In un regime ( democratico) normale, l'opposizione , o meglio la/le minoranza/e, ogni tanto dovrebbe/ro interrogare il governo. Stiamo parlando, come sempre, di cose locali che però non funzionano secondo il modello di cui ho fatto cenno. C'è un generale assordante silenzio su quello che succede, ma anche su quello che non succede a Palazzo. Quasi nessuno parla, figuriamoci se scrivono: sia la maggioranza, ossia chi governa, sia la/le minoranza/e, ossia chi non governando dovrebbe/ro fare qualche cosa d'altro. Allora poniamo un tema, ma questa volta visto che lo schema classico non funziona, proviamo a ribaltarlo e fare noi elettori l'interrogazione alla/e minoranza/e. Il tema è quello degli atti che non ci sono. Dove per atti ci riferiamo alle carte che hanno l'obbligo di riportare, nero su bianco, le decisioni del Governo e che devono andare all'albo perché tutti possano leggerle. Ora, per chiarire ancor meglio, non ci riferiamo a mancate decisioni, ma a decisioni che sono state prese, di cui ne è stata data pronta esecuzione, in un caso prontissima, ma che a distanza di molti mesi, ma anche da circa un anno e mezzo, nessuno ha mai visto nulla. Fossero cose da niente, la cosa sarebbe da attribuire a qualche distrazione, una dimenticanza facilmente rimediabile. Non è così, dentro quelle carte ci sono tantissimi soldi e, probabilmente, molto probabilmente e verosimilmente, la carte non sono state rese note (ricordo che è un obbligo farlo) perché non sono state scritte e la ragione vera del perché non siano state scritte è il tema che una minoranza non minorata dovrebbe avere le palle per riuscire a conoscere. Quindi interroghiamo questa minoranza che non è capace a fare opposizione perché compia il suo dovere di vigilare sull'operato del Governo e racconti ai suoi elettori e non, quali siano le ragioni vere di questi atti fantasma. Noi ci abbiamo provato a conoscere queste carte. Lo abbiamo fatto in virtù della legge sull'accesso civico che garantisce a chiunque di conoscere atti che avrebbero dovuto andare in albo, ma che in amministrazione trasparente non ci sono. Ci siamo rivolti al Responsabile interno della Trasparenza che, peraltro, si trova sul tema in perfetto conflitto di interesse, il quale dopo una cinquantina di giorni di attesa, scusandosi del ritardo, ci ha detto che le carte ce le deve dare un altro soggetto che lui ha sollecitato a farlo, peccato che, in altra veste, quella del conflitto, quelle carte le avrebbe dovute pure firmare lui e quindi sa che non ci sono. Allora siamo ricorsi al Difensore Civico Regionale chiedendo che intervenga e lui, o meglio lei, ha aperto una pratica. Mah ! Se va male ci rivolgeremo un po' più su. Intanto di richieste, solleciti e altro, già ne abbiamo fatte quattro e l'esito è sempre lo stesso. Cioè nulla. Certo che noi immaginiamo le ragioni vere che stanno dietro questi atti fantasmi, ma che ci fanno in Consiglio i Bottini, i Canio, il Rizzul e l'altro giovane, oppure fanno da puntello ? Ce l'ho dovrebbero dire loro, dovrebbero spiegarcelo; ecco un'altra bella interrogazione da rivolgere a lor signori.