Nei luoghi della cittadella dedicati alle affissioni dei manifesti pubblicitari è comparso in questi ultimi giorni un volto nuovo. Una vera sorpresa per i più ai quali risultava ignoto, ed anche quelli che lo ricordano,hanno di lui una vaga memoria. Occorre quindi che ad alcuni la memoria venga rinforzata e che ad altri venga raccontata una storia ancora ignota. Chi è dunque costui che irrompe sulla scena esibendo una folta criniera, quasi ad imitazione del leone della Fox? Ve lo racconto in breve, partendo dai suoi esordi quale aspirante primo cittadino. Correva l'anno 2005 e, con il suo amico di avventure amministrative, tal Giuseppe Bottini, si presentava al pubblico della sala Rosmini. Volentieri Bottini gli concedeva la parola, non avrebbe potuto fare nulla di meglio, lasciando che il piccolo principe prendesse quasi tutta la scena che, con la sua vibrante oratoria, conquistava in breve tempo. Che cosa raccontava per essere così convinvente ? Innanzitutto lanciava una prima missione: un messaggio di pacificazione interna. Basta con le risse ammnitrative, con le guerre fratricide, con gli agguati fatti di attacchi portati anche sul piano personale; la cittadella aveva bisogno di pace, di unione, di coesione. Tutte cose che dovevano servire per dedicarsi al bene comune, senza distrazioni, opportunismi, sete di potere, invidie e che altro. Basta gridava da quel palco, vi porterò la pace e con la pace il benessere e la prosperità e Stresa rifiorirà. Come è poi andata a finire ? Non proprio come ci era stata promessa, ma piano piano il pacificatore ha preso gusto per la rissa e il primo cittadino, perchè intanto lo era diventato, molte volte fomentava la rivolta, ossia diisprezzava le minoranze e le opposizioni, le colpiva a colpi di manganelli giudiziari, leggi querele per diffamazioni inesistenti, tanto che non andavano mai a segno. Eppuere ci provavae questa è stata per anni la cifra che lo ha caratterizzato: quella sua particolare agressività amministrativa che si traduiceva anche in atteggiamenti irrispettosi del ruolo degli eletti in Consiglio e fuori, che non rispondevano ai suoi ordini. Più o meno è andato avanti così per tutto il decennio, sicuramente con una progressione in peius via via che il tempo trascorreva e il suo fine mandato si avvicinava. Se qualcuno mette in dubbio la narrazione sin qui svolta, io ne sono stato testimone e qualche volta vittima, altri no. Missione fallita dunque ? Direi di sì, difficile soste nere il contrario. La seconda missione erano le grandi opere: il grande parcheggio alla Gabbiola e il Porto turistico. Per realizzare queste missioni dichiarava di voler trattenere per sè le deleghe, conducendo in prima persona la vicenda. La Gabbiola era uno dei suoi obiettivi preferiti. Era la soluzione finale dei mali dei parcheggi cittadini, una soluzione miracolistica che intendeva perseguire con tutte le sue energie e assolutamente portare a compimento. Se la proprietà fosse venuta a patti bene, altrimenti si sarebbe proceduto. Gli strumenti non mancavano e il candidato si dichiarava disposto ad usarli, vuoi con le buone, vuoi con le cattive. Applausi a scena aperta, la via del trionfo incominciava a delinearsi. Come poi, 13 o 14 anni dopo è andata a finire lo sanno tutti. Una volta arrivato sul seggio ambito, di questa storia ha incominciato a parlarne sempre meno, sin tanto che è uscita dal suo tracciato radar e si è persa nelle nebbie. Toccherà poi al suo successore, quel tal Bottini suo amico, ritrovarsi la cosa tra i piedi e accettare una soluzione dove al posto del grande parcheggio centrale, risolutivo di ogni problematica, è saltata fuori poco più che un' autorimessa da condominio. Missione fallita dunque ? Direi manco iniziata. Ma nella manica ci stava ancora un asso ed era quello del porto. Avviato qualche anno prima, era già finito male, impantanato dentro soluzioni tecniche impossibili che non lasciavano vie d'uscita. Qui il suo impegno si traduceva in un giuramento solenne: la questione del porto doveva avere una priorità assoluta, essere al centro dell'attenzione del nuovo governo cittadino, si sarebbe trovata la soluzione e i soldi per realizzarla. Ma sulla questione dei soldi, l'impegno del candidato era ancora più netto: basta far pagare a Pantalone, bisogna andare a fondo nella ricerca de responsabili e chiamarli a rendere conto. Più chiaro di così direi che non avrebbe potuto essere e gli applausi non mancarono. Come poi sia andato tutto a finire, qui ve lo evito essendo notorio anche se le responsabilità del candidato meriterebbero un capitolo a parte che potremmo anche scriverlo. Missione compiuta dunque ? Missione impossibile direi; un disastro durato 15 anni e non ancora finito. Ma con questa premesse vuole tornare a finire il lavoro iniziato nel 2005. Buttiamoci a mare e si salvi chi può.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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domenica 9 agosto 2020
CHI E' COSTUI ?
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