Ne facemmo già un cenno solo ieri; con atto che ora è pubblicato, l'Ente Regione, nel corso del mese di maggio ultimo scorso, ha riadottato il P.P.R.. Riparte dunque un'altra volta l'avventura di questo corposo documento cui ci mise la prima volta le mani la Zarina, cui Cota non mancò di interessarsi ed ora Chiamparino lo riadotta. Ordunque che tanti Presidenti ne abbiano curato la stesura la dice un po' anche lunga di come il documento abbia il suo peso, non ultimo sul piano elettorale. Per quanto ci interessa segnaliamo che l'ambito di terre di cui esso si occupa sono: la fascia spondale del Comune a valle della linea ferroviaria, le isole lacustri, la sommità del Mottarone ed attenzione, dulcis in fundo, il parco del Grand Hotel Des illees, prima versione. Con questa dizione, ossia prima versione, vogliamo qui intendere il parco entro i confini di quelli originario così come lo era all'epoca del 1924, cioè quando lo Stato pensò di vincolarlo. Sapete che poi dopo, alla metà degli anni ottanta, una parte lo comprò la SIAV dello Zanetta che tanto lo vorrebbe utilizzar per farci un pezzo di albergone e che comunque la variante, ora in imminente attesa che sia scritta la sentenza, ne utilizzò la dimensione per aumentar comunque di volume l'albergone. Al tempo tuttavia regnava la norma che ci mise la Zarina e con quella norma, mi dispiace, né il Grand Hotel, né lo Zanetta avrebbero potuto aumentar di un solo cubo quel che già esisteva. Sta volta però, versione Chiamparino, qualcuno ci ha messo anche un ditino; il veto decretato al tempo della Bresso è ormai sparito, ne escono, al suo posto, delle norme fumose e tenebrose, che usano, magari, dei termini raffinati, di più, sofisticati, ma che sembrano, non tanto, disciplinare, quanto piuttosto lasciar fare. Che vuol dire infatti consentire di " rigenerare e ridisegnare l'assetto di ciò che è costruito" ? Vi evito anche il resto, ma il dubbio che una mano è intervenuta per sanare anche il portone, per poter aumentar di un'altra ala il Grand Hotel e altresì occupare tutto lo spazio posto sul retro al porticato, è quasi una certezza. Alleggerito il peso dunque gravante sulla proprietà del noto oligopolio, si è caricato il peso da altro lato, mettendogli, magari giustamente, comunque un bel chiaro divieto sulla proprietà regnante dell'ultimo prato ormai esistente posto tra via del Lupo e la Statale, con buona pace, però, di villa Castelli e i suoi tutti bei d'intorni.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento