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lunedì 12 giugno 2017

PROGETTANDO L'INVERNO


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Ci prova dunque ancora 20 20, stilando un progettino per l'inverno. Un modo un poco alternativo per ribaltare i luoghi comuni di una Perla che più che di copia e incolla non sembra che ora viva. Ci prova e lo diffonde un poco ovunque, sperando che qualcuno lo raccolga, ma sapendo di quanto scetticismo e poca voglia sia piena la riva di sto lago. Il primo a commentare o meglio a criticare sarà forse il Cronista, lo dico e lo anticipo sperando che stia zitto e quanto al Professore inutile e anche illudersi, li tratta come affari che praticano i burocrati, li chiude in un fascicolo, ci mette anche il suo visto, ma presto si dimentica, lasciando che si impolveri. Rimane però sempre la speranza che presto si ravvedi, che pensi che il giorno del giudizio è sempre più vicino e che se suole conquistarsi un posticino, anche fosse un angolino, di qualche paradiso, occorre che ci pensi e che si affretti.


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Stresa, 11 giugno 2017

Oggetto: una proposta per un nuovo turismo: il Turismo Culturale nella stagione invernale.

Scrivo a nome dell'Associazione che rappresento per sondare la possibilità che alcuni nodi
critici, da tempo presenti nel panorama economico locale - della città di Stresa in particolare, ma
non solo - possano essere superati prospettando un modello e un progetto di azione per certi aspetti
innovativo e per altri accattivante.
Il tema che proponiamo è quello del turismo invernale, non semplicemente un prolungamento
o un'anticipazione della tradizionale stagione turistica, ma quello che vorremmo fosse inteso
come modello alternativo e possibile che vada a occupare il tempo vuoto della lunga stagione
invernale riempiendolo di un contenuto che coniughi turismo, cioè economia, e cultura.
Un turismo lento, sottratto all'urgenza e al ritmo accelerato che quello di massa impone, ben
si associa tanto con una stagionalità diversa, più lenta appunto, quanto con un approccio diverso,
talora inedito e a volte sorprendente, ai giacimenti di beni comuni che la cittadina e il lago racchiudono.
Un modello turistico diverso è quello cui dunque dovrebbe tendersi, trasformando l'inverno
in un'opportunità, anziché subirlo come fosse un'inevitabile calamità stagionale.
Non un turismo di massa dunque, semmai un turismo selezionato, stimolato da eventi calendarizzati
durante l'arco della stagione, dovrebbe essere il target verso il quale dirigere l'azione
promozionale, quello di un turismo intelligente che pur privato dalla luce estiva, possa apprezzare
nel tempo breve, quella invernale che nelle giornate fortunate, se non scalda la cittadina, pure
illumina le Isole e il lago.
Un'offerta turistica rivolta a una clientela nazionale, solitamente poco avvezza a riconoscere
tra le sue mete quelle dei laghi subalpini e proprio per questo potenzialmente più interessata; e
altrettanto rivolta alla clientela straniera, privilegiando quella dei paesi del Nord e dell'Est Europa,
penalizzati da una stagionalità invernale molto più severa di quella della nostra regione che,
non a caso, è classificata subtropicale alpina.
Se questo è il target, il calendario di riferimento sarebbero i tanti fine settimana e le altre festività
che riempiono i quattro mesi di attuale stasi turistica.
In tale prospettiva non sono estranei gli elementi nuovi e diversi, rispetto a un panorama tradizionale,
che oggi caratterizzano la possibilità di mobilità a medio raggio sfruttando vettori aerei
a basso costo, così come non è possibile ignorare la nuova e diversa offerta ricettiva che si
avvale di strutture alberghiere minori, paralberghiere e residenziali che, nell'arco degli ultimi anni,
hanno modificato, e non poco, il quadro della ricettività locale con le opportunità offerte dalle
piattaforme delle diverse community che popolano la rete. Mobilità veloce a basso costo significa
poter raggiungere con la propria offerta una platea di alcuni milioni di potenziali clienti; nuova
disponibilità ricettiva significa, nel periodo di bassa stagionalità, una capacità di accoglienza che
prescinde dall'esercizio delle grandi strutture alberghiere.
Le stesse condizioni stagionali sono cambiate; un susseguirsi di inverni miti e siccitosi consente
di rendere gradevoli brevi soggiorni lacustri, non più e non sempre penalizzati da condizioni
climatiche avverse.
Ignorare quindi che il quadro di riferimento rispetto al passato è cambiato, ricalcando invece
sempre e solo vecchi modelli di offerta turistica è nella migliore delle ipotesi la perdita di un'opportunità, nella peggiore un danno che si arreca al sistema economico turistico di riferimento.
Le considerazioni svolte sgomberano il campo dalle riserve che fanno leva sulla difficoltà di
offrire ricettività in maniera economicamente sostenibile e quantitativamente adeguata, riserve
che molte volte sono state poste per negare la possibilità di progettare un modello di turismo invernale; quanto poi alla mobilità, la vicinanza logistica a quattro scali nazionali e internazionali
non necessita di commento.
Ciò accennato, in coerenza con le premesse, al centro dell'offerta e del progetto turistico /
culturale dovrebbe essere posto un evento di rilievo, capace di coprire l'intero periodo temporale
tracciato e ciò secondo modelli e schemi già ampiamente collaudati con successo, specie ma non
esclusivamente, nell'ambito di grandi e medi centri urbani. L'evento, ove adeguatamente promosso,
dovrebbe, da solo, essere capace di costituire un sufficiente elemento di richiamo.
La questione del contenitore dell'evento parrebbe essere l'ultimo dei problemi. L'esistenza di
un Palacongressi, poco o addirittura nulla utilizzato, diventa un'opportunità, trasformando la criticità
di una gestione apparentemente fallimentare in un'occasione di rivitalizzazione attraverso
l'indicazione di una nuova missione: contenitore di grandi eventi culturali.
Fiera Milano Congressi, che peraltro ha già espresso la propria disponibilità di massima a
ospitare la manifestazione, dovrebbe essere chiamata a partecipare, direttamente o indirettamente,
a questa nuova mission, rilanciando il ruolo e la capacità della struttura di essere, in assenza e
in attesa di una collocazione diversa - quale dovrebbe essere Villa Palazzola - una sede adeguata.
Quanto invece al merito, cioè al contenuto dell'evento, l'orientamento verso la scelta di
grandi mostre sembra il più idoneo a rispondere all'esigenza di coprire un arco di tempo stagio4
nalmente lungo e costituire un elemento di richiamo forte che interessi un'ampia platea di pubblico
entro un bacino di utenza vasto, sia nazionale che internazionale.
L'evento attrattivo dovrà però arricchirsi di un'altra serie di proposte di non minore valenza,
tali da accrescere l'offerta complessiva che la città invernale sarà in grado di presentare.
L'apertura dei giardini invernati, in particolare quelli delle Isole, nella loro singolare veste
stagionale, dovrà costituire il secondo, ma solo per ordine di trattazione, elemento di forte impatto,
capace di arricchire l'offerta in misura adeguata a giustificare una permanenza del turista che
si protragga per l'intero periodo dei fine settimana.
Considerata l'eccezionalità, l'elemento della novità avrà, in prima battuta, una forte valenza
sinergica, saggiamente utilizzato sul piano della promozione e del lancio dell'iniziativa turistica.
E' anche implicito che l'assenza di questo elemento metterebbe in forse non solo la riuscita,
ma la stessa possibilità di avviare il progetto nel suo complesso.
Il richiamo ai giardini invernati non é né un caso né un refuso. L'offerta e l'opportunità di
avere accesso alla visita invernale dei giardini, assistita da servizi collaterali di ristoro e caffetteria,
non dovrà comportare la necessità che essi siano presentati in una tenuta analoga a quella estiva,
ma al contrario nella veste che la stagionalità impone, nel pieno delle lavorazioni manutentive
in atto che la stessa stagione richiede. Anche questa vuole essere una singolarità da offrire e
uno stimolo per una visita successiva nella stagione estiva che il confronto potrà indurre.
Esistono in Italia e in Europa una miriade vastissima di associazioni accomunate dalla passione
dei loro associati per i giardini; è un target cui rivolgere una promozione mirata e di sicuro
effetto.
Indubbia è poi la minimizzazione delle spese che la gestione dell'apertura straordinaria, secondo
questo modello, dovrà richiedere, considerata peraltro la possibilità di attivare sistemi automatici
di controllo degli accessi e di riscossione dei ticket.
Quanto poi a un possibile effetto domino dell'iniziativa, esso non è da escludersi, stimolando
altre realtà a imitarne l'esempio.
Volutamente si esclude da questa proposta l'apertura invernale dei palazzi, considerandola di
troppo difficile e complessa realizzazione; tuttavia ove la sperimentazione invernale avesse successo,
non dovrebbe escludersi un'apertura ridotta, limitata cioè a una singola ala, più facilmente
gestibile, facendone contenitore di un'esposizione a tema, ogni anno rinnovata, del meglio che la
ricca quadreria della collezione Borromeo possiede. Ma è solo uno spunto ulteriore che offriamo
alla riflessione.
Quanto alla questione dell'accesso alle Isole, all'attenzione della Navigazione Laghi offriamo
la valutazione circa la necessità di ripristinare, nelle giornate di visita, la fermata del servizio ordinario
di linea allo scalo dell'Isola Madre. Riteniamo inoltre che meriti considerare con attenzione
la possibilità di integrare l'ordinario servizio di linea con uno dedicato che, sfruttando le
migliori ore della giornata, consenta una coppia di collegamenti triangolari: Stresa - Santa Caterina
del Sasso - Isola Madre - Stresa e viceversa, con relative soste per consentire la visita delle
singole località, inaugurando così un percorso croceristico inedito e di particolare suggestione.
Ricordiamo che Navigazione Laghi non è stata nel passato estranea ad un'iniziativa in qualche
modo analoga, anche se diversa.
I collegamenti alle altre Isole sarebbero invece garantiti, in maniera più che adeguata, dai
servizi pubblici non di linea e dal servizio ordinario invernale di linea, pure questo più che adeguato.
Per quanto riguarda le altre località di accesso verso le Isole, cioè Baveno e Pallanza, valgono
le stesse considerazioni.
Relativamente alle altre offerte che la visita alle Isole potrà proporre, dovrà valutarsi l'apertura
della casa museo Ruffoni all'Isola Pescatori e quella vicina della pesca che potranno così diventare
tasselli minori, ma non per questo non importanti, dell'insieme dell'offerta.
La permanenza in loco dei turisti per una o due serate dei fine settimana dovrà trovare adeguata
accoglienza da parte delle strutture della ristorazione, impegnandole non solo a mantenere
aperto un numero adeguato di esercizi, ma anche a presentare una proposta gastronomica che
possa ricondursi a quella dei territori, locali e regionali, di riferimento. La necessità che tale requisito
debba richiedersi ed estendersi anche agli esercizi isolani, é implicita.
Pari esigenza di mantenere l'apertura di un numero adeguato di locali deve valere per quelli
della somministrazione con la possibilità di offrire, ove vi siano le condizioni, anche intrattenimenti
serali di genere musicale, secondo un programma che preveda la rotazione tra i diversi esercizi.
Così come non si deve escludere che le associazioni che di quest'ultimo tema fanno la loro
ragione di esistere, possano organizzare alcune serate dedicate.
La stagione teatrale che, di norma, il Comune organizza durante il periodo invernale dovrà
conciliarsi con il calendario turistico dei fine settimana e dei periodi di festività, integrando così
la normale programmazione con l'esigenza del progetto di turismo invernale.
Delineato così per sommi capi il contenuto del progetto, l'azione degli Enti pubblici, in primis
il Comune di Stresa, dovrebbe mirare ad un'attività di coordinamento e di concertazione tra
tutti i soggetti economici che il progetto stesso coinvolge, verificandone innanzitutto la disponibilità
di massima e - se positiva - definendo in dettaglio il contenuto del progetto, siglando protocolli
di intesa con le componenti interessate alle singole azioni e chiudendo infine l'accordo generale
che impegni tutti i soggetti a darne compiuta attuazione.
Va da sé che condizione per una buona riuscita del progetto, che potrà anche avere carattere
solo sperimentale, è una sua accurata promozione al fine di raggiungere il maggior numero di
soggetti potenzialmente interessati. A tal fine dovrà, sempre il Comune di Stresa, attivarsi per la
formazione di un budget, vuoi con una qualche forma di 'equa tassazione' dei soggetti coinvolti,
vuoi contribuendo con le proprie risorse di bilancio, vuoi attingendo a contributi previsti da legislazioni di settore.
Nel chiudere il contributo che questa Associazione ha voluto portare all'attenzione dei tanti
soggetti in indirizzo, giova ricordare che esiste una condizione a priori senza la quale l'iniziativa
non può avere alcun risultato; tale condizione è rappresentata dalla convinzione che essa possa
aver successo, ossia dalla volontà e dall'impegno che deve essere posto innanzitutto dai soggetti
istituzionali chiamati al paziente e appassionato compito di unire gli attori di un progetto che -
proprio perché inedito - dovrebbe coinvolgere tutti.
Senza quest'ultima condizione il progetto non avrebbe alcuna speranza di vedere la luce, ma
sarebbe destinato a naufragare come una delle tante, molte o troppe illusioni che, di tanto in tanto,
sembrano animare la cittadina, per poi sfumare.
La riuscita è quindi nelle mani degli attori che debbono muoversi sulla scena, dove ognuno
deve fare la propria parte secondo una regia che sappia valorizzare il meglio di ciascuno, manifestando
innanzitutto la convinzione di credere nel progetto, farlo proprio e condurlo a risultato,
evitando di considerarlo alla stregua di una pratica burocratica da archiviare al più presto.
Sarebbe un'altra occasione persa.

Grazie dell'attenzione.
Il Presidente dell’Associazione Stresa 20 20
Ing. Alberto Vallenzasca

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