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venerdì 7 agosto 2015

ALTI E BASSI








Proteste sino a ieri per un lago tenuto, a detta di taluni, sopra soglia; protesta già da oggi per un lago tenuto, davanti a nostri occhi, sotto soglia. Insomma non sembra che una soglia giusta la si trovi e intanto si assiste un po' a una piena e poi a una magra. Per verità niente di nuovo, chiunque abbia una qualche memoria di sto lago, la magra nell'estate era la prassi, così come la piena d'autunno o in primavera. Sto sali e scendi era salute per il lago negli anni ormai passati un po' in affanno, garantiva il ricambio dell'acqua più veloce, una sorte di respirazione bocca a bocca che immetteva ossigeno nell'acqua e ridava la vita che soffriva. Dimentichi di ciò ora la questione si sposta sulle spiagge, ridotte troppo corte se la soglia del lago è tenuta un po' più alta e, se invece è troppo bassa ne soffre il navigare o meglio l'approdare. Al centro del discorso non c'è più dunque la salute di sto lago, ma tutt'altro. Comunque sta anche vero che, disponendo di sistemi un poco più sofisticati che misurano l'afflusso ed il deflusso, sarebbe quanto meno più opportuno che la soglia di sto lago, ormai poco inquinato, trovasse un suo equilibrio meno precario; da un lato le terre di pianura riducessero la sete di acqua senza fine, facendogli pagare un prezzo anche salato e d'altro lato non fosse la misura di una spiaggia la regola che detta la soglia, ma ben altro. Ciò detto e precisato che anche la variabilità del clima avrà pure un suo bel peso, occorre ricordare una proposta che, al tempo dell'Alcade, le minoranze insieme proposero al Consiglio. In quel documento, assai bene descritto, si formulava il voto che una parte dei canoni pagati per l'acqua prelevata a scopi irrigui, ritornasse nelle casse dei Comuni rivieraschi perché ne usassero i proventi a mantenere e migliorare le coste demaniali che sono anche disastrate. Votò il Consiglio pure la proposta, ma si guardò bene l'Alcade di darne diffusione tra tutti i Comuni rivieraschi interessati. Geloso come mai, non tollerava che altri potessero proporre cose che a lui fossero gradite e così ignorò il mandato del Consiglio. Ora però governa un nuovo Borgomastro e a lui ci rivolgiamo, al tempo del lago che sta in magra, perché riprenda quel testo già approvato e che ci provi.




 

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