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mercoledì 31 ottobre 2018

LA QUESTIONE DEI SOLDI

 

Leggiamo un po' di giorni fa, sempre sulla Stampa, che Verbania si assicura un discreto finanziamento, circa 3 milioni di euro, che verrà destinato al recupero di Villa Simonetta, una proprietà storica , ora del Comune, già residenza privata e, tanto per cambiare, una delle tante dimore dove soggiornò qualche notte Garibaldi. Ben venga dunque ed era ora. Qualche tempo fa, non molto per vero, avevamo letto di un altro cospiquo finanziamento, un qualche milione di euro, destinato a Villa S. Remigio, sempre a Verbania. Molto bene, anche se a questo punto i milioni incominciano a diventare un po' troppi. Comunque sia non è che piovono dal cielo, ma stanno tutti per terra. Il problema è dunque trovarli o meglio ancora trovarli per primi. Per trovarli bisogna cercarli, per cercarli bisogna sapere dove andare, a cercarli appunto, e, dulcis in fundo, una volta cercati e trovati non bisogna farseli portare via. Tutta questa lunga premessa per parare sempre dove il dente duole: la "Palazzola". Ora la domanda intorno a questo prezioso oggetto è d'obbligo: perché gli altri sì e noi no? perchè gli altri perseguono bandi di finanziamento e noi forse no? perchè sembra diventato cruciale il problema di chi sia questo bene e non, invece, che farne ? Domande tutte legittime e più che ovvie che l'inconsapevole elettore dovrebbe farsi ed alle quali qualcuno, magari il Borgomastro, dovrebbe rispondere. Temo si stia ripetendo la stessa vicenda di cui sono stato testimone nell'ultimo quinquennio dell'era Canio quando, nonostante allettanti bandi per ottenere generosi finaziamenti comunitari, l'unica risposta che avevo avuto in sede di Consiglio da parte del Professore emerito, era stata quella che non ne avevano avuto il tempo. Detto da chi da 40 anni sta lì, la cosa avrebbe lasciato basito chiunque.

domenica 28 ottobre 2018

COMUNICATO NUMERO UNO







Quindi il Palazzo sta volta fa sul serio e, come se fosse un Capo di Governo, emette il suo comunicato numero uno sul caso della scuola: l'Alberghiera. Sto comunicato va tosto al cuore del problema, o meglio punta al cuore dell'ormai già fu Presidente la Provincia, quel Stefano Costa che chissà perchè lo chiamano dottore. Un atto di coraggio, un'affermazione di verità e di autonomia che, invece, mi pare che sia solo codardia. Eppur c'è un coro unanime che inneggia al coraggio del Palazzo, che lo difende da attacchi e ribellioni che salgono dal covo dei nemici che si annidano dentro l'Alberghiera. E' strana sta maniera di spiegare al popolo le cose. Si dice che l'accordo è stato rispettato in tutto e per tutto dalla Perla, mentre colpevole di inerzia e latitanza è l'Ente ed il suo Capo, già ormai Stefano Costa che, per vero l'accordo aveva ereditato e non firmato. Verissimo comunque ciò che dice; peccato che la Perla non è avesse poi da fare più di tanto, se non cambiare di destinazione il vecchio Maggia e dare la chiavi del Forlano alla Provincia che, sbagliando o non sbagliando, io questo non lo so, aveva ben altro anche da fare. Peccato poi che di quell'accordo di cui si rivendica di averlo rispettato, si è assistito, in pubblico Consiglio, a prender le distanze da parte dei notabili più in vista che siedono sui banchi dai tempi più lontani e ormai remoti. Il noto Professore ha rimarcato che, nelle occasioni di voto sull'accordo, lui sempre stava assente e quanto al Borgomastro, si asteneva. Ad ascoltare dunque queste loro affermazioni, ad essere coerenti e non storditi, dovrebbero gioire che Stefano Costa non abbia rispettato quell'accordo. Insomma un dubbio pure viene sulla capacità di governare, non dico la città, anche soltanto la ragione. Dovrebbero cancellare dunque non tanto quell'accordo, ma sto comunicato, inutile, tardivo e scriteriato. E poi li voglio trattare fra due giorni con l'Arturo Lincio.    

domenica 21 ottobre 2018

REFERENDUM FLOP ?

 


Se le proiezioni non sbaglieranno si sta rivelando un floop mortale il referendum indetto per trasferire l'intera provincia in un' altra regione. L'operazione geopolitica oltre che fisicamente difficile si sta rilevando politicamente impossibile e, non tanto per il quorum necessario al successo referendario che non si sarebbe raggiunto neanche obbligando i cittadini ad andare a votare manu militari, ma perchè, con tutta probabilità se non certezza, non si raggiungerà neppure il più modesto quorum di validità del referendum, ossia la partecipazione della metà più uno degli aventi diritto. In tale ultimo e molto probabile caso i proponenti raggiungeranno un risultato esattamente opposto alle loro aspettative, cioè, non tanto vincere, quanto convincere un importante numero di elettori ad andare alle urne e, questo sì, in tal caso ottenere un consistente, anche se insufficente, numero di adesioni al loro progetto. Con buona pace del redivivo già due volte senatore della repubblica Walter Zanetta, pluridecorato politico: già democristiano, poi forza italico, poi aderente al movimento di Fitto ed ora neo iscritto alla Lega di Salvini, con buona pace dicevamo del redivivo di Baceno, il suo refeendum, se finirà come pare, rischierà di fare più male che bene, dimostrando che al popolo elettore non importa proprio nulla dove stanno i confini amministrativi di questa provincia, se dentro il Piemonte o fuori di esso e quindi rafforzerà il disinteresse o il poco interesse di tutta la politica, ovunque cada sulla carta geografica, per il destino e le sorti di questa terra che, comunque la si giri, rimarrà sempre una marca di confine. Sta notte vedremo

sabato 13 ottobre 2018

TUTTI LA VOGLIONO





Tutti la vogliono, troppi la vogliono; questa è in sintesi la situazione attuale dell'Alberghiera. Sintesi che non dice tutto, per carità, ma che illustra abbastanza bene lo stato dell'arte di una Provincia e dei suoi Comuni che, in procinto di desiderare di migrare verso un'altra regione che risolverebbe tutto o quasi, sembrano, per intanto, incapaci di sciogliere il nodo che, dopo tanti anni di inutili attese, si è aggrovigliato sempre più sino alla quasi impossibilità di essere sciolto. Comunque il numero di offerte che sono giunte in questi giorni e che si pongono in concorrenza con la Perla dovrebbero, quanto meno, spingere quest'ultima, se veramente ci crede, a rinnovare i suoi sforzi per offrire alternative o soluzioni credibili. Uno degli ultimi annunci è quello di un incontro riservato tra il Borgomastro e il Vice della Regione, l'onnipresente Reschigna che, quasi dovessero redigere un verdetto di tribunale, pare si siano chiusi in camera di consiglio per decidere cosa, come e quando ? A questo punto nessuno lo sa. Pessimo modo di condurre gli affari pubblici all'insaputa del pubblico. Si vede che quei due avevano qualche cosa da nascondere o se non lo avevano, hanno dato modo di pensare che lo avessero. Evviva. Comunque, finito l'incontro, ne sappiamo, per ora, come e, quindi, meno di prima. Vi sareste aspettati un comunicato stampa ? Una conferenza stampa comune ? Una qualche dichiarazione raccolta dal nostro Cronista locale ? Per favore... il momento è delicato, se si tocca si rompe, meglio lasciar stare e aspettare, tanto, prima o poi una qualche decisione ci sarà. Con quel prima o poi intendo le elezioni del Presidente della ancora Piemontese provincia del VCO. Roba imminente. Più prima che poi perché se, come probabile, arriverà Lincio, le cose non è che si metteranno meglio . Il soggetto è imprevedibile, molto stile Trump, quindi tocchiamoci e per ora, aspettiamo .

lunedì 8 ottobre 2018

GIALLO ALL'ALBERGHIERA

 

L'ipotesi, ma solo questa è, l'ha buttata lì, anzi pur l'ha scritta il Comandante nell'ultimo intervento che ha fatto nel Consiglio. Mi muovo con il piombo, ma l'ipotesi ci mostra un risvolto poco noto. Insomma, si tratta di scoprire le ragioni per le quali la prima convenzione Comune/Provincia e l'Alberghiera è stata abbandonata. Si dirà che le ragioni sono note, almeno quelle note, ma ora si insinua una domanda che vede al centro una questione tutta nuova. Passando da una prima convenzione a una seconda, ci entra un oggetto prima assente. Sto oggetto, tutto nuovo, è la vecchia sede Hospes che la mettono a mercato. Lo fanno dicendo che serve per trovare le risorse che mancano per fare la scuola e il campo insieme, ma con la prima convenzione da far non c'era il campo e quindi non servivan altri soldi. Comunque così è andata; si prendono la Hospes, la fanno valutare, son circa di milioni 3 virgola nove, la mettono in appalto quale prezzo del lavoro e chi vince l'appalto ci fa un bel compromesso e la vende agli Zanetta che versano caparra, che poi perdono, per l'acquisito. Intanto è stato Canio che ha aggiustato anche le cose sul piano cittadino, passando l'edificio da uso scolastico ad uso residenza e per alberghi. Insomma un'altra variante " La Zanetta" ?? Lo scrivo con riserva d' inventario, la prendo con le pinze, ma vado un poco dietro la logica che traggo dal Consiglio. Mi limito a illustrare quest'ipotesi. Il punto sarebbe dunque questo. Spostare dai campetti al Forlano l'Alberghiera importa trovar degli altri soldi e i soldi ci stanno nel valore della vecchia cara scuola che, a sto punto, diventa pur la meta anche agognata per qualcuno. E dunque e qua lo aggiungo io, diventa difficile rimetter nuovamente in gioco la questione e tenersi anche la vecchia alberghiera come sede. La storia sarebbe dunque intricata come un giallo; di cui difficile è persino capire se c'è stato un omicidio; figuriamoci trovare un assassino.


giovedì 4 ottobre 2018

CRONACA SEMISERIA DI UN CONSIGLIO SERIOSO








Sta sera inizia al gran completo. Gli artefici d'accordi dissennati son dunque tutti in aula, ma quand'anche da una vita presenti nel Palazzo, s'azzardono anche a dire che in quelle occasioni erano a casa. Comunque scordiamoci anche questo, non serve a risolver le questioni. La stanza è quella grande e dunque il Borgomastro, come lo mostra anche la foto, ci accoglie molto larghi e al comodo restiamo tentando di ascoltare ciò che dicono. Per farla dunque breve è sempre il Borgomastro che subito lui chiede che il tema l'Alberghiera diventi la questione al primo punto. Senz'altro viene accolta la proposta e dunque il Cavaliere si accinge, lui da solo, a raccontare la storia tutta intera. In queste poche righe vi cerco di evitare ciò che è noto. La storia del passato, più o meno, da tutti è conosciuta. Ricordo soltanto, a chi non fosse per caso ancora nato, che furono tre volte cambiati quegli accordi: mettendo la scuola ora ai campetti, spostandola un'altr'ora al campo del Forlano, mettendo poi il Forlano su ai campetti e infine spostando sempre il campo in capo al monte. Insomma l'han messa dappertutto, ma ora che è da fare non sanno dove farla. In questa breve sintesi c'è tutta la storia di quasi tre quinquenni che il nostro Borgomastro ripete questa sera. Si toglie qualche sasso; le accuse venute da più parti e sempre indirizzate soltanto a sto Palazzo, non piacciono per niente. Lo dice apertamente ed anche chiaramente. Lui dice che le accuse son tutte ingenerose, ignorano il problema, assolvono il solo responsabile e accusano soltanto un innocente. Lui dice che sta volta l'accusa non tocca soltanto questo o quello, ma è proprio la città, è tutta la Perla che viene impallinata. Non lesina sul nome:è dunque sto Fava il gran sicario e dietro questo nome sta forse la politica a fare da mandante. C'è dunque quasi un giallo intorno a questi fatti e dunque va indagato se c'è questo complotto; di fatto è un gran casotto. Sin qui sta questo passato, ma ora si accinge il Borgomastro a farci un po' la cronaca del tempo a noi presente e da ultimo racconta le cifre ballerine di qualche milioncino, le somme anche sbagliate, i soldi che ancora gli sembra non ci siano, i costi poi gonfiati del campo sopra il monte. Ci sono poi gli incontri tra gli Enti già coinvolti e l'ultimo dei quali è quello giù in Regione, dove peraltro le cifre, di nuovo, son mutate e gli chiedono dei soldi se vuole proprio il campo. Sul punto sembra chiaro, di metterci dei soldi per fare un altro campo gli sembra una cosa assai bizzarra. Un conto è se a spendere son altri, un conto è se a spendere è la Perla. Peccato che la Perla di Canio l'aveva anche firmato.Comunque ha dunque rilanciato di fargli l'alberghiera su in collina e per questo è disposto a metterci dei soldi. E' noto che alla strada lui ci tiene, da sempre, molto molto. Con questo lui finisce di svolgere il suo tema ed ora, udite udite, è dunque il capo gruppo che si accinge a tenerci un gran sermone. E' dunque il Veterano, è il reduce dai campi di battaglie combattute dietro un banco, è un grande guerrigliero, perdon solo guerriero. Comunque, ancora presente al pezzo, severo e rigoroso si accinge, alla bisogna, a usar la sua perizia nel campo del sapere per dare un bel sostegno a un gruppo che sembra chiamato a una prova più grande di sè stesso. Lo dice apertamente; confessa che il momento è un po' di smarrimento; c'è quasi uno sgomento, un certo turbamento; ne ha viste lui di cose da quando, ancora fanciullo, solcava già le aule, non sole delle scuole, ma anche dei Consigli. E' dunque un gran momento; c'è il rischio di uno scontro tra Enti di governo; c'é un attacco in corso in rete; ognuno s'impossessa di un pezzo di menzogna, lo sbatte sulla rete per fare un mezzo gol. Siam tutti sotto attacco; il Sindaco è mirato, la Giunta è sotto scacco, l'intero Consiglio sta ammaccato, la Perla è sotto assedio; si salvi ora chi può. Ma dopo tutto questo, preludio al terzo o quarto conflitto esteso al mondo intero, emerge uno statista. Attento e puntiglioso, preciso e rigoroso, mettendoci le cifre con anco i decimali, smentisce le accuse una per una. Ripete, da capo, la storia tutta quanta; d'accordo era forse il suo mestiere, ma sta volta il Borgomastro, mettendocela tutta, era già arrivato al fondo. Comunque lui è preciso; racconta le somme tutte spese, l'attenzione sempre avuta all'Alberghiera, le intese e le fraintense, ma alla fine la morale che lui trae è sempre quella: la Perla, stavolta, come sempre, è un innocente e ricorda le assenze da lui fatte ogni volta che si ebbe a votare quegli accordi. In questo candore d'altri tempi, conclude proponendo una proposta; il bisticcio qui ci sta. Lui stende un gran decalogo per cui si chieda alla Provincia di portare i conti del progetto. Su quei conti si faranno le verifiche, si faranno altre verifiche, si farann controverifiche e alla fine l'Assemblea deciderà. Non ha detto se sarà pure presente. Ora tocca agli altri capi gruppo. La prima è Severino che ringrazia il Borgomastro per quanto ha informato sto Consiglio; ricorda e precisa i motivi che han visto il suo gruppo avere iniziative riguardo le tesi alternative, conviene che occorre informarsi per decidere e importante è ora non perdere altrio tempo. E pure il Comandante associa il suo intervento al sostegno del Consiglio, sin'anco della Perla e legge il suo commento, attento e interessante, riguardo la vicenda tutta quanta. Comunque son tutti ormai d'accorso: occorre fare in fretta; assumere quegli atti, conoscere più a fondo e l'impegno sarà di 30 giorni e poi si rivedranno.








lunedì 1 ottobre 2018

MINESTRA RISCALDATA





Ci vien quasi da dire che tutto sto fermento intorno all'Alberghiera ci pare un po' tardivo. Son anni, si passa già il decennio, che sta roba la si gira e adesso che anche il tempo è giunto per scadere ci si sveglia. Non so che fine poi farà, ma mi pare di capire che c'è poco ormai da fare. L'incontro regionale è stato inconcludente e poco ci mancava che il nostro Borgomastro mettesse anche dei soldi. Il buon Stefano Costa, ancora qualche giorno, e lascia la poltrona di capo provinciale; sarà dunque il nuovo Presidente a trarre conclusioni. In questo guazzabuglio arrivano proposte di un campus su al Rosmini, ma appena declinata è già stata bocciata e arriva, nuovamente, la vecchia soluzione di farla su ai campetti, non fosse già, pure lei, stata bocciata. Sto vizio di proporre le cose senza senso la dice già qualcosa su come vada a naso, o meglio dire a caso,"l'elite" che ci governa. Ancora ormai ci manca che si tiri la moneta; si faccia testa o croce, e in base a a come cada si prenda poi la decisione. In fondo affidarsi a questa sorte non sarebbe neppure la cosa assai peggiore. Comunque, ancora poche ore, e il nostro Borgomastro, a viva voce, racconterà le ultime notizie intorno alla vicenda e poi vedremo.