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martedì 22 dicembre 2015

CRONACA







L'inizio non starà dentro il verbale, riguarda un batti becco, un po' tra il serio ed il faceto, che vede coinvolti il Borgomastro e il Comandante; insomma si cambia schieramento e c'è infatti uno scambio che vede le due minoranze cambiare le poltrone, finendo seduti dall'altro lato del tavolo, di fronte al popolo sovrano. Risolta così questa questione che attiene la visibilità delle persone, assente il Capo del gruppo circa Lega, inizia il Borgomastro la serata. Leggeri, così pare, son dunque gli argomenti del Governo; si tratta, per lo più, di rinnovare degli atti che sono ormai in loro prossima scadenza. Il primo è quel rapporto che unisce l'Ente con Pro/Loco; più o meno si replica tal quale, sta volta però pagherà qualche cosa di pigione, il resto lo spiega il Professore che par questa serata che sia loquace ben oltre sua abitudine. Il secondo, o meglio la seconda è rinnovare la convenzione che regola ed eroga il servizio di assistenza a domicilio. Si replica anche qui questa questione così com'era nel passato, almeno così stando a quel che, come suo solito, legge la Delegata che par sia soddisfatta. Si arriva ora alla terza e il clima un po' ora si scalda. Si tratta di rinnovar la convenzione che regola il rapporto con l'Ente del Vergante che manda un funzionario sei ore a settimana a reggere le sorti dell'Ufficio che, una volta, fu dell'Architetto. Sei ore sono poche è l'obiezione, ma è Falciola, il Vice Delegato, che precisa essere la convenzione provvisoria; durerà soltanto un solo mese, nel mentre si negozia un'altra soluzione. Sta volta è il Comandante a voler essere magnanimo e perorar la causa dell'escluso. Bisogna perdonar e passar sopra, scurdammoce u passato, è tempo di trovar la soluzione; il peso dell'Ufficio è assai gravoso, sei ore sono un nulla, non regge la persona. E' Fortis che contesta pure lui sta soluzione; non vuole entrar nel merito della richiesta di un perdono, ma c'è un Ufficio che è sotto la sua forza e questo non rende servizio al cittadino. La replica non molla; ci prova dapprima sto Falciola che ricorda che è solo provvisoria, lo dice il Borgomastro che il tempo del perdono ormai è sfumato, lo chiude il Professore e lui che ne ha fatte o viste fare più di tutti ci mette un bel sigillo dicendo che è ora che ognuno ne risponda. C'è un ordine del giorno che vuole esser solidale con la donna Comandante cui, in più di un' occasione, hanno tagliato le gomme e fatto sfregi all'auto personale, per cui non perde, di certo, sta occasione il Borgomastro per mostrar la sua sincera devozione. C'è ancora un ultimo ordine del giorno, riguarda i tagli ai patronati ed anche questo, unanime, sta accolto. Finito così l'ordine del giorno che ha visto impegnata l'intera maggioranza, proseguendo il digiuno del gruppo pseudo/Lega, gli tocca al Comandante illustrare gli interpelli. Il primo riguarda la mancata adesione della Perla alla " Città dei Laghi" promossa da 5 Comuni, più o meno, a noi vicini. Secondo il Comandante non va persa l'occasione, ma occorre ora accodarsi per coglier le uniche occasioni per progetti di ampia valenza ed importanza. La replica la dice il Borgomastro che racconta di averci parlato alla Mellano, di averla ringraziata per l'invito e di essersi impegnato a seguire la vicenda così che si possa meglio e poi capire progetti ed intenzioni. Non esclude nel futuro di poter partecipare, ma per ora, si limita a guardare; comunque all'incontro programmato ci ha mandato Scarinzi il Delegato, il quale infatti in aula ha riferito e poco abbiam capito. Si passa di argomento e, di nuovo, l'impianto funiviario è quello che ora legge il Comandante in un lungo suo interpello. Si parte da lontano e si arriva ai giorni nostri. Son 12, mi sembra, le domande che contiene, ma subito si vede che Bottini è assai nervoso. Gli nega la risposta su chi abbia stilato la risposta a una domanda già fatta in precedenza, gli dice che su tanti di quei temi ha già dato una risposta, che sul punto di chi abbia corretto il bando replicato, lo chieda alla Scral e non al Borgomastro. Insomma, c'è chiusura un po' su tutte quante le questioni e i toni diventano allegri e un po' troppo vivaci. Sul punto "personale", ciò a dir la riassunzion di color che sono stati licenziati, c'è però l'impegno a cercar le garanzie. Vorrebbe il Comandante presentare una sua qualche proposta sul punto ora citato, ma Bottini qui non cede e chiude l'argomento. I toni sono ormai sin troppo accesi e quando si passa all'altro punto, la vasca per il bagno, si scopre che il nostro Borgomastro non vuole che il pubblico lo ascolti. Questioni personali sono in campo, così si giustifica davanti al popolo sgomento; comunque noi obbediamo e li lasciamo. Levato di torno quel poco di popolo sovrano, rinuncia il Comandante all'argomento. Un anno di Consigli sono tutti ormai finiti; non è cambiato molto o quasi proprio niente.




 

lunedì 21 dicembre 2015

SOTTOTRACCIA





Su un tema un po' in sordina si riaccendono, fors' anche e presto, i riflettori. Liquidati che furon dal Consiglio, per mano del voto popolare, i fieri oppositori, pareva che spianata fosse ormai la strada da Canio già tracciata. Colpiti da sventura e dalla sfiga perdettero l'occasione, assai loro propizia, per aver da un giudice un verdetto che desse loro, finalmente, la ragione. Non persero per questo una gran voglia di prender la rivincita e si misero in attesa che, prima o poi, sorgesse l'occasione. Dapprima c'è una Giunta, s'intende quella subalpina, che si è presa pur la briga di meglio precisare il suo pensiero sul tema del PPR che in data del maggio ultimo scorso volle venisse riadottato. Lo fa con un suo atto che assume valore interpretativo di quel testo, insomma ci mettono i puntini sulle i; precisano i contorni delle cose, vanno cauti; impongono cautela e assai molta prudenza; annunciano che magari ritorneranno sul testo in più occasioni. E' quindi un atto che non solo è un indirizzo, ma che impone anche il dovere di, ad esso, conformarsi ed attenersi. Insomma c'è prudenza, c'è quasi il sentore che qualcosa di troppo sia scappato e che adesso si voglia, in qualche modo, rimediare. In questo contesto anche la Perla non poco è interessata, non fosse per le note vicende che videro il Consiglio in questi anni ingaggiare tra Canio e i suoi contrari una battaglia. A margine di quanto ora narrato, si arricchisce sto contesto di voci, notizie e indiscrezioni che danno ormai imminente, se non anche già trasmesso, l'esito finale del giudizio intorno al progetto dell'albergo. Il dovere di cronaca e verifica, ci impone di non anticipar questo giudizio, che a noi pure ci pare conosciuto. Vorranno i lettori dei post di questo blog or stare in somma guardia, se mai da qui a Natale dovesse arrivar questa notizia.

 

       

giovedì 17 dicembre 2015

CONSIGLIO NATALIZIO

 


 
CONVOCAZIONE
CONSIGLIO COMUNALE


IL BORGOMASTRO DISPONE di convocare il CONSIGLIO COMUNALE
in sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno
martedì 22 Dicembre 2015 - ore 18.30
presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono
e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione,
in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno
martedì 22 Dicembre 2015 - ore 19.30
presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono

Per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO in seduta pubblica

1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
2. Esame ed approvazione convenzione con l' Associazione Turistica Pro Loco Stresa per la gestione dell' Ufficio di Informazione ed Accoglienza Turistica "Città di Stresa" - periodo 01.01.2016/31.12.2018.
3. Esame ed approvazione convenzione con il Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano per la gestione del Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) - periodo 01.01.2016/31.12.2018.
4. Esame ed approvazione proroga convenzione con l' Unione dei Comuni del Vergante per l' utilizzo congiunto della funzionaria geom. Marina Rizzato, Responsabile del Settore Lavori Pubblici dell' Unione - periodo 01.01.2016/30.06.2016.
5. Esame ed approvazione Ordine del Giorno in merito ad atti di danneggiamento ai danni di funzionario del Comune di Stresa.
6. Esame ed approvazione Ordine del Giorno avverso taglio fondi ai Patronati.
7. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza su "Piano Strategico Città dei Laghi" (prot. N. 16424 del 02.12.2015).
8. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza ad oggetto "Funivia e soldi pubblici a palate" (prot. N. 16665 del 09.12.2015).
9. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza ad oggetto "Lido di Carciano. Altro disastro dell' Amministrazione Di Milia, Bottini & C." (prot. N. 16873 del 14.12.2015).


IL BORGOMASTRO
IN ORIGINALE FIRMATO: (Giuseppe Bottini)

mercoledì 16 dicembre 2015

LOCAL POLITICAL









Son due le strategie che dentro il gran Consiglio ora schiera minoranza; la prima è muscolare, o almeno così appare, la seconda è un po' tutta ancor da decifrare. Il tempo che è passato dal giorno dell'inizio del mandato, consente comunque un poco già capire come andrà. Non sembra il Comandante lasciare molto spazio al trasformismo; è vero che predica in Consiglio di essere disposto a dar anche una mano, è vero che ringrazia allorquando il Borgomastro gli concede un qualche cosa, ma il clima è molto instabile e passato un po' il sereno, fan presto le nubi ad addensarsi e, di nuovo, tuoni e fulmini si sentono e si vedono, magari soltanto a sole poche ore dall'ultima di tregua. Villa Aminta era dovuta, o meglio la giocava avendo il Borgomastro rimesso la palla in mezzo al campo e quindi si aspettava; l'impianto funiviario pare che sia, invece, un proprio cavallo col quale sembra che sia deciso a dar battaglia; la vasca anche da bagno viene a pesce, i guai che stan dentro quell'impianto sarebbero, per tutti, un invito a andar a nozze. In mezzo a ste questioni, non sembra il Comandante disdegnare l'attacco alle persone; che fosse, a inizio di mandato, la donna Comandante e ora il Generale, quant'anche quest'ultimo è ormai prossimo a passar nella riserva, le accuse esplicitate e quelle un po' velate non sono risparmiate. Diversa, abbiamo detto, ci appare la linea dell'altra componente del Consesso. Per vero la linea non si vede, ma meglio, forse, s'intuisce. Non pare che sin'ora vi sia un tema sul quale abbia puntato, io credo che parlar di S. Albino sia proprio un po' pochino; si accoda volta a volta, sì.., prende la parola, ma poi finisce e morta lì. Se questa sia una linea voluta e perseguita o invece sia qualcosa che proprio non ci sia, io questo me lo tengo e non lo dico e ognuno si faccia la sua idea. In questo panorama a tinte chiaro/scure, or siede maggioranza che sembra ben piantata. Non mancano però le voci che danno il vecchio Alcade voler giocare, di nuovo, le sue carte. L'attesa, in tale caso, sarebbe più breve del mandato, più o meno a circa mezzo il guado.




lunedì 14 dicembre 2015

ATTACCO AL CUORE








Le avvisaglie erano già nate in sede di campagna, motivo il rifiuto dichiarato di accesso a dati e informazioni, ma è con l'avvento poi di sto mandato che il bersaglio è messo a fuoco e l'alzo è quasi a zero. Sotto tiro sta volta è dunque il Generale che, al vertice da anni ormai lontani, del posto di comando di Palazzo, non piace al Comandante. Lo accusa, pubblicamente, di essere l'amico dei potenti che reggono le sorti del paese; lo indica di essere la mano che verga quegli atti che a lor son di favore; gli imputa la colpa di metterci la firma che sigla su quegli atti la lor conformità verso leggi; lo incolpa di tener nel chiuso dei cassetti le carte che lui chiede e non gli mostra; lo accusa, apertamente, di essere la causa dei guai che affligge la vasca anche da bagno. Insomma, lo spettro e a tutto campo e non manca la richiesta, ripetuta, rivolta al Borgomastro, di toglier la fiducia se lui non si dimette. Sin qui la cronaca dei fatti che a tutti sono noti seguendo le sedute consiliari e i testi degli ultimi interpelli. Ognuno ne risponde per quello che poi dice, a noi compete soltanto sto dovere di fare la cronaca dei fatti che escon da Palazzo e non possiamo né smentir, né confermare quanto or dice il Comandante. Avendone però avuta analoga esperienza, quel che possiamo invece dire, è che è vero che più volte avendoci anche messo la sigla di sua conformità su tanti di quegli atti da noi pure avversati, una sponda all'Alcade pare sempre avergli dato. Comunque, stiamon certi, l'attacco portato al cuore del motore, per ora non avrà nessuno effetto; al nostro Borgomastro non par via sia la voglia di ingaggiar questa battaglia, neppure ne ha i mezzi e gli strumenti,ma confida nel tempo, ormai vicino, nel cambio, in primavera, dell'uomo che, forse più di altri, conosce i segreti di Palazzo. A maggio ci sta il cambio, il dato è ormai sicuro, la legge già lo dice e l'anagrafe, è noto, non perdona. Ci distan 5 mesi; saranno di passione ? Direi proprio di sì; i prossimi Consigli saranno interessanti per capirlo.



venerdì 11 dicembre 2015

AUSTERITA'









Notizia passata l'altro ieri è quella di un patto tra comuni a noi vicini perché si possa provare a rilanciare. Motivo del rilancio sarebbe intercettare, attraverso progetti comuni e condivisi, le uniche risorse che, forse, sono in giro e che da qui a neanche poi più tanto dovrebbero essere oggetto di bandi promossi dall'Unione. Inutile poi dire che tra i Comuni che sono promotori di questa che sembra una strada un po' obbligata, la Perla manco c'è. Se quindi la tendenza non s'inverte, sarebbe confermata una costante che fa di questa Perla un'eccezione. Già durante il passato mandato infelice dell'Alcade, più volte rivolgemmo l'attenzione del Consiglio sui bandi dell'Unione che, promossi da Regione, parevano che fossero redatti a nostro uso e consumo. Ci venne poi risposto che ad altro era diretta l'attenzione e l'azione di governo e così fu persa l'occasione. Verso poi la fine del mandato puntammo l'attenzione su di un bando legato all'evento dell' Expò, ma anche quella volta ci dissero di no senza un perché e dunque anche quella volta fu persa un'occasione. Rispunta ora il problema e, in prima battuta, la Perla non si espone. Austera e riluttante non sembra concedersi a nessuno, titubante e diffidente non ama, da sempre, condividere con altri le esperienze, ma pensa, supponente, di far tutto da sola. Pensare che ha perso il tempo di sei anni per non riuscire a farsi fare 170 metri di pista pedonale, difficile ora credere che, nel futuro, possa andar molto lontano. E' vero, a capo del governo non c'è più quel giovane sovrano un poco scapestrato, ma anche il Borgomastro, seppur che sia scafato, non pare che da solo possa andar molto lontano. Mi sembra che sul tema ci stia depositato un interpello; vedremo o meglio dunque sentiremo che cosa vorrà dire il capo del governo sul tema dei fondi dell'Unione, se ancora altrove è diretta l'attenzione o se, imparata la lezione, si cerchi il rimedi e lo si trovi, smettendola la Perla di far la schifiltosa.



mercoledì 9 dicembre 2015

GIALLO

 
Un po' come annunciato, finalmente è pubblicato all'albo della Scral, l'esito di quella che è stata una specie di gara per l'impianto che unisce la costa e la sua vetta. Ne riportiamo sotto la sintesi finale; il ribasso praticato 0,10%, non supera la spesa che la Scral deve affrontare per diramare, a mezzo stampa, quest'esito di gara e quanto al contenuto dell'offerta, insomma quanto di suo sto concorrente avrebbe messo per migliorare l'immagine turistica dell' impianto già mezzo arrugginito, di questo non c'è traccia, così come non c'è manco una traccia di quanti punti avrebbe conseguito in gara il suo progetto. C'è dunque un alone di mistero sulle conclusioni cui sembra pervenuta questa "gara". Eppure il bando sembrava parlar chiaro e richiedeva, non solo, di migliorare il prezzo andato in gara, per vero i prezzi erano due, ma il miglioramento era questo solo per uno,  ma anche di cacciare un po' di soldi per migliorar e promuover l'immagine turistica. Di questo, ripetiamo, sinora non c'è traccia. Occorre or dunque approfondire per meglio anche capire qual sia l'esatto finale di sta storia. Occorre che di nuovo scenda in campo il Comandante o chi altro del Consiglio che voglia conoscere un po' meglio la vicenda. L'alone di mistero non par dunque svanito, semmai un poco appesantito; di dubbi, di domande, di perché  e perché mai la storia si infittisce, l'esito del bando non chiarisce e il giallo, per ora, non svanisce.                    

  

 


Procedura aperta per l’affidamento in concessione della progettazione esecutiva e della realizzazione di tutti i lavori e forniture necessari per la revisione generale 40° anno della funivia Stresa – Alpino – Mottarone (gara 14-2015) - Esito gara

PROCEDURA APERTA PER L’AFFIDAMENTO DELLA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E DELLA REALIZZAZIONE DI TUTTI I LAVORI E FORNITURE NECESSARI PER LA REVISIONE GENERALE 40° ANNO DELLA FUNIVIA STRESA - ALPINO - MOTTARONE NEL COMUNE DI STRESA, AI SENSI DEGLI ARTT. 143 E SS. D.LGS. 163/06 E S.M.I. - CUP F67J11001640002 – CIG (gara 14-2015) - Esito gara

 Importo a base di gara:

"Prezzo" ex art. 143, comma 4, D. Lgs. 163/06 e s.m.i.: € 1.570.000,00

Importo di aggiudicazione:

"Prezzo" ex art. 143, comma 4, D. Lgs. 163/06 e s.m.i.: € 1.568.430,00

Aggiudicatario:

R.T.I. LEITNER S.p.A. (mandataria) - FERROVIE DEL MOTTARONE S.r.l. (mandante)

CON FRONTO





Non piace al Comandante la risposta che gli ha dato, per iscritto, il Borgomastro. Oggetto del quesito la questione funiviaria, a suo giudizio, ancora aperta, dall'epoca lontana quando la ferrovia venne smontata. Non piace e non convince, al punto che sospetta la risposta essere scritta da mano intervenuta da di fuori, estranea al Palazzo e solo poi siglata col sigillo di Bottini il Borgomastro. Rilancia, pertanto, il Comandante la domanda che aveva formulato sul perché non venne mai conclusa la stima dei beni ferroviari che furono la dote da portare quale risorsa per far la funivia. Ricorda che, a suo dire, 18 milioni era il valore, in lire ben si intende, che venne stimata, provvisoria, la Gabbiola, come a dir se fosse oggi in lire 376.000.000. Provvisoria rimase nel tempo poi la stima contabile dei beni, dimenticando, a quanto pare, da parte un po' di tutti di concluderla quella stima, o come sembra, nel caso di Gabbiola, la sottostima. Insiste nel chiedere chi abbia vergato la risposta, firmata Borgomastro; temiamo che rimarrà, in punto, deluso e mai sarà svelato sto mistero; poi attacca il Comandante il bando funiviario, le modifiche apportate tra il primo andato poi deserto e l'ultimo che fu come deserto. Insiste nel conoscer le ragioni che spinsero a sopprimere la clausola sociale che avrebbe garantito il posto di lavoro agli occupati che vennero così pur anche licenziati; sospetta, persino, che intorno a quell'ultimo bando vi fu voto di scambio; chiede ragione dei soldi versati a quell'impianto negli ultimi vent'anni, insiste per chiedere che l'Ente si pronunci circa la richiesta di riaprire quei conti che furono poi chiusi in tutta fretta e torna, di nuovo, alla Gabbiola perché, chiudendo ora quei conti, si possa acquisir, con poca spesa, l'intera costruzione. Si scalda così l'inverno già tiepido, si scalda intorno alle questioni mai irrisolte o, in troppa fretta nascoste dalla Perla. Vedremo o meglio sentiremo la risposta che il nostro Borgomastro vorrà poi lui, sta volta, dare nell'aula del prossimo Consiglio che, magari, sarà verso Natale.

sabato 5 dicembre 2015

RASSEGNA SPESE



Continuando la rassegna delle passività che Canio ci ha lasciato, segnaliamo il debito, più o meno , permanente che genera la vasca per il bagno e che sarà, prossimamente, un' altra grana ben molto dolente. Per ora sono solo in euro 23.442,00 "causati" dall'evento, imprevisto e imprevedibile dell' alluvione capitato lo scorso anno, poi verrà anche tutto quanto il resto. Vi è poi la spesa sostenuta per la difesa a oltranza di quella che è stata la " Zanetta". Pur vinta sta causa a mani basse dal Palazzo per nostro imperdonabile difetto, il giudice ha invece disposto che ognuno si pagasse le sue spese. Totale per sta roba che a Italia Nostra, non solo costerà proprio un bel niente, ma sarà pure risarcita per l'error professionale che c'è stato, al nostro comunello costa la cifra in euro di 6.978.40. Soldi bene spesi? Col senno ora di poi neanche per un sogno, avrebbe ugualmente vinto se manco non avesse difeso la variante. Comunque così è andata, ma è solo un anticipo di spesa per quella che sarà la prossima vicenda di sta telenovela.



RICHIAMATA la propria determinazione N. 64 in data 17.08.2015 con cui è stato liquidato un primo acconto a favore del legale incaricato, come da parcella N56/B-2015 dell’ importo di € 4.000 oltre Iva ed oneri di legge, e così per un totale lordo di € 5.075,20.=;
DATO ATTO CHE la vertenza si è conclusa con la sentenza T.A.R. Piemonte N. 1326/2015-1125/2013 Reg. Ric. in data 24.06.2015, trasmessa al Comune a cura del legale incaricato in data 18.09.2015 prot. N. 12572, che ha dichiarato inammissibile il ricorso, compensando le spese tra le parti;
VISTA LA FATTURA N. 66/b-2015 resa dall’ avv. Pafundi dell’ importo di € 1.903,20.= al lordo di Iva ed oneri di legge, a saldo di ogni sua spettanza in dipendenza dell’ incarico in oggetto (imponibile € 1.500,00.= Iva 343,20.= oneri € 60,00.=);
RITENUTO di procedere alla sua liquidazione;
DETERMINA
1.- di liquidare e pagare all’ avv. Teodosio Pafundi Studio A.C.A. Associati di Torino la parcella pro-forma n. 66/B-2015 dell’ importo di € 1.903,20.= al lordo di Iva ed oneri di legge (imponibile € 1.500,00.= Iva 343,20.= oneri € 60,00.=) a saldo di ogni competenza per l’ attività professionale espletata in dipendenza dell’ incarico conferitogli con D.G.C. N.104 del 18.06.2014;

D E L I B E R A
1. di riconoscere, per le motivazioni espresse in premessa, alla ditte:
a) Termoidraulica Rabaioli di Stresa la somma di €. 16.482,38 oltre iva 22% per complessivi €. 20.108,50 per la sistemazione delle apparecchiature idrauliche danneggiate presso il compendio del Lido di Carciano con sostituzione della caldaia, dei circolatori e relativi allacci;
b) G.M. Marchetti Giorgio di Baveno la somma di €. 2.733,22 oltre iva 22% per complessivi €. 3.334,52 per i lavori di formazione del soppalco a sostegno della caldaia presso l’immobile del Lido di Carciano
;

giovedì 3 dicembre 2015

L'EREDITA'





Che in materia di giustizia non fosse tanto forte era già noto, comunque questo è il conto. Continua a pagarsi, pertanto, l'eredità lasciata dall'Alcade che, come vediamo in questa ed altre pagine, è fatta di passivi più che attivi. Un bel disastro insomma che va dalla piscina a Villa Aminta e si conclude, per ora, nei conti da pagare per condanne. Insieme alle condanne si pagano le spese dei legali che qui noi non vediamo, o meglio si paga anche Pafundi, quell'asso piglia tutto che miracoli però mica può fare. Il tempo dell'Alcade è dunque ormai finito, ma rimangon tanti conti ancor da fare e quindi da pagare. Bottini, il Borgomastro, l'erede di un figlio scapestrato non é che possa molto fare, gli resta da pagare e non sbagliare.

 

 





D E T E R M I N A in adempimento a deliberazione consiliare N. 46 del 29 luglio 2015, che qui si richiama integralmente

1.- di liquidare e pagare a favore dei seguenti creditori le somme a fianco di ognuno indicate quali debiti fuori bilancio riconosciuti dal Consiglio Comunale con la deliberazione sopra indicata:

a) a favore di AGHE S.r.l. – Milano: € 5.000,00 oltre iva ed oneri di legge cadauno (totale lordo € 6.344,00.=), in dipendenza di sentenza T.A.R. Piemonte n. 1022/2013 del 22.05.2013 con formula esecutiva che ha accolto il ricorso promosso da parte di Aghe Srl in materia di costituzione coattiva servitù su aree sciabili, condannando il Comune di Stresa, la Regione Piemonte e la Società S4 srl a pagare a titolo di spese di giudizio la somma di € 5.000,00 oltre iva ed oneri di legge cadauno (totale lordo € 6.344,00.=);

b) a favore di GONFABILI STOBBIA S.r.l. – Gaglianico: € 2.000,00 oltre accessori di legge ed contributo unificato (totale lordo € 4.218,24.=), in dipendenza di sentenza n. 537/2015 del 25.02.2015 con cui il Tar del Piemonte ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da Gonfiabili Stobbia Srl in relazione alla concessione di esercizio di un trenino turistico nel territorio comunale, condannando il Comune di Stresa, la Pigiesse Srl e la Lake Express Sas a pagare, in solido tra loro, a titolo di spese di giudizio la somma di € 2.000,00 oltre accessori di legge ed contributo unificato (totale lordo € 4.218,24.=);

c) a favore di AGHE S.r.l. – Milano: € 5.800,00 oltre iva ed oneri di legge (totale lordo € 7.359,04.=), in dipendenza di sentenza n. 1765/2015 del 17.03.2015 del Consiglio di Stato che ha dichiarato improcedibile l’appello promosso dal Comune di Stresa avverso la sentenza T.A.R. Piemonte N. 1022/2013 del 22.05.2013 per sopravvenuta carenza d’interesse e condannato il Comune di Stresa a pagare a titolo di spese di giudizio a favore di Aghe S.r.l. la somma di € 5.800,00 oltre iva ed oneri di legge (totale lordo € 7.359,04.=);

2.- di far rilevare che in dipendenza del pagamento di cui alla lettera b) si procederà al recupero delle quote di competenza di Pigiesse S.r.l. e Lake Express S.a.s. (€ 1.406,08.= pro capite)









mercoledì 2 dicembre 2015

COLABRODO





Una notizia trapelata nell'ultimo Consiglio ha spinto i nostri eletti a fare un salto sulle sedie; la vasca per il bagno non funziona, è un colabrodo. Costata un milioncino e un po' di più, dal giorno in cui è iniziata la gestione si è già mangiata, tra soldi spesi e soldi non entrati, ben oltre un circa 100 mila euro, ma non basta. Ma ben altra è la batosta; la legge il Borgomastro che illustra una perizia in cui sta scritto che di soldi ancor da spendere per riparare ai guasti rilevati, ne occorrono ancor tanti, ben oltre 200 mila euro. Morale della favola si annuncia sto disastro, causato lì si dice da vizi così occulti che, a soli tre anni di distanza, sono emersi. Orbene sti vizi occultati tanto bene, richiedono lavori non previsti che costano, tra quelli già pagati e quelli ancor da fare, ben oltre il quarto del costo finale dell'opera più inutile e cretina che ci sia. Chi paga questo danno ? Risponde il Borgomastro che si attinge per i soldi dalla polizza prevista decennale. Mio caro Borgomastro, questo è vero, ma non vendere la cosa se prima non è in casa; ci vogliono le perizie, ma poi ci son contro perizie e prima che la polizza cacci tutti quanti i tanti soldi, c'è ancora da vedere. Comunque la cosa sorprendente è che un quarto dell'opera già fatta è da rifare. Si chiede il cittadino, che poi non è un cretino, dove mai fossero occultati tali danni; un mago, anzi un' intera brigata di maghi sarebbe stata assunta per riuscire in tale impresa; nessuno pagato dal Palazzo di nulla si è mai accorto; collaudata con tanto di carte firmate, timbrate e ben pagate, nel tempo di tre anni da quei fatti rileva una tal mole di inganni che difficile pensare potessero sfuggire ai "controllori", eppure così è stato; eppure, ancora un'altra volta, par che la pubblica fiducia sia stata male posta. Ritorna pertanto in alto mare quest'opera che è l'unica che sia bene " riuscita" al tempo del regno dell'Alcade e ora è da rifare. Bianchetti, il progettista da me un giorno interrogato sui vizi evidenti di un progetto, si difese dicendo che quell'opera aveva tanti padri, ma io gli aggiunsi che di loro solo uno era pagato; or davanti al disastro, non solo del progetto con più padri, ma anche del figlio mal riuscito dirà che quel figlio non è il suo.

 

                     

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martedì 1 dicembre 2015

DIETRO FRONT- ULTIMA PARTE .








Concludiamo così questo racconto intorno all'unica seduta di consiglio interessante, sin'ora presieduta dal nuovo Borgomastro. Il tema in discussione lo detta il Comandante che cala il suo pluri interpello. Il tema in primo piano: la vasca per il bagno. Domanda un po' scontata è il punto sul contratto. Aprite ora le orecchie, allungate anche la vista e tenetevi anche forte. Il contratto non è stato mai siglato; il contraente pur chiamato non risponde; quanto ai soldi per canone e pigione, non furon mai pagati e quindi ora c'è lo sfratto. Ma questo non è tutto, c'è ancora una sorpresa; la vasca è difettata e togliere i difetti rilevati si prevede che costi un quarto del suo prezzo, uno sproposito. La cosa è sorprendente che merita di scrivere qualcosa un'altra volta. Subito questo shock, si cambia l'argomento e arriva la nostra funivia; si chiede notizia della gara, la scomparsa. Risponde il Borgomastro leggendo la lettera arrivata l'altro giorno, firmata dalla Scral, la società di committenza regionale. Si scrive in quella lettera che la "gara" ormai è finita e aggiudicata; si racconta che il prezzo migliorato è strepitoso, 0,10% su quanto di soldi ci mette la Regione, che entro un mese sarà da consegnarsi il progetto esecutivo dell'opera da farsi e poi in 100 giorni saranno anche eseguiti. Che cosa, invece, contenga l'offerta tecnica prevista, non c'è traccia o, almeno, questo cronista non si è accorto. Invece la notizia parallela é che sono in arrivo anche altri soldi, ma soldi nostri e non del concorrente. Sono 300 mila in euro da destinare alle stazioni e alle gabine, cioé quelle che il bando scriveva dovevano pensarci i concorrenti. Ma il punto é ancora un altro; indaga il Comandante sul perché mai tra il primo e l'altro ultimo bando sia scomparsa la clausola sociale di tutela del lavoro già occupato sull'impianto. Scarica la cosa sulla Scral il Borgomastro, fa finta di ignorare la questione, nega di averci messo mani, eppure c'è un atto che lo inchioda, quando approvò il Governo, ancor guidato dall'Alcade, la bozza di quel bando da cui venne cancellata la clausola sociale. Ci torneremo. Si cambia ancora il tema; ora la domanda riguarda l'Ente fondazione Palazzola. Chiede l'interpello il rendiconto. Sono 490 e rotti mila i soldi spesi, finiti quasi tutti in un progetto. Son quasi 5 milioni i soldi persi. Quanto al futuro è tutto un po' un mistero, si aspetta che Regione ora vi indichi due nomi che vadano, insieme ad un altro indicato dal Comune, a formare il nuovo cda, poi si vedrà. Ancora il Palacongressi al centro di domande; non parte la struttura, è ferma la scatola ormai vuota, sottratta nel suo business dagli alberghi. Su questo promette il Comandante di svolgere un'indagine accurata su quanto ha ampliato l'hotel che sta vicino. Di nuovo l'argomento è la Gabbiola, abbinata sta volta al degrado di quella che fu la pensilina alla Stazione. Risponde il Borgomastro; lo fa com'è suo solito, Lui dice che discute coi tanti interessati anche all'acquisto e che lavora. A me questa risposta piace poco; negoziare nasconde sempre un poco il rischio; di più, negoziare presuppone esserne bravo e sino ad ora di accordi positivi combinati e andati in porto, non mi par di averne ancora visti. Ancor tre o quattro punti son dentro sto maxi interpello, ne cito solo uno, il collettore da fare per Brisino e anche su questa il Borgomastro risponde che sta in corso.