Dal Palazzo, avaro di notizie, ogni tanto esce qualche cosa. Tutti si aspettano una sorpresa che, in qualche modo, dopo l'ubriacatura estiva, riempia quelle che saranno le lunghe giornate della morta stagione, giostre e luminarie a parte. In effetti, con persino sospetta celerità, l'atto è del 20 ottobre scorso, il banditore elettronico ci comunica l' avvenuta ennesima monetizzazione di aree a standard parcheggi pubblici; quell'altra, e qui è il ritardo ad essere sospetto non la celerità, l' aspettiamo ancora di conoscere: quella per l'Archistar, se non si fosse capito il riferimento. Il problema sta però nel fatto che non trattasi di una sorpresa, ma di una conferma. Già il Borgomastro era stato generoso nelle monetizzazioni di aree standard: quella dell'ampliamento del Grand Hotel, tanto per non far nomi, aveva fatto scuola ; non parliamo del precedente Alcade che l'aveva assunta come tratto normativo esemplare della sua visione urbanistica lungimirante e post moderna; non diversamente è orientato quel che rimane dell'attuale Governo che sembra deciso a fare un copia e incolla dell'operato dei vituperati predecessori. Il caso si riferisce, guarda caso se non mi scappasse la ripetizione, alla trasformazione e ampliamento, a fini ricettivi alberghieri, dell'edificio posto all'incrocio tra via Prini e via Mainardi, proprietà Astoria, tanto per orientarci. Orbene, non sarà grande cosa, ma in un paese dove la ricerca di un posto auto è un problema, anche questo è significativo. Comunque passi pure questa monetizzazione, sperando che non sia fatta a valori 2006, la data del regolamento, perché sarebbe uno sconto, anzi una svendita di fine stagione, ma affermare che si concede perché non c'è spazio, mentre lo spazio c'é e allora si scrive che lo spazio è pertinenza dell'albergo ad uso parcheggio autobus, così mostrando di non sapere neppure che cosa sia una pertinenza nel codice civile... beh, abbiamo capito: 43 mila euro subito e via andare, se poi per fare lo stesso parcheggio altrove ce ne vorranno 400 mila (vedi parking Lido), nessuno ci farà caso, importante è non disturbare . Da ultimo una domanda per addetti ai lavori: l'articolo 2.8 prescrive l'obbligo di dedicare il 30 % della supefice a verde. Ma dove lo metteranno ? Sul tetto ? O sottoterra ?
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