I contratti che non ci sono. Così, parafrasando il Sindaco nella veste di oppositore, si potrebbe chiamare la vicenda che da decenni ruota attorno alle concessioni di beni pubblici e che hanno come oggetto alcune, da tutti ben conosciute, attività economiche lungo il trafficato c.so Umberto I. Poco distante si è consumato lo sfratto per morosità del noto locale bar/pasticceria Bolongaro, ora messo a bando, mentre, non si capisce per quale particolare congiunzione astrale , gli altri locali summenzionati resistano ad ogni cambio, non solo di amministrazione pubblica, ma anche di generazione . Sembra persino che via sia una sorta di maleficio che potrebbe colpire chiunque si avventurasse a far rispettare quattro regole in croce che prevedono che i beni pubblici si affidano soltanto a seguito di gare, appunto pubbliche.
Proroghe, differimenti, sospensioni di termini, chi più ne ha ne ha messe per giustificare la durata eterna di questi due contratti ed evitare, sempre e comunque, che una gara pubblica avesse a stabilire chi dovesse condurli. Niente da fare, gli ultimi atti si perdono nel corso del 2018, quando i contratti erano già scaduti nel 2015 , ma non si era ancora fatto nulla per rinnovarli . Lo stesso Sindaco di oggi interpellava nel corso dello stesso anno 2018,per conoscere come mai e come non mai, ma senza apprezzabili esiti, visto il tenore della risposta che il Borgomastro pasticciava. Ora a leggere bene le carte, sembra proprio che l'ultima scadenza tecnica o proroga o chissà cosa fosse, si sia consumata alla fine dello scorso anno, ma non cambia nulla, o così pare, tanto che anche l'ultimo atto del Borgomastro a riguardo, datato 2020, e che dava mandato di fare le gare, non sembra abbia avuto seguito. Ma vah! Insomma: è questo un mistero o più semplicemente un esempio di una conduzione clientelare del governo cittadino ? Ora il Sindaco, allora interpellante, conosce le risposte che forse il Borgomastro non aveva voluto dare e a lei il compito di far terminare la telenovela, quasi eterna.
Proroghe, differimenti, sospensioni di termini, chi più ne ha ne ha messe per giustificare la durata eterna di questi due contratti ed evitare, sempre e comunque, che una gara pubblica avesse a stabilire chi dovesse condurli. Niente da fare, gli ultimi atti si perdono nel corso del 2018, quando i contratti erano già scaduti nel 2015 , ma non si era ancora fatto nulla per rinnovarli . Lo stesso Sindaco di oggi interpellava nel corso dello stesso anno 2018,per conoscere come mai e come non mai, ma senza apprezzabili esiti, visto il tenore della risposta che il Borgomastro pasticciava. Ora a leggere bene le carte, sembra proprio che l'ultima scadenza tecnica o proroga o chissà cosa fosse, si sia consumata alla fine dello scorso anno, ma non cambia nulla, o così pare, tanto che anche l'ultimo atto del Borgomastro a riguardo, datato 2020, e che dava mandato di fare le gare, non sembra abbia avuto seguito. Ma vah! Insomma: è questo un mistero o più semplicemente un esempio di una conduzione clientelare del governo cittadino ? Ora il Sindaco, allora interpellante, conosce le risposte che forse il Borgomastro non aveva voluto dare e a lei il compito di far terminare la telenovela, quasi eterna.
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