Dopo la lunga quarantena, anche il Consiglio della cittadella sembra risvegliatosi dalla letargia degli ultimi tempi. Merito o demerito, questo lo vediamo subito dopo, del redivivo Cannio che, dai banchi, a lui scomodi, dell'opposizione tenta di imprimere alla seduta un ritmo di altri tempi. Peccato che, anche in questa occasione, non pare abbia mostrato la raggiunta sufficiente maturità e si cimenti nel più classico dei repertori, cercando di forzare in ogni modo le regole dell'assemblea per piegarle alla sua personale esigenza di visibilità. La benevolenza della Presidenza non sembra sia stata apprezzata, ma l'ex Alcade, dimentico totalmente dei modi con i quali dirigeva l'assemblea, a danno delle minoranze, durante i lunghi anni del suo impero, alla fine ha dovuto essere ricondotto a ragione. Ha promesso che continuerà a incalzare il governo e, sin lì, è il suo mestiere, ma sarà difficile che lo faccia tenendosi nei binari del regolamento delle sedute. Quando comandava lui, le regole le restringeva il più possibile, anzi le stravolgeva a danno della democrazia e a beneficio della sua autarchia, mentre ora, mutato il gioco delle parti, le regole gli stanno strette e le strattona per allargarle. Insomma l'uomo non si smentisce.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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