La situazione è seria
In questo scorcio d’estate, ma che non sembra, mentre la cittadella è comunque indaffarata e certo non ci sta a discuter del Palazzo e le sue grane, Canio lavora come pochi, il Professore poi è libero dagli impegni della scuola e può dedicare tutto il suo gran tempo dentro il Palazzo; non c’è quindi miglior momento, se si vuole, per combinare qualche guaio e, magari, nessuno se ne accorge. Così devono aver creduto i due reggenti la città e aver pensato essere giunto il momento di lanciarsi all’avventura. Se va bene, questa volta, è tutto fatto, i potentati che tengono le chiavi di ingresso delle porte alla città, saranno tutti accontentati e soddisfatti e il popolo elettore poi, non appena risolta la questione ancora in corso, avrà presto la sua parte, con la promessa che, questa volta, verrà tutta quanta mantenuta. Ecco che allora non c’è miglior stagione per far passare, quasi in silenzio e senza comunque fare alcun rumore, le cose sconvenienti, basta non dirle, basta chiamare al voto silenzioso in assemblea entro l’agosto e quando qualcuno se ne accorge, la cosa è belle fatta e combinata. Furbizia contadina, ipocrisia democristiana, opportunismo da strapazzo, appartenenze giusto a parole, coerenze inesistenti, quaraquaquà scriveva Sciascia, ognuno si ritrovi come vuole in questa lunga serie messa in fila che poi abbasserà tutti gli occhi e voterà. La scena quindi la vedremo in una sera tra quelle degli ultimi di agosto, quando il nostro Canio, ci chiamerà tutti a gran raccolta e allargherà sul tavolo le carte del disegno di città per spiegare, mezzo orgoglioso e mezzo imbarazzato, ma come sempre a modo suo, cioè mezzo dicendo e mezzo nascondendo, come ha deciso di fargli un cambiamento. Ma intanto Lui non ha deciso proprio niente perché il cambiamento lo vogliono ben altri, Lui ha fatto soltanto da notaio che passa le carte di richieste al suo ministro, il Professore che , invece, ci mette un timbro con la firma e non le guarda, e poi, alla fine, ci sono 12 persone che alzano le mani come per la resa e questa è la barzelletta dell’estate che va verso la sua fine, buone vacanze.
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