Nonostante il tempo stia passando, la navigazione in albo elettronico non porta risultati e la delibera n. 85/2023 con la quale il governo cittadino ha monetizzato gli standard urbanistici relativi al nuovo prossimo intervento edilizio, frutto e creatura del fù governo Canio mediante la illegittima variante denominata: " Zanetta", rimane un oggetto oscuro o, forse, oscurato. Sulla rete sono transitate cifre in apparenza importanti, ma è tutto è relativo e, quindi, potrebbero essere tutt'altro che consistenti. Per dirla in altri termini, ad oggi non conosciamo le motivazioni per le quali non solo si sia fatto ricorso alla monetizzazione delle aree standard che conteggiano mq. 7.900, ma neppure le ragioni, ancora più oscure e difficili da giustificare, per le quali siano state monetizzate anche le previste compensazioni: una contraddizione in termini, ma non sembra che queste cose siano nell'attenzione del nostro governo. Ma torniamo un momento alla questione dei soldi, versati al posto delle aree. Per inciso è meglio pubblicare anche la norma di legge che, in alcune circostanze lo consente.
Qualora l'acquisizione delle superfici di cui al comma 1 non risulti possibile o non sia ritenuta opportuna dal comune in relazione alla loro estensione, conformazione o localizzazione o in relazione ai programmi comunali di intervento e alle politiche della mobilità sostenibile, le convenzioni e gli atti di obbligo degli strumenti urbanistici esecutivi e dei permessi di costruire possono prevedere, in alternativa totale o parziale alla cessione, che i soggetti obbligati corrispondano al comune una somma, commisurata all'utilità economica conseguita per effetto della mancata cessione e comunque non inferiore al costo dell'acquisizione di altre aree, da destinare all'acquisizione di aree per servizi pubblici o alla realizzazione dei servizi medesimi.
Qual'è dunque la cifra che avrebbe dovuto essere versata, o meglio, come avrebbe dovuto essere calcolata. Lo dice la norma, ossia bisogna calcolare l'utilità economica che deriva all'interessato dalla mancata cessione delle aree standard e comunque una cifra non inferiore ai valori di mercato. Nel caso sono stati utilizzati soltanto i valori dichiarati di mercato, intorno ai 200 euro/mq. Non voglio fare commenti, ma vorrei sapere chi, a questa cifra, riesca a comprare qualche pezzo di terreno fronte lago. Quanto all'utilità economica, credo che non ci abbiano neppure provato a fare il calcolo. Qualche indicazione la possiamo comunque dare. Poiché la misura delle aree standard avrebbe dovuto essere pari alla superficie utile lorda concessa per le costruzioni, ossia 7.900 mq., considerato però che possono essere conteggiate superfici realizzabili anche sotto il piano campagna, realisticamente calcoliamo che la proprietà abbia evitato la cessione di quasi 4.000 mq sui quali ha potuto sviluppare il proprio progetto edilizio le cui cubature sono spalmate su più edifici anziché concentrate in un unico grande volume, soluzione quest'ultima che le prescrizioni di tutela sull'area non avrebbe consentito. Quindi, in conclusione, solo monetizzando potrebbe fare le quantità desiderare e se questa non è una bella utilità che si sono sono portate a casa, io sono Napoleone. Comunque aspettiamo ancora un po' la delibera 85, prontamente eseguita, ma non ancora materialmente esistente.