Tanto per inaugurare ancora questa raccolta di post dopo le ferie, leggiamo un dato che annuncia la fine prossima ventura della "Perla". Lo dice il numero sui nati nell'anno chiuso scorso (duemila016) che furono 18. L'esatta metà dei nati l'anno appena prima (35) che furono, peraltro, metà di quelli morti in pari anno (75). In questo ultimo anno (duemila16) i morti in assoluto, invece, sono meno (54), ma per effetto dei nati dimezzati (18) non sono solo il doppio, ma tre volte e quindi cresciuti in proporzione. Avanti di sto passo qui si muore. Troviamo questi numeri nell'atto della Giunta che approva un documento che dovrebbe indicare le linee dei programmi del futuro. Lasciamo un poco stare queste cose, ne avremo poi più in là da straparlare, ma concentriamo ora l'attenzione su quei dati che segnano una svolta o una tendenza. Non è infatti forse un caso che salgono solo i morti e crollano le nascite, ma rischiano di essere dei dati strutturali che spingono, pian piano, la curva demografica sempre più verso il suo basso e cambiano quella che segna la curva dell'età, spingendo in alto quella a destra e premendo in basso la sinistra. Ne escono le canne statistiche di un organo stravolto, sono alte quelle a destra, son basse alla sinistra. Così la Perla muore; sarà che fare figli non sia ora di moda ? che è meglio che lo faccian gli stranieri ? che costa fare figli ed è meglio spender d'altro? che sia diffusa una strana epidemia che renda improduttive le coppie qui nostrane ? o che l'aria del lago non sia molto propizia all'arte dell'amore produttivo? Son tutte ragioni che messe un poco insieme probabile che siano la causa, un con l'altra, che spiegan questo crollo e la tendenza. Mi immagino una terra di vecchietti che su e giù sul lungo lago consuma il tempo dell'attesa, le scuole mezze vuote, anzi deserte; i tanti ex migranti che formano la forza di lavoro negli alberghi; i pochi fortunati che reggono le sorti e che fanno il brutto e il bello di tutta la città; insomma una casa di riposo: c'é un'ora per la sveglia, un'altra per i pasti, c'é l'ora per il sonno, c'é il prete che lavora, a un morto ogni tre giorni; il resto ? non c'é nulla; rimane sol la scena.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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