Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

martedì 17 novembre 2020

PROVA D'APPELLO




Questa volta la giustizia, almeno quella amministrativa è veloce, persino troppo. Il prossimo ventisei di questo mese i giudici di appello del Consiglio di Stato hanno messo in agenda la discussione sul ricorso promosso dall'ex Borgomastro, insoddisfatto per la sentenza di primo grado relativa alla questione soldi della Regione per la Palazzola. Ricordiamo che in quell'occasione, il Borgomastro si era comunque portato a caso circa e più di un milione e 200 mila euro, ma non gli bastavano e quindi, spronato anche da quelli dei suoi che non perdevano occasione per silurarlo, aveva deciso di andare davanti al Consiglio di Stato. Ora dunque, inaspettatamente veloci, ci siamo e non credo che l'attuale governo, retto da madame Severino, abbia ormai un interesse diverso se non quello di vedere o meglio leggere cosa diranno i giudici di Palazzo Spada. In fondo, qualora il ricorso d'appello fosse respinto, rimarrebbe in piedi la sentenza di primo grado, salvo improbabili dichiarazioni di nullità o cose simili, e quindi, fermo restando il petitum, cioé la richiesta di più soldi, per male che vada, la cittadella si porterebbe a casa la cifra che sappiamo. Non conoscendo se l'altra parte, cioè la regione, si sia costituita, da questo osservatorio e arrivati a questo punto tanto vale che le cose vadano sino in fondo. Se va bene si porta a caso qualche soldo in più e se va male si conferma la cifra che sappiamo. Quanto al resto, cioè al destino della Palazzola della discordia, un po' di pazienza ancora e arriveranno anche lì i fondi europei; importante è non voler ridiscuere tutto di nuovo, altrimenti si rischia di perdere anche questo appello e, nel caso, ricordo che non c'è il terzo grado.

Nessun commento:

Posta un commento