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sabato 16 luglio 2011

Piano di città : crolla la Gabbiola


Abbiamo incominciato la lettura dei nuovi documenti di questo piano di città e infatti, piano piano, vengono fuori le magagne e le furbate. Certo c’era da tagliare l’eccesso di domanda che faceva esplodere il coperchio di quel vaso che ben ormai lo conosciamo, diversamente, il piano stava al palo e lo smacco era eccessivo, quindi con grande malincuore devono aver preso le forbici e, chiudendo tutti gli occhi, fatto un bel zack. Sarebbe comunque troppo bello e infatti mica finisce qui la cosa. Infatti cosa mai dicono a tutti gli sfortunati che così vedranno il sacrificio dentro il cestino della loro bella domandina ?  Non c’è  nessun problema perché per voi sacrificati vi faremo un’altra variante strutturale. Prendiamo il calendario, archiviata quella in corso, si arriverà, giusto giusto, proprio per tempo, alla prossima tornata elettorale ed ecco allora un altro piano per fare un pieno di voti e di consenso. Insomma al nord come al sud ed anche al centro, a destra come a manca ed anche al centro un'altra volta, i piani di città servono, innanzitutto, per far voti, mentre il resto è solo propaganda. Intanto questa sera ci giunge, fresca fresa, la notizia che è venuto giù il tetto alla Gabbiola, proprio quella della mitica promessa elettorale, quella strategica che a furia di aspettare ha fatto un bel tonfo e adesso è giù per terra. Poco male, ve lo stavamo comunque per dire pure noi, perché lo stesso tonfo la Gabbiola l’ha fatto nel nuovo piano di città dove è nascosta dentro un ibrido di norma, scritta con così grande arte levantina che quel che si farà, o quel che si potrà, o  quel che si vorrà, nessuno capirà.

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