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sabato 1 luglio 2023

LA MONTAGNA REALE


La montagna mette tutti d'accordo. E ' un vecchio modo di dire, anche se forse nulla è più sbagliato e lo scrive chi in montagna ci ha passato almeno 10 anni di vita, ma tanté. Un esempio si è visto ieri sera in un evento culturale che dietro la montagna, metteva un po' insieme tante cose: dalla storia dell'esplorazione alpina, e non solo, alle origini del regno delle Alpi per autonomasia, quello dei Savoia, alla rievocazione di figure che se, in qualche caso, definirli alpinisti era un po' troppo: la regina Margherita ad esempio e il suocero che in montagna ci andava a cacciar stambecchi, ma non ad arrampicare. Comunque il Duca degli Abbruzzi metteva poi tutti d'accordo con la sua fama di esploratore e arrampicatore ante litteram. Tempi eroici si direbbe, anche se la storia, nella narrazione della serata è sempre rimasta un po' dietro le quinte, mentre davanti, la sigla del CAI, rappresentata in sala da un suo storico Vice Presidente Nazionale e da un ex azzurra, anche lei d'altri tempi, ha ripercorso il ricordo della prima e seconda costruzione del rifugio Margherita, le ardite arrampicate sul Roccia Melone creduta, a torto, la cima più alta delle Alpi, sino alla declinazione, al femminile, della montagna, con in testa sempre la regina alpinista, ma non credo molto femminista. La cornice della serata era però animata dalla presenza di alcuni rappresentanti dei 'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon, orgogliosi e fieri e, credo felicissimi, di avere in sala un esponente della dinastia alpina, per vero di un altro ramo, quello D'Aosta che , tra mancati squilli di trombe e mancati inni alla corona, più realisti del re, hanno voluto dargli un caloroso saluto. Bisogna dire che il meno realista della serata è stato proprio questo Aimone che, sobriamente, ha preso la parola per poche e misurate parole di ringraziamento e di saluto. Un signore borghese che credo di quella sigla: S.A.R. se ne sarebbe fatto volentieri a meno.

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