porto, anche questa è una bella previsione visti gli esiti di quelli, sino ad oggi, già tentati. Nuove alchimie quindi, da combinar insieme, tra investimenti chiesti, annuo giusto canone e tempi di durata del contratto, un bel mix che, visti i precedenti, non par attirar proprio i clienti e che, vista la fortuna, rischia di far saltar in aria l’alchimista e tutto il suo laboratorio. Fin qui, però, solo le voci, aspettiamo quindi di sapere da Canio, in viva voce, tutte le notizie e tutte le novità sul nuovo caso , questa volta, certamente inatteso e inaspettato.

domenica 10 giugno 2012

OSSERVAZIONI BIS


Il giorno 17 è quello ultimo indicato per consegnare in Palazzo le nuove osservazioni riferite a quello stralcio di variante  che Canio, in tutta fretta, ha messo un campo e portato in consiglio il 14 di maggio. Meno clamore, meno rumore certamente rispetto a quella di novembre, ma quanto al contenuto, lo abbiamo già spiegato, questa è un ritaglio di quell’altra, con dentro il grand Hotel e poi c’è aggiunto il cambio d’uso della scuola: l’alberghiera. Variante stralcio quindi e quasi l’esatta fotocopia in piccolino di quell’altra. Così quanto dunque al contenuto, da qui il poco o quasi nullo clamore che non ha, per nulla, fatto e a parte le troppo sospette dimissioni date dal Professore delegato, Canio dovrebbe andar tranquillo all’impegno che ha già fissato per il giorno 25  del mese che è ora in corso; sedersi a presieder dunque la indetta conferenza, fare un po’ come in Consiglio, dare la parola, poi levarla quando scotta, guardare l’orologio, dire: signori è tardi su muovetevi e si chiude. Così dunque pensa Canio o, meglio, gli piacerebbe e quanto a come andrà, beh.....,ma questa è un’altra storia e fare previsioni io non mi azzardo.
Comunque torniamo un momento in argomento: le osservazioni appunto e quanto a queste occorre dire che non le abbiam mica scordate, anzi sono pronte,  anche corpose, puntute come sempre non pensiam di averne dubbi e poi c’è la sorpresa, ma questa, permettete, prima la consegno poi ve la racconto.

venerdì 8 giugno 2012

MESSA IN RIGA




Mentre il nostro Premier è sempre un po’ troppo nervoso e molto poco avvicinabile, minoranza anche si stufa di questo tirar in lungo per trattar quattro argomenti dentro il Consiglio ed allora scrive al Governo, quello che siede a Villa Taranto si intende, perché metta in po’ in riga questo nostro caro Premier. Per l’occasione facciamo anche uno strappo e in integrale, qui pubblichiamo anche la lettera inviata.

Preg.mo  Sig. Prefetto della Provincia
Del Verbano Cusio Ossola
Ufficio Territoriale di Governo
Via Buonarroti 100 Villa Taranto
VERBANIA PALLANZA
VB

E p.c. Al Sindaco della città di
STRESA
Sede
  

OGG: D.Lgs. 267/2000 e s.m. Testo unico dell’ordinamento sugli Enti Locali.  Prerogative dei Consiglieri Comunali-Loro elusione da parte del Sindaco  della città di Stresa


                                   In qualità di  Consigliere Comunale eletto nel Consiglio della città di Stresa  e Capo del gruppo di minoranza denominato: “ Insieme”, sono a chiedere l’attenzione della Autorità Provinciale di Governo, da Lei rappresentata,  al fine di manifestare il disagio mio personale e dei Consiglieri del gruppo, disagio che trova la sua motivazione nelle modalità  con cui il Sindaco  garantisce i diritti dei consiglieri nell’ambito del consiglio comunale.
In particolare mi voglio riferire al fatto del differimento, sine die, dello svolgimento di interpellanze, mozione e proposte che i consiglieri aderenti al gruppo presentano.
Ultimo episodio che devo segnalare è quello che, a fronte di una formale e regolare  richiesta di convocazione del Consiglio per la trattazione di n 6 interpellanze, il Consiglio è stato, regolarmente, riunito entro i termini previsti dall’art. 39 secondo comma del testo unico, ma gli argomenti non sono stati trattati poiché preceduti da altri,  frutto anche di precedenti interpellanze e mozioni, ma neppur questi, peraltro, tutti trattati. A fronte del non esaurimento della seduta, ci si  sarebbe attesi un pronto rinnovo di convocazione da lì a pochi giorni per l’esaurimento dei lavori, mentre invece ci è stato annunciato, in sede di riunione di capi gruppo che la prossima seduta consiliare si svolgerà, soltanto,  il giorno 30 giugno.
Questo però è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno riguardato i consigli degli ultimi mesi.
Infatti, riassumendo: nell’ultimo sono 14 gli argomenti delle minoranze ( 6 quelli per i quali è stata chiesta la convocazione ), il Sindaco ne tratta 5, neppure uno dei sei, poi chiude la serata;  nel Consiglio del  26 di aprile, 11 argomenti sono delle  minoranze, il Sindaco ne tratta 2 e chiude la serata, mentre nel  Consiglio del 14 di maggio, 10 sono gli argomenti delle minoranze e il Sindaco ne tratta 2 e chiude la serata.
E’ evidente la elusione dei diritti dei consiglieri che, in tal modo operando, il Sindaco provoca;  depotenziando l’attività  di controllo del consiglio, violando le norme sui termini per lo svolgimento, effettivo, delle sedute richieste e quelle sui termini per rispondere ad interrogazioni, provocando o, meglio, cercando di provocare la caduta di interesse e di attualità su molti dei temi oggetto di iniziativa consiliare, ma così facendo il Sindaco non assolve la funzione terza che deve svolgere quando, nella  sua persona, accentra anche i poteri di Presidente del Consiglio.
Le ragioni di ordine “politico” che muovono il Sindaco della città di Stresa ad assumere i richiamati comportamenti non rilevano, né possono o debbono rilevare poiché le prerogative dei singoli consiglieri, siano essi appartenenti alla maggioranza o no, non importa, sono tutelate dalla legge e il Sindaco non può che registrarne le volontà ed adempiere alle funzioni istituzionali assegnate.
Per queste ragioni sono, perciò, a suscitare  l’attenzione del Sig, Prefetto che, in virtù dei poteri di controllo sull’attività degli Organi, ben possa, assunte le corrette informative, svolgere quella Sua autorevole funzione suasiva nei confronti del Sindaco di Stresa, consentendo così  il ripristino di una regolare e corretta dialettica democratica all’interno di questo Consiglio Comunale.

Sono a ringraziarla, sin da ora Sig. Prefetto, per quanto potrà fare e , nell’occasione, Le porgo i più sentiti saluti . 

F.to G.B. Vecchi