Se Canio è stato gran maestro a far pasticci sul tema che affrontava la revisione del progetto che disegna la città, non sembra che il nuovo Borgomastro sia più abile e capace. Infatti, domani va dentro il Consiglio schierato, si pensa, al gran completo e porta il pacchettino con cui vorrebbe chiudere la micro variantina già avviata ai tempi in cui era soltanto un Vice Delegato. Poiché la variantina è poca cosa, ne infila due per volta di errori ed omissioni. Ritorna da capo infatti il perimetrare il centro urbano, poiché la prima volta è stato sbagliato lo strumento; poi a carte già schierate, comunica che le carte son sbagliate, o meglio che sono già cambiate e, all'ultimo minuto infila nel pacco del Consiglio quelle nuove. La causa sta nel caldo che brucia anche i neuroni e provoca incidenti e confusioni. Su questo, se il vizio è solo lieve o invece sostanziale dovrà dire la sua la nuova opposizione che è tempo che si allerti e si organizzi. Nel merito, il Palazzo respinge o non ammette, salvo come sempre le eccezioni, le qualche osservazioni pervenute. Verrebbe pertanto confermata la nuova soluzione al ponte Roddo che, trodotta nei fatti, sarebbe un regalo anticipato a chi è obbligato. D'altronde, se venisse come sembra confermata la gran beffa consumata a Villa Aminta, non pare corretto e di riguardo pretendere poi il dovuto in altri casi. Si conferma e consolida pertanto la prassi che ormai va bene in voga, per cui l'urbanistica locale più efficacie e gettonata è quella che si ottiene, azzerando d'un botto, le " pubbliche" virtù ed esaltando i vizi anche privati. Gli esempi ormai son tanti e pur sono anche a tutti noti; neppur ne vanno esenti gli uffici competenti che dalle ville con vista diretta al campo santo ai noti Telamoni, non è che non abbiamo qualcosa cui farsi perdonare. Non temono, d'altronde, la censura dai loro datori di lavoro cui non sembra vero trovare in costoro dei validi solerti esecutori e interpreti fedeli delle volontà loro recondite e nascoste. Avanti dunque a tutta forza, in fondo anche a livelli superiori mica si scherza e come anticipammo, il nuovo adottato P.P.R. ha tradotto, nel modo migliore e più completo, le note richieste che i padroni del vapore da anni caldeggiano e pretendono. In tale frangente chi meglio può tradurre lo spirito del tempo se non il nuovo neoeletto Borgomastro ? Proprio nessuno.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 28 luglio 2015
EFFETTO CALORE
Se Canio è stato gran maestro a far pasticci sul tema che affrontava la revisione del progetto che disegna la città, non sembra che il nuovo Borgomastro sia più abile e capace. Infatti, domani va dentro il Consiglio schierato, si pensa, al gran completo e porta il pacchettino con cui vorrebbe chiudere la micro variantina già avviata ai tempi in cui era soltanto un Vice Delegato. Poiché la variantina è poca cosa, ne infila due per volta di errori ed omissioni. Ritorna da capo infatti il perimetrare il centro urbano, poiché la prima volta è stato sbagliato lo strumento; poi a carte già schierate, comunica che le carte son sbagliate, o meglio che sono già cambiate e, all'ultimo minuto infila nel pacco del Consiglio quelle nuove. La causa sta nel caldo che brucia anche i neuroni e provoca incidenti e confusioni. Su questo, se il vizio è solo lieve o invece sostanziale dovrà dire la sua la nuova opposizione che è tempo che si allerti e si organizzi. Nel merito, il Palazzo respinge o non ammette, salvo come sempre le eccezioni, le qualche osservazioni pervenute. Verrebbe pertanto confermata la nuova soluzione al ponte Roddo che, trodotta nei fatti, sarebbe un regalo anticipato a chi è obbligato. D'altronde, se venisse come sembra confermata la gran beffa consumata a Villa Aminta, non pare corretto e di riguardo pretendere poi il dovuto in altri casi. Si conferma e consolida pertanto la prassi che ormai va bene in voga, per cui l'urbanistica locale più efficacie e gettonata è quella che si ottiene, azzerando d'un botto, le " pubbliche" virtù ed esaltando i vizi anche privati. Gli esempi ormai son tanti e pur sono anche a tutti noti; neppur ne vanno esenti gli uffici competenti che dalle ville con vista diretta al campo santo ai noti Telamoni, non è che non abbiamo qualcosa cui farsi perdonare. Non temono, d'altronde, la censura dai loro datori di lavoro cui non sembra vero trovare in costoro dei validi solerti esecutori e interpreti fedeli delle volontà loro recondite e nascoste. Avanti dunque a tutta forza, in fondo anche a livelli superiori mica si scherza e come anticipammo, il nuovo adottato P.P.R. ha tradotto, nel modo migliore e più completo, le note richieste che i padroni del vapore da anni caldeggiano e pretendono. In tale frangente chi meglio può tradurre lo spirito del tempo se non il nuovo neoeletto Borgomastro ? Proprio nessuno.
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