La crisi del locale Governo, già oscura per se stessa, si tinge anche di giallo. Per carità, tra le due cose non c'è alcuna relazione né soggettiva, né oggettiva, c'è soltanto una coincidenza temporale del tutto casuale che, quasi non ce ne fosse stato bisogno, aggiunge toni oscuri, dipinge di una tinta non troppo allegra l'atmosfera che in questi giorni e in queste settimane gli inquilini del Palazzo devono essere costretti a respirare. Buona parte del racconto è frutto non certo di comunicati ufficiali, ma di veline che comunque filtrano da quelle mure anche quando le porte e le finestre sono ben chiuse e serrate. In breve, il giallo si consumerebbe intorno ad una missiva fantasma, una richiesta di un pagamento di consistente somma ( 90.000,00 euto) formulata e firmata digitalmente da un responsabile di servizio, missiva che però avrebbe insospettito il destinatario, non senza però, ahlui, aver prima e forse con troppa fretta, provveduto a pagare, o meglio trasferendo le somme a un suo fiduciario perchè pagasse. E così sembrava essere stato fatto, sin tanto che è sorto il dubbio. Questo dubbio poteva essere sciolto soltanto dal Comune a cui, effettivamente, il nostro destinatario, formulava una richiesta riservata per conoscere la veridicità della missiva. Intorno alla lettera riservata, consegnata brevi manu al protocollo dell'Ente, si è poi consumato un altro piccolo giallo su a chi spettasse aprirla, ma passiamo oltre e scopriamo che la richiesta di denaro non viene riconosciuta come veritiera da chi l'avrebbe firmata, tanto che il documento sarebbe un falso materiale, usato come raggiro da qualcuno per estorcere denaro ad altri, cosa che gli sarebbe anche riuscita salvo adesso, forse, essere perseguito. Non finisce qui, magari in seguito si conosceranno altri particolari ora coperti dal segreto delle indagini che sarebbero in corso. Rimane poi l'ultimo particolare del giallo, una roba molto delicata, ma proprio per questo non ne parliamo e non ne vogliamo parlare. Vedremo.