Come ampiamente previsto da sto blog sin'ora è andata; l'intero governo cittadino riunito in uno dei suoi conclavi in cui si chiude una volta, di solito, a settimana, ha penosamente mostrato, come sempre il grande ossequio che mostra nei confronti dei potentati della cittadinella. Cambiato da tempo il capo del governo, trasformato da Alcade di un lontano paese sud Americano, in Borgomastro della non lontana Baviera, la musica non cambia. Gli altri orchestrali poi sono sempre da sempre gli stessi e se non fosse per l'età che anche per loro passa, sarebbe difficile distinguerli da quando più giovani, non sappiamo se più arzilli, incominciarono a prendere il potere e a non mollarlo più. Una permanenza sui seggi del Palazzo che sta superando le più ottimistiche previsioni e che li fa concorrere al premio che verrà riconosciuto agli amministratori locali più longevi d'Italia. Quale sia poi il premio che a loro verrà assegnato questo non è dato ancora conoscere, ma non fatemi dire quale premio io li assegnerei. Comunque il fatto del giorno da cui prende il titolo il post di oggi è la raffinata bozza di convenzione con la quale un altro pezzetto della cittadella verrà svenduta a prezzo di saldo. I fortunati acquirenti sono sempre i soliti, mai che sia un qualche sfortunato padre di famiglia con tante bocche da sfamare, no; i fortunati stanno invece o dovrebbero stare al vertice della lista dei contribuenti più robusti, chiamiamoli così, della cittadella; monopolisti alberghieri che padroni un po' di tutto quello che c'è o c'era sul mercato, adesso che dovrebbero essere chiamati a negoziare insieme al Palazzo come trasformare un altro pezzetto di cittadella, dando ad essa ciò che Cesare dovrebbe volere, alla fine negoziano un prezzo assai vantaggioso, il minimo del minimo possibile, non cacciano neanche un metro quadrato, firmano un assegno che non è certo in bianco, salutano e aspettano di fare poi la mossa decisiva alla prossima puntata. Chi ha seguito su questa ed altre rete la vicenda del piano convenzionato del Grand Hotel, sa di che cosa parlo , chi non l'ha seguita è meglio che lo faccia, anche se temo sia un po' tardi.Quanto ai "difensori" della cittadella, quelli che non dovrebbero sedere nei conclavi, né prima, né dopo le riunioni a porte chiuse intendo, , il Comandante ha sparato i suoi colpi; se andranno a segno non lo so. Quanto alla Comandante del secondo gruppo, quest'ultima continua, credo la sua eclisse locale, un' eclisse che però negli ultimi giorni si è allargata anche al campo della politica dove milita o militava; insomma parrebbe finita su di un binario morto dopo aver creduto di essere salita sul treno del vincitore. Succede, non è un dramma.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 28 ottobre 2017
martedì 24 ottobre 2017
I CAGNOLINI DI CANIO
Tralascio l'antefatto, ma il fatto è che il nostro vecchio Alcade, che pare sia lui socio di un club locale un po' esclusivo ed elitario, ci metta ancor del suo ad evitare che questo club non si contamini in cammino, giungendo integro e integrale nel giorno, ora ed anno del prossimo appuntamento elettorale. Ordunque Canio il redivivo presidia il campo a lui affidato; novello pasdaran controlla che nessuno che a lui sia un poco inviso, sia ammesso tra i soci di sto club. Verrebbe pur da ridere e sorridere di questo pensionato che un po' come S. Pietro presidia l'accesso al paradiso, che sfoglia i documenti, controlla i passaporti e espelle i dissidenti. Sin qui va tutto bene; le regole esclusive di un club non si discutono, si accettano e già basta; se ad alcuno poi non piacciono, nessuno che lo obbliga a iscriversi a quel club. Fa bene dunque Canio a stare sulla porta e come un doganiere ammettere od espellere. Il fatto che invece non va bene è quello che tra i soci ci sono gli accademici; persone assai stimate, son tutte rispettate, non dico siano amate, son poco conosciute, ma per quanto lo si sappia son certo di valore e meritano riguardo. Ma qui nasce il problema; qualcuno di costoro, richiesto per l'appunto, voleva pure dare un qualche contributo nel corso di un convegno da metter un po' insieme. Il tema lo intrigava, ne era anche fautore, ma quando Canio sa qui scatta il suo divieto. Si inquina la purezza del club tutto esclusivo; c'è il rischio, assai concreto, di un qualche inquinamento. Il fervido custode del detto di Maometto non lascia spazio alcuno; che sian soci ordinari o sian sostenitori, che siano pure accademici o solo laureati o manco diplomati, la regola è di ferro, nessuno farà niente che Canio non lo voglia. Sembrava anche impossibile che emeriti accademici subissero un diktat, ma questo è confermato; in caso di rifiuto lui espelle i componenti dal club tutto esclusivo e forse qualche posto nel prossimo governo lui manda a quel paese.
domenica 22 ottobre 2017
L'OSSERVATA SPECIALE
Stresa risulta un'osservata speciale da parte di Associazioni e singoli che hanno loro scopo la tutela dei beni pubblici. Ora dopo anni di attese viene avanti il nuovo piano esecutivo riferito all'ampliamento e ristrutturazione della parte a monte del Grand Hotel, logico quindi che su quel piano si accendano le luci e i fanali e si faccia molta attenzione. L'attenzione ci vuole tutta considerata la disattenzione dei governanti di turno, bisognerebbe dire di sempre, la cui ultima missione, se ricordate bene era quella di fargli chiudere buchi e infatti più di tanto o manco tanto dimostrano di saper fare, perdendo o meglio facendo perdere alla cittadina un'altra delle solite, ma non infinite occasioni. Italia Nostra, Sezione VCO, ci prova dunque presentando osservazioni al piano convenzionato, proponendo modifiche nell'assoluto comune interesse e che qui sotto vi postiamo. Vedremo poi la consistenza o la inconsistenza delle risposte che arriveranno dal Palazzo del Borgomastro.
Prot. 3217
22/10/2017
Al Sindaco della città di
STRESA
P.za Matteotti
STRESA
Spett. Comune di Stresa
Servizio edilizia privata ed urbanistica
SEDE
e p.c.
Spett. Ministero dei Beni e delle
attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122 TORINO
OGG: Comune di Stresa – Piano esecutivo convenzionato H3- Grand Hotel Des Ilees Borromees. Ristrutturazione con ampliamento. Osservazioni.
In relazione alla proposta di piano esecutivo convenzionato oggetto di deposito per la formulazione di osservazioni nel pubblico interesse, la Sezione Locale di questa Associazione, nell’intento di offrire un proprio contributo utile nella definizione di un piano esecutivo rispettoso dei beni tutelati, formula le considerazioni che nel dettaglio e nel seguito qui espone:
1) Sotto il profilo della individuazione compiuta del sistema di tutela che grava sui beni oggetto di proposta di intervento, si osserva che non viene rappresentato in alcun modo il vincolo paesaggistico puntuale posto sull’intero originario ambito del parco del Grand Hotel e che qui nel seguito riportiamo estraendolo dal sito della Soprintendenza Piemonte.
STRESA
PARCO GRAND HOEL ISOLE BORROMEE
4.09.1924 L 11.06.1922
NOTIFICATO AL CONSIGLIERE DELEGATO IL 10.09.924 DAL MINISTERO
Provincia:
NO:
Comune:
STRESA:
Collocazione:
NO/5
Descrizione:
PARCO GRAND HOEL ISOLE BORROMEE
vincolo:
4.09.1924 L 11.06.1922
Pubblicato:
NOTIFICATO AL CONSIGLIERE DELEGATO IL 10.09.924 DAL MINISTERO
Trascritto:
UFF.IP.DI PALLANZA IL 13.10.1924 E VOLTURATA AG. CATASTODI STRESA IL 15.11.1924
Ci sembra, per completezza e correttezza di rappresentazione, che tale riferimento non dovrebbe mancare e, di conseguenza, chiediamo che vengano integrati gli atti del progetto di piano.
2) Sempre sotto il profilo della corretta individuazione dell’ambito di intervento, il piano proposto perimetra il proprio limite a monte lungo il limite esterno verso lago della via pubblica, denominata via Omarini, che taglia per l’intera sua estensione l’ambito di intervento che il PRGC individua con la sigla PEC H3.
Conseguente alla perimetrazione individuata nella proposta di piano, lo stesso piano omette la progettazione sull’intero ambito H3 previsto dal PRGC, venendo così a mancare una compiuta e unitaria organizzazione degli spazi pubblici e privati, tanto che la stessa proposta li omette in assoluto.
Tale carenza sembra integrare altresì una violazione di legge in quanto la norma contenuta nell’articolo 43 della Legge Regionale n. 56/77 e s.m. , sebbene prevede la possibilità di attuare i piani per comparti, non estende tale possibilità alla progettazione. D’altra parte le norme di attuazione del Piano regolatore comunale comunale non pare che prevedano deroghe in tal senso o suddivida l’ambito H3 in più comparti.
Vero è che la proposta di piano non prevede il completo utilizzo delle quantità edilizie astrattamente previste dal piano regolatore per l’area H3, ma considerata la delicatezza dell’ambito in cui si vuole intervenire, parrebbe che dette astratte previsioni difficilmente potranno realizzarsi, tanto da ritenere che se lo fossero state, già ne sarebbe stata prevista la loro utilizzazione.
Alla luce delle considerazioni svolte si chiede dunque che, da un lato l’intera area H3 venga, obbligatoriamente, fatta oggetto di organica proposta di piano, ma che nel contempo venga verificata, alla luce dei vincoli cui l’area è sottoposta, l’inopportunità di mantenere previsioni astratte di nuove quantità di volumi o superfici realizzabili in loco, sottoponendo l’ambito ad una riduzione della aggiuntiva capacità edilizia. In tale ultima ipotesi l’applicazione delle direttive, indicazioni e prescrizioni del nuovo P.P.R entrato in vigore in data 19 ultimo scorso, riferite all’ambito di paesaggio e quelle più specifiche riferite ai singoli beni tutelati, debbono essere tenute in assoluta debita considerazione.
3) Si osserva che il progetto di piano omette tutte le previsione di opere di urbanizzazione, siano esse primarie piuttosto che secondarie, sottraendo ogni obbligo di dotare l’area degli standard minimi di legge, ma convertendo tali obblighi in monetizzazioni dei medesimi. Anche la progettazione di una nuova tratta di viabilità prevista a servizio dell’area, viene poi “dirottata”, con norma ad hoc contenuta in convenzione, in opere di semplice manutenzione da realizzarsi altrove. Tale modalità di progettazione e di attuazione delle previsioni di un piano regolatore è singolare.
Già si è osservata l’improvvida e artificiosa esclusione della viabilità esistente di via Omarini, dal perimetro di piano, ma con le successive norme di monetizzazione degli standard e di delocalizzazione altrove delle previsioni progettate, il piano viene svuotato da ogni contenuto, riducendolo ad un semplice strumento formale senza alcuna capacità e possibilità di intervenire su di una corretta e adeguata organizzazione degli spazi pubblici che pure in parte esistono e in parte sarebbero da integrare e migliorare.
Già si è osservato che il piano interviene in un ambito estremamente delicato, non a caso sottoposto a una molteplicità di vincoli anche sovrapposti tra loro e diversamente stratificati nel tempo. Rinunciare totalmente a dotare tale ambito di una funzione anche pubblica, intervenendo con adeguate opere di migliorie e di integrazione dell’esistente lascia spazi ad immaginare progetti non ancora svelati o, al momento, solo accantonati. Se gli interventi edilizi proposti sul corpo del Grand Hotel porteranno, come auspichiamo, ad un arricchimento e ad una riqualificazione architettonica dell’edificio in una sua parte oggi certamente meno nobile, non si vede come, accanto a tali interventi, non debba avere luogo e spazio la realizzazione di spazi pubblici adeguati.
In altri termini ed in particolare si ritiene che:
A) Via Omarini, anziché essere sottratta alle previsioni del piano, venga invece in esso integrata, trasformandola, sin dal suo inizio, all’incrocio con Vle. Duchessa, in un pregevole viale pedonale e ciclabile, primo segmento di uno più complessivo da completarsi poi con l’attuazione delle successive previsioni di PRGC;
B) Venga valutata e considerata positivamente la possibilità di connessione tra detta via Omarini con il lungo lago Umberto attraverso la cessione e l’adeguata urbanizzazione, sempre a viale ciclo pedonale, dell’attuale strada privata posta a confine della proprietà proponente, lato ovest.
C) La progettata viabilità di connessione tra via Omarini e via Boggiani, poi derubricata in equivalenti manutenzioni altrove delocalizzate venga mantenuta quale progetto di sola viabilità pedonale, adeguando quella esistente, ma assolutamente non valorizzata.
D) Che tutte le previsioni siano accuratamente progettate in sede esecutiva con l’ampio uso del verde e di opere di arredo urbano così da realizzare previsioni che siano di arricchimento della qualità urbana e consone al contesto entro cui si devono collare.
Il Presidente
giovedì 12 ottobre 2017
I CREATIVI
Viste ora le carte possiamo confermare che il governo cittadino si qualifica, come non mai, per un governo di idee e innovazioni, Nel campo delle idee conviene qui indicare come l'attività più intensa delle loro menti consiste nel trovare come si possano raggirare norme e regole. Il campo del piano di governo del territorio è sempre uno dei più affascinati per l'aristocrazia al potere a cui si cimenta con ritrovato vigore e intensa passione, a dispetto dell'elevata età media della gerontocrazia che la caratterizza, sin dal suo esordio aggiungerei, cioè dall'età più tenera. E da oggi, o da ieri, in albo, dopo una gestazione di oltre due mesi, una deliberetta, partorita dal Governo durante la calura dell'estate scorsa, con la quale si argomenta sulla opportunità di non obbligare i soliti noti a fare qualche cosa per il bene comune. Sta volta, a differenza di quell'altra, tuttavia il Governo si è fatto più attento, ecco i due mesi di gestazione. Anziché fare uno sconto assoluto, cioè regalare i nostri soldi come aveva fatto l'altra volta, ha preteso che i soldi, almeno quelli, gli venissero versati. Già che c'era poi non ha badato a spese e non solo ha monetizzato gli standards urbanistici, ma persino lo standard a parcheggio privato e questa, per verità, è una novità assoluta che, sino ad oggi non aveva avuto precedenti. Quindi per fare chiarezza riassumiamo le vicende: quando la SIAV sopralza l'albergo per farci lo sky bar, il Governo partorisce una delibera in cui sta scritto, a dispetto delle regole, che lo può fare senza dare nulla perché non c'è nulla da fargli fare; ora la stessa SIAV i cubi che aveva avanzato nel sopralzo, li metterà nella piscina. Le regole sono sempre le stesse, cioè a dire, quando vuoi usarli, i cubi, devi convenzionarti con il Comune perché devi risolvere anche e insieme i nodi pubblici che ci sono nell'ambito in cui ti metti a costruire. Bene, la prima volta il Governo Canio, ma tutti gli altri sono gli stessi di adesso, gli dice di passare pure e gratis perché non c'è nulla, proprio nulla da fare (l'incrocio disperato tra C.so Umberto e V.le Duchessa non lo hanno mai visto) , ora la seconda volta, gli ripetono che non c'è nulla da fare, ma è meglio che paghi, non si sa mai e già che ci sono " monetizzano" anche le autorimesse. Come vedete un bel passo in avanti con relativa innovazione creativa che, siamo certi, non tarderà a fare precedente e verrà replicata tutte le volte che ne avranno occasione. Quanto poi a togliere la curiosità dove metteranno i soldi, è presto detto, nel parcheggio del porto, quando quest'ultimo, entro il secolo in corso, sarà ultimato, se i soldi, nel frattempo, non saranno finiti a chiudere le buche, l'unica vera missione cui pensavamo che questo Governo fosse destinato.
lunedì 9 ottobre 2017
PROMOVEATUR UT AMOVEATUR
E' una delle regole più vecchie e più seguite da quando il mondo ha incominciato ad essere governato da qualcuno. Aggiungo, anche una delle più comode in quanto va bene a tutti; al capo del momento che si libera di un fastidio, reale o potenziale e al sottoposto che sì, si vede collocato altrove, ma in pari tempo premiato, generalmente con un avanzamento, che sia grado o carriera o denaro va bene tutto, per cui difficilmente potrà lamentarsi per aver subito uno smacco. Una regola macchiavellica, comunque usata da sempre. Ora accade che il nostro scaltro Borgomastro abbia, recentemente, promosso un consigliere a rango superiore. Il rango è tutto inventato, manco è previsto e contemplato dalle regole, semmai sarebbe escluso, ma uno strappo lo si può sempre fare e, all'occorrenza, inventarsi qualche nuova onoreficenza che possa essere conferita a discrezione del capo di turno. Orbene, motivazione ufficiale di questo inaspettato conferimento è l'attribuire al fortunato consigliere il rango di addetto all'ufficio del capo, una sorta di capo gabinetto, segretario particolare con incarichi in materie che spaziano dal turismo internazionale, alle relazioni con gli stati esteri, sino a quello di esperto speciale in lavori pubblici e quant'altro. Un largo spettro di attività che lasciano capire la grande fiducia che il Borgomastro deve nutrire per il prescelto, ma anche la scarsa fiducia che deve avere per gli altri. Naturalmente queste cose non verranno mai dette e sempre saranno smentite, anche sdegnosamente. Che c'entra allora il titolo del post; probabilmente c'entra anche quello poiché sembra che il promosso fosse solito dare consigli non proprio convergenti con quelli delle teste al governo, insomma rompesse forse un po' troppo. Quale sistema migliore quindi per farlo tornare nei ranghi se non quello di promuoverlo. Tempo qualche giorno, al più un paio di settimane e vedrete che il fortunato si conformerà al comune spirito della coalizione governativa, cioè pressapoco al nulla, pena la perdita dell'onoreficenza. Quanto a scaltrezza il Borgomastro non lo batte nessuno.
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