Anche il trascorso semi ponte del 2 giugno, ha messo a prova la capacità di accoglienza automobilistica offerta dalla cittadella. Anche in questo caso il fai da te da parte degli occasionali ospiti ha funzionato a dovere e, senza spendere cifre esose, si sono ritagliati un qualche posto auto lungo i diversi chilometri di strade interne residenziali che hanno fatto il loro dovere, o meglio no, essendo destinate ad altro. Non è stata la prima volta, non sarà certamente l'ultima. Detto questo, non si vuole pretendere la soluzione finale che risolva miracolosamente le situazioni di picco che, di volta in volta, si presentano, ma neppure è giustificato l'apparente immobilismo governativo che dovrebbe, quanto meno, risolvere il quotidiano problema di permettere di trovare un posto auto, possibilmente non decentrato, agli sfortunati residenti "periferici". Bruciate alcune importanti soluzioni, il problema si rileva di non facile compito e la discussione, se mai ve ne fosse una in corso, dovrebbe allargarsi anche ad alcuni aspetti logistici che riguardano l'accesso di massa alla cittadella e non solo la questione di trovare gli spazi utili ai fini di parcheggio. Vi è quindi da prendere la cosa un po' più alla larga, valutando soluzioni materiali, ma anche immateriali. Sotto quest'ultimo aspetto, l'accesso alla cittadella dovrebbe prendere in considerazione tutte le sue modalità che non sono e non devono essere solo automobilistiche, ma anche ferroviarie e d'acqua. Queste ultime modalità di accesso, se pienamente utilizzate, mentre oggi non lo sono, potrebbero alleggerire notevolmente la pressione automobilistica. Bisognerebbe avere la voglia e la capacità di dialogare con i soggetti del trasporto pubblico via ferro e via acqua e raggiungere con essi degli accordi che rendano per il turista conveniente l'utilizzo di queste forme trasportistiche. E' abbastanza evidente che Navigazione Laghi, da diversi anni, soffre di un sottoutilizzo della propria capacità di trasporto. Vi sono unità, non poche, che hanno una capacità di circa 400 posti a sedere e anche più e una capacità massima doppia. Queste unità nel loro spostamento, in orario di linea, dal porto di Arona a centro Lago, imbarcano pochi viaggiatori, mentre i costi sono fissi. Solo N.L. sfruttasse di più, con una promozione mirata, questo suo potenziale, riducendo considerevolmente il costo del biglietto in quella tratta, incasserebbe di più e toglierebbe pressione automobilistica alla cittadella. Un paio soltanto di unità, da sole, potrebbero alleggerire la pressione anche di 300 auto. Se poi la promozione, come dovrebbe, venisse attuata insieme ai vettori ferroviari, che sia Trenord o Trenitalia, con un biglietto combinato ferro/acqua, ad esempio Milano /Arona/Stresa, si eviterebbe altresì che la pressione automobilistica ricada a valle dei comuni della cittadella. Vi è poi un'altra porta di accesso, non intelligentemente sfruttata. Laveno è terminale ferroviario a pochissima distanza lineare, ma non è servito, da sempre, da una linea d'acqua diretta con la cittadella, imponendo ai turistici un lungo e quindi costoso percorso. Anche in questo caso l'apertura di una nuova linea di navigazione diretta, con biglietto promozionale Trenord/N.L. , aprirebbe una diversamente nuova opportunità di accesso, senza alcuna pressione automobilistica, né diretta, né indiretta. Piccole cose si dirà. Non so se sono piccole o grandi, ma sono cose che si potrebbero fare, utilizzando ciò che già c'è, come nel caso di N.L. , ente che certo ha necessità di aumentare i suoi trasportati avendo una capacità fortemente inutilizzata. La regia di questa operazione spetterebbe al governo locale, magari facendosi ausiliare dal distretto turistico. Aprire vie d'acqua è la cosa che costa meno, non necessita opere, usa quel che già c'è, utilizza appieno capacità sotto utilizzate, scarica pressione automobilista, riduce inquinamento acustico e fossile, fa conoscere diversamente il lago e alla cittadella non costa nulla, anzi avrebbe solo da guadagnare; se lo volesse.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Bella alternativa, il trasporto via acqua... d'altra parte, nei secoli passati la via d'acqua era la soluzione più praticata, e le ville storiche del lago, avevano il loro frontale vista lago.
RispondiEliminaBella idea quella dei collegamenti via acqua. D'altra parte, nei secoli passati, il trasporto via lago era quello più utilizzato per collegare i borghi lacustri. Dal 1826 prese poi il via anche la navigazione con i piroscafi.
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