La Stampa questa mattina ci da conto che la tanto attesa superperizia sulle condizioni portuali è arrivata sul tavolo del governo. Bene, cioè niente; ne sappiamo come prima poiché la gentil redattrice dell'articolo non ha avuto certo la possibilità di leggerla e quindi si è limitata a riferire quanto il Borgomastro ha raccontato, cioè poco o nulla ed anche quel poco, conoscendo molto bene il Borgomastro, da prendere con le pinze. A distanza dunque di quasi un anno dall'evento che ha sconvolto la cittadella e che stante le dichiarazioni di allora del sempre Borgomastro, avrebbe dovuto risolversi da lì a qualche giorno, ancor oggi non è dato conoscere molto. Buttiamo lì che meno ci verrà detto in questo periodo pre elettorale e più probabilmente, sarà salato il conto successivo. Per ora, come suo constume, il Borgomastro minimizza, riduce la questione ad una qualche correzione alla bocca di porto, poi però precisa che deve leggere e studiare ancora bene le carte, ma intanto pensa di organizzare una qualche inaugurazione, anche questa pre elettorale. La musica non cambia; il governo ed il suo capo, ancora una volta, ci prende per scemi e vorrebbe farci credere che non è successo nulla. Borgomastro: tira fuori le carte. Abbi il coraggio di pubblicare subito e integralmente la superperizia, metti tutto a disposizione degli elettori, non prenderci più in giro. Non lo farai ? Vuol dire che vuoi nascondere la verità, che vuoi celare o differire a fini elettorali la conoscenza delle cose. Certo la perizia è arrivata in un momento inopportuno, peggio per te che un anno fa davi tutto risolto da lì a qualche giorno, ma adesso smettila di nasconderti, di coprire errori e danni. Se invece la perizia dice che tutto è ok bene, aspettiamo che il lago vada in magra, riempiamo di barche il porto e poi aspettiamo il vento perfetto e tu pagherai i danni. Non c'è miglior collaudo, anche se c'è già stato e forse non avete ancora imparato la lezione.
P.S. Certo però che per un Comune che fa fatica anche a pubblicare quello che è obbligato a fare, come si può pretendere che lo faccia per quello per il quale non c'è obbligo? Comunque la sfida è aperta.
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