Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 12 gennaio 2019
FERMENTO
Vi è fermento in Palazzo; una fregola sembra aver contagiato la struttura tecnica che, sulla scorta degli imput forniti dal Governo, sta sfornando ogni giorno una quantità di atti come non mai. Scopo è quello di mettere mano un po' a tutto, un po' di qua e un po' di la; stante lo stato di abbandono della Perla, non manca la scelta. Iniziano i lampioni del lungo lago, pochi per ora, che sopravvissuti forse alle mire moderniste del Borgomastro, verranno risparmiati e rimessi a nuova vita. Speriamo bene. Altro bersaglio della fregola sembra il verde pubblico. Qui le cose non promettono bene. Gia ora un bel cerchietto di vernice rossa, impresso al piede, segna la fine prossima ventura di una lunga serie dei tanti alberelli di prunus che delimitano il lungo lago, lato strada. Insomma dopo troppa disattenzione, il Governo, premio speciale per i giardini fioriti, si sveglia di botto e decreta la condanna a morte prematura anche di esemplari la cui unica colpa è di essere troppo anziani, quasi che l'eta per le piante fosse un male e non invece un pregio, non fosse per gli anni che ci hanno impiegato per crescere. Non va meglio, sembra, per i platani dell'Isola Pescatori. La loro dichiarata colpa pare, a leggere le motivazioni scritte dal fedele esecutore delle volontà di Governo, sia quella di non essere tutti perfettamente uguali e uniformarne le dimensioni sembra loscopo. Poichè non é possibile aumentare le dimensione dei più piccoli, ci aspettiamo una robusta potatura di quelli più grandi. Poveri noi; il tutto benedetto da quel tecnico sempre utilizzato da Canio per legittimare i suoi ordini di abbattimenti. Aspettiamoci il peggio. Non va meglio per il porto nuovo, o più precisamente, ora leggiamo che i tempi della sua ultimazione sono stati allungati; andranno sino all'inzio della prossima primavera e dopo 19 anni di attesa, questa è una notizia che fa ridere. Ma se si allungano i tempi, bisogna pure affrettarsi per cercare di ricavare dall'eterno cantiere tutti i possibili benefici. Infatti i costi, o meglio le spese crescono ancora di un pochino. Per la precisione di un 15 mila euro a beneficio dei valenti professionisti che da anni dirigono gli imponenti lavori. Alla fine costeranno 175 mila euro . Ci consoliamo sapendo che in queste cifre ci sta anche la correzione delle quote del manufatto rispetto al livello del lago, cosa che ha determinato poi la necessità di provvedere con una tacconata per evitare che in tempi di magra di lago, le onde ci passino sotto. Salgono però pure le spese a favore dell'impresa appaltatrice, alla quale vengono riconosciuti ancora 89 mila e oltre euro. Consoliamoci, la stessa impresa aveva formulato riserve per un milione 466 mila e oltre euro, cui ora sembra avervi rinunciato. Dimostrazione del fatto che in questa materia si danno i numeri. In questa operazione di ridistribuzione della ricchezza non poteva però dimenticarsi l'opera indefessa del collaudatore. Il suo compenso, anche in questo caso, sale un pochino. Una spesa di altre 11mila e oltre euro che la fanno lievitare sino alla cifra di 77 mila e oltre euro. E intanto aspettiamo l'inaugurazione che, almeno, segnerà la fine del prelievo di pubblico denaro.
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