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sabato 27 settembre 2025

GIALLO STRESA: LO STRANO CASO DELLA DELIBERA 105

 

 

 



Con una decisione apparentemente di non grande rilievo, il Governo cittadino sposta il centro abitato di codice della strada, collocandolo lungo la SS 33 a 700 metri più in la in direzione Arona e cioè fissandolo qualche metro prima della località Sacca che ne resta stranamente esclusa, mentre prima cadeva al km 79,900 delal SS 33, ora va a cadere al km 79,200. Le motivazioni riportate nel testo deliberativo sono tutte di ordine "privato", ossia alcuni (2) proprietari si troverebbero in difficoltà a metter mani ai loro immobili in quanto in parte posti all' interno e in parte all'esterno della delimitazione di centro abitato ( nel centro abitato si può costruire sino a 5 metri dal limite della strada, fuori bisogna stare a 40 metri). Per vero la motivazione addotta è persino illogica se riferita ad una delle due proprietà in quanto non era a cavallo di alcun limite, ma tantè.. Sin qui dunque quello che si legge nel testo pubblicato in questi giorni (manca la relazione tecnica che si dice allegata, ma questa mancanza è prassi). Abbiamo riportato quello che scrive il Palazzo, ma a guardare la carta allegata e magari aprendo google maps, qualche dubbio (forse più di uno) viene. Il dubbio nasce vedendo dove è collocata la costruzione (ancora forse in corso) della piscina a lago a servizio di una della due proprietà citate in delibera. Parrebbe infatti che l'opera che per mesi ha ostacolato con tanto di semaforo la circolazione sulla SS 33, sia sorta tutta o quasi tutta all'esterno della delimitazione del centro abitato (il confine cadeva proprio lì vicino (una svista, forse) ) e dentro la fascia di rispetto di mt. 40 che vieta nuove costruzioni. Probabilmente, in parte l'opera è anche oggetto di una concessione demaniale rilasciata dal Comune (peggio ancora). Se le cose stanno così (ma le carte sembrano proprio confermarlo) saremmo davanti ad un nuovo (ennesimo) clamoroso "errore" (chiamiamolo così), e la delibera sarebbe un tentativo maldestro di correre ai ripari, aggiustare le cose, nascondendole con un'operazione davvero ardita. Caso dopo caso, il sodalizio in atto tra la struttura tecnica dell'Ente e i vertici eletti, sta mostrando il lato più inquietante dell'Ente, ossia la permeabilità continua a fronte di interessi esterni che premono, vogliono e ottengono anche quello che non gli spetta. Lo abbiamo mostrato più volte; ora i casi non si contano quasi più e quel che è grave continuano a presentarsi ( e sono solo quelli che vediamo noi). I controlli amministrativi interni sembrano dunque completamente saltati, non parliamo di quelli politici, diventati la stampella di appoggio di un governo fallito. Togliergli la spina è il minimo che si possa fare.




 

giovedì 18 settembre 2025

INGIUSTIZIA E' FATTA


 



Con qualche condanna per ladri di galline, si conclude la lunga vicenda giudiziaria che ha impegnato per oltre quattro anni Procura/Gip/avvocati/imputati/parti civili/giudici. Alla fine quella che sembrava potesse diventare la sentenza del secolo si è sgonfiata riducendosi a poco più che ad una condanna simbolica. Quattordici morti non fanno la differenza, non sono bastati per riuscire a istruire un processo in tempi ragionevoli e arrivare, sempre in tempi ragionevoli, ad una sentenza almeno di primo grado. Capitolo chiuso dunque, per ora e per sempre, non ci sarà altro se non forse ancora qualche residuo danno da liquidare. La legge è uguale per tutti è scritto nelle aule dei tribunali d'Italia, ma se in un recente processo dove lo scrivente era parte offesa, il Giudice del Tribunale di Aversa ha inflitto complessivamente oltre 15 anni di condanne ( tre anni e otto mesi quelle più gravi su una pena massima di 5 anni) e non era omicidio colposo, ma solo trutta informatica e ricettazione, ecco che quella scritta ci sembra un po' antiquata, comunque da riscrivere tutta da capo. Ma questa è la giustizia Italiana, non facciamo una colpa al tribunale di Verbania. La poltiica oggi si accapiglia sulla divisione delle funzioni e delle carriere dei magistrati, ma visto da fuori è uno spettacolo irreale, non sposterà il problema neanche di una virgola e la riforma vera può aspettare, ma intanto quei morti sembrano non contare nulla..

mercoledì 17 settembre 2025

ALBERGHIERI D'ASSALTO

 

La cronaca di Palazzo registra un nuovo assalto ( non sappiamo se all'arma bianca, con drony o con cosa mai). Obiettivo della nuova operazione bellica è ancora una volta la conquista territoriale, o meglio di quel poco che rimane. Questa volta le truppe sono guidate da un nuovo cavaliere di ventura che, carte in mano, ha presentato la richiesta per la conquista finale delle aree che stanno attorno al Grand Hotel Bristol. La manovra prevede più azioni in tempi diversi (alcune note altre non ancora), ma comunque alla fine del progetto, tutto quello che sta ancora libero tra via Sempione e via Principe di Piemonte verrà conquistato e lì ricostruito il nuovo Family Hotel. Una montagna di cemento si riverserà sull'area, riducendo a poco o nulla il residuo verde . Ci vorrò però un po' di tempo, perchè come abbiamo detto, la conquista è programmata per gradi, una tattica studiata ad arte per ottimizzare il risultato finale. Che fa il Palazzo davanti a questo assalto. Dire che non fa nulla sarebbe sbagliato, passa armi e bagagli dalla parte del " nemico" e favorisce in ogni modo la conquista. Oggi, 17 di settembre sono scaduti i termini per presentare osservazioni rispetto al progetto di conquista. Non sono mancate osservazioni critiche e puntute che hanno messo in evidenza le macroscopiche falle presenti nelle difese del Palazzo. Sortiranno effetto ? Non lo sappiamo; infastidiranno questo è certo, faranno incavolare qualcuno/a, romperanno un po' le scatole, poi magari aggiusteranno tutto come se non fosse successo niente, ma intanto qualcuno ci ha provato a resistere, a mostrare ancora che la cittadella non può essere soltanto al servizio degli Alberghieri, che le leggi non sono merce, ma obblighi di fare e divieti a non fare e che la funzione pubblica è un'altra cosa da quello che stanno facendo nani e ballerine.

mercoledì 10 settembre 2025

IL POZZO SENZA FINE


 

 



All'inizio aveva avuto l'ambizione di diventare una piscina, non credo olimpica, poi man mano che cresceva si era capito che alla fine sarebbe stata soltanto una vasca da bagno. Intanto il guaio era fatto e la cifra, pur non modesta, che era costata la sua realizzazione ( circa 900 mila euro), ben presto non era bastata perché tra difetti costruttivi, vizi occulti o robe così, tutte le volte che qualcuno ci provava a gestire la vasca, le pecche saltavano fuori e pantalone ci cacciava altri soldi ( mica pochi) , mentre il gestore smetteva di versarli. E così alternando tra anni di apertura e anni di chiusura (credo che siano più i secondi che i primi) l'opera omnia dell'era Canio è diventata un'operetta. L'ultimo botto sono stati i lavori ordinati e eseguiti per metter mano alle pecche del lastrico solare, un conticino da 220 mila euro che hanno trasformato la vasca in un pozzo senza fine ( almeno per ora), facendo salire il conto dell'opera ad oltre 1.5 milioni di euro. Se poi sommiamo a questa cifra gli oltre 500 mila euro spesi per non risolvere per nulla la questione parcheggi in località Lido, bene, avanti così.