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giovedì 13 ottobre 2016

CRONACA


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Alle 18 la truppe son già belle schierate e pronte a sto confronto. Di certo però la sera non promette proprio battaglia; di norma infatti quando sul tavolo ci sta qualcosa di corposo, le parti preferiscono star caute e infatti così sarà questa serata. Inizia comunque ad introdurre, la nota delegata alle finanze. Fedele sempre al suo noto stile, illustra questo DUP, leggendo sta volta un bel pizzone; non alza mai gli occhi da quel testo, non compie mai neppure un solo gesto e come il recente robotino dalle sembianze umane e dall'intelligenza artificiale, arriva sino in fondo al compito affidatole senza neppure fare un solo atto di respiro. Si liquida così quel documento che avrebbe la pretesa di scrivere la storia della Perla per i prossimi quattr' anni di mandato del nostro insediato Borgomastro. Una lista della spesa, o poco più diversa, così la Delegata ci riesce a snocciolare e poi semplificare agli occhi del consesso, il documento. Non è che poi le minoranze ci mettono di loro a sviscerare. Ci prova Severino che ora pone le domande cui chiede risposte. Che chiedere domande al Borgomastro sia cosa molto facile, nessuno lo dubita un pochino, ma quanto alle risposte, è un mago a non farsi capire. Così sarà per la piscina che è mezza da rifare, così sarà per l'impianto di luci al lungo lago che poi non si capisce se vuole conservare, così sarà per palacongressi che scrive che deve rifunzionarizzare, così sarà per i canoni già evasi che dice essere sanati, cioé che non verranno mai pagati. Comunque, una per una, arrivan le domande e giungono le risposte e si va verso la fine dell'esame di questo documento senza che vi sarà un vero serio esame. L'unica sorpresa la mette il noto Fortis che, non so quanto a sorpresa, annuncia il suo voto contrario in quanto risulta violato il loro patto di non metter nuove imposte o tasse. Di tasse, o meglio di imposte ne mette di fatto e di nuove questo DUP. Fa un balzo, che chiamano adeguare, l'imposta di soggiorno; si aggiunge la TASI al tre per mille ai fabbricati che non sono abitazioni, è al 9 e 2 per mille l'imposta sulla casa oltre la prima. Comunque c'è ancora Bertolino che illustra la sintesi del voto, sta volta anche contrario; non credono in sto DUP che pare un poco traballante, per nulla garantito che poi sarà compiuto e invece magari ancor cambiato. Si astiene il Comandante e con tre voti contrari in minoranza ed uno pur di maggioranza di quel Fortis amico di un tal Canio, viene approvato. Sul tavolo ci stanno variazioni al bilancio di quest'anno. Le passano come fossero questioni quotidiane e col voto contro di quelli della Lega le approvano. L'esame prende un attimo e poi via, si approva col voto sta volta tutto unanime. Infatti si tratta del rinnovo del sistema che unisce nella rete le tante biblioteche. Ma arriva la proposta del rinnovo di quella convenzione che unisce la Perla con Baveno in merito al nido dei piccoli bambini. E' sempre Lei la delegata, sta volta alla materia, che illustra o meglio legge ancora la proposta. Ormai son solo quattro i posti garantiti ed occupati. Le cifre delle rette sono alte, per vero sono altissime e manco col sostegno assai corposo dell'Ente comunale, nessuno ci può andare. E' allora Severino che invita a cambiar passo. Ci sono altri modelli, si tratta a suo giudizio di far na riflessione, guardarsi un poco intorno e, spendendo un poco meno, magari riuscire a garantire un buon servizio a più che quattro gatti. Il solito Bottini la mette sul possibile, si tratta di vedere, per ora si va avanti così come proposto, poi dopo che ben venga, son tutte soluzioni. Non piace l'apertura al Vice delegato, la mette più in politica; le buone relazioni con l'Ente a noi vicino e cose varie, si coglie il polemista con quelli della Lega, ma é sempre pur Bottini il solito sornione che spegne ogni polemica. Si associa il Comandante a quelli della Lega e così, con questo schieramento, si chiude con il voto. Ritorna, di traverso, il caso funivia. In ballo ci sta la convenzione con l'Ente Regionale per spenderne di soldi 300 ancora mila per mettere un po' a posto le scatole di latta e di cemento che sono le stazioni. Non mancan di osservare lo stato di degrado con cui versano da tempo che, quanto a a far manutenzione, il vecchio ormai gestore lui manco si sognava. Si augurano un po' tutti che sti soldi siano spesi per dare dignità a ciò che non c'é l'ha e tanto che ci siamo, ricorda Severino di chiedere al Bottini i conti della spesa, almeno che si sappia, una volta poi per tutte, le cifre per benino che sono state spese nel rinnovo dell'impianto. Nessuno ormai però ricorda che accanto a questo impianto ci stavano persone a farlo funzionare e con questo vuoto di memoria, si vota e si passa a un altro e un nuovo tema. C'é un ordine del giorno che é contro la norma sul pareggio nel bilancio. Nessuno che lo legge; peccato é un pieno di scemate, ma quello che concentra l'attenzione é la soglia del comune se sta sotto o se sta sopra i 5.000. Lo ricorda Bertolino che quando di mezzo é l'indennizzo ai governanti, fa comodo star sopra e quando c'é di mezzo il pareggio di bilancio é più comodo star sotto. Comunque, per quanto che poi serva o che non serva, lo votano. Finiti gli argomenti ci stanno gli interpelli. Son cinque sti interpelli; li muove il Comandante, ma due sono blindati, son stati segretati dal lesto Borgomastro; riguardano la Capa e il tecnico Architetto. Son quelli messi in fondo e il pubblico, sta volta é un po' pochino, così se ne andrà via. Degli altri rimanenti, il primo è sul mercato; la piazza ora rifatta è priva di bocche di anti incendio e neppure è ancora fatto il riordino dei posti dei mercanti. Risponde il Borgomastro che contesta, sul piano normativo la tesi sostenuta in interpello riguardo l'antincendio; dei banchi il riordino ormai é belle pronto. Le parti rimangono pertanto ognuna sulle proprie e si passa ad altro punto che parla dell'Isola, o meglio riguarda l'erosione di parte della costa che provoca quel moto dei tanti battellini che accostano per lo sbarco e poi l'imbarco e il solito Bottini risponde a modo suo. Da ultimo riguarda lo stato in cui versano i servizi sanitari. Elenca il Comandante la lista dei servizi ormai dismessi in quel che ora rimane del ex ambulatorio ex ospedale. Lamenta il poco che avrebbe fatto sto governo per opporsi a tale riduzione, e poi c' é il pungi dito, quel prelievo senza dolore che mentre altrove verrebbe garantito, qui non lo sarebbe. Da ultimo risponde la nota Delegata. Sta volta é un poco più animata, ribatte punto a punto, ricorda quanto fatto, rivendica un primato, si impegna anche per dopo, insomma é soddisfatta. La chiude il Comandante che chiede che le azioni sian anche clamorose. Si chiude per il pubblico il dibattito, continua a porte chiuse la serata .

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