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giovedì 29 settembre 2022

IL BIENNIO ROSA

 




Parafrasando nel titolo ben altre vicende storiche, quel che rimane da registrare è che, ormai, è passato un intero biennio da quando, meritatamente, il Governo locale si è insediato a Palazzo. Il tempo non è poco, quasi la durata di un corso di studi e, giustamente, a questo punto, tutti si aspetterebbero di vedere qualche risultato o, almeno, di leggere qualche concreta previsione di risultati futuri. Pur scandagliando e indagando qua e là, di queste aspettative non è che si possa dire di riuscire a vedere molto, tanto da incominciare a dubitare di poterle vedere anche nel futuro, più o meno prossimo. Delusione ? Probabilmente per chi vi ha creduto, qualche perplessità incomincerà a farsi strada. Per chi, invece, è dotato di maggior disincanto, si tratterà di registrare il risultato previsto o prevedibile. Detto questo occorre indagare un po' di più e meglio l'incipit del post perché non si devono formulare giudizi in maniera gratuita o avventata. Torniamo dunque al biennio, uno spazio temporale adeguato per trarre alcune considerazioni oggettive; uno spazio che nel normale percorso delle amministrazioni locali e nella generalità dei casi, viene utilizzato, da un lato per attuare in fretta alcune promesse spicce e dall'altro varare i programmi un po' più seri e che nel triennio conclusivo debbono poi essere messi a terra e portati a compimento., altrimenti addio. Se questo è il percorso, diventerò matto a cercare in quel benedetto albo informatico, non sempre aggiornato, qualche cosa che possa ricondursi a quel percorso. Esemplifico: qualcuno mi dice dove sia finito il porto ? Nel DUP, recentemente approvato dalla giunta, non è neppure citato, uscito dal radar e poco vale che il Capo dell'amministrazione dice che vuole che altri mettano i soldi per rimediare gli errori e finirlo. Non si possono lasciare che 7 milioni di euro siano stati spesi senza risultato e tardare a chiudere la partita. Questo significa non averlo capito. Speriamo che qualcuno lo capisca presto; comunque é già tardi. Dopo un biennio, abbiano visto che è stato dato mandato per affidare a qualcuno un incarico per la redazione del piano di viabilità e dentro ci sarebbero anche i parcheggi. Non sappiamo, visti i precedenti, quanto tempo l'ufficio si prenderà per affidare l'incarico, ma la domanda è come mai si è atteso un biennio, mentre, se proprio occorreva , si sarebbe dovuto farlo tra i primi atti di governo. Ora rischia di essere tardi e semmai varato, buttato all'aria da quelli che verranno dopo. D'altra parte, sempre in tema di parcheggi, il Palazzo ha impiegato quasi tutti i due anni trascorsi a decidersi di dare il via al parcheggio del porto, già appaltato dal Borgomastro. Non parliamo dello scandalo di villa Ostini, dove si va sempre a rimorchio dell'Archistar. Voci di Palazzo davano per "risolta" la questione già mesi fà, probabilmente con una qualche monetizzazione, ma l'albo informatico tace. Chissà perché ? Della piscina non saprei cosa dire . Nessuno sa cosa dire e solo più in là si capirà se la vicenda è andata a buon fine. Della funivia non parlo, perché ho già parlato altrove , ma, proprio in questi giorni, mi sovviene di leggere che si spenderemo circa 250 mila euro, non tutti per fortuna del Palazzo, ma tutti comunque pubblici, per dotare la cittadella di una formidabile rete di sorveglianza, immagino anti intrusioni. Non mi ero accorto di vivere in un paese dell' west, dove le bande e i ricercati, questi magari sì, spadroneggiano. Avevo inteso che la priorità dovesse riguardare, prima di tutto, la sicurezza fisica delle persone, non delle loro borse e quindi si pensasse un po' meglio e un po' di più, per esempio, a quelle centinai, si dico centinaia perché li vedo tutti i giorni, di persone che, in stagione, si avventurano, a loro rischio, lungo la temibile arteria Stresa/Baveno, destreggiandosi in precario equilibrio sopra la riga bianca che delimita la vita dal fine vitae. Mi sono sbagliato, il Palazzo è più avanti di me, è più digitale. Speriamo che gli vada bene. Ma anche progetti e soluzioni più semplici che eviterebbero rischi stradali incombenti e che già sono nei cassetti, non vengono tirati fuori e attuati. Aspettiamo dunque il piano viabilistico del futuro e non pensiamo al presente. Villa Palazzola: credo che intorno al progetto di smantellamento della Fondazione, si legga un punto qualificante del programma, ahimè scivolato alla prima occasione dopo alcuni elementari rilievi di natura "fiscale", tali da far saltare il banco solo fossero fondati. A volte si fanno i conti senza l'oste, vedremo il seguito, ma anche in questo caso il biennio si chiude senza esito. Che dire poi dell'annunciata soluzione per l'albergo Due Ville. Intanto vedremo se sarà una soluzione o meno, ma un governo responsabile avrebbe, legittimamente, buttato via la variante " Zanetta" e riscritte regole conformi e non difformi. Si è lasciato tutto stare con imprevedibili esiti e con soluzioni scritte da altri. Al proposito, vorrei riportare tesi del Capo del Governo che, in questi casi, e in altri analoghi, si sarebbe qualificata col dire di non voler ostacolare iniziative imprenditoriali. Bene, ma è il Capo del Governo o l'Amministratore delegato che parla ? Pretendere la costruzione della città pubblica, per la parte dovuta accanto ad ogni iniziativa imprenditoriale, è un dovere del Capo del Governo. Se non si capisce che l'onere pubblico è la condizione per attuare la previsione privata, siamo su un altro pianeta, o meglio dire, siamo seduti al tavolo di un Consiglio di amministrazione e, onestamente, anche solo dopo un primo biennio, questo lo si dovrebbe capire. Ci sarebbero tante altre cose da scrivere e da dire, anche tirare in ballo l'evanescente "opposizione" ,ma al proposito, temo che il già Borgomastro non abbia più molti colpi in canna, sempre che abbia ancora la canna; quanto all'altro: meglio lasciar perdere. Mi fermo qui, anche se una sola altra cosa vorrei osservare: la politica culturale di Palazzo. . Al netto delle manifestazioni pensate e organizzate da altri, quella autarchica direi sia perfetta. La cittadella, perla assoluta del turismo internazionale, si qualifica con un programma che un qualsiasi paese agricolo o industriale, adagiato nella Padania, sarebbe capace di scrivere meglio. Il consiglio è quello di copiare dagli altri, ma di copiare bene e di evitare soluzioni nostrane.

mercoledì 21 settembre 2022

IL CONSULTO FUNIVIARIO

Dunque, dopo la conferenza di questa mattina sulla questione funiviaria, quello che può essere detto, con assoluta certezza, è che ne sappiamo esattamente come prima, cioé di cose ce ne possono raccontare tante, ma di certezze nulla. La cronista della "Stampa" sottotitola che il costo del nuovo immaginato impianto sarebbe di 50 milioni, ma alla specifica domanda, il Consulente si è trincerato dietro la riservatezza del dato. Ormai la privacy viene utilizzata in ogni circostanza ed, effettivamente, che il dato sia riservato fa un po' ridere; più realisticamente penso che nessuno l'abbia ancora stimato, ma se così è, ogni ulteriore ipotesi di investimento e di gestione è campata per aria. Se invece fosse fondato, prepariamoci al peggio perché è assai difficile pensare che un impianto che al massimo potrà raccogliere una domanda annua di circa 150 mila viaggiatori, possa, a quei costi di investimento, economicamente reggere, salvo prepararci a ripianare una nuova Alitalia o emettere biglietti di viaggio al prezzo di 200 euro l'uno. Con queste sottolineature si capisce subito che dietro la "conferenza" di questa mattina non ci sia nulla, salvo le elezioni di domenica prossima e quindi la necessità di chiudere la partita per il Consulente gratuito del Ministro che una volta non era solo del turismo, ma anche dello spettacolo e forse sarebbe bene tornasse ad occuparsi anche di questo. In che mani siamo caduti verrebbe da dire, vedendo la convinta adesione del Capo della città a tesi e ipotesi tanto balzane, ma dobbiamo farcene una ragione e comprendere che di fronte all'autorevolezza della fonte da cui sono uscite, nessuno avrebbe avuto il coraggio di replicare. Intanto l'ipotesi, molto più prosaica e realistica di aggiustare ciò che c'é senza aspettare la valanga di milioni necessari a realizzare il piano del Consulente, viene rilanciata da un gruppo consiliare, con scarsa possibilità di essere accolta visto che, sempre il Consulente ha già dato una sua risposta, ritenendo che l'ipotesi non incontrerebbe il gradimento del pubblico. Detto ciò, l'unica consolazione è che la consulenza era gratuita.

domenica 18 settembre 2022

LA RICREAZIONE

 


Finisce l’estate astronomica, una stagione che non ha visto molti precedenti nelle statistiche dell’economia turistica della Perla e d’intorni e che ha archiviato i due anni di restrizioni causa Covid. Questa volta, tolte le restrizioni e invasi dalle masse turistiche, il Covid, attutito nella sua versione 5, ce lo siamo presi tutti o quasi, pur senza conseguenze molto gravi e, complice gli affari d’oro, pure tutti o quasi, hanno distolto l’attenzione da quelli del governo della cittadella. Per vero non si è perso molto, anzi quasi niente, perché se ripercorriamo la cronaca amministrativa del Palazzo, è difficile imbattersi in un qualche provvedimento di rilievo, tanto meno di quelli che da tempo attendiamo, ma non vediamo. Sembra quasi che, a due anni dal voto (quello passato), il tempo sia trascorso in una ricreazione continua da cui è difficile vederne la fine. Per vero la campanella avrebbe dovuto squillare più volte, segnando la fine ricreazione, ma nessuno sembra che se ne sia accorto e così le uniche cose che hanno funzionato sono stati il calendario e l’orologio che, inesorabilmente, hanno continuato a scorrere, nella apparente indifferenza degli attori saliti sul palco della scena amministrativa e, forse, ancora impegnati a ripassarsi le parti, prima di iniziare la recita. Per vero c’era stata pure qualche lieve scossa che avrebbe dovuto costituire un campanello, questa volta di allarme: un delegato esterno, di un qualche peso, che se ne era andato per ragioni “personali” (termine diplomatico usato per nascondere le divergenze); un altro componente la maggioranza che aveva preferito dichiarare di uscire dal gruppo e starsene da solo ( il meglio soli che male accompagnati funziona sempre). Tutto qui, passato, bisogna dirlo, senza alcuna polemica, mostrando, da quel momento in poi, il gruppo di governo una buona capacità di assorbire i momenti di potenziale crisi e di trasformare il silenzio comunicativo nella cifra del proprio profilo “social”. Poco importa; per quanto abbiamo anticipato, non c’era e non c’é molto da comunicare. Però, se ora la ricreazione non finisce, i risultati finali rischiano di essere quelli di una bocciatura completa di tutta la classe che, a differenza di quello che succede nella realtà scolastica, non è che ripete l’anno, ma se ne torna a casa. Voci di corridoio davano questo mese di settembre quello in cui tutto sarebbe “partito” . Ignoriamo che cosa ci sarebbe o ci sarebbe stato dentro quel “tutto” e quale è o sarebbe stata la sua destinazione. Scusate, ma molte volte il linguaggio di chi governa semplifica un po’ troppo, comunque il mese sta passando e l’attesa rimane.