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venerdì 25 gennaio 2019

TUTTO OK- SECONDA PARTE






Continuiamo oggi la nostra intervista, totalmente inventata, con il Borgomastro. Lo avevamo lasciato alle prese con la questione della Palazzola, riprendiamo il colloquio sui temi di interesse generale, insomma quelli che all'intervitatore interessano di più. Buon divertimento.

Domanda: Intanto grazie ancora per la disponibilità che hai dato a continuare il colloquio che avevamo inziato. Devo dire che, a differenza del tuo precedessore, hai un approccio un po' più democratico in Consiglio; sarà una questione di carattere, pessimo quello di Canio, ma anche questo conta. Comunque riprendiamo dove ci eravamo fermati. Vorrei chiederti qualche cosa sul nuovo supermercato. Credo che prima di Pasqua potrà anche essere pronto; sei soddisfatto ?
Risposta: Certamente; abbiamo risolto, dopo tanti anni una situazione incresciosa per una cittadina turistica dalla fama di Stresa, come non potrei non essere soddisfatto, sono più che soddisfatto.
Domanda; Bene, ma come sai io sono l'avvocato del diavolo e devo dirti che al tuo posto non sarei così soddisfatto. Vero che lo sconcio finisce, vedremo cosa verrà al suo posto, ma è anche vero che un'area che da decenni, te lo ripeto, da decenni, veniva indicata come l'unica adatta, capace e forse sufficente per risolvere il problema dei parcheggi è stata sacrificata per uan soluzione commerciale, dove le esigenze pubbliche sono soddisfatte in misura davvero minima. Quando dico minima, dico che al di sotto la legge non avrebbe consentito di andare, mentre invece, sempre la legge avrebbe consentito di andare oltre. I 65 posti auto non ti sembrano un pochino, cioè quasi niente ?
Risposta: Anche a me sarebbe piaciuto, ma bisogna essere qui per provare. Se quelli non erano disposti che cosa dovevo fare: lasciarli andare via ? Ci saremmo tenuti quello sconcio ancora per anni.
Domanda: Scusa: per la cifra a cui è stato notoriamente venduto, se lo poteva comprare il Comune o comunque avrebbe potuto negoziare una convenzione un po' più decente. Guarda che se si perdono le occasioni, poi è finita.
Risposta: Finita appunto, se ne sarebbetro andati te l'ho già detto e noi ...?
Domanda: Ma va là che non se ne sarebbero andati; hanno fatto la mossa e voi ci siete cascati. Quando viene il momento di farsi rispettare dimostrate di essere pavidi. Forti con deboli e deboli coi forti, come Canio.
Risposta: E allora dovevi provarci tu se non credi. Io quello che ho potuto ho fatto e sono soddisfatto.
Domanda: Beato tu, ma il guaio, fatto passare per un successo, ormai è fatto. Passo dunque ad altro, te la senti di rispondermi sul porto ?
Risposta: Fai in fretta, su fammi questa domanda.
Domanda: Si parla del 4 aprile come data di prossima inaugurazione , comfermi?
Risposta: Non confermo, ma è possibile, vedremo, se sarà finito per quella data è molto probabile.
Domanda: Senti, tu c'eri anche 19 o 20 anni fa quando era stato dato l'incarico per la progettazione del porto, anzi sei uno dei soggetti che ha deciso una scelta che poi si è rivelata sventurata, una sorta di madre di tutte le successive sventure e guarda che parlare di sventure è molto benevolo. Alla luce di tutto quello che appunto poi è successo, e non sto qui a ricordartelo, non hai un qualche disagio a tagliare il nastro ?
Risposta:Non posso negare che c'ero, ma bisogna distinguere tra le responsabilità degli amministratori, intendo i governati, e le responsabilità tecniche. Se i tecnici non sanno fare i tecnici io cosa ne posso. Io sto a quello che ci raccontano, alle carte che ci presentano, mica posso mettermi al loro posto.
Domanda: Quindi non ci sono rimorsi ?
Risposta: Rimorsi... ? Ma credi che io sia contento per come sono andate le cose ? Anche a me sarebbe piaciuto che il porto fosse stato costruito in un paio d'anni e fosse costato la metà, ma non è andata così.
Domanda: Proprio perchè non è andata proprio bene e non è che puoi sempre tirare fuori la storia dei tecnici, mi sarebbe parso meglio evitare inaugurazioni, proprio da te che ne sei stato coinvolto direttamente, con una qualche interruzzione, per 4 lustri. Sai una questione di decenza...
Risposta: Decenza o indecenza, pensala come vuoi, ma adesso siamo arrivati in fondo e vorresti che mi rovinassi anche le festa. Proprio perchè ho aspettato tanto e tu dici troppo, adesso festeggio. Capito.
Domanda: Ho capito benissimo e non ne avevo il minimo dubbio. Passo ad altro. E' un tema minore, ma che mi sta un po' qui. Da molti mesi ho aperto presso gli uffici una richiesta di accesso, ne ho tutto il diritto, per poter consultare o avere copia della offerta tecnica presentata, in sede di gara, dall'attuale concessionario dell'impianto funiviario. Nel contratto che il Comune ha sottoscritto si fa esplicita menzione di tale offerta , ma si dice , con espressione notarile, che benché esista non la si allaga materialmente al contratto. La verità è che agli atti del Comune tale offerta non è depositata e quindi non ne ha conoscenza. Ti pare una cosa giusta o c'è qualche cosa che non va in questa faccenda ?
Risposta: Senti io non so niente di questa cosa. Io non firmo i contratti del Comune, sono cose burocratiche, se ti dicono che quelle carte non ci sono, non ci sono. E' la Scral che ha fatto la gara, vai lì e senti che cosa ti rispondono.
Domanda: Ascolta: non puoi rispondermi in questo modo, sei a capo di un ente che versa quasi 150 mila euro l'anno al concessionario e mi vieni a dire che non sai quali sono tutti gli obblighi che quel concessionario ha verso questo Ente ?
Risposta: Se non lo so, non lo so, non mi fare dire quello che non so. Comunque vedremo, ti prometto che mi darò da fare anch'io.
Domanda: Bene, ti ringrazio, spero di non dover aspettare altri otto mesi. Comunque, stiamo in tema, hai qualche novità sulla questione della ex stazione Stresa /Mottarone, sai la questione della proprietà effettiva dell'immobile ?
Risposa: Ci stiamo lavorando.
Bene, allora ti lascio lavorare. Ti saluto e alla prossima.

domenica 20 gennaio 2019

TUTTO OK





Tutto a posto, tutto ok dunque. A leggere la cronaca di questi giorni, il nostro Borgomastro avrebbe risolto tutto o quasi. Ieri le notizie sulla Palazzola, oggi sull'Alberghiera, ma non c'è quasi giorno che notizie di successi non si susseguono con un ritmo incalzante che quasi non riusciamo a stargli dietro. L'occasione sarebbe dunque buona per intervistare direttamente l'inquilino di turno del Palazzo e sentire dalla sua viva voce che cosa ci racconta. Non essendo ciò per ora possibile ce la inventiamo di sana pianta, sicuri però che se fosse vera non sarebbe molto diversa. Buon divertimento.

Domanda:Allora, caro Borgomastro, mi pare che le cose si mettano bene, da dove vuoi incominciare?
Risposta: Incomuncia pure da dove vuoi, io sono pronto.
Domanda: Bene, allora incominciamo dalla fine: l'Alberghiera. Dopo tanto girovagare, a distanza di tanti anni, ci troviamo al punto di partenza, ai Campetti. Ma allora non si poteva pensarci prima ?
Risposta: Sì, hai ragione, ma io non ho torto. Io non sono mai stato favorevole alla soluzione Forlano, poi le cose sono ancora cambiate e a noi é toccato indicare una nuova soluzione.
Domanda: E allora avete indicato la vecchia soluzione, altro che nuova.
Risposta: Chiamala come vuoi, io non rispondo né del passato, né di quello che ha fatto la Provincia, adesso ho rimesso sul tavolo una soluzione. Per me è buona quindi...
Domanda: Va bene, lasciamo stare il passato che ti turba tanto, ma la soluzione indicata è tutta ok o no. Ad esempio il vecchio progetto va ancora bene ? Ha l'autorizzazione di paesaggio? E' compatibile con le classi di rischio ' E poi la questione della strada ? Chi chi caccia i soldi ?
Risposta: A noi spetta indicare una scelta, poi il resto spetta alla Provincia. Quanto alla strada vedremo, bisogna rinegoziare l'accordo con la Provincia e lì metteremo in chiaro le cose.
Domanda: Mi pare che sfuggi sul punto. Sai, dopo tanti anni partire ancora con un passo sbagliato sarebbe deleterio... ma lasciamo stare, ti vorrei fare un' altra domanda a proposito della strada di accesso ai Campetti. Credo che potrebbe essere un nuovo elemento che si possa frapporre alla risoluzione della questione, ma non è un mistero che tu, da una data in poi, sia diventato molto favorevole a questa soluzione, abbandonandone invece un'altra che , ti do atto, era molto ragionevole, cioè quella delle scuole elementari. Ora, a pensare male si fa peccato, ma essendo destinato alla dannazione, uno più, uno meno non mi cambia molto. Allora ti chiedo; non è che dietro la strada ci sia dell'altro? Mi riferisco a spinte, pressioni, chiamale come vuoi che hanno indotto l'amministrazione a sponsorizzare una soluzione che non è il massimo, ma che potrebbe servire ad altro? Per essere ancora più preciso, non è che ci siano interessi speculativi che desiderano che si possa accedere con una strada carrozzabile al versante collinare ? Per esempio: a chi fanno capo le proprietà dei terreni che vengono dopo i Campetti ? Mi dicono sempre a poteri forti locali...
Risposta : Piantala, piantala. Non ti rispondo, sei una peste.
Domanda: Va bene, non ti arabbiare, non è il caso, ma sai il sospetto c'é, ti volevo solo dare modo di smentrlo, ma se non vuoi... a me va bene lo stesso.
Risposta: Dai, dai, passa ad altro.
Domanda: Come vuoi. Cosa preferisci, una domanda sulla Palazzola o altro ?
Risposta: Dai, fammi sta domanda sulla Palazzola.
Domanda: Leggo che hai già venduto come fatto lo scioglimento della Fondazione. Pensi che sarà un buon risultato ?
Risposta: Penso che di questa storia ne ho piene le scatole. Bisogna pur uscire da questo pasticcio. Se Reschigna non vuole cacciare soldi, allora se ne vada fuori dai piedi, Lui e la Fondazione e poi faremo da soli che forse è meglio.
Domanda: Ammettiamo che sia meglio, ma perché nel frattempo non vi siete mai dati da fare a cercare i soldi ? In fondo avete sempre avuto in mano la Presidenza della Fondazione, cioé avete avuto la possibilità di dirigere il Consiglio di Amministrazione, dettarne l'agenda, mettere anche la Regione davanti alle sue responsabilità. Non mi sembra che di questa facoltà ne abbiate fatto mai un grande uso e intanto i soldi arrivano ad altri, vedi Verbania.
Risposta: Senti, non lo so. Io da quando sono qui mi sono dato da fare, ma da parte della Regione non ho avuto aperture.
Domanda: Ma loro dicono che non avete né idee , nè progetti. Guarda che l'h detto Reschigna in persona cui avevo fatto fare la domanda.
Risposta: Di idee ne abbiamo anche troppe, ma sono i soldi che mancano.
Domanda: E' quando non ci sarà più la Fondazione i soldi pioveranno dal cielo ?
Risposta: Senti, abbiamo una qualche idea, ma non te lo dico.
Mi lasci con questa curiosità, speriamo bene. Avremo ancora modo di confrontarci. Per ora ti ringrazio e ti auguro buona fortuna, ne hai bisogno.







giovedì 17 gennaio 2019

FARE E DISFARE


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Fare e disfare è il titolo di oggi, ma questa volta non si addice ad una delle solite encomiabili opere pubbliche che il Governo cittadino, una volta ogni qualche lustro, è solito concludere, al più molto male. Il riferimento è alla vicenda, anche lei pluridecennale denominata: "Palazzola". Lo spunto ce lo da una notizia letta proprio oggi sul bollettino ufficiale di Palazzo, ossia quell'albo informatico dove, quasi ogni giorno, passano le ultime notizie. La notizia è dunque quella che all'arcinoto professionista in materia legale, Pafundi, viene esteso un incarico che, da tempo, ha in corso. L'incarico in corso riguardava l'azione legale intentanta  già da Canio contro la Regione Piemonte, rea di aver sottratto quasi 5 milioni di euro dal portafoglio della Fondazione Palazzola. L'estensione dell'incarico, per una cifra peraltro non esagerata, un paio di mille eure più oneri fiscali,  riguarda invece un'attività assistenziale, ossia accompagnare il Palazzo verso, forse, lo scioglimento della famigerata Fondazione, nella dichiara asserzione che anche la parte avversa, la altrettanto famigerata Regione, valuterebbe benevolmente la medesima soluzione. Di mezzo ci sarebbero comunque i quasi 5 milioni di euro e il prezzo dello scioglimento sarebbe pure la cessazione del contendere in corso. E' un po' di tempo che questa storia va avanti; il Borgomastro vorrebbe rimettere le mani sulla Palazzola, speriamo per non farci la sua sede di rappresentanza, e da parte sua la Regione, liberata dell'obbligo di versare 5 milioni quasi di euro, asseconderebbe il Borgomastro in questa inziativa che, se non ben condotta rischia, naturalmentem di essere una trappola. Da qui, dobbiamo pensare la necessità di farsi assistere dal nostro legale di fiducia. Non basta quindi che il notaio Presidente della Fondazione, insediato in quel posto dal Borgomatro, da mesi e mesi cerchi di capire quanto mai possa farsi e quanto possa costare questa operazione fiscalmente non affatto gratuita, ora ci mettono anche gli avvocati. La domanda comunque viene spontanea circa i motivi di questa fregola che a tutti i costi vuole riportarsi la Villa a casa, come se quando l'avevano in casa loro ci avessero profuso qual mai attenzione e cura. Una operazione dunque che pare più di facciata, utile a riempirsi la bocca e poco altro, ma che nel  contempo non vedrebbe l'altro socio, cioé per dirla più apertamente il Vice Regionale, contrario. In fondo sarebbe un modo come un altro per togliersi l'onere di fare qualche cosa e la responsabilità di non aver fatto nulla. Insomma, tutto questo movimento sembra finalizzato più al non fare che al fare e intanto, mentre qui si litigava, a Verbania l'altro socio dirottava cospiqui finanziamenti comunitari. Evviva.                 

sabato 12 gennaio 2019

FERMENTO

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Vi è fermento in Palazzo; una fregola sembra aver contagiato la struttura tecnica che, sulla scorta degli imput forniti dal Governo, sta sfornando ogni giorno una quantità di atti come non mai. Scopo è quello di mettere mano un po' a tutto, un po' di qua e un po' di la; stante lo stato di abbandono della Perla, non manca la scelta. Iniziano i lampioni del lungo lago, pochi per ora, che sopravvissuti forse alle mire moderniste del Borgomastro, verranno risparmiati e rimessi a nuova vita. Speriamo bene. Altro bersaglio della fregola sembra il verde pubblico. Qui le cose non promettono bene. Gia ora un bel cerchietto di vernice rossa, impresso al piede, segna la fine prossima ventura di una lunga serie dei tanti alberelli di prunus che delimitano il lungo lago, lato strada. Insomma dopo troppa disattenzione, il Governo, premio speciale per i giardini fioriti, si sveglia di botto e decreta la condanna a morte prematura anche di esemplari la cui unica colpa è di essere troppo anziani, quasi che l'eta per le piante fosse un male e non invece un pregio, non fosse per gli anni che ci hanno impiegato per crescere. Non va meglio, sembra, per i platani dell'Isola Pescatori. La loro dichiarata colpa pare, a leggere le motivazioni scritte dal fedele esecutore delle volontà di Governo, sia quella di non essere tutti perfettamente uguali e uniformarne le dimensioni sembra loscopo. Poichè non é possibile aumentare le dimensione dei più piccoli, ci aspettiamo una robusta potatura di quelli più grandi. Poveri noi; il tutto benedetto da quel tecnico sempre utilizzato da Canio per legittimare i suoi ordini di abbattimenti. Aspettiamoci il peggio. Non va meglio per il porto nuovo, o più precisamente, ora leggiamo che i tempi della sua ultimazione sono stati allungati; andranno sino all'inzio della prossima primavera e dopo 19 anni di attesa, questa è una notizia che fa ridere. Ma se si allungano i tempi, bisogna pure affrettarsi per cercare di ricavare dall'eterno cantiere tutti i possibili benefici. Infatti i costi, o meglio le spese crescono ancora di un pochino. Per la precisione di un 15 mila euro a beneficio dei valenti professionisti che da anni dirigono gli imponenti lavori. Alla fine costeranno 175 mila euro . Ci consoliamo sapendo che in queste cifre ci sta anche la correzione delle quote del manufatto rispetto al livello del lago, cosa che ha determinato poi la necessità di provvedere con una tacconata per evitare che in tempi di magra di lago, le onde ci passino sotto. Salgono però pure le spese a favore dell'impresa appaltatrice, alla quale vengono riconosciuti ancora 89 mila e oltre euro. Consoliamoci, la stessa impresa aveva formulato riserve per un milione 466 mila e oltre euro, cui ora sembra avervi rinunciato. Dimostrazione del fatto che in questa materia si danno i numeri. In questa operazione di ridistribuzione della ricchezza non poteva però dimenticarsi l'opera indefessa del collaudatore. Il suo compenso, anche in questo caso, sale un pochino. Una spesa di altre 11mila e oltre euro che la fanno lievitare sino alla cifra di 77 mila e oltre euro. E intanto aspettiamo l'inaugurazione che, almeno, segnerà la fine del prelievo di pubblico denaro.    

venerdì 4 gennaio 2019

LE MICRO TASSE

 


L'inverosimile numero di comma 1129 dell'articolo uno della legge finanziaria 2019, quella che ci ha rotto per quattro mesi, "recita", come se fosse una poesia:
" Il comune di Venezia è autorizzato ad applicare, per l’accesso, con qualsiasi vettore, alla Città antica e alle altre isole minori della laguna, il contributo di cui all’articolo 4, comma 3-bis, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, alternativamente all’imposta di soggiorno di cui al comma 1 del medesimo articolo, entrambi fino all’importo massimo di cui all’articolo 14, comma 16, lettera e), del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122."
Se questo è il testo definitivo e che forse qualche problema, in sede di contezioso ancora aperto con con il Mif, lo darà alla cittadella nostra circa l'esito della sua tassa, prima di sbarco, diventata contributo dopo. Ecco dicevo, se questo è il testo, quella che si apre o che si conferma è una nuova tendenza che si sta diffondendo sempre più, per cui se le tasse o le imposte si dice di volerle ridurre, poi da qualche altra parte bisogna andarle a prendere. Insomma, si restringe la libertà di movimento, o meglio quella di muoversi senza pagare.Non bastando i famigerati e implacabili caselli autostradali che ora si annuncia non applicheranno nuovi aumenti, o quasi, ecco che subito dormire a Venezia e sulle sue isole, ma anche solo sbarcare costerà sino a 10 euro il giorno. Subito si accoda Firenze che non vuole essere da meno e chiede di poter alzare il prezzo sino a 10 euro la notte, mentre ore è fermo a 5. Roma ci era già arrivata a 10, grazie alla sua qualità di capitale, anche se ben non si capisce a quale titolo vanti questo, forse per il pattume in giro per le strade. Noi, cittadellina di Lago, ci eravamo arrivati subito, buttandoci nell'avventura dello sbarco che, come sappiamo, è ancora un po' in alto mare. I parcheggi d'altra parte fanno la loro parte, per cui se passare il casello autostradale non sarà più caro, appena tenti, se riesci, a lasciare l'auto in qualche regolare parcheggio, l'implacabile qui macchinetta ti mangia un pacco di monete. Insomma muoversi costa e non sempre fa bene alla salute delle città, infatti si dice che queste misure vogliono ridurre gli eccessi di afflluenza. E' vero ci sono eccessi insostenibili, le nostre Isolette in certi giorni lo sanno benissimo e così, anche loro ritoccono, si fa per dire, il prezzo di ingresso. Insomma tra uno sbarco e l'altro si rischia di non aver più soldi per tornare a casa, ma intanto la narrazione è quella che si riduce la pressione fiscale. Quando poi dovesse aumentare non so cosa dovrebbe succedere.Vedremo.                

mercoledì 2 gennaio 2019

ANNO INAUGURALE












L'anno appena iniziato si preannuncia come quello delle inaugurazioni. Il Borgomastro avrà l'onere e l'onore di assistere alla inaugurazione di almeno due delle sue creature. Probabilmente verrà fatto di tutto perché i due eventi coincidano, così che sia ancor più evidente il trionfo del governo a guida Bottini. Dimenticavo di segnalarvi quali saranno le creature da inaugurare; il porto certamente e il centro commerciale pure. Due creature dunque, l'una la cui gestazione è durata 19 anni, un record assoluto tanto da lievitare i suoi costi sino al doppio. Non importa, acqua passata, è proprio il caso di dirlo. Non importa se la causa prima di tanti mali è stata la scriteriata scelta a cui affidare la progettazione, scelta cui aveva attivamente partecipato l'attuale, immancabile, Borgomastro. Una pacca sulle spalle, un andiamo a bere una volta e tutto si aggiusta . Per la verità, poi di pacche sulle spalle ce ne sono volute molte altre e anche bere non è bastato una volta soltanto, ma non importa, anche di queste cose ce se ne dimentica presto e i conti si aggiustano. Vedremo poi quale sarà il conto finale; qualche sopresa, in tal senso, c'è ancora. Quanto al secondo evento, certo di soldi pubblici non pare che lì se ne siano sprecati, anzi direi che se ne sono avanzati molti. Anche in questo caso però prevarrà, come è già prevalsa, la narrazione mediatica, quella che si fa vanto di aver fatto sparire un rudere dal centro della cittadella. Nessuno già più ricorda, figuriamoci il giorno della prossima inaugurazione, che questo ennesimo centro comemrciale ha dato il colpo di grazia alla soluzione parcheggi e che il governo del Borgomastro si è arreso, senza neanche combattere, a tutte le richieste che gli venivano messe sul tavolo dagli interessi che di pubblico non avevano proprio nulla. Una soluzione minimale, il minimo del minimo, lo stretto attenersi alle richieste che meno di così non si potevano fare. Così è stato il governo del Borgomastro, un governo dei pavidi e sottomessi, incapaci di scrivere la soluzione urbanistica che in quel luogo doveva essere dettata e imposta. Non mi dilungo oltre, mi viene l'orticaria solo a pensarci. Comunque tutto finirà anche qui in una bella inaugurazione con tanto di rinfresco e un invito a bere una volta non lo si deve mai rifiutare. Ma quante volte ho già bevuto, scusate, non me ne sono neanche accorto.