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martedì 30 aprile 2013

PRO MEMORIA

 

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

IL SINDACO

Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;

Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale;

DISPONE
di convocare il consiglio comunale

In sessione ordinaria - seduta di I° convocazione per il giorno

martedì 30 aprile 2013, ore 21.00 presso la Palazzina Liberty in via De Amicisin sessione ordinaria -

Per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO

1. Esame ed approvazione del rendiconto di gestione, esercizio finanziario 2012.

2. O.D.G. proposto dalla Provincia VCO - Salvaguardia legge 147/97 - Indennità speciale disoccupazione lavoratori frontalieri.

3. Gruppo Consiliare Insieme! Finanziamenti opere e programmi di investimenti. Mancato ricorso. Riproposizione interpello inevaso. (prot. n. 4837 del 06.04.2013).

4. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione all'esecuzione della convenzione Comune di Stresa/Hotel Villa Aminta (prot. n. 5053 del 10.04.2013).

5. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione alla mancata esecuzione di opere di adeguamento funzionale moli, attracchi e mezzi di salvamento Isole (prot. n. 5090 del 11.04.2013).

6. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione allo stato di accertamento e riscossione dei canoni del demanio lacuale. (prot. n. 5258 del 15.04.2013).

7. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione all'approvazione di variante di PRGC per adeguamento al PAI. Richiesta di inserimento in O.D.G. consiliare. (prot. n. 5144 del 12.04.2013).

8. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione allo stato manutentivo del Cimitero di Carciano. (prot. n. 5307 del 16.04.2013).

9. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione alle funzioni svolte dal Corpo di Polizia. (prot. n. 5356 del 17.04.2013).
IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia) 

lunedì 29 aprile 2013

LITE INFINITA




Che il Palazzo spende in liti, questo è noto; quanto spende, un po’ anche è noto; che l’ambiente ama le liti, anche questo, purtroppo, è noto;  che il Palazzo vada in lite con se stesso è meno noto. La vicenda è questa qua:  qualcuno mosse accuse di reato contro i vertici del Palazzo: quello di  governo e quello di apparato. La vicenda poi si sgonfia, segue infatti,  da lì a poco, la richiesta del p.m. di mandar tutto in archivio, c’è chi accusa che si oppone, ma in giudizio pur soccombe. Canio quindi ed il suo braccio, presto, escono di scena, anzi quasi manco vi erano entrati; chi rimette un po’ di soldi, per intanto  è solo l’Ente che rimborsa  agli inquilini, una parte, delle spese, l’altra parte è ancor sospesa, il totale fa, comunque, solo di euro: 11 mila 073. Ma il Palazzo ha ancora un asso, c’è la polizza col casco che rifonde anche le spese se il giudizio è senza colpa, quindi chiedono l’incasso, ma l’incasso vien negato per le clausole del contratto. Il Palazzo ora si incazza, chiama in causa anche se stesso, anzi meglio, la compagine che  assicura questo rischio ora negato. Interviene allor Pafundi, l’Avvocato sta abbonato alle cause del Palazzo. L’avvocato fa un  ricorso per decreto di ingiunzione, se lo perde vuole di euro mille 248. La Compagine gli si oppone e la cifra intanto sale, altri euro hanno da aggiungersi per opporsi a chi si oppone. Sono di euro 3 mila 143 che a Pafundi ora si sommano. Quando arriva la sentenza, è doccia fredda, infondata è la pretesa del Palazzo dice il giudice chiamato a dirimere la lite e condanna  sto Palazzo a pagare anche le spese. Questa volta gli euro son 2 mila 111, oltre accessori di legge, così recita il giudice. Ma Pafundi non desiste, suggerisce anche l’appello. Canio è lesto, otto giorni son passati e il ricorso in appello è autorizzato. Son di euro 4 mila 85,20. Per sta causa da strapazzo il totale, provvisorio, fa, per ora, solo in euro: 21.660,20, oltre accessori di legge.  Suggerisco, se soccombe un’altra volta, di provare in Cassazione.

domenica 28 aprile 2013

SPESE PAZZE E ENTRATE INGIUSTE





Il Palazzo spende e spende molto anche soltanto per mantener se stesso e i suoi inquilini. La lista della spesa è infatti molto lunga: telefonare è un costo: son 31 mila euro l’anno; 22 mila e rotti son quelle per la posta; quelle legali sono, nell’anno ormai scaduto, 56 mila; 109 mila e novecento sono stati i costi, diretti, per mantenere la politica; 28 mila per luce e calore; 80 mila è il costo totale per i premi dei rischi assicurati; 59 mila e rotti son quelli per far le pulizie dentro le stanze. Totale, giusto per tener aperto solo il portone o poco più, fan 385 mila e rotti e poi ci sono gli altri. Come vedete, niente male, ma quando Canio è pizzicato, Lui ci dice che il suo Comune è virtuoso  e sta premiato. Poi il Palazzo incassa molto, è fortunato: l’IMU fa la metà di tutta la partita  delle entrate, ma proprio qui ce n’è un’altra di questione. E’ vero, sono tanti, magari sono anco  un poco troppi gli euro che vengono dall’IMU, ma non sono e sempre tutti giusti. Prima domanda allora: sapete quante sono le abitazioni di tipo signorile? Una, due, tre, quattro, cinque ed ho finito. Seconda domanda: sapete quante sono le abitazioni nelle ville ?  Va beh, la lista è un po’ più lunga, ma mica tanto, meno di 100, son 99. Come vedete qui c’è un problema: c’è chi paga il giusto e chi, invece, paga l’ingiusto, qui c’è un tesoro, diciamo, almeno, un tesoretto e se il Palazzo si mettesse alla sua caccia, beh  crediamo che se la battuta va poi a vuoto ci vuol tutta. Questo sarebbe quindi una missione: rimettere a posto il peso tra chi paga il giusto e che paga l’ingiusto; gli strumenti per farlo pur ci sono, le persone per farlo non ci sono, ma si fanno e poi si parte, si fa un rastrellamento sul terreno, si guardano le carte, si incrociano gli archivi, si entra nella rete, si consulta il sito dell'agenzia delle entrate, si suona un qualche campanello; tempo due anni  si tira su la rete  e si fa il pieno. Problema è che Canio è antifiscale e lo ha spiegato per benino, per la verità dovrei dire assai “malino” quando  già rispose a un nostro di interpello. Ne proveremo, allora, un altro e poi vedremo.                   

venerdì 26 aprile 2013

IL PASTICCIACCIO




Il titolo di oggi punta lì, su quel problema che Canio ha così creato da quando si è messo nella testa di fare la “ Zanetta”. Non è solo un gran problema, ma è quello che blocca un po’ tutte le cose, quello che nella testa sempre di quel  Canio doveva essere il sole del futuro, radioso e luminoso e che invece è una gran nube che oscura l’orizzonte e che minaccia tuoni, lampi e una rovina. In questo post di oggi noi vi incolliamo l’ultimo decreto, quello che il 27 dodici 2000 e dieci, quello che decise di metter sopra tutta quanta l’area detta la “ Zanetta”  il così chiamato vincolo indiretto. Vi leggerete che cosa esso dispone si possa o non si possa farci sopra; ve ne farete quindi una ragione se, con quelle sue disposizioni, tutt’ora assai vigenti,  sarebbe mai possibile pensare di farci una variante con cui  il nuovo edificato potrebbe essere grande  20 volte la dimensione di ciascuna delle due delle ville vincolate e coprire col cemento metà di tutta l'area.  Aggiungo che non è che di tal ultimo decreto si possa fare finta non esista, proprio no e perché no ?  Il perché eccolo qua:  nel codice dei beni culturali e del paesaggio, che è una legge, vigente, dello Stato, c’è un articoletto che recita così:

 
Articolo45.
(Prescrizioni di tutela indiretta)


1.          Il Ministero ha facoltà di prescrivere le distanze, le misure e le altre norme dirette ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità dei beni culturali immobili, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. 2. Le prescrizioni di cui al comma 1, adottate e notificate ai sensi degli articoli 46 e 47, sono immediatamente precettive. Gli enti pubblici territoriali interessati recepiscono le prescrizioni medesime nei regolamenti edilizi e negli strumenti urbanistici.
 

Come vedete non è che ci vuol tanto per capire; il testo è molto chiaro, non solo le disposizioni del Decreto si applicano da subito, ma c’è anche l’obbligo di recepirle, così come esse sono, con una variante al piano. Già, questa variante, ma è proprio tutto quanto quello che, però al rovescio,  Canio, il suo governo e, pur bisogna dirlo, tutta quanta la sua corte, da due anni tentano di fare. Qui dunque c’è un complotto in atto contro lo Stato e la sua legge, qui ci sono i congiurati: amministratori eletti, professionalità pagate, dirigenti e funzionari, tutti soggetti di cui non pare la fedeltà alla legge sia un requisito necessario, ma un’opzione. Come vedete se a questo che oggi vi postiamo, ci aggiungiamo l’altra questione che chi ci segue la conosce, ossia quella del vincolo del 1924 e del PPR, ne esce un quadro assai inquietante, dove, prima o poi dovrà metterci mano della Repubblica, almeno, la Procura? E i Consiglieri eletti ? Quelli che votano, che alzano le mani dietro un sol ed unico comando? Ma…., quelli se stanno davanti al maxischermo.

 


 
 




giovedì 25 aprile 2013

SQUADRE IN CAMPO



Beh,  un momento, poi  vedremo; qui se in campo “la Zanetta” lei non scende, c’è lo stadio tutto vuoto e le squadre stanno a casa, quindi martedì trenta del mese, stadio vuoto e squadre ferme. Lo scenario è dunque, questo; che si muove, quasi, niente. Nella lista d’interpelli presentati, questa volta non c’è il porto. Che volete, c’è imbarazzo, è un tormento, non possiamo provocare sempre Canio, siamo stufi di sentire che è un problema, che la colpa è sempre d’altri, da un rinvio ad un rinvio siamo giunti quasi al fondo. Quindi basta, perseguiamo chi ha sbagliato, poi chiudiamo.  Dicevano “ La Zanetta”, sembra ferma, non è ferma; c’è l’effetto di buttare un bel sasso nello stagno; gran trambusto  è provocato, un pasticcio è diventato. Canio suda come un matto, legge note di risposta, è rincuorato, sembra fatta, poi le legge  un poco  meglio è nel dubbio ci ripiomba. Su coraggio caro Canio, non è mica tutto qua, è soltanto l’antipasto, ne vedremo ancor di belle, stai tranquillo, non è fatta, è un poco sol disfatta.  Altra sorte altra variante, quella Pai, era ormai già belle  fatta, son passati sol due anni, ora è pronta, sembra pronta, ma su questo c’è interpello, lo vedremo quindi in aula. Del bilancio di quest’anno non c’è l’ombra, verso giugno arriverà, a dicembre si conclude, dite voi cosa rimane; quasi niente, proprio un niente. Se quel porto non va in porto, quel che in porto sembra andata è la vasca per il bagno. Che fatica, ma è finita, ci vorrebbe  solo un Grillo che facesse una nuotata per provar come funziona. Quanto a Canio non sappiamo se galleggia o va sul fondo. Sono aggiunti due interpelli alla lista già prodotta, l’un dei due riguarda i morti, meglio dire un cimitero, così pare, ma non sembra; l’altro fa un discorso sullo stato del servizio di locale vigilanza; sono tanti ? Sono pochi? Sono troppi ? Ma che fanno ? Veramente, molta carta questo è certo, quanto al resto è meno certo.  

mercoledì 24 aprile 2013

MAXISCHERMO




Ed ecco, un’altra volta, si va in aula a data ed ora che è quella programmata per il calcio. Martedì 30 del mese, Canio l'aveva fissato alle tre di pomeriggio, ma poi subito ci ripensa, c’è una partita di ritorno, quindi si va dentro nell’ aula la sera alle 21. Maggioranza non ha molto in previsione: il conto dell’esercizio dell’anno 2000 e 12 e poi, un ordine del giorno, in ciclostile, per salvaguardare l’indennità speciale dei disoccupati frontalieri ed ecco che ha già tutto finito. Ascolteremo dunque legger dal Dottore la lista di cifre, numeri, punti, virgole e due punti e poi ci proveremo a fare noi l’analisi del conto, guardandoci un po’ più anche dentro. Non è che ne caveremo poi più  tanto ma, a parte la serata programmata di partita che avrà ridotto a stare in aula di maggioranza, soltanto, il quorum  tecnico, il risultato sarà quello che, ormai, più volte è stato visto o meglio udito: più o meno, quasi, niente.  L’altra metà dell’assemblea sarà dedicata agli interpelli, ma ormai, complice cercato il secondo dei due tempi, la maggioranza in forze sarà, ormai, sfoltita, lasciando Canio di piantone e un paio dei suoi ministri  e  forse, un paio di fidati Consiglieri a fare il palo. Canio non vuole, infatti, più che i suoi  bravi Consiglieri perdano il tempo ad ascoltare gli interpelli; c’è il rischio che imparino qualcosa, che sian contaminati da virus maledetti e quindi, da un po’ di tempo, gli da la ricreazione perché abbiano a tirare quattro calci col pallone. E’ l’ultima trovata che Canio si è inventato per mantenere alto il livello del consesso: o mette in aula un maxischermo  o li congeda tutti in tempo, almeno, per un tempo. Quanto al commento a tal comportamento, non credo che valga perderci anche qui altro del tempo; è proprio  miserabile.

martedì 23 aprile 2013

CAMBIO D'ORARIO



 




CITTA’ DI STRESA
(Provincia del Verbano – Cusio – Ossola)
SERVIZIO SEGRETERIA

Stresa, 23 Aprile 2013
Ai Signori
Consiglieri Comunali
LORO SEDI

Oggetto: Convocazione ordinaria del Consiglio Comunale. Rettifica orario convocazione Ordine del Giorno prot. n. 5552 del 22.04.2013.
IL SINDACO
Visto l’ Ordine del Giorno prot. n. 5552 del 22.04.2013 che prevede il seguente orario di convocazione:

 1° convocazione, ore 15.00 del giorno  martedì 30 aprile 2013, presso la Palazzina Liberty in via De Amicis  2

Ritenuto opportuno, per motivi organizzativi,
 
RETTIFICARE
L’ orario di convocazione dell’ adunanza consiliare sopra richiamata come segue:

 1° convocazione, ore 21.00 del giorno martedì 30 aprile 2013, presso la Palazzina Liberty in via De Amicis
 
D I S P O N E
 
 
L’ orario di convocazione dell’ adunanza consiliare convocata con O.D.G. prot. N. 5552 del 22.04.2013 è rettificato come segue:
 
 
1° convocazione, ore 21.00 del giorno
martedì 30 aprile 2013, presso la Palazzina Liberty in via De Amicis 2


IL SINDACO

(avv. Canio Di Milia
 
 
 
 
 
 

lunedì 22 aprile 2013

CONSIGLIO AD ORA INSOLITA

 

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

IL SINDACO

Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;

Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale;

DISPONE
di convocare il consiglio comunale

In sessione ordinaria - seduta di I° convocazione per il giorno

martedì 30 aprile 2013, ore 15.00 presso la Palazzina Liberty in via De Amicisin sessione ordinaria - presso la Palazzina Liberty in via De Amicis

Per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO

1. Esame ed approvazione del rendiconto di gestione, esercizio finanziario 2012.

2. O.D.G. proposto dalla Provincia VCO - Salvaguardia legge 147/97 - Indennità speciale disoccupazione lavoratori frontalieri.

3. Gruppo Consiliare Insieme! Finanziamenti opere e programmi di investimenti. Mancato ricorso. Riproposizione interpello inevaso. (prot. n. 4837 del 06.04.2013).

4. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione all'esecuzione della convenzione Comune di Stresa/Hotel Villa Aminta (prot. n. 5053 del 10.04.2013).

5. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione alla mancata esecuzione di opere di adeguamento funzionale moli, attracchi e mezzi di salvamento Isole (prot. n. 5090 del 11.04.2013).

6. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione allo stato di accertamento e riscossione dei canoni del demanio lacuale. (prot. n. 5258 del 15.04.2013).

7. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione all'approvazione di variante di PRGC per adeguamento al PAI. Richiesta di inserimento in O.D.G. consiliare. (prot. n. 5144 del 12.04.2013).

8. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione allo stato manutentivo del Cimitero di Carciano. (prot. n. 5307 del 16.04.2013).

9. Gruppo Consiliare Insieme! Interpellanza in relazione alle funzioni svolte dal Corpo di Polizia. (prot. n. 5356 del 17.04.2013).
IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia) 

L'AGENDA


Oggi è il 22, il mese ormai è di aprile, l’anno è già quello penultimo, si fa allora il punto, si guarda un po’ l’agenda, quello che è stato fatto, poco e niente, quello che è ancor da fare, quasi tutto. Ci sono, o meglio ci sarebbero, le scadenze un po’ imminenti, son anche quelle annuali e un po’ impellenti, non ne sappiamo quasi niente e quanto alla previsione del prossimo bilancio: proprio niente;  poi ci sono i programmi, quelli che da tempo, ormai, avviati, ma un conto è averceli avviati e un altro è averli poi anche finiti. Qui tra tutti spicca, non c’è dubbio, l’Alberghiera, non la scuola ben inteso, la variante, la.....bozzaccia. Or che dire, che fosse un bel programma, Dio ci scampi, però come tale fu lanciato e inaugurato; eppure e  per nostra fortuna, sta ancor fermo, chiuso a chiave dentro l' armadio.  C’è sua figlia, questo è vero, meglio dire la figliastra: “ La Zanetta”, questa sembra che cammini, sembra appunto, prende corsa, poi si inciampa, si rialza, poi riparte e, da sola, va al traguardo: la galera. Tra i programmi  programmati  ormai da anni, c’è la PAI. Questa sembra sia finita, sembra pronta per andare in assemblea  per un voto e il gran finale, ma al traguardo c’è un problema,  poi vedremo.  Andiamo avanti; c’è sta agenda da ultimare, non c’è il tempo, è troppo fitta, ma sta fitta sulle cose ancor da fare, meglio dire da non fare. Quanto al porto sembra morto, forse è morto anche davvero, ormai è sepolto, meglio dire sta sommerso. L’Alberghiera, qui è la scuola ben inteso, sembra fatta; ci tocchiamo e poi vedremo. Quanto al resto, dov’è il resto? Non c’è resto, ci han fregati; sull’agenda stavan scritte tante cose,  ora invece son finite cancellate. Non c’è il tempo, che volete, non rompete.

sabato 20 aprile 2013

CONTI IN ROSSO




Se i conti del bilancio vanno bene, quelli del porto sono in rosso. Già ne parlammo e intitolammo  “ l’ottovolante” ed  eravam rimasti  fermi  ad euro 3.614.062,40  per fare tutti i lavori e poi c’è il resto. Da quella data in poi c’è stato l’abbandono da parte dell’impresa e la ricerca, crediamo ancora in corso, se mai le imprese, prima escluse, abbiano voglia di provarci. Tra il prima e dunque il dopo, quand’anche queste imprese abbiano voglia, ci stanno però di mezzo un po’ di punti in meno offerti nei ribassi della gara. Otto e 63 % è il più corto dei distacchi, dieci e 90 % quello più lungo. D’altro non c’era in quel mercato andato in gara, soltanto tre furono le imprese concorrenti e tre pure furono poi le imprese litiganti. Quanto dunque valgono in euro questi distacchi in meno dalla prima impresa, ormai sparita ? Le cifre vanno tra, circa, le 380 mila e i 480 mila, poi c’è l’IVA, quindi si passan via d’un pezzo i 400 mila  nel primo dei due casi e i 500 mila nel secondo. Quel conto  dunque che facemmo, tempo fa,  e che arrivava ad un totale, provvisorio, di 4.684.180,20, solo per lavori già fatti, disfatti e ancor da fare, arriverebbe ora, almeno, ad euro 5.064.180,20, se va bene e ad euro 5.164.180,20, se va male. Poi c’è sempre l’IVA sulla cui % ho qualche dubbio,  e tutto quello che è già stato speso per progetti fatti, poi disfatti ed anche rifatti, direzioni di lavori, si fa per dire, collaudi ed imprevisti e i 6 milioni in euro sono pochi. Dove sta dunque il buco, a parte quello che c’è in acqua? Il buco, è presto detto, sta ancora in 900 mila euro che la Regione non sembra autorizzare, in altri 323 mila euro che, sempre sta Regione, ha scritto essere perenti e poi c’è la differenza tra la prima in gara che è sparita  e quelle che sono seconde e terze, cioè circa un altro 500 mila euro. Ad oggi mancano ancora quindi un milione 723 mila euro. La telenovela dunque aggiunge sempre una puntata e non finisce, stupisce all’infinito, ma non spaventa Canio il gran disastro; l’Ente che Lui guida è creditore di milioni da quella Regione che spendeva soldi per cene e lauti pranzi, ma arriva lui e gli regala un bel milione per salvar la funivia.              

 

giovedì 18 aprile 2013

ANCORA I NUMERI


 
Poi levo il disturbo, ancora oggi però parliamo di quei numeri che riempiono l’anno finanziario, da tempo, ormai finito e che andranno in aula la fine del mese che sta in corso. Ieri parlavamo dei soldi in entrata, oggi dei soldi che son spesi. Vi do un annuncio che ha del clamoroso: la spesa corrente che mai la si fermava, che sempre essa saliva, ora la prima volta, forse, dell’era di Canio e del suo governo, si è fermata. Dov’è che si è fermata, qual è la cifra che ha raggiunto: 4 milioni 963 mila di euro, cui devono aggjungersi euro 512 mila per restituir parte del debito. Comunque sia, tolta una grossa partita d’IVA versata, una tantum, nell'esercizio 2011, la differenza in meno rispetto al medesimo esercizio, non è molto, comunque sta spesa è scesa, almeno non si può dir che sia salita. A chi va il merito ? Questo non si può certo precisamente dire; la spesa è sempre ballerina, la riduzione è appena appena, basta poco e la spesa sale ancora. Comunque il dato ve lo do un po’ in % : allora scende del 4.92% la spesa legata al personale, del 26.48% quella di acquisto beni, del 1.67% quella per servizi, scendono del 9.55% i trasferimenti dati a terzi, del 1.38% gli interessi sul debito pubblico, del 50,88% le imposte e tasse, ma qui c’è quella partita del debito per IVA assai gonfiata l’anno prima che ho già citato pure prima. La riduzione totale ed anche finale, con dentro sempre anche quell’IVA, è meno 11,09%, ma tolta e depurata da quella partita che la sfalsa, è di punti 3 virgola 6, che in assoluto fan, circa, 186 mila di euro. Torniamo allora alla domanda di partenza: a chi va dato merito? Forse a nessuno è la risposta giusta. Perché la spesa  del personale è un po’ calata? Forse, per via di un via vai che, durante l’anno,  pur c’è stato; quella che sembrava assai ridotta per acquistar dei beni, in assoluto però non vale una gran cifra ( 27 mila e rotti in euro); quella per servizi, invece scende soltanto di un punto e 67, ma qui sta tanto grasso che ancor cola, qui  si spende ancora una gran cifra: 2 milioni 144 mila tutti in euro. Scendono si di circa 78 mila euro i trasferimenti dati a terzi, ma anche qui il grasso cola, tanto che si è speso, ancora, 738 mila d’euro. Quel che dunque però, alla fine, sembra sia tutto vero è che ridurre spesa è certo che si può; rimane però la questione se si vuole e qui il problema par che non siano i numeri dei soldi, ma dei voti. 

martedì 16 aprile 2013

NUMERI ED EURO




Ne facemmo un cenno qualche post di un qualche giorno fa; “resa dei conti” intitolammo, ora torniamo e ne scriviamo ancora un po’. Numeri, dunque o meglio  euro che stanno scritti tutti in 104 pagine che non ci stanno  messe in rete perché stan tutte quante dietro questa rete. Guardiamo allora dentro le risorse, ciò che, l ’anno che è passato, è  stata la dote portata a sto Palazzo.
Ci sono dunque imposte e tasse: L’IMU da sola fa in euro 2 milioni 445 mila, la vecchia ICI getta ancora un po’e fan 224 mila euro, poi c’è l’imposta che viene dal far la pubblicità  e son, soltanto, 31 mila gli euro, gli altri se li tien Stresa Servizi; 626 mila euro li fa la nuova imposta di soggiorno.  Poi vengono le tasse, non c’è molto: le occupazioni sotto e sopra gli  spazi pubblici di euro ne cacciano 216 mila, gli altri stanno sempre in tasca a Stresa Servizi, idem per i proventi delle pubbliche affissioni che son, soltanto, 6 mila in euro. Poi c’è un’ entrata un po’ speciale, l’unica rimasta , forse, di un progetto che era di finanza locale e federale; son 306 mila, tutti euro, presi dall’IVA  e distribuiti dallo Stato un po’ anche a tutti. Di tasse e imposte non c’è più nulla, l’IMU e quella di soggiorno han fatto, da sole, quasi il pieno. Regione e Stato non sganciano più niente, il primo poi è giunto al fondo, 7, 6 mila euro son la miseria che concede, la seconda ha ancora qualche spazio, sfiorano i  100 mila euro quello che da per pagare  un po’ le spese delle scuole. Si volta pagina ed ecco che arriva l’altra metà delle risorse. Da dove arriva? Un po’ da tutto, da tante voci; alcune sono  soltanto pochi euro, ma altre sono tanti. Ora proviamo a dirne un po’: Quasi 80 mila euro versano altri Enti per rimborsar le spese sostenute per essi dal Palazzo; 5 mila prende Il Palazzo a far le carte con le nostre  identità; 11 mila a fare i matrimoni, 36 mila a rilasciar certificati ed atti ; 48 mila a dar sanzioni sulla strada e poi 100 mila euro son quanto pagano le famiglie per le mense a scuola dei loro ragazzi; 13 mila li paga la Provincia per usar un pezzo di scuola per tenerci l’alberghiera; 278 mila dovrebbero essere i proventi pagati da Stresa Servizi e riscossi nei parcheggi; 9 mila per usare le palestre, 43 mila per sanzionare abusi; 4 mila vengono da rimborsi per spese di assistenza ed altri 4 mila dai pasti a domicilio; 16 mila poi dai cimiteri, altri 13 mila da altri diritti per pratiche d’ufficio e 56 mila è quanto versa il distributore che porta il gas a domicilio a mezzo della rete comunale. C’è una partita che ne fa un pacco, son ben 1 milione e 089 mila in euro, un po’ così divisi:  da fitti vari ne fan 161 mila, da aggi da Palacongressi 12 mila; da canoni per l’uso dei tanti  beni 744 mila, dai sovra canoni idrici son 51 mila, 22 mila son dai posti barca in porto, 58 mila dalla cessione dei beni di uso civico, altre e diverse  son altri 32 mila; più o meno tutti insieme fanno quel primo totale. Stiano finendo: troviamo ancora 351 mila in euro ed è il rimborso versato dal gestore per il debito del servizio idrico e poi interessi attivi per circa 41 mila ed altri rimborsi per danni e simili di circa euro 45 mila. E’ un po’ tutto, non è poco, è anche tanto; fanno un totale esatti in euro di 6 milioni, 329 mila. Averli !! Loro li hanno, eppur, quando chiedete, di soldi non ne hanno neanche un euro.

lunedì 15 aprile 2013

NUOVI INTERPELLI




Mentre aspettiamo che, verso fine del mese che sta in corso, Canio ci chiami per approvare, questa volta, il rendiconto, prepariamo un po’ nuovo interpelli.  Temi leggeri, temi un po’ meno leggeri, comunque si spazierà dentro un ventaglio che va da quelle cose che l’altra volta Canio, alla fine, ha  evitato a quelli nuovi che, freschi, freschi si cerca ogni giorno di confezionar da qui ad allora, guardando un po’ l’attualità e un po’ la quotidianità. Son temi anche comuni, ciò a dir che abbian a riguardare la vita di ogni giorno che, un governo attento e previdente, dovrebbe curare  e mai, più di tanto,  tralasciare. C’è da saper perché la convenzione Comune/Villa Aminta, un’altra volta, segna il passo e par non vada avanti secondo il calendario fissato in tanti e forse troppi patti; c’è da saper perché, trascorsi nove mesi, dagli impegni dichiarati,  nulla venne più fatto per adeguar l’attracco ai natanti di soccorso e poi chi paga ? C’è da capir se e come, dopo che è stata approvata la revisione generale della legge urbanistica regionale, l’adeguamento della variante al  PAI, a un passo del traguardo, ritorni un poco ancora indietro e sia da ritoccare proprio in quel punto dove il Governo Canio non volle, con ostinazione, metter mano. C’è da aggiornar questo Consiglio com’è che vanno le operazioni per far emergere e pagare chi occupa il demanio d’acqua e di costa. Ci sono altre cose che, presto, aggiungeremo e vi diremo, rimane il primo punto cui ci teniamo di avere una risposta  seria; come sappiamo Canio, l’ultima volta, ha messo in campo due squadre, una partita, mandato a casa metà circa dei suoi ed ha parlato d’altro. Chi dice non è vero, si legga il verbale di seduta che, per trasparenza , qui sotto vi postiamo.  Potrà sta volta eludere il problema ? Dir che non lo mette all’o.d.g. perché è uguale all’altra volta ?  Canio può far di tutto, Lo sappiamo,  ma la risposta non l’ha mai data e, solo, questo  gli chiediamo.
 
IL SINDACO-PRESIDENTE

Invita il Consigliere Vallenzasca a dare lettura dell’ interpellanza di cui risulta firmatario prot. n. 3955 del 19.03.2013 ad oggetto “Finanziamenti opere e  programmi di investimenti. Mancato ricorso”, secondo il testo allegato sub. A) a far parte integrante e sostanziale del presente deliberato.
Nel corso della lettura, escono dall’ aula i Consiglieri Scarinzi e Bolla. I presenti sono in numero di nove.
Il Sindaco risponde all’ interpello facendo presente che non condivide quanto asserito dal Consigliere Vallenzasca. Questa Amministrazione ha sempre mantenuto i conti in ordine, senza determinare situazioni deficitarie di bilancio, come purtroppo invece si riscontra in numerose altre Pubbliche Amministrazioni. Il
Comune di Stresa, malgrado le penalizzazioni determinate dal patto di stabilità, ha comunque mantenuto una bassa pressione fiscale nei confronti dei propri cittadini, non applicando la ritenuta Irpef e prevedendo le aliquote Imu ai minimi di legge.
Alle ore 23,50.=, risultando esaurita la discussione degli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno, il Sindaco dichiara sciolta la seduta.

 

sabato 13 aprile 2013

SOTTO TIRO








Chi legge questo blog se lo ricorda, non molto tempo fa, un mese circa fa, indirizzammo una missiva al Ministero, segnalando che cos’è che non funziona tanto bene in quelle sue strutture territoriali periferiche, le Soprintendenze appunto che, a volte, sembran rette più che da dirigenti, da soggetti che lascian sorprendenti. Passati che sono stati  solo sette giorni da quella nostra missiva ricevuta ed ecco che la Direzione Generale del predetto Ministero ha preso carta e penna e fatta una risposta. E’ solo una ed è la prima, chiede, cortesemente, ma d’urgenza, che quelle dirigenze, locali e regionali, diano conto di quel che stanno combinando intorno alla vicenda che noi abbiam, sempre, battezzato: “ La Zanetta” . In nome di quella trasparenza che par dovrebbe essere una norma, sotto vi postiamo  la nota ricevuta. Ora noi stiano qui un po’ vigili e in attesa di qual sarà poi questa risposta che la nota dirigenza saprà mettere insieme, ma ormai il velo sta scoperto, l’attenzione è posta al massimo livello, stiamo con l'arma al piede e con l'alzo  messo a zero.
 
 


 

venerdì 12 aprile 2013

PERDERE LA BICICLETTA





Già ne facemmo oggetto di interpello, già l’ abbiamo riproposto, tale e quale, perché Canio non ha dato la risposta, ma ha parlato, solo, d’altro. La questione comunque sta nel fatto che questo Governo non cerca mica i soldi, semmai li perde. Di questi giorni è la notizia che, pare ormai sia certo, a breve, si farà o meglio è forse dire si completa la ciclo pista che scende giù da Valle Ossola è arriverà sino a Verbania. Gli attori del progetto sono Provincia, Comuni interessati, credo anche Regione e i fondi sono quelli strutturali; la cifra sembra giri poi sugli euro pari a un milione  e 500 mila. La storia di una pista  per le bici che unisse Stresa con Baveno e da lì in poi si completasse con le tratte già presenti, ben la portammo in aula tempo fa. La proposta era corretta, completa e precisata; dava mandato a Canio di stringere un po’ un patto con gli Enti vicini e interessati, così da predisporre un piano che fosse poi già utile per ottener dei soldi la prima occasion che comparisse. Inutile vi faccia memoria di qual fu l’esito di quella iniziativa di proposta: goderono a bocciarla, alzando in massa le mani all’ordine di un capo senza testa. Ora vediamo che ad altri è andata meglio, invece noi aspettiamo che Villa Aminta, che intanto da anni si tiene stretti tanti nostri bei soldi ( 240.000 in euro), prima o poi, ma ormai è solo poi e, forse, mai, la si decida a far 170 metri di una tratta che se non sarà per transitar ciclisti, sarà quantomeno per podisti. Così se non si è perso il treno, la bicicletta si e quando e se ci sarà l' altro prossimo passaggio  di sto giro, nessuno, adesso, più lo sa. 

giovedì 11 aprile 2013

AMMINISTRAZIONE APERTA




Novità sul fronte trasparenza, si sveglia il Governo dello Stato, quello che, trovandosi in quiescenza, ha ancora il tempo di pubblicare un testo, corposo, e consistente, che getterà nello scompiglio tanti governini, un po’ quelli locali. Si chiama 33, è il numero che porta ormai sulla Gazzetta, questo D. Lgs.  che, con  la scusa di far un poco di riordino in materia, per verità la  gira sotto sopra, la  scrive e la riscrive belle dal fondo sino a capo. Le norme nuove sono tante, forse anche un poco troppe, comunque sembra che, d’ora in avanti, si aprano gli archivi per tutti e per davvero. Si alza dunque quel sipario che ancora un po’ nasconde e poco svela dell’amministrazione che è pubblica, ma anche sconosciuta; va messa sulla rete tutta la produzione di atti, documenti, informazioni, valutazioni, spese……., c’è n’è una quantità, ma quel che più ci importa è che una volta messi in rete, lì ci staranno, non meno di un quinquennio e lì si troveranno. Rivoluzione in atto dunque sulla rete e viene un poco anche da ridere quando si pensa che, giusto solo ad inizio di quest’ultimo mandato, dovemmo ingaggiar battaglia contro Canio per ottenere i diritti di accesso agli atti senza il suo permesso. Ora è per tutti aperta e libera la via, non c’è distinzione per nessuno; si va in  rete, lì si cercano, lì si trovano, te li salvi o te li stampi e poi ne fai quello che vuoi. Ci vorrà ancora un momentino, occorrerà che siano adeguati i programmini per pubblicar tutti quegli atti, ma poi, pena l’inefficacia di quegli stessi atti, questa rivoluzione trasparente ha da iniziar e andare a compimento. C’è da ringraziar quindi questo Governo che non c’è, e che, a tempo ormai scaduto e perso, ci ha fatto sto regalo di fine suo mandato. Qualche riserva ancor ce la teniamo, sin tanto che non vedremo come saranno riviste le vecchie architetture, quelle dei siti, che sono quelli ufficiali degli Enti a noi vicini o di quelli  anche più lontani; insomma che navigar sia facile in quella montagna che se, una volta, era di carta, ora ha da diventar, soltanto, digitale.

mercoledì 10 aprile 2013

LA RESA DEI CONTI


 
Il titolo di oggi vi porta un po’ in errore, lasciate stare, perché proprio di conti è che vogliamo qui parlare. Da oggi, infatti, si dispone del rendiconto di Palazzo dell’anno finanziario che è passato. Certo sono numeri soltanto, ma comunque andiamo un po’ a vedere e riferire.
Intanto vediamo come sono andate giusto queste entrate, quelle correnti è naturale: sono in tutto euro 6.329.000, un poco più dell’anno precedente  dove si fermarono ad euro 6.234.000. L’anno dei tagli non ha subito quindi tagli, si è salvato. Salgono però le entrate che stanno in sofferenza che passano da 1.115.000 euro a 1.438.000, cioè 323.000 euro di più dell’anno precedente e queste sono le entrate contabilizzate si, ma ancor non incassate e visto dove stanno, direi che, forse, sono un po’ la spia della gran crisi. Quanto e come ancor dipenda poi questo bilancio dallo Stato, direi quasi più niente, perché tra IMU che già da sola fa di euro ben 2.669.000, imposta di soggiorno che credo giri oltre i 600.000, le entrate proprie che fan di euro 2.312.000, il conto ormai è già fatto, non manca quasi niente. Autonomia quasi assoluta quindi è, ormai, belle raggiunta; alzi di un punto, di un mezzo punto, ritocchi un poco le aliquote verso il basso o verso l’alto ed il bilancio,  quasi sempre, andrà sempre subito al suo posto. Cifre più di dettaglio sulle entrate qui non ve le do, non le conosco ancora tutte e poi vi stanco; rimando a un’altra volta.  Passiamo un po’ alle uscite, parliamo delle spese dunque, sempre correnti. Il lor totale è questa cifra qui: 4.963.000 euro per la gestione ed euro 512.000 per restituir debito, la somma fa 5.475.000. L’anno di confronto, 2011, era più alto, erano infatti in euro 5.924.000. Bisogna però depurar il tutto dalle partite, sia 2012 che 2011, con cui si è speso, una tantum, per cancellar un po’ del debito. Anche su questo mancano ancor  dati e quindi rinviamo e meglio capiremo se questo Palazzo è stato un poco o no anche  più virtuoso.
Si è speso, o meglio, si è impegnato, finalmente, di più per investire. Son in euro 1.574.000, ma con l’altr’ anno il confronto, ancor, non mi è possibile perché c’era una gran partita di qualche milione in euro che lo sbilancia, comunque un poco, è certo, son salite.
Il rendiconto poi si chiude con un avanzo e manco poco: 428.000 euro torna questa la cifra; l’anno 2011 erano assai di più: 1.044.000, poi per quel premio concesso in onor della virtù, son stati spesi anche oltre la soglia di quel famoso patto. Il tutto poi andrà in aula la fine del mese che sta in corso.

martedì 9 aprile 2013

L'ALTRA BUGIA


Ne abbiam parlato giusto ieri di quelle tre bugie intorno alla nostra funivia, oggi il tema son sempre le bugie, ma intorno a un altro caso, quello che è ormai stranoto: “ La Zanetta”. Queste bugie intorno a questo caso sono però assai molto più gravi, che dire assai è dire quasi nulla: bugie di Stato, ecco che sono o come ci piace qui che sian chiamate. Dire bugie di Stato insomma, è anche un po’ un atto di accusa che viene mosso a tutta sta faccenda, o meglio ed anche a tutta la gran corte che è stata chiamata attorno alla faccenda. Canio è quello che sta in testa, o meglio è quello che appar essere in testa; in testa c’è ben altro lo sappiamo, poi vengono dietro e in fila tutti gli altri. C’è di tutto: redattori incaricati, più o meno ben pagati, funzionari e dirigenti, pure loro, più o meno, bene stipendiati che sono i dipendenti  di tanti o troppi enti, poi viene la Papotti, proprio lei, la “Sorprendente”, seguono infine e chiudono il corteo: istruttori, esecutori, portaborse, nani e ballerine. Sin qui, dunque, di balle proprio niente. Invece le bugie, in questo caso, sono sinora almeno due, mentre la terza per ora non c’è ancora, se la troviamo lo diciamo, se no delle due l’una: o proprio lei non c’è o non si trova, noi ne siamo ancora  in caccia. Comunque le altre due, un po’ già note, vanno chiarite e precisate. L’una, tenuta occulta e segretata, era il divieto a costruire su un pezzo dell’area di “Zanetta”. Quel divieto che la variante sta violando ne vale, almeno e certi, 5000 in metri cubi, cioè metà dell’incremento previsto con lo stralcio. Si fa un regalo secco da parte di Canio alla “ Zanetta “ e invece poi lo stesso Canio accusa di ogni male chi lo svela. Ora stan brigando, consultandosi a livelli anche elevati, inventandosi teorie e salvacondotti, rimane il fatto che mentre quel divieto già esisteva, nessuno lo diceva. L’altra bugia è più grave, perché se mai si salveranno cambiando le carte in tavola per giustificare la prima gran bugia, cascano dentro già nella seconda che non gli darà nessuno scampo. Ha un nome ed una data; si chiama vincolo indiretto del 27/12/2010.
Riguarda e qui che viene il bello, tutta quanta l’area dello stralcio  “ La  Zanetta”, impone vincoli severi e draconiani se mai volessero aggiungere  qualcosa: ripristinar il parco, rispettar l’architettura delle due ville vincolate, rispettar, leggete un po’, la loro scala, e via così, insomma altro che fare variante in ampliamento, va fatta in forte, ma molto forte riduzione e si perché quel vincolo del 27/12/2010 è retto da una norma di legge che lo impone, non c’è scampo. Quindi quello sin qui fatto ad oggi da Canio e dalla sua numerosa e variopinta corte è stato fatto nascondendo un’altra verità e quando la verità la si nasconde anche così solo facendo è una bugia.

lunedì 8 aprile 2013

LE TRE BUGIE


Sono dunque solo tre le bugie intorno a questa funivia:  la prima vi racconta di chi è sta funivia, o meglio dir di chi sarebbe. Canio, a più riprese, poi Nobili, il leprotto, Cattaneo il Presidente e non si sa chi altro, non hanno mai perso occasione di dirlo e ribadirlo: è proprietà della Regione. E’ facile obiettar che c’è una legge che dice, esattamente, il suo rovescio, ma questo è un fatto che, per ora, non sembra a lor sia sufficiente per cambiare d’opinione. Tanta insistenza comunque poi non porta a nulla, se oltre a contar balle non sa cambiar la legge.
La seconda vi racconta che la questione è, ormai, tutta risolta perché tra la notte e il giorno hanno trovato la  loro soluzione.  Qual è sta soluzione ? Se il problema era trovar ancora un po’ di soldi, la soluzione è che di sti soldi, manco un euro in più del giorno prima hanno trovato. Hanno soltanto un po’ inventato che la differenza in euro, che sfiora i due milioni, sarà a portarli il concorrente che andrà in gara. Se questa è la soluzione, c’è da domandarsi come mai nessuno ci aveva prima già pensato ? Non c’è risposta, se non che è la notte che porta i suoi consigli. Comunque che è risolta è un’altra balla, perché dipende dalla gara di cui nessuno sa o meglio dovrebbe saper proprio un bel niente, salvo che qui...........: gatta ci cova.
La terza balla è presto detta, se tutti i quasi due quasi milioni non arriveranno con la gara, a garantire il saldo ci pensa SCR. Cos’è sta SCR è pure presto detto, una società partecipata in tutto da Regione che, per mestiere, dovrebbe far gare d’appalto e, invece, ha fatto un buco di circa venti milioni mettendo a bilancio crediti d’IVA inesistenti. Ora la Regione dice di avere , pure lei, dei crediti da questa Società, quindi gli farà cacciar i soldi, se mai dovessero mancare. Può darsi che qualche debito sta SCR verso Regione pur lo abbia, il problema però è che chi ha debiti, forse, non ha soldi e qui servono soldi.

venerdì 5 aprile 2013

NEWS

E' in spedizione il giornalino di Palazzo; ciò che non va è "una questione aperta", ciò che invece va è tutto il resto. E' questa la sintesi del nuovo numero che Canio firma il "Vostro Sindaco " e vi regala la lettura dell' opuscoletto che esce ora con il suo numero due. Noi d' "Insieme" siamo presenti con un pezzo che qui sotto vi postiamo, unica condizione era che Canio non ci facesse, in calce, il suo commento e così è stato.
 
Sono trascorsi molti mesi dalle elezioni vinte, con ampio consenso, dall’ Amministrazione Di Milia, reinsediatasi con l'impegno di portare ad attuazione e a completamento il programma avviato durante il primo quinquennio di mandato. Giova qui ricordare come punti salienti del programma fossero la realizzazione del porto turistico con la ricerca dei responsabili del fallimento del primo progetto, la realizzazione sull’area della Gabbiola di un parcheggio multipiano, capace di risolvere gran parte del problema auto in centro Stresa, l'impegno poi, quale soggetto partecipe della fondazione “Villa Palazzola”, ad attuarne il progetto di suo recupero per il quale la Regione aveva stanziato 5 milioni di euro, l'attuazione della piscina in zona Lido di Carciano, l’attuazione concreta del rovinoso accordo siglato con il Principe Pallavicino per l’utilizzo dell’area antistante il giardino zoologico.
Accanto a questi impegni ben individuati, era indicata la necessità di procedere alla revisione dello strumento urbanistico, obiettivo tenacemente perseguito coltivando un progetto di crescita turistica rovinosa. Seguivano gli impegni più generici indirizzati ad un contenimento della spesa corrente dell'Ente, ad un miglioramento delle efficienza ed efficacia dell'apparato amministrativo, a migliorare la qualità urbana della città e a rendere partecipe la cittadinanza delle scelte operate e della loro attuazione. Spariva invece dal programma di secondo mandato il progetto di nido per l'infanzia o micronido che dir si voleva.
In queste righe ed in sintesi, ci pare possa essere ricordato il contenuto sostanziale del patto che Di Milia aveva assunto con la cittadinanza , patto rafforzato da una grande alleanza che gli consentiva di raccogliere una forza ed un consenso pressoché totale, con la garanzia di poter incamminare il proprio governo lungo un quinquennio, indisturbato, di successi.
Superata ormai la boa di medio termine ed incamminandosi l’amministrazione verso la conclusione del suo decennale periodo di governo, par possibile vedere un primo preconsuntivo dell’attività svolta, accorgendosi che i programmi hanno conosciuto un percorso ben più difficile di quanto lo stesso Di Milia immaginasse, tanto che è fondato ritenere che molta parte del programma, in alcuni casi fortunatamente, non vedrà mai la luce

giovedì 4 aprile 2013

L'AULA E L'OSTERIA



Martedì dell’altra sera si è dimostrata, dunque, un’altra prova di quella che è questa stagione tanto infelice di un governo senza più neanche una ragione. Già il fissare quella data ed anche l’ora era la dimostrazione, quand’anche ci volesse, che quanto ad essere meschini nessuno più li batte. I temi della sera era tutti, meno uno, nostri bei giusti interpelli. Di questi, uno forse ne valeva un po’ più di tutti gli altri. Non mi riferisco però alla questione funiviaria, ma a quell’altra, cioè a discutere e capire dove è che c’è l’errore che ha  commesso Canio e il suo doppio lungo ormai tempo di governo che, giunto che è in dirittura di traguardo, non taglia il nastro, ma deraglia. Il documento messo a questo esame era curato, partiva forse anche da lontano, ma poi, subito dopo, arrivava ai giorni d’oggi e si sforzava di dare una risposta. Roba seria, mica propaganda, roba su cui sarebbe stato bello anche un confronto, no non dico mica solo uno scontro, dico un confronto. Eppure avete visto e sentito, o meglio avete letto cos’è che poi è successo. Quel che è successo è che Canio proprio ha evitato sia lo scontro che il confronto. Lo ha fatto comunque a modo suo, cioè nel modo che meglio non poteva, dimostrando ancor se mai ci fosse ancor bisogno, che Lui è quanto di peggio la cittadella oggi si merita e che pur si tenga. Presidente di un Consiglio a cui neppure passa in testa di svolgere lì funzione terza, l’unica attività che svolge è disturbare in ogni modo e maniera il relator di minoranza, ricordando a quello ogni secondo quanti siano ancor i minuti che ha a sua disposizione, ben evitando poi però che altri abbian pure a disturbare lo sventurato relatore. L’immagine che quel Consiglio ha dato, tra assenze prima e defezioni poi, tra un Presidente in stato agitatorio compulsivo  e un assessore pure, è che la differenza tra l’aula e l’osteria, ormai, svanisce. Detto sin qui pazienza, ne abbiamo viste anche peggiori, ma quando poi viene il tuo turno, ……….., rispondi. Arrivato invece il loro turno, gli assessori stanno zitti o erano già a casa, sta pure zitto anche quello che, non si sapeva fosse anche un po’ psichiatra, si era distinto per dar al relator di minoranza anche del matto, mentre Canio va in scena e, come sempre, imita il Duce, monopolizza lui la discussione, dice banalità e scemenze una dietro l’altra che nulla, ma proprio nulla hanno riguardo con le domande poste, poi trascende e chiude, ormai, col tasso endorfinico e neuronico assai alto. Questi signori sono i vostri eletti; teneteveli tutti quanti ancora per un po' ben tutti stretti.

mercoledì 3 aprile 2013

REQUIEM PER UN SINDACO II PARTE


 
Andiamo avanti, c’è la questione di quel museo di pesca che, ormai son anni, doveva prender forma e vita nell’Isola che fu il suo centro ed ora Canio sembra voler declinar a solo edificio per ospitare qualche artista di passaggio. Così, almeno, stava scritto nell’atto assunto a inizio di quest’anno dove sembrava esser quel progetto, più volte detto,  ormai lasciato. Canio risponde e, in parte, si corregge, così che par che quel progetto non sia del tutto abbandonato, ma solo un poco ora cambiato.
Di nuovo va in onda il noto impianto, quello che sta appeso al filo. L’interrogante insiste e chiede perché mai tanta certezza a dir che quel rottame è regionale ? La legge regionale  n. 15/97 è ancor vigente, tanta certezza è quindi un po’ sospetta. Tanto è l’insistenza che, questa volta, Canio cede e riconosce che la “struttura” spinge a dir che è comunale e la politica frena per dir che è regionale. Sembra capir che sia un po’ in atto un braccio, anche di ferro, tra gli uffici e il governo subalpino: gli uni a dir che c’è la legge 15, gli altri a dir che c’è, ma che è come se non c’è. Insiste l’interpello: questa sta legge 15 deve sparir di fatto e di diritto, se la politica è d’accordo perché allor non la cancella? Ora c’è in gioco solo sto rinnovo, fra ancor solo tre lustri e poco più ci sarà in gioco tutto quanto. Anche Canio allor lo ammette che occorre cercar di cancellar la legge, ma dopo, dopo quel che è in corso, lasciamo un poco ancor calmar le acque e poi vediamo, così dice. Già che siamo in tema l’interpellante incalza e vuol sapere perché si fece un gran can can dicendo che occorrevano altri soldi e ora che sti nuovi soldi mica poi ci sono, tutti però che dicono che adesso è tutto a posto.   Insomma, è solo una scommessa, questa è un po’ la risposta che Canio confeziona, quindi vedremo come andrà a finir poi la gara che andrà in corso.
Si arriva in fondo, è il punto più dolente, tanto che, anche se la partita ormai è finita, si accelera l’uscita programmata del gruppo che governa. Rimane in aula Canio, la sua giunta senza il noto Professore  e Piero Poletti che resiste sino in fondo. Si tocca quindi il fondo, cioè si va alla radice del fallimento di Canio e del programma, si spiega nel dettaglio perché sono mancate le risorse e non c’è scampo, altro che patto, le ragioni sono elencate tutte e stanno altrove. Canio non vuole o meglio non vorrebbe farle manco ascoltare, d’accordo ha pianificato l’uscita della metà dei suoi, d’accordo il pubblico è davanti alla partita, ma c’è la stampa…, allora inizia lui e questa volta gli da man forte anche il mite Dottore alle finanze, l’azione di disturbo programmato contro il relator di minoranza: interruzioni, parlargli sopra, interventi strampalati, riscaldamento al massimo livello, tutto quei due maleducati mettono in campo per toglier attenzione e rubar tempo, il filo e la parola. Così si arriva al fondo che il relator minaccia l’abbandono e, col fiato sempre addosso del Presidente prepotente, conclude disgustato. Dir che Canio abbia dato risposta è dir soltanto il falso, lui ha parlato solo d’altro. Siccome dunque né lui, né i suoi, chiamati in causa, hanno risposto, la prossima volta gli riproporremo ancora le medesime domande che, se volete, ve le posto, in sintesi, anche qui poco più sotto.
1) La mancata attuazione dei programmi di investimento è stata, sempre, giustificata a causa dei vincoli di patto di stabilità interno che limita, di fatto, la spesa di investimento; alla luce però di quanto emerge dalla relazione di accompagnamento della presente interpellanza vi sarebbero state molte altre forme di finanziamento cui far ricorso. L’amministrazione condivide l’analisi qui svolta e se no quale sarebbe invece la corretta lettura da attribuire al fatto che a nessuna delle fonti alternative di finanziamento l’amministrazione ha mai fatto ricorso ?

2) E’ consapevole l’amministrazione ed in particolare il delegato alle risorse ed alle spese, dell’andamento della curva della spesa corrente che è cresciuta, a parità di servizi effettivi erogati, ben oltre l’andamento della svalutazione monetaria  sino ad attestarsi a circa venti volte quella dell’anno 1976, a fronte di una perdita di valore della moneta di, circa, dieci volte ? Quali iniziative ed attività intende attuare o ha attuato per attenuare questa tendenza alla crescita lineare di spesa onde consentire che, a parità di prelievo di fiscalità locale, quote non marginali di entrate correnti posano andare a finanziare spese di investimento ?

3)    E’ consapevole il delegato alle risorse umane che la spesa per il personale, al di là del suo apparente contenimento entro una percentuale sostenibile, in realtà , in termini assoluti, assorbe una rilevante quota del bilancio dell’ente ? Quali iniziative, in tema di riorganizzazione, accorpamento e riduzione  delle posizioni organizzative, gestione  associata di alcuni servizi, blocco di tour over, mobilità interna e/o esterna, ha inteso o intende assumere affinché anche questa importante voce di spesa possa concorrere, attraverso la sua sensibile riduzione,  all’obiettivo indicato nella presente interpellanza e cioè lo spostamento di risorse da spesa corrente a spesa per investimento ?


4)    Quali sono le ragioni che hanno impedito, sino ad oggi, di attivare un qualche "progetto di finanza" pur in presenza di programmi in tal senso proposti ed approvati in sede di programmazione triennale degli investimenti ? Vorrà il delegato alle opere pubbliche ed alla viabilità illustrare le ragioni di tale mancato avvio ed in particolare vorrà illustrare quali documenti preliminari sono stati redatti per valutare la fattibilità e sostenibilità economica di un progetto quale quello di realizzazione di autorimesse in P.za Capucci e non invece aver compiuto analisi e valutazioni preliminari riguardo altri investimenti, giustamente, ritenuti un tempo strategici ed ora oscurati ?


5)    E’ consapevole il Sindaco ed anche il suo delegato al turismo, delle importanti opportunità che in questi anni vi sono state per ottenere finanziamenti attraverso il ricorso al programma operativo regionale, ma non solo ad esso,  che ha veicolato nella Regione flussi finanziari consistenti, indirizzati e mirati verso obiettivi assolutamente  coerenti con le esigenze di questa cittadina e che se ottenuti avrebbero consentito di avviare a risoluzione molti dei problemi che da anni attendono una adeguata risposta ? Per quale motivo queste opportunità sono state tralasciate ? E’ da imputarsi a distrazione, non consapevolezza e conoscenza dei bandi, sottovalutazione della portata delle iniziative di finanziamento ? Quali sono , insomma , le giustificazioni che oggi sono dovute ad un Consiglio davanti al quale è sempre stato ripetuto il mantra del patto di stabilità e che poi, invece, si scopre che, forse, il vero problema era altrove e cioè in tutte quelle opportunità mancate che in questa interpellanza abbiamo cercato di indicare ?



REQUIEM PER UN SINDACO : I PARTE


Ore 21, mancano un po’ tutti, noi siamo tre, loro sono in otto, c’è questa partita infilata dentro non certo per un caso, arriveranno a dieci in tutto ed, un po’ alla volta se ne andranno. Quanto a Canio è come sempre, un po’ arrogante, comunque poi si decide a dar l’inizio dei lavori. Volete approvar sto mucchio di verbali ? Così fa la richiesta; scusi mio sire, mi sembra di non aver detto la parola che ho poi trovato scritta sul verbale, sa cambia un po’ il senso. Già qui sembra nervoso, interloquisce e vuol per forza dir sempre la  sua. No scusi, spetta a me sindacar sulle parole che ho detto io ed alla fine  che vadano a risentir quel passo registrato e morta lì. Hanno un unico argomento, quel piano del demanio che giunge ormai la terza volta dentro l’aula. Bottini lo spiega a modo suo, poi Matteo Diverio fa un po’ le pulci ed è un continuo punzecchiar sempre con Canio. Comunque si va avanti, Piervalle che Bottini ha ringraziato per aver collaborato, espone la lista di quelle cose ancora che non van bene. La lista è lunga, occorre che quel piano ritorni un’altra volta in aula e poi c’è la gestione che ancor non fa passi avanti. Canio si difende come può, ossia come fa sempre, cioè evitando le risposte puntuali e dando solo quelle generali, cioè non dice niente che sia un poco intelligente. Poi questa sera Canio ha un vizio, provoca la rissa tirando fuori  sempre la questione che è stata l’altra volta la mappa del caso “la Zanetta”. La questione non c’entra questa sera proprio manco proprio niente, ma son comunque altre scintille e allor Piervalle gli promette che tirerà fuori un altro di decreto e poi, magari, anche un finale con sorpresa. Finisce l’argomento del demanio, la lega boccia, Insieme se ne astiene. Ci son ora gli interpelli, c’ è la partita guarda caso, così inizia la lenta uscita dai banchi già sguarniti del governo.
 Il primo riguarda il caso del bar Imbarcadero: morale son ben 70.000 gli euro dovuti e non pagati, valore dei beni lì lasciati, un 20.000. C’è quindi in corso un contenzioso nella ricerca di una transazione tra le parti. Per ora dunque quasi ancora niente, mentre notizia a parte, forse sta volta c’è la decisione per il passaggio al Comune,  in proprietà, della stazione capoluogo.
Questione due, lo stato indegno e prolungato di quella via del Crocifisso che unisce la Stazione di Trenitalia verso il lago. La causa, dice Bottini, sarebbe un contezioso prolungato tra proprietà e l’impresa cui ora si aggiunge il mezzo fallimento della proprietà stessa. Morale manca l’atto che trasferisce il bene in capo a sto Comune, quindi si attende. Terza questione, anche lei un poco quasi analoga, la strada di via Case un po’ sparse dove, son ormai dieci anni, si attende la sua fine. Terzo interpello questo della stessa serie in cui sempre  Bottini ha detto che, oramai, tutto era finito e poi, invece, era sempre tutto come prima. Stai, gli si dice,  anche ammonito caro Bottini per le troppe balle che racconti e allora lui, questa volta, risponde  punto su punto.
Quanto al resto, più tardi ve lo posto.

lunedì 1 aprile 2013

PRO MEMORIA




Domani sera alle 21 si va in aula, è tempo che Canio ci ha chiamati così che manco qualcuno si ricorda, poi attenzione, guardate il calendario, la sera è  Champions league,va in onda Bayern Monaco-Juventus, che c’è che sia di  meglio? Pensar male qui non è sbagliare è proprio indovinare, infatti  se guardate l’ordine del giorno che in fondo, ancora, vi postiamo, lo capite. Dunque Canio non migliora, semmai forse peggiora, ha visto che la serata gli è sottratta, che rischia esser condotta  da chi lui non lo sopporta, per cui si smarca. Usa il gran calcio, quello che richiama e che proprio va al suo caso, sottrarre i più dei suoi che può dall’obbligo di stare ad ascoltare le domande e aspettare le risposte. Non c’è dunque il dovere di numero legale e quell’interpello messo in fondo nel finale, no quello non vuole, perché lì ci sta la sintesi finale di tutto un fallimento del programma. Non è però chiudendo orecchie, occhi e poi la bocca che Canio corre verso rete e fa l'unico gol. Lo abbiamo visto anche recente; la sua diplomazia è stata peggio di quella dell’ex ministro Terzi di Palazzolo, conte di Restenau, signore di Sant Agata : è entrato con la promessa in mano di aver 70 euro su 100 necessari per adeguare il noto impianto, è uscito con in mano solo 42 euro su 100, mentre ora ne deve cacciar 15 e quanto  agli altri 43, chi poi lo sa ? Ma per lui questo è stato fare un gol e non, soltanto,  un autogol.
CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE
IL SINDACO
DISPONE
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE

- In sessione straordinaria - seduta di I° convocazione per il giorno Giovedì 02 Aprile 2013, ore 21
presso il Palazzo dei Congressi, Sala Consiglio Comunale
Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO


1. Lettura e approvazione verbali seduta precedente.
2. Esame ed approvazione modifiche ed integrazione a deliberazione consiliare n. 81 del 18/07/2011 relativa al piano disciplinate l'uso del demanio lacuale .
3. Gruppo Consiliare Insieme. - Contratto di conduzione esercizio pubblico gelateria Imbarcadero. Stato delle procedure e prospettive (prot. n. 2458 del 16.02.2013).
4. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza - Via Del Crocifisso. Stato di attuale dissesto, cause e soluzioni (prot. n. 2459 del 16.02.2013).
5. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza - Via Case Sparse, stato di attuazione dello strumento esecutivo (prot. n. 2460 del 16.02.2013).
6. Gruppo Consiliare Insieme. Interpellanza - Isola Pescatori, progetto museale, modifica obiettivo (prot. n. 2461 del 16.02.2013).
7.Gruppo Consiliare Insieme. 2° interpellanza in merito a impianto funiviario Stresa Mottaroene ( prot. n. 3954 del 19.03/2013)
8. Gruppo Consiliare Insieme: Interpellanza. Finanziamenti opere e programmi di investimento. Mancato ricorso ( prot. n. 3955 del 19.03.2013)i

IL SINDACO
(avv. Canio Di Milia)