Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

giovedì 30 giugno 2016

SOLSTIZIO



Non c'è molto; onestamente inizia una stagione per sto blog dove è difficile trovare una notizia un po'gustosa e il compito assegnato, che non è soltanto da cronista, ci obbliga a una caccia che, a volte, è senza preda. Dirada anche il Consiglio, diventa un evento che va lungo e poco atteso, neppure minoranza è sempre sveglia, il blocco di interpelli, mozioni e anche proposte è merce rara. Nessuno sembra capire che il tempo è anche tiranno, che a volte aspettar che siano gli altri a far qualcosa non è che sia una strategia molto pagante. Eppure di questo suo torpore vive la Perla, che come la cicala s'illude che il sole dell'estate duri l'inverno e in questa sua illusione si spengono le luci sui problemi, si rinvian le discussioni e si azzera ogni polemica. Trascorso che è poi un anno dall'avvio del governo del nuovo Borgomastro, non è che ci vuol molto a capir dove mai para; incassate le rendite del porto e dell'impianto funiviario, pagato già lo scotto dell'accordo con la Villa dell'Aminta, freddato dal diniego inaspettato che ha silurato la "Zanetta", transate, per ora e in qualche modo, le sorti della vasca per il bagno che fa soltanto acqua, sospesa l'imposta sullo sbarco, quanto al resto, cioè allo stato del degrado, sperar che sia risolto non pare che sia un compito adeguato al Borgomastro. Gli uomini e le donne che reggono il governo son sempre poi gli stessi, uguali nel Dna a chi, da sempre, anche li vota; destino loro e compito assegnato è non il far nulla che scuoti un po' l'ambiente, ma rinviar le soluzioni, cercar le mediazioni sempre al ribasso, insomma un'arte del governo del non fare che serva per durare. In questo loro compito non sembra che abbiano nemici; da un lato il Comandante che, se molto non può fare, non sempre poi vuol fare e dall'altro lato il gruppo in quota Lega che se qualcosa può anche fare, sicuramente non par che voglia fare.                                          

mercoledì 29 giugno 2016

BUCHE e BUCHI





Ci informa, prontamente, il buon Gemelli che l'appalto della gara per tappare le buche lungo lago, è cosa fatta. Vincitor sempre lo stesso; io credo che sia quello che già fece le opere che, nell'arco di un ventennio, son poi tutte rovinate ed ora son tutte da rifare. Che fare, disfare e poi rifare sia tutto un lavorare, nessun lo mette mai nel dubbio, così che son più gli euro che occorron a mantere che i soldi da usar per far qualcosa che sia nuovo e che anche serva. Adesso che il calendario e la stagione è ormai avanzata, difficile è pensare che le buche saranno chiuse comunque molto in fretta. Passerà così questa stagione e a nulla porterà quella notizia che il nostro buon cronista ha registrato e, prontamente ha diramato. Non ci informa però questo Gemelli, sempre solerte a diramar notizie positive da Palazzo, dell'altra notizia meno buona; che i cessi sotto la statua di re Umberto rimarranno ancora e per molto ancora nello stato deplorevole in cui versano. La gara era infatti andata buca; nessuna delle offerte presentate è stata buona, ma poi pure il tentativo di recupero in estremis anche fatto, non ha avuto un qualche positivo suo esito. Si conferma, pertanto e un'altra volta, la solita incapacità di sto Palazzo di confezionar le gare che sappiano attirare l'interesse ed il mercato; si chiede all'inizio forse troppo e, più volte, alla fine si ottiene troppo poco o anche niente . Morale anche sto sfascio ha da durare, lasciando esposto in vetrina un esempio di pubbico degrado e d' abbandono. Torniamo pertanto al Borgomastro; al compito primario lui affidato che è quello di chiuder buchi e non far altre poi buche.

martedì 28 giugno 2016

TRASPARENZA ZERO




Non ne parla più nessuno; tiene banco da un po’ d’anni, anche forse un po’ di troppi; poi più nulla, lo si archivia come un nulla. Qui si parla dell’impianto che collega la sua vetta e la sua costa. Con la gara ormai conclusa non c’è uno che ci spieghi e ci dica qual che sia l’offerta técnica che l’impresa “vincitrice” ha deposto nella busta. Per il vero non è l’unico mistero che un po’ avvolge la faccenda; quanto costi veramente il lavoro del rinnovo dell’impianto non è dato ancor sapere. Le notizie trapelate dal Gemelli son generiche e imprecise: quanto vale il progetto del rinnovo ? quanto vale poi in soldini quel che è la sola offerta tecnica ? quanto incide sul totale poi anche l’Iva che non è neppure un costo ? e dei soldi poi arrivati con la gara già conclusa, c’è qualcosa già prevista nell’offerta messa in gara ? Non c’è traccia di risposte su quegli albi anche elettronici che dovrebber garantire conoscenza e trasparenza. Non c’è traccia nella SCRAL, non c’è traccia nel Palazzo, non c’è traccia in nessuno di ogni ente che abbia messo mano in sta faccenda. Non ne parla il Borgomastro che a noi par neppur lo sappia, non lo sa chi ha pur siglato il progetto esecutivo. A dispetto di ogni norma, più è diffusa la questione, meno ancora se ne sa. Il problema è poi sto qua: quanti sono i soldi pubblici che ci hann preso dalle tasche e messo lì e quanti son quelli privati che han concorso a saldare tutto il conto. Non sapendo noi il totale, non sapendo quant’è l’Iva, ci è impossibile capire se sia vera o sia una balla quella favola contata dall’allora vecchio Alcade che diceva, a destra e manca, che il privato ne metteva un milione circa in euro. Dubitiamo fortemente che l’importo sbandierato sia vicino a quello vero, ma il sistema più efficace per conocer la risposta è pubblicare tutti i dati. Nel consesso cittadino siedon quelli cui il controllo è un lor mestire; che ci facciano un piacere, che lo chiedan e pretendino, un po' in fretta, sta risposta, e sia precisa.

venerdì 24 giugno 2016

ELI-PORTO



La cosa un po’ è andata via sotto silenzio in un consesso che, non sempre, è molto attento, eppure non pare che non valga la pena d'attenzione. Ci sono di Euro 300 circa mila che han fatto capolino nel bilancio e che, per quanto non molto si capisca, dovrebbero serviré ad iniziare, manco a fare, un bel parcheggio vista lago, lungo lago. Che passi pure se trattasi di un servizio per il porto che pur ne avrà bisogno e pure a pensar prima era anche meglio, ma quando il Borgomastro ha dato i numeri, la storia a noi ci è diventata molto sospetta. Si calcolano di auto cento e 70, di soldi da pur spendere due o tre volte la somma già stanziata, lo scopo di colmare un po’ di lago, più o meno un duplicato di piazza di Marconi. Si cerca, un’altra volta, di evitar la soluzione che è l’unica che regga per il borgo, ossia di mettere le mani alla Gabbiola. Si cerca sul lago un’altra soluzione, fregandosene del gusto e del buon gusto. Che passi, ripetiamo, se fosse per il porto; un qualche decina di posti, messi bene, per le auto pur ci stanno, ma se questa è poi una scusa, un cavallo di Troia per spianare l’acqua del lago e metterci un raddoppio di P.za di Marconi e un eliporto, si scordino che la cosa passi liscia e senza intoppi. Già non è chiaro se, come e perchè, in tutta sta faccenda c’entri il porto, ossia se mai ci sian dei costi di puro smaltimento dei dragaggi che furon sottaciuti e ora si cerchi, in qualche modo, di mantener poco visibili, e se pur fosse così sarebbe anche peggio. Comunque il mandato al Borgomastro era ben chiaro: chiudesse le buche e rattoppasse; un Sindaco urbanista c’è già stato, a noi ci serve e già ci basta un capomastro.           

giovedì 23 giugno 2016

WANTED




A leggere un po' qua e leggere un po' lá, i tre imputati del delitto di lesa sua maestá sarebbero confessi, o meglio rei confessi. Diverse stan le cose; per ora nessuno ha confessato, nessuno ha risarcito, nessuno é condannato. Di essere dei confessi, o meglio rei confessi a Canio piacerebbe; lui pure gradirebbe che sui muri della Perla scrivessimo le scuse piú sentite, confessando misfatti mai commessi e delitti immaginari, prostrandoci a suoi piedi, chiedendo la clemenza e il suo perdono. Vi pare che tre ceffi, avvezzi ad ogni prova, cresciuti sulla strada, trascorsi giá in galera buona parte della vita, si prestino per un nulla a confessare ? Non sembra sia credibile la storia raccontata dalla Stampa, ripresa a piene mani dal Gemelli e divulgata al popolo elettore. La fame di giustizia, un po' giustizialista, sta volta, deve attendere. La fine della storia non è che sia giá scritta; occorre un po' di tempo, occorre un po' pensarci e quel che sembra certo è che non pare che i tre ceffi sia disposti comuque a confessare, a farsi tirar fuori un' estorsione per chiedere la grazia al sire spodestato. La fine della storia comunque non è scritta; per essere umiliati e messi in una gogna, è meglio che un giudice togato allora si pronunci e dica se sia vero o non sia per nulla vero che tal Canio venne diffamato. Per ora siamo, soltanto, presunti noi innocenti e questa presunzione è meglio non sia persa scrivendo sui dei muri che siamo dei pentiti, colpevoli e indecenti. Da qui comunque al cinque del mese dell'ottobre, la data già fissata dal giudice togato, c'è tempo per accordi un poco più decenti, che gente anche per bene, per fama che noi abbiamo, ci sappiano anche fare.

martedì 21 giugno 2016

LAMENTI INUTILI




Ogni tanto e a tempi un poco alterni, si accende d'improvviso la gente sulla rete. L'oggetto di protesta è un po' sempre lo stesso: i buchi che tappezzano il nostro borgo pio, in primis le voragini che stanno lungo lago, il ponte tibetano che costa quanto nuovo, un mucchio di detriti che inquadra l'obiettivo rivolto verso l'sola; La Bella. Insomma, non c'é verso, stagion dopo stagione non sembra proprio facile rimuovere sti sconci. Spedito il nostro l'Alcade, arrivato il Borgomastro, non è che qualcosa sembra sia cambiato; più o meno, la risposta è un po' sempre la stessa: " guardate, è proprio un caso, stamani ho ricevuto l'assenso per fare questo e quello e quindi... ora si parte" . Dov'é che mai si vada questo è un altro bel mistero che aleggia sempre uguale. Comunque siamo certi che se non è prima, sarà subito dopo che le buche saran chiuse, il ponte tibetano rismontato e pure il mucchio di detriti verrà spazzato. Or bene , se questo è l'obiettivo, il tempo per raggiungerlo è un miraggio, di mese dopo mese si sposta sempre in là e quando sembra giunto il tempo quello giusto, si sposta un'altra volta un po' più in là. A nessuno che onesto sia parrebbe infatti che sia ragionevole pensare che occorrano due anni ed anche tre per chiuder la partita delle buche; c'è un virus più profondo che aleggia nel Palazzo e infetta tutti quanti. Scoprirlo tocca ad altri, non certo tocca a me; ma un anno ed anche passa per stendere un progetto di un passo pedonale che valichi un torrente sempre in secca, è un tempo esagerato; che costi in euro 145 e mila è pure un'altra cosa che non regge; che un anno poi non basti per cubare un mucchio di detriti in fondo al Roddo, ci fa pure gridare; che due anni infine è il tempo giusto per manco esser capaci di chiudere una buca lungo lago è roba che ci tocca solo a noi. La storia poi dei soldi è un 'altra balla; coi costi della vasca per il bagno che sommano a un milione e circa 400 mila d'euro, di Lidi ne facevano ben quattro e invece abbiamo solo sto disastro.

lunedì 20 giugno 2016

ASPIRANTI ARCHISTAR









La questione del degrado tiene banco o così Verbania ci ha provato illustrando il venerdì ultimo scorso le ultime novità che mette in campo. Raccolti dietro un tavolo un qualche professore del Brandenburgo e un qualche architetto più nostrano, presiede la seduta la Sindaco della città vicina che illustra ai convenuti lo scopo del consesso. C'é dunque da decenni la storia dell'ex Eden che, da quel che si racconta, non trova chi vi investa e quando, almeno pare, poi lo trova, finiscono bocciati tutti quanti i bei progetti. Colpevole dei tanti fallimenti, nessuno lì lo dice, ma vi aleggia, la solita intendenza o meglio Soprintendenza, colpevole o no, questo non so, di dire sempre no. Sul piatto del convegno ci stan dieci progetti, o meglio sperimenti che altrettanti studenti di un master di quell'ateneo del Brandenburgo, propongono per sciogliere il problema che risulta in sospeso da decenni. Sti giovani studenti, che son tutti orientali o quasi, lasciati in libertà forniscono a piè pari, la gamma più svariata di tante soluzioni. Li unisce tutti quanti la fame di cemento; qualcuno lo mette in verticale, qualcun' altro lo mette un po' sospeso, qualcuno lo stende orizzontale, tal'altro lo articola un pochino, un'altro lo avvita anche in spirale. Che dire di sta roba ? nessuno dei progetti presentati io credo che abbia vita più di un giorno, ma intanto se ne parla; ne parla anche Reschigna, il Vice presidente dell'Ente Regionale, che ospite d'onore articola un discorso che non è che poi sia chiaro, ma fa parte di una tattica, che è prendere le cose magari da lontano e poi si arriva al risultato. Nessuno che abbia detto che il vizio del problema sta forse nella norma un po' sbagliata, che se si infilano di seguito bocciate su bocciate, sarebbe forse meglio tagliare un po' le ali a quelle norme che, sì son state messe dall'Ente Comunale ma, com'é che spesso accade, " Zanetta" lo ricorda e ce lo insegna, son messe anche alla cazzo. C'é poi un'altra anche questione che l'ospite d'onore doveva ricordare. Non è che queste cose si debbono risolvere un caso per un caso; occorre quel disegno generale che è il compito più primo che spetta all'Ente Regionale e quindi che il Vice Presidente risolva lui il problema.                

venerdì 17 giugno 2016

ASSOCIAZIONISMO COMUNITARIO


L' A S S O C I A Z I O N I S M O   C O M U N I T A R I O: S T R E S A 20 20



UN LUOGO DI ELABORAZIONE DI IDEE E DI PROGETTI PER IL BENE DI UNA CITTA'


UN VENTAGLIO DI PROPOSTE PER UN FUTURO MIGLIORE



LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI COMUNI CULTURALI E DEL PAESAGGIO

I BENI COMUNI QUALI RISORSA DI UNA CRESCITA ECONOMICA SOSTENIBILE

LA PROPOSTA DI UN TURISMO PIU' LENTO ALLA RISCOPERTA DI UNA CITTA' RITROVATA NELLE STAGIONI "MORTE"

LA DENUNCIA DEL DEGRADO URBANO E LE PROPOSTE PER IL SUO RECUPERO

LA TUTELA ATTIVA DELL'IDENTITA' CULTURALE DEL TERRITORIO "MINORE"

GLI EVENTI CULTURALI QUALI MOTORI DI UN NUOVO TURISMO


Tante proposte, concrete e sostenibili cui ognuno potrà partecipare dando il proprio contributo, iscrivendosi alla libera associazione che vi proponiamo. Dieci euro è la cifra chiesta per dare la propria adesione e ottenere titolo ad essere parte di questa nuova scommessa.

giovedì 16 giugno 2016

SECONDO ROUND




Si va dunque in aula un'altra volta. Sta volta, però, è l'aula in tribunale dove Canio ci ha tirato col Vecchi e Casaroli. Il Giudice insisteva per la pace e così aveva dato spazio trenta giorni per trovar una via d'uscita alla questione. Un paio di missive per chiarire, nel frattempo, partirono per Canio e il suo legale, ma dal clima in aula si capisce che, per chiuder la questione, la posta è più elevata. Che cosa dunque vuole Canio ? Lui vuol pubbliche ammende, che messe anche sui muri, ci facciano passare per dei diffamatori ora pentiti. Se apro pur la Stampa di stamane, mi par che questo sia il senso che ho pure bene inteso. Comunque il Giudice togato ci ha pure riprovato e rilanciato l'invito alle parti a far la pace . Di più, ha insistito veramente di trovar la soluzione, che certo non è facile ha anche detto, ma che sarebbe anche interesse di tutti almen provare , o meglio riprovare un'altra volta per togliere dall'aula questa cosa. Qualunque sia questa sentenza, ha infatti continuato, qualcuno sarà poco contento e allora andrete avanti, pere anni, a litigar senza costrutto. Di più non posso fare, ha poi detto, ma vi prego, impegnatevi almeno un'altra volta e così ci fissa nuova udienza il 5 ottobre prossimo venturo perché si torni in aula con qualcosa che metta fine alla contesa. D'accordo su questo anche le parti, si impegnano tra loro a poi provarci. Se l'esito sarà quello sperato, di questo nessuno, al momento, lo può dire, ma certo qualche idea pure ce l'ho.

martedì 14 giugno 2016

BUCO NELL'ACQUA






La cosa sta passando un po' in sordina, ma la memoria ci ricorda che fu un cavallo di battaglia di quando Canio era già in sella e cavalcava audace e fiero verso la conquista del secondo suo mandato. Passato che ora è il tempo, passata un po' di acqua sotto i ponti, raffreddate le tensioni è bene ritornare in argomento e fare un consuntivo della spesa. Si parla, non c'è dubbio, di quella che doveva essere l'opera prima, una specie di opera regina, peraltro semplicemente una vasca per il bagno che fa acqua. Ma andiamo un po' per ordine e ricordiamo che l'opera era pagata, grosso modo per 1/3 da fondi regionale, cioé soldi dei nostri, un altro terzo coi fondi prelevati direttamente dalle tasche, sempre le nostre e per l'ultimo terzo da un debito contratto. Ordunque cos'é costata in prima battuta questa vasca ? Stando alle somme che abbiamo rilevato, la cifra finale con cui l'opera si certificava finita, pronta e funzionante sfiorava di euro un milione e cinquantamila, euro più, euro meno. Chiavi in mano, o quasi, così almeno avrebbe dovuto essere, ma i guai invece sono iniziati quando l'opera è finita; insomma le cose sono andate, come spesso accade, tutte alla rovescia e tra integrazioni per rispettare prescrizioni che, evidentemente, erano sfuggite; riparare i guai delle piene del lago che, evidentemente, non erano state previste possibili; rimborsare spese fatte direttamente dal gestore nel frattempo individuato, così almeno pareva, e sorprese varie, queste ultime impreviste e imprevedibili secondo una collaudatissima formula sempre vincente e sempre innocente, il conto del dare saliva sempre di più è quello dell'avere scendeva altrettanto di più. Ma andiamo con ordine; appena inaugurata già era ferma; guai non ben definiti e integrazioni varie; queste ultime sì ben definite, ma dimenticate, forse. Comunque le cifre non erano proprio pochine, tanto che le varie integrazioni e regolarizzazioni normative richieste, venivano conteggiate nella somma di €. 51.972,00. Non male, tanto per cominciare, ma già nel frattempo il gestore scalpitava, al punto che il governo presieduto da tal Canio in persona provvedeva. Lo faceva in due modi; riduceva il canone, più o meno lo azzerava e riconosceva spesa dichiarate sostenute dal gestore. Ve lo dico facendo un copia e incolla di quanto aveva deciso il governo:

" accettando la richiesta di riduzione del canone fino al 80% dal 01/02/2013 fino al 31/03/2014 e in conseguenza di ciò di rideterminare, fino a tutto il 31/03/2014 il canone annuo di €. 26.400,00 oltre I.V.A. di legge in €. 5.280,00 oltre I.V.A. di legge, corrispondente ad una riduzione dell’80% con un introito comunale pari al 20% del canone inizialmente presunto." 

Un prima botta dunque, ma che sarebbe poi andata avanti a lungo, complice una volta l'estate piovosa, un'altra i difetti costruttivi e chi più ne ha ne metta.

Ma poi c'è sta l'imprevista piena del lago. Qui non ce la si può prendere proprio con nessuno, se non con la piscina che, forse, stava nel posto sbagliato. Comunque di chi fosse la causa, o la colpa poco ha importato, ha pagato il solito pantalone. Ed ecco che infatti, spulciando nell'archivio del Palazzo troviamo l'immancabile voce di spesa: 

" di liquidare e pagare la fattura emessa dalla ditta Lorrain Piscine di Novara n. 2PA del 11.5.2015 dell’importo di Euro 10.883,62 (imponibile Euro 8.921,00 oltre Euro 1.962,62 per IVA 22%) per i lavori di pronto intervento presso l’immobile Comunale posto in Loc. Lido di Carciano (piscina) per il ripristino dei danni conseguenti all’evento meteorologico eccezionale di novembre 2014 relativamente alla revisione e successiva riparazione/sostituzione delle elettropompe e delle apparecchiature elettriche." 

Calma e gesso, non è con questo si liquidava tutto il danno, ce n'era anche dell'altro ed infatti, puntuale e preciso il Palazzo provvedeva:

" di liquidare le fatture di cui in premessa e che si intendono di seguito riportate per un totale di Euro 23.443,76 compresa IVA 22% " 

Anche queste erano la conseguenza della piena. Come quindi avete visto la situazione non era delle più rosee, tanto che una seconda volta il governo cittadino dovette intervenire per limitare i danni; degli altri si intende non certo i suoi ed ecco che, nuovamente, si auto riduceva le entrate:

"1 Di prendere atto della proposta formulata dall’A.C. con la deliberazione della G.C. n. 169/2014 in merito alla riduzione del canone di concessione del compendio immobiliare del Lido di Carciano per il periodo 01.04.2014 -31.12.2014; 2) Di prendere atto dei danni occorsi nel corso dell’anno 2014 al compendio immobiliare in premessa esplicitati e che qui si richiamano integralmente; 3) Di prendere atto del perdurare delle condizioni di cui alla delibera di G. C. n.125/2013 e delle nuove problematiche sorte nel corso dell’anno 2014; 4) Di riaccertare il canone annuo dovuto dal concessionario SPORT SERVICE S.R.L. dal 01.04.2014 al 31.12.2014 in €. 3.960,00 oltre I.V.A. di legge, a seguito della effettiva mancata apertura del bar/ristorante per ragioni non dipendenti dalla volontà del concessionario; 5) Di riaccertare il canone annuo dovuto dal concessionario SPORT SERVICE S.R.L. dal 01.01.2015 al 31.03.2015 in €. 1.320,00 oltre I.V.A. di legge, a seguito dell’alluvione avvenuta nel novembre 2014 e del ripristino a carico dell’Ente che avverrà auspicabilmente entro il 15.04.2015"

L'auspicato ripristino rimarrà però un auspicio per tutto il 2015 e poi anche per l'anno in corso, il canone rimarrà a livelli più o meno figurativi, più o meno una minore entrata di 20.000 euro l'anno rispetto alle previsioni. C'é altro ? ma sì, qualche spesuccia mi può essere anche sfuggita per esempio queste:

" Di di liquidare e pagare al fattura n. 1 del 3.12.2015 emessa dall’ing. Francesco Francioni con studio in Sesto Calende (VA) dell’importo di Euro 3.679,52 (imponibile Euro 2.900,00 + CNPAIA 4% Euro 116,00 + IVA 22% Euro 663,52 ) per la redazione di relazione tecnica per la verifica dei difetti costruttivi dei lavori di “Riqualificazione area lido di Carciano – realizzazione nuova piscina” 

" Di impegnare, liquidare e pagare all’ avv. Teodosio Pafundi Studio A.C.A. Associati di Torino la fattura N. 28/B-2015, per un totale lordo di € 432,00.= a saldo di ogni sua competenza per l’ attività professionale espletata in dipendenza dell’ incarico conferitogli "

Ma nel momento in cui tutto sembrava a posto, arriva la botta finale. Il costo è, per ora, calcolato in 225 mila euro. Quanto basta, almeno si crede, per rimediare alle falle della vasca, cioé al mal fatto di cui in virtù della consolidata ragione dell'imprevisto imprevedibile, nessuno sembrava essersi accorto. Comunque non disperiamo, dovrebbe provvedere la polizza decennale, ma siccome si ipotizza che si aprirà un contenzioso prima di ottenere, se mai la si otterrà, la liquidazione del danno, intanto i soldi li mette pantalone e poi si vedrà. Comunque, concludendo e con beneficio di inventario 1.365.000 euro sembra la cifra pagata e da pagare per questa vasca, mentre le entrate già previste e invece perse sono 79.200 euro, per verità un po' meno,circa 70.000.Sempre con il beneficio di inventario.

lunedì 13 giugno 2016

FINE CRONACA






Liquidato ormai così il grosso della sera, la seduta si avvia a far il gir di boa verso l'arrivo. Si affronta ora un tema che poco dopo sarà caldo, l'indennità dei Consiglieri per le sedute. Gli euri, sta volta, sono pochi tanté che potrebbero anche farne proprio a meno, ma nemmeno si sognano. Si cambia ora argomento; un debito extrabilancio tiene banco. La somma è circa in euro 14 mila con cui ci sono da pagare spese legali per un'altra socconbenza in una solita vertenza. L'accusa la muove il Comandante, l'accusato è il Generale che avrebbe provocato questa spesa replicando, con colpa ed errore, un'ingiunzione, ma fa, subito, quadrato il governo che per bocca del Vice delegato difende, a spada tratta, il Generale. Ancora un argomento in discussione; si tratta di una norma tributaria che deve esser regolata, ma non c'è neppur la discussione e la si approva.Inizian gli interpelli: il primo è il Comandante sul WI FI. Siccome stava scritto nel programma di mettere il WI FI sul lungo lago, ne chiede conto. Risponde un Consigliere violando un po' la prassi che vuol che le risposte sia il governo sempre a darle. Comunque al Consigliere, essendo forse pratico in materia, gli vien così anche più facile rispondere. Per vero la prende molto larga e si dilunga su cosa abbian mai fatto su tutta l'agenda digitale di Palazzo, per giungere poi in fondo a dir che sì, ma forse no, sto WI FI non lo vedremo. Sta volta tocca al gruppo in quota Lega illustrare l'interpello. Per vero, Severino l'introduce già dicendo che ha ormai perso molto del suo slancio; il taglio del mensile, obtorto collo, lo hanno fatto e quindi... e quindi se era lesta avrebbe ritirato l'interpello, ma il gioco ormai è già fatto e mai come sta volta maggioranza parte lancia in resta. Inizia lo Scarinzi; è un po' anche incazzato; ricorda alla Signora i soldi che prendeva governando la Provincia, il taglio poi subito per aver sfondato il patto, le somme che la Giunta Comunale si prendeva nel tempo in cui sempre la stessa faceva l'Assessora e via di questo passo. Ci prova a replicare Severino, ma sta volta è il Vice Delegato, l'avvocato, che prende la parola e inizia un'arringa senza eguali. Difende il suo diritto di prender lo stipendio, rivendica sta cosa sacra e santa, non lesina accusare la Capa di quel Gruppo di quasi anche deviare i giovani del gruppo sui temi che, a suo modesto avviso, infamano e dissacrano. E' un Vice ritrovato; lo vedi che è proprio assai impegnato, così tanto argomenta che, forse, ha pur scambiato quest'aula del Consiglio con altra di una qualche corte anche d'appello. Comunque, modestamente, a lui gli ricordiamo che una cosa è un diritto, un 'altra cosa è una facoltà. Poichè quindi l'indennità mensile non è un diritto, ma una facoltà, forse non era proprio il caso di prendersela così a cuore. Finito l'argomento, ci stanno ancora tre interpelli. Il primo del gruppo in quota Lega riguarda una delibera sbagliata. Il caso poi vuole che fosse la vendita di un bene oggetto di discordia . Polemica quindi un po' messa da parte, quell'atto tutto sbagliato, è stato infatti poi, repentinamente, ritirato. Oggetto di interpello la Villa Palazzola ed il suo parco. Domanda il Comandante se non sarebbe il caso che almeno quest'ultimo fosse riaperto al pubblico utilizzo. Risponde il Borgomastro, estraendo anche sta volta, dal solito cappello, la solita risposta di riserva. Anche in tal caso non può dir più che quel tanto, ma ci sta, da sempre, lavorando. Ultimo interpello è il campetto, o meglio era il campetto da calcio su per Levo. Sta volta Bolla tace, ma di quel poco di campetto che par che sia rimasto, anche in tal caso non è che dican tanto, ma ci stanno lavorando. 


           

sabato 11 giugno 2016



L' A S S O C I A Z I O N I S M O   C O M U N I T A R I O: S T R E S A 20 20



UN LUOGO DI ELABORAZIONE DI IDEE E DI PROGETTI PER IL BENE DI UNA CITTA'

UN VENTAGLIO DI PROPOSTE PER UN FUTURO MIGLIORE



LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI COMUNI CULTURALI E DEL PAESAGGIO

I BENI COMUNI QUALI RISORSA DI UNA CRESCITA ECONOMICA SOSTENIBILE

LA PROPOSTA DI UN TURISMO PIU' LENTO ALLA RISCOPERTA DI UNA CITTA' RITROVATA NELLE STAGIONI "MORTE"

LA DENUNCIA DEL DEGRADO URBANO E LE PROPOSTE PER IL SUO RECUPERO

LA TUTELA ATTIVA DELL'IDENTITA' CULTURALE DEL TERRITORIO "MINORE"

GLI EVENTI CULTURALI QUALI MOTORI DI UN NUOVO TURISMO

Tante proposte, concrete e sostenibili cui ognuno potrà partecipare dando il proprio contributo, iscrivendosi alla libera associazione che vi proponiamo. Dieci euro è la cifra chiesta per dare la propria adesione e ottenere titolo ad essere parte di questa nuova scommessa.

venerdì 10 giugno 2016

CRONACA DUE










Il tema ora in esame diventa il più corposo. Quest'anno ha un nome nuovo: "DUP", acronimo di unico documento di programmazione. Ci sta dentro un po' di tutto, dai conti del bilancio, a tutta quanta la programmazione, che siano le assunzioni, piuttosto che le opere a un po' tutti i piani e previsioni, le azioni e le missioni, gli cambiano anche i nomi, ma poi sono le stesse. Comunque è assai corposo; soltanto il documento vero e proprio son, forse, di pagine 156, ci sono poi le cifre, d'entrata e poi d'uscita, di cassa e competenza, di un anno e di tre anni; insomma le tocca alla Ministra delegata spiegare tutto quanto. Tranquilli, la cosa non è proprio un gran problema, ha un pacco di pizzini cui inizia la lettura senza sosta. Va avanti per un pezzo, non leva gli occhi mai dal testo e quando par che abbia finito, le arrivano i sostegni di altri delegati. Sarà dunque anche il Vice e poi anche il Professore a sorreggere la nostra delegata, venendogli a soccorso ed illustrando quale sia stata la gran fatica che abbia quest'anno impegnato lor signori a stendere e quadrare le cifre di sto DUP. Comunque si va avanti; sta volta è Severino che inizia a far domande e domandine. Pacifico, nessuno dei Signori ha la risposta, ma in aula ci sta la funzionaria che risponde. Non cade nel tranello il Comandante che pone una domanda, peraltro facilina, diretta all'Assessora. Va in panico la tipa che cerca nei pizzini una risposta, ma inutile è cercarla, non c'è proprio. Il momento è di angoscia è di terrore, la nostra delegata non sa proprio nulla di bilancio. Allora sovviene l'intervento estremo e poi finale della stessa funzionaria, piazzata sempre a fianco di questa delegata che, al fin, di nuovo ecco respira. Ma il punto centrale dell'esame è il maxi emendamento. Trombata la tassa sullo sbarco, si è aperta una falla nella barca. Come chiudere sta falla ci pensa o almen ci prova il maxi emendamento. Si taglia di metà l'indennità, che giusto l'altro ieri era aumenta, si riduce qualche spesa, un po' qua e un po' di là, si aggiusta qualche entrata ed ecco che la somma sta trovata e non con un taglio lineare, ma abbastanza puntuale. Su tutta la vicenda della tassa sullo sbarco si dilunga poi il Consiglio ed il Vice delegato sopperisce un'altra volta l'Assessora, raccontando la vicenda. Ci sarà una soluzione ? Profetizza il Comandante un bel che no; è difficile, è impossibile che se ha detto il Ministero che si scelga delle due una sola imposta, ora cambi d'opinione; d'altro avviso è Severino, suo è l'invito a trovar la mediazione; che si provi a cambiare qualche norma, che si provi a fissar l'alternativa tra l'imposta che si paga di soggiorno e la tassa sullo sbarco; chi allor paga il soggiorno, non paghi più lo sbarco, ma chi non paga soggiorno paghi sbarco. Interviene il Professore che raccoglie questo invito e si impegna entro il mese a portare in sto Consiglio un nuovo testo. Lo si mandi al Ministero e poi si vede. Si conclude qui l'esame; se non era per lo sbarco, il bilancio era scordato, di un esame un poco serio non s'é vista manco l'ombra; di quel patto assai severo che per anni ha strozzato così tanto il poter fare, or che sembra un po'allentato, manco un'ombra anche di quello.              

giovedì 9 giugno 2016

CRONACA PRIMA PARTE







Inizia alle 21 con qualche minuto di ritardo causato dal quorum del gruppo in maggioranza che non c'é. Poi arriva l'amico di un tal Canio e inizia la seduta con l'appello, ma presto Severino chiede di fare un minuto di silenzio per il Sindaco Bonanno deceduto. Finito dunque anche il silenzio s' inizia per davvero e il primo in argomento è sì un adempimento obbligatorio; un piano che programmi alienazioni e valorizzazioni immobiliari, ma rispetto alla quantità di beni posseduti non è che ci sia molto in questo piano: l'edificio al lido di Carciano e gli adeguamenti del Palacongressi, tutto qui. C'é poi un altro adempimento da approvare: gli incarichi esterni da affidare e, come sempre, riguarda l'addetto stampa. Si passa al terzo punto; quel piano triennale delle opere che dovrebbe contenere la previsione di ciò che si vuol fare negli anni centrali di mandato. Sparisce dunque da sto piano ogni progetto per recuperare la palazzina liberty, ridotto a sola e pura manutenzione, così come non c'é la Villa Palazzola che passerà così ancor qualche decennio prima che crolli. Qual che invece c'é, lo copio qui di sotto con l'avvertenza che le cifre indicate in fila indiana si riferiscono ciascuna a un singolo anno del programma. 


Investimenti Anno 2016-2018 DESCRIZIONE ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018 acquisto hardware e software per uffici comunali 4.000,00 3.000,00 3.000,00 acquisto arredi ed attrezzature per uffici comunali 4.000,00 900,00 900,00 manutenzione straordinaria Palazzina Liberty 14.496,00 rifacimento illuminazione pubblica 374.000,00 manutenzione straordinaria fabbricati comunali 25.000,00 16.413,00 16.413,00 trasferimento x funivia (accordo di programma) 143.080,00 143.080,00 143.080,00 manutenzione straordinaria e messa in sicurezza scuola elementare 112.303,00 riscatto illuminazione pubblica 26.000,00 riqualificazione lido di Carciano 225.000,00 manutenzione straordinaria viabilità 25.655,00 270.000,00 manutenzione straordinaria parco giochi 10.000,00 manutenzione straordinaria cimiteri 50.000,00 30.000,00 30.000,00 nuova passerella pedonale su torrente Roddo 130.200,00 manutenzione straordinaria della funivia 1.525.000,00 interventi di manutenzione straordinaria del demanio lacuale e fluviale 87.965,00 87.965,00 potenziamento attività di controllo ed accertamento violazioni al c.d.s. 5.500,00 5.500,00 5.500,00 parcheggio a servizio del nuovo porto turistico 300.000,00 interventi di riqualificazione del Mottarone 500.000,00 550.000,00 trasferimento di capitale per rifacimento muro a lago 3.000,00 3.000,00 3.000,00 interventi di recupero e salvaguardia isole borromee 35.320,00 134.320,00 235.320,00 sistemazione area mercatale - restituzione contributo 13.500,00 38.300,00 38.300,00 sistemazione area mercatale in piazza Capucci 45.000,00 trasferimenti x convenzione con Casa di riposo 30.000,00 30.000,00 30.000,00 opere di protezione ambientale + miglioramento boschivo 650,00 Interventi su edifici di culto 8.000,00 acquisizione fabbricato giardino Alpinia 70.000,00 ripristino della passeggiata del lungo lago 141.141,00 riqualificazione ed adeguamento normativo del Palazzo dei Congressi 761.000,00 TOTALE 2.876.845,00 1.706.478,00 1.904.478,00 


Non è che il Borgomastro durante la serata è in vena di dir molte parole, stavolta sono altri che sembra preferire lasciar dire; comunque i punti chiave che vengono trattati risultano sto parcheggio che spunta dietro il porto e la vasca per il bagno al Lido di Carciano. E' dunque Bertolino e Severino che stuzzicano il governo sui costi del parcheggio, sui soldi per poi farlo, sul come sarà fatto, su chi paga la vasca che è nuova ma da rifare. Ci prova comunque il Borgomastro a dare una risposta che dir che è chiara e trasparente è dire un po' una balla. Comunque qui si apprende che questo parcheggio sarebbe, almeno in parte, coperto con i costi già del porto, ma pur che non si sa quant'è che costi. Per ora c'è una cifra che è circa di euro 300 mila, ma è sol per iniziar. Per vero a noi c'è più di una cosa che non quadra, ma par che a Bertolino e Severino, per ora, questo basta. E quanto alla piscina, i soldi, sta volta è proprio certo, per ora li mette pantalone. Son solo in euro 225 mila, un poco meno di un quarto del costo già pagato. Di più non dice il Borgomastro che sta sera smentisce anche se stesso che aveva garantito che il danno lo avrebbe pagato la polizza contratta per i rischi decennali. Rimarca il Comandante l'assenza di interventi per quella palazzina, la liberty, da anni sempre promessi e che adesso son pure spariti. E quanto a Villa Palazzola ricorda che 30 anni sono ormai quelli passati senza che nulla ancor sia stato fatto. Finisce comunque l'argomento e quello successivo riguarda il piano finanziario della tassa sui rifiuti. La somma che c'è in ballo è rilevante, la posta più grande iscritta nel bilancio sfiora, di poco, i 2 milioni di euro. La capa Severino si è fatta una cultura studiando il documento a loro consegnato. Inizia, pertanto, una disamina, osservando le spese che sembrano gonfiate: le spese di sportello, i soldi già investiti a Levo ed altre cose, le poste per crediti assai dubbi. La segue il Comandante a cui non pare vero che abbiano alavare anche le strade quando piove. La posta per spazzare le strade, le spiagge ed i parcheggi sono cifre rilevanti (400 mila euro); magari, suggerisce, che togliendo lavaggi sotto pioggia, la cifra la si abbassa e si pareggia coi costi dei rifiuti prodotti sulle isole. Risponde il Professore che, naturalmente, sui singoli quesiti non è in grado. Rimarca che però, la voce di sta città adesso non manca in assemblea del Conservco, ma poco ci può fare. Verbania già comanda, ha imposto un nuovo Presidente, le quote possedute son quelle che contano poi nel voto, i grandi comuni comandano; lui cerca di aggregarsi con altri comuni e comunelli, ma il peso delle quote è troppo forte. Il dubbio di sbagliare a combinare accordi ed alleanze neppure poi lo assale e manco nessuno a lui glielo rammenta. Si chiude così questo argomento, garantendo il Professore che chiederà poi conto di tutte le richieste poste dai gruppi che stanno in minoranza. Riceve così anche tante grazie, mentre col voto garantisce che il Conservco si prenda manco un euro solo in meno di quanto già chiedeva. 




mercoledì 8 giugno 2016

" LIETO FINE"





PUBBLICA AMMINISTRAZIONE



La Cassazione «salva» i vecchi assenteisti

...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Sugli assenteisti, ha ricordato la ministra, ci sono già procedimenti in atto, ma gli esiti non sono sempre quelli scontati. Ieri per esempio la Cassazione ha detto l’ultima parola sul caso di un funzionario di un Comune del Nord che a fine 2008 era stato licenziato per false timbrature. A “salvare” il dipendente è stato il contratto degli enti locali firmato il 22 gennaio 2004, l’ultimo siglato prima del lungo congelamento contrattuale della Pa, che prevede la sospensione da 11 giorni a sei mesi per i «fatti, colposi o dolosi, che dimostrino grave incapacità ad adempiere adeguatamente agli obblighi di servizio», riservando il licenziamento alle «recidive plurime». A complicare le cose c’è il fatto che il decreto Brunetta, con la stretta sulle sanzioni anti-assenteismo, è arrivato solo nel 2009, cioè l’anno successivo al caso, ma per giustificare il licenziamento il Comune aveva invocato il «notevole inadempimento degli obblighi contrattuali» indicato come giustificato motivo di licenziamento dalla legge 604 del 1966. La Cassazione ha ribattuto però che in fatto di licenziamento le previsioni dei contratti nazionali «non possono essere disattese dai giudici», perché sono il frutto della «valutazione della gravità di determinati comportamenti» svolta dalle parti sociali e che quindi non è possibile stabilire una sanzione «più grave di quella prevista dal contratto».

© Riproduzione riservata



Così oggi sul Sole quotidiano, citando il caso che riguarda il nostro bel Palazzo. Si è infatti "conclusa" la vicenda che da un mucchio d'anni vedeva contrapposti il dipendente e il suo datore di lavoro. Un eco si è pur visto ieri sera dentro l'aula del Consiglio lì riunito e a parte la comparsa tra il pubblico presente del nostro vincitore, la Capo gruppo ha rimarcato il fatto che nel bilancio in discussione non sia stata messa una posta di spesa per risarcir del danno il danneggiato. Ci par che la Signora abbia un po' fretta; intanto si è conclusa, per sempre e lentamente, una vicenda che ha visto ben 5 giudizi. Di questi, due han dato torto al dipendente e tre ragione. Inutile qui dire che l'ultimo giudizio è quel che conta e, come ricorre con insolita frequenza, il Palazzo, anche stavolta, è andato sotto. Se poi c'è spazio e voglia per chiedere di pagar danni, la cosa riguarda l'eventuale danneggiato e non degli altri; se poi a pagar le spese e i danni eventuali debba essere il Palazzo o la persona che firmò l'ordine di sfratto, dipende se l'errore sia stato fatto per colpa lieve o grave. Comunque la cosa, se mai andrà avanti, sarà, stiamone certi, di sicuro complicata. Per ora una fine è già segnata; sconfitto, per un soffio, nella corsa alla poltrona di Sindaco in paese, si prende la rivincita finale sul posto di lavoro. Non sarà proprio un trionfo, la storia peserà come un macigno, il patto di fiducia ormai si è rotto, un conto è una sentenza, un'altro poi la convivenza. Di certo non c'è più Canio, e questo è forse un bene; sicuramente c'era il suo pollice verso ad assecondar quegli atti che poi furono cassati dal giudice nel merito; eccesso di rigore, bastava la giusta punizione, al più una sonora sospensione.   

martedì 7 giugno 2016

TAGLI E RITAGLI



La giunta e il Borgomastro rattoppano il bilancio; fregati dallo sbarco propongono il maxi emendamento. Credendo di essere il governo nazionale, ne imitano le mosse e provano a quadrare, all'ultimo minuto, le uscite con le entrate. Si tagliano qualcosa, ritoccano le aliquote, sforbician qualche spesa e il gioco sembra fatto. La cosa più vistosa è il taglio del mensile; schizzato giorni or sono al tetto del massimo ammissibile, cogliendo un po' l'umore non proprio favorevole, il nostro Borgomastro innesta il retro marcia e gli da un taglio. Non proprio tutto quanto era stato già l'aumento, comunque gli da un taglio. Occorre prender atto del gesto generoso che vede sto governo ridursi lo stipendio; è vero che il Gruppo in quota lega lo contesta perché alla fine di soldi ne prende più di quanto ne prendeva prima dell''aumento, è vero che avrebbe potuto azzerar tutto l'aumento, ma è vero che avrebbe potuto anche far niente e tenersi pur tutto sto aumento. Comunque questa sera va in aula il maxi emendamento che dovrà tamponare la falla che si è aperta per effetto della richiesta, pervenuta dal Dicastero dell'Economia e Finanze, di rendere effettiva l'alternativa tra imposta di soggiorno e la "tassa" dello sbarco. Insomma o si fa pagar l'una o si fa pagar l'altra e nelle "more", come è uso dire, non pare al Borgomastro migliore soluzione che quella di aspettare, per cui propone di sospendere lo sbarco. Continuano così a cadere sulle spalle del povero Borgomastro le tante eredità passive lasciate dal precedente Alcade: la bufala di accordo col noto Villa Aminta, la falla che si è aperta nella vasca per il bagno, il siluro andato a segno nel cuor della " Zanetta" ed ora sta storia della tassa sullo sbarco. Occorre dunque dare a Cesare ciò che è di Cesare ed indicar nel giovane sovrano decaduto la causa prima dei mali odierni che affliggono la Perla; questo non scrimina per nulla il nostro Borgomastro che fu di quei governi la spalla elettorale più sicura, ma almeno adesso paga anche di suo tagliando stipendio e indennità. Non basta, ma è già meglio di niente.    

lunedì 6 giugno 2016

NAUFRAGIO







A legger di Gemelli la pagina di sabato sulla Stampa, un'altra volta il nostro bel governo avrebbe fatto centro e tirando un solo colpo avrebbe affondato non soltanto la nuova estensione del contributo sullo sbarco, ma pure la vecchia tassa, quella da sbarco. Un risultato vistoso e clamoroso da indurre il Borgomastro a intervenire, proponendo di sospendere il balzello e rimescolando così anche il bilancio ormai già fatto. Si avvera così un'altra profezia del solito Piervalle che, dopo la "Zanetta", ricorda che quando l'Alcade propose il dazio sullo sbarco, indicò, tra le altre cose, che tale dazio non era compatibile con l'imposta di soggiorno, che fosse sto soggiorno fatto o meno in terra ferma. Comunque l'Alcade non prestò nessuno ascolto; in quella occasione neppure il Professore gli andò dietro, ma lui se ne infischiò ingaggiando, peraltro, a suon di biglietti venduti e non riscossi, un contenzioso con il comando in capo della flotta dello Stato. Ma mentre il contenzioso non è che è ancor risolto, si aggiunge questo fatto inaspettato che ribalta le sorti dello scontro e rischia di affondare non certo la flotta dello Stato, ma il Palazzo. La cosa è tanto divertente da farla apparire anche una beffa: si affanna, da subito il Palazzo sul testo di una legge che sembra abbia allargato le maglie della tassa, estendono così l'esazione ai trasportati dai taxi d'acqua dolce, poi leggono che quelli al Ministero sembrerebbero non essere d'accordo che si possa applicare già quest'anno; così ritornano in Consiglio e sospendono il dazio per i taxi, ma intanto hanno trasmesso allo stesso Ministero il testo approvato dal Consiglio che regola, da nuovo, un po' tutto lo sbarco e quando lo leggono quelli lì del Ministero, poi scrivono che chi paga l'imposta di soggiorno non deve pagare mai lo sbarco. Morale salta tutto e ora tornano in Consiglio a fermare , appunto, tutto. Comunque chi ha pagato ormai ha pagato, scordiamoci il passato; emettere sentenze, checché dica Gemelli, non è il nostro mestiere, nessuno è profeta in patria sua, infatti sarebbe bastato soltanto un poco di buon senso, ma questo mi sembra che in patria non ci stia.

venerdì 3 giugno 2016

ASPETTANDO









Quattordici argomenti sul banco il giorno sette del mese ormai già in corso. Si varano quegli atti che segnano l'impronta di mandato e non è che c'é poi molto. Il governo che regge il Borgomastro dimostra di essere un governo di pace e di passaggio; erede dell'Alcade che più che fare credeva di saper fare o meglio ancora faceva credere di saperci fare, il nuovo Borgomastro raccoglie un poco i cocci rotti, rammenda e rimedia un po' a qualcosa, ma più di tanto non può fare. La squadra è quella assai spompata, sfibrata da anni e da decenni di lotte e di governi, obbligata anche lei dalla Fornero a non lasciare il posto, vivacchia come può e sin che può. Le leve più giovani son poche; c'é il Vice Delegato, l'Avvocato, premuroso e rispettoso, ma anche un po' timido e assai incerto; c'é poi la delegata alla finanza, ma più che esser tale ci sembra un'eterna debuttante impegnata a riordinare la lettura di pizzini e di tanti bigliettini. Se così stanno le cose mettiamo il cuore in pace, neppure in sto mandato vedremo, non dico risolversi le cose che dormon da decenni, ma manco avviare la loro soluzione. Se poi sbaglio mi correggo e chiedo venia. Comunque si inizia la sera prossima del sette, il documento di tre anni di bilancio entra nell'aula e ne uscirà di lì completo di un bel voto. D'altronde è fatto bene, tecnicamente bene, non è certo il governo che lo fa e sotto tal profilo non è che lo si possa contestare, se poi abbia sfruttato tutta la capacità di spesa che per quest'anno la legge di stabilità gli ha dato, questo non lo so e spetta a chi è in aula domandarlo. Che poi contenga, come contiene, un'altra spesa occulta per ultimare le opere del porto è pure vero, ma anche su questo non tocca a me, ma ad altri porre la domanda e avere la risposta. Che poi si voglia andare proprio a fondo e vedere se tutte le entrate vere sono accertate, bisognerebbe avere le carte in mano e il tempo e chiedersi se mai e perché sia stata iscritta o no la somma chiesta indietro al progettista dell'opera del porto, o del criterio con cui si scrivono e cancellano i crediti dei canoni demaniali, o anche le somme per sanzioni di abusi in edilizia. Comunque lo capisco, si entra in un terreno un po' insidioso che rischia di rovinar la pace. Però il Gruppo in quota Lega sta volta indossa la casacca 5 stelle e punta il dito contro le indennità del Capo e la sua Giunta; 50 mila euro sono in palio. Vedremo chi questa volta vincerà la gara, Gemelli sarà il giudice di gara. 



mercoledì 1 giugno 2016

CRONACA









L'ultima nel tempo è la notizia che Gemelli, cronista a noi vicino, rilancia l'altro giorno sulla rete. C'é un bando del Governo che ci mette di milioni 100 e 50 che destina al recupero dei siti rovinati nel nostro bel paese. Sta volta il bando è democratico, cliccando su di un link si apre una pagina di posta che inoltra il sito segnalato da ciascuno al ministero. Gemelli se n'é accorto e un paio di giorni avanti la data di ultima scadenza ne da avviso sulla pagina di face book. Piervalle aggancia la notizia e invita ad indicare la Villa Palazzola, facendo quel che non fa e non ha fatto il nostro di governo. Quanti poi e se poi mai abbiano accolto questo invito non è dato a noi sapere; comunque in tutto il bel paese 89678 hanno risposto mandando le e-mail all'indirizzo: bellezza@governo. Finita qui questa notizia rimane da osservare che, anche sta volta, Gemelli polemizza con Piervalle che, giustamente, osservava l'assenza del governo, quello del Borgomastro, in tutto questo. Perché lo faccia, perché si erga a difensore d'ufficio del Palazzo, perché non colga l'occasione per starsene un po' zitto non è dato a noi sapere e anche se , magari, lo supponiamo è meglio per noi solo tacere. Comunque sto Cronista che ha dato la notizia e indica Piervalle un disfattista dovrebbe lui ora dire che ha fatto sto governo di fronte alla notizia. Ha forse stampato e messo sui muri cittadini manifesti che invitano a votare per Villa Palazzola ? Ha messo sul sito di Palazzo la notizia con il link per fare un clik ? Ha indetto un'assemblea di cittadini per dare la notizia e spingere al voto per la villa ? Se sì, Piervalle è un pirla ed il Cronista è un genio; se no, fate un po' voi. Comunque se in tutto il bel paese 89678 e-mail sono state inviate al Governo, quello di Renzi, forse non sarebbe stato difficile farne partire almeno un migliaio da questo borgo dimenticato e una qualche opportunità per un buon esito ci sarebbe stata. Ma Piervalle è un disfattista e la conclusione della "Zanetta" brucia a molti, non ultimo il nostro Cronista e allora, per caricare la dose, è giusto ricordare che fine aveva fatto la proposta, allora urgente, di Piervalle per accedere ad un bando nazionale di 100 milioni per il recupero di siti di valenza turistico/culturale. Buttata nel cestino, negli ultimi mesi di mandato, da quel Canio che ha fatto perdere anni dietro l'illusione della " Zanetta " e altre amenità simili con l'amplificazione mediatica garantita dai tanti aedi che popolano i Palazzi dei potenti.