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martedì 15 giugno 2021

LE CINQUE EMERGENZE

Pronto soccorso, i cinque numeri (e nuovi colori) per le emergenze -  Corriere.it

 

Qui però le chiamo emergenze non perché ci abbiano ad allarmarci, ma nel significato etimologico del termine, ossia perché emergono, diventano evidenti più o meno a tutti e quindi bisognerà pure occuparsi. La prima di queste emergenze è anche l'ultima che è capitata e ha preso tra capo e collo il governo cittadino, mettendo fuori uso l'impianto funiviario con tutto quello che tragicamente ha comportato. Le altre emergenze sono quelle ereditate; l'elenco è presto fatto: Porto, Palacongressi, Palazzola, Piscina. Ce ne sono anche altre, magari un po' meno emergenti, ma quelle in elenco bastano e avanzano e sono lì ad indicare che quasi tutto il sistema delle principali strutture pubbliche della cittadella è fuori uso. Ce n'era pure un'altra che non è giusto dimenticare e si chiamava: Alberghiera, ma pare che altri l'abbiano diversamente risolta, passando un po' sopra le eterne indecisioni cittadine; meno male. Ora, se il quadro è questo, il lavoro non manca e occorre ricordare che il dio Crono vigila inesorabile e implacabile con la sua macchina del tempo che non sembra proprio lasciare spazio a indugi, a tempi morti o altro perché la regola inesorabile è che il tempo perso oggi non lo si guadagna domani, anzi... Dunque se questo è il quadro prevediamo comunque tempi lunghi per l'ultima delle emergenze. Ora il sequestro e l'indagine impediscono decisioni, ma verrà un tempo in cui queste si imporranno e allora tanto vale incominciare a pensarle visti i tempi non brevi di ogni decisione. Quanto al Porto che il Borgomastro del tempo risolveva in una decina di giorni, ormai si trascina da due anni e un po' di mesi, ma andando avanti così l'inaugurazione la si potrebbe programmare tra il 2023 e il 2025, forse un po' troppo in là, ma sempre che non ci metta poi di suo il patto di stabilità, come e se tornerà. Quanto alle responsabilità, abbiamo perso ogni speranza. Ciò che accade nella cittadella è l'opera del destino infausto, non è imputabile all'uomo. Il Palacongressi, nella sua non proprio decente veste frutto della ristrutturazione di fine secolo scorso, ormai sta lì dimenticato. Aspetterà anche quest'anno di ospitare tre o quattro concerti delle settimane, ora note come festival e poi nulla. D'altra parte gli investitori privati, sfruttando il covid, ci hanno ancora messo del loro a rendere questa struttura sempre più inutile o inutilizzata.
Palazzola: questo è un sogno, quindi non è realizzabile. Dovrà rimanere così ancora per tanto tempo mentre il focus della discussione sembra spostato su altro ? La domanda attende una risposta, per ora sta lì. Si finisce, si fa per dire, con il parlare ancora della piscina. Va beh, è stata una disgrazia che non sembra finire, ma per quest'anno ci accontenteremmo che almeno la spiaggia fosse degnamente agibile. No è molto, ma è tutto. E' intanto Crono non si ferma. 

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