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sabato 28 aprile 2018

RIVELAZIONI


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Dopo la settimana passati ai domiciliari, possiamo tornare a tentare di dire qualche cosa intorto ai prossimi appuntamenti mondani che la Perla ci riserva. Primo appuntamento sarà dunque lunedì prossimo, 30 aprile; miglior data possibile non poteva essere decisa per infilarci una riunione di Consiglio Comunale che al suo ordine del giorno vedrà l'approvazione dello sterminato avanzo di amministrazione con cui si chiude il conto del 2017 e allora viene da chiedersi perché mai continuino a tassare i turisti se poi neppure riescono a spendere i soldi che incassano. In attesa comunque dalla risposta che il Borgomastro, o meglio la sua evanescente delegata alle finanze, alle tasse, alle imposte, al bilancio e anche all'assistenza, saprà dare; in attesa dunque di queste sorprendenti notizie, risvegliata da una primavera un po' troppo improvvisa, anche la minoranza, che non significa necessariamente l'opposizione, o meglio una parte di essa cala una qualche domanda. Dov'è finita l'azalea ? E' questa la domanda che occuperà la prossima estate, una specie di mistero che pare aleggiare intorno a questa pianta che, data per moritura, (ma è difficile che le azalee muoiono), si sarebbe invece allontanata di sua iniziativa da quel luogo, forse stanca di dove essere scambiata per il gabinetto dei cani. Ebbene, in anteprima, possiamo rivelare che l'azalea indica, non è affatto morta, ma, in buona salute, sarebbe ora dalle parti di Verbania. Lo garantisce il Borgomastro che coglie l'occasione anche per una seconda rivelazione: l'azalea era di sua proprietà, gentilmente prestata al Comune anni ed anni fa ed ora terminato il leasing ha ritenuto il momento di riprendersela. Tutto il rumore sollevato sul caso è dunque tempo perso, si è discusso di un bene che non era della Perla, ma del Borgomastro, quindi silenzio. Per oggi questo è tutto; non vorrei esagerare e incorrere in qualche altra punizione, essendo un pregiudicato non avrei diritto a nessun affievolimento delle sanzioni.

martedì 24 aprile 2018



martedì 24 aprile 2018


13 MAGGIO GIORNATA DEI BENI COMUNI - LE TERRE NELL'ACQUA



Il tema della giornata nazionale di Italia Nostra del 13 maggio prossimo, quest'anno dedicato ai beni comuni, è stato messo a punto dalla Sezione del VCO in collaborazione con quella di Novara. "Territori Isolani dei laghi Orta e Maggiore, un proposta di candidatura unica per un sito Unesco" . Questo sarà dunque il tema sul quale le due locali Associazioni territoriali si impegneranno. Un convegno, probabilmente a Orta, nella giornata di sabato 12 dedicato al tema e l'allestimento di uno stand illustrativo presso la sede della Pro Loco di Isola Pescatori nella giornata di domenica 13 concluderà la manifestazione. Si vuole così riproporre ciò che nel 2006 era stato, inizialmente, avviato, unitamente ad altri pacchetti di proposte, ma che poi non era riuscito ad affermarsi ed era caduto in oblio. A differenza del 2006, la proposta è tuttavia più mirata, limitandosi ai territori isolani e ai bacini lacuali contermini. Realtà territoriali accomunate da identità morfologiche, paesaggi di lago trasformati in luoghi di delizia, di spiritualità, di arte e cultura e di residenze umane singolari. Un mondo affascinate, forse preda di un turismo eccessivamente vorace che non permettere di coglierne appieno il senso. E' singolare come oggi che annunciamo questa iniziativa, dopo anni di tregua, vengano riproposte per il prossimo luglio le due giornate offshore. Le possiamo tollerare nell'effimero tempo di 48 ore, tanta è la loro limitata durata, tanta è la distanza che le separa da un approccio così diverso e così intenso che quei luoghi meriterebbero.

lunedì 23 aprile 2018

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

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IL BORGOMASTRO
Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;
Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale;
DISPONE
di convocare il consiglio comunale
in sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giornolunedì 30 APRILE 2018, alle ore 18.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iaconoe, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno lunedì 30 APRILE 2018, alle ore 19.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono
Per deliberare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

Seduta pubblica.

1. Comunicazione D.G.C. N. 40 del 23.03.2018: "Prelievo dal fondo di riserva".
2. Esame ed approvazione rendiconto di gestione e relativi allegati, esercizio finanziario 2017.
3. Esame ed approvazione 1° variazione al bilancio di previsione 2018/2020.
4. Gruppo consiliare Progetto Comune - Mozione: "Rescissione contratto di locazione compendio immobiliare comunale in località Lido di Carciano" (prot. N. 6535 del 18.04.2018).
5. Gruppo consiliare Progetto Comune - Interpellanza "Dov'è finita l'azalea?" (prot. N. 6529 del 18.04.2018).
6. Gruppo consiliare Progetto Comune - Interpellanza "Il contratto che non c'è" (prot. N. 6531 del 18.04.201).
7. Gruppo consiliare Progetto Comune - Interpellanza "Sorpresa di Pasqua" (prot. N. 6533 del 18.04.2018).
8. Gruppo consiliare Progetto Comune - Interpellanza "Acquisizione immobile in località Alpino" (prot. N. 6534 del 18.04.2018).


IL BORGOMASTRO
(Giuseppe Bottini)

venerdì 20 aprile 2018

LA CONDANNA





Come un fulmine a ciel sereno ora ha colpito. Il nuovo censore ormai dilaga; esamina i testi e le parole e quando crede di aver trovato un vizio ed un difetto gli viene come un colpo a allor chiude la rete, esclude il poveretto da avere un altro accesso, poi calcola la pena al lordo di aggravanti e al netto di scusanti, ci mette la sua firma e comunica il verdetto. E' un giudice assoluto; è come Gesù Cristo; no, è peggio anche del Cristo; non vuole difensori, non esamina le prove, procede per indizi; è un giudice infallibile, non sbaglia proprio mai; non serve poi l'appello, gli basta fare un clic ed applica la pena ed il castigo, ci manca solo il rogo e siamo tutti a posto e belle fritti. Da quanto che si dice non è che di legge, di codici, di articoli e di commi e contro commi ne sappia poi di tanto; il fatto è che li scrive, cioè li inventa nel caso che gli occorra e quindi un poveretto è sempre poi fregato. E' un giudice supremo, non ha sopra di lui nessuno che lo giudica; lui fonda la sua legge e poi applica la legge. Che male in fondo fa ? Purifica un po' il mondo, sta roba disgraziata; lui esige gran rispetto, punisce gli sbandati, raddrizza quelli storti, corregge i minorati, risana gli ammalati. E' un'opera civile, è un impegno anche sociale, è un obbligo morale; nessuno come lui, nessun prima di lui. Noi tutti siamo grati che questo cittadino, perdon concittadino, si impegna come un matto in questa sua missione che in fondo ha come scopo la sola redenzione. Ma dunque sorge un dubbio, in quanto molte volte la sorte ci ha mandato ad esser giudicati dai giudici togati e tutte quante volte il giudice ci ha detto che le colpe non vedeva. Sti giudici togati son tutti quanti matti ? Mi par che così qualcuno lo abbia pure detto, ma se matti non lo sono, sto tipo senza toga che usurpa la giustizia che cosa ci sta a fare ? Ma vada a quel paese.

mercoledì 18 aprile 2018

PERFORMANCE

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Dopo un silenzio durato un lungo tempo, la Stampa ci informa proprio ieri sulla vicenda chiamata l'Alberghiera. Se dunque qualcuno già pensava che il record di durata di un'opera fosse il porto, ora c'è il dubbio, fondato e consistente, che il record sarà pure battuto. La storia è iniziata ormai due lustri e un pezzo fa, ripercorrerla è come infilare il coltello in una piaga. Decidono di fare l'Alberghiera, ci impiegano una vita per trovare dove farla, ma quando trovan dove farla e il progetto è belle e pronto, poi gli negano l'assenso. Di nuovo ritornano a pensare dove farla, ci pensano non poco ed ecco che alla fine a qualcuno si accende una magnifica visione e decidono di farla dov'é il campo per il calcio. Siccome o si studia o si gioca, bisogna spostare dunque il campo. Dove metti quindi il campo ? Ce lo metti un po' più in alto, proprio la dove volevi prima far la scuola. Ma dove prendere i soldi per fare questa scuola ed anche il nuovo campo? Li prendi; un po' vendendo l'altra vecchia scuola e un poco aumenti il debito sovrano. Bene ora si parte; s' inizia a far na gara, ma ben presto va deserta; si imposta un'altra gara, ne arriva uno soltanto e vince tutto. Chi vince la gara fa il progetto e dunque chi ha vinto fa il progetto, o meglio fa i progetti; del campo e della scuola. Ma quando i progetti sono pronti gli dicono che il campo lassù non si può fare. Qui occorre una parentesi; non è che questo prima fosse ignoto, lo sapevan pure i gatti, ma preferivano ignorarlo. Arrivati a questo punto ce dunque il solito problema; dov'é che metti il campo ? Le menti qui ci passano un'estate, un'intera stagione consumata per spremere cervelli, o quel che ancora resta, per trovar la soluzione. Fu poi all'Alcade che venne a lui l'idea di prender na montagna, spianarla qui e di lì e farci stare il campo. Trovato dunque il luogo, ci spostano il progetto e quando tutto sembra ormai che sia belle che pronto, sparisce tutto quanto. A scriver questa storia, che manco poi è finita, a me ora prende un poco l'emicrania, talmente è inverosimile e incredibile. Però questa è la storia; il resto lo avete già letto sulla Stampa; fallimenti pure in serie, imbrogli e inchieste a parte, più o meno siam tornati al punto di partenza. A stima saranno passati 12 anni, a stima, ne passeranno forse altrettanti. Per ora ci stanno sol pensando; rifanno un po' di conti, riaggiustano i progetti, gli tagliano qualcosa, chissà cosa rimane? Sta volta ho fatto il bravo, non ho mai detto niente per far andar all'aria i piani. Non c'é proprio bisogno, ci vanno anche da soli.

martedì 17 aprile 2018

L'INSINUATORE





Questa è l'ultima definizione che "l'anonimo" redattore di questo blog ha ricevuto dal noto Cronista cittadino, certamente non anonimo. Una definizione simpatica e intelligente che sicuramente premia colui che l'ha inventata e castiga chi la subisce. Un colpo da maestro mi verrebbe da dire, un affondo senza pari che colpisce al cuore l'obiettivo, sterminandolo definitivamente. Un'esempio magistrale dunque di stampa libera e indipendente che, quarto potere per definizione, non disdegna di allinearsi anche col primo. Nel caso in specie poi, la vicinanza con quest'ultimo induce prudenza, attenzione, servilismo è un po' troppo, accondiscendenza senz'altro, appiattimento forse è la definizione più giusta. Peccato, sarebbe una occasione d'oro; avere un cronista di tal portata in casa che possa mettere il naso ovunque, svelando ogni porcheria locale e che invece sembra frenato nella sua funzione di quarto potere, quasi intimorito, anche se sembra difficile pensarlo, quasi minacciato, questa poi è un'ipotesi assolutamente assurda, neppure da prendere in considerazioni. Rimane insoluta la domanda perché mai non possa o non voglia varcare il confine dell'illecito, o meglio di quello che, evidentemente, ritiene illecito, cioè svelare le magagne che stanno dietro tante decisioni e più ancora non decisioni, sempre locali, ben si intende. Tornando poi un attimo alla definizione da cui siamo partiti, quella di insinuatore; una sorta di untore che va in giro a infettare l'aria, peggio le coscienze, peggio ancora le menti e turbare i sonni; non è che ce ne possiamo lamentare più di tanto. Giusto una qualche settimana fa, un nostro locale Onorevole Deputato, nonché Sindaco meno illustre di un comunello Ossolano, in un simpatico scambio epistolare, aveva usato lo stesso termine del Cronista a proposito di nostre affermazioni riguardo una vicenda, poco edificante, che lo vede responsabile. In quel caso gli avevamo replicato che non aveva capito nulla, o poco. In effetti non avevamo voluto insinuare niente, ma avevamo più semplicemente affermato una verità oggettiva. Che male c'era ? Nessuno, ma Lui, l'Onorevole, colpito sul vivo si era sentito chiamato in causa e, incautamente, aveva replicato. Ora, e chiudo, l'ultima definizione attribuitami dal Cronista, prendeva spunto dall'affermazione circa il fatto che non si abbia conoscenza di un pezzo dell'offerta fatta per impossessarsi per altri 13 anni dell Funivia Stresa- Mottarone. Ad oggi, possiamo solo dire che tale offerta, citata qui e là, al momento nessuno la trova.

venerdì 13 aprile 2018

SENTENZA





Non volevamo sparar sentenze per non finire nel mirino di chi sappiano, così abbiamo aspettato. Anche stavolta i giudici di un Tar colpiscono il Palazzo, colpevole quest'ultimo di esser stato un po' troppo spavaldo. La solita materia è l'edilizia, per cui l'eliporto in mezzo al bosco disboscato non sembra possibile sia fare. Ci piace ricordare che l'autorevole legale difensore dei privati era colui che è stato Alcade e se già poca fortuna aveva nelle liti che intentava o che subiva durante il decennio del suo regno, non par che neppur ora l'assista maggiore a lui fortuna. La sentenza a noi non è ancor nota, per cui ogni commento è ancora prematuro, ma certo non stupisce, semmai gradisce, confermandosi una prassi che ha visto edificare telamoni senza titolo, ville costruire in cimitero, varianti dissennate andare in porto, abusi edilizi depennati. La Perla non smentisce la sua cifra, è luogo di conquista, è terreno di avventure, è facile trovare i difensori un po' distratti, propensi semmai ad aprire le porte piuttosto che difendere il castello. Vedremo le reazioni e meglio capiremo se quando, come e se il Palazzo da una parte e Canio d'altra parte impugneranno picca e spada e insieme daranno battaglia alla sentenza schierandosi in giudizio un'altra volta per ottener riparazione di tal grave lesione. Un tempo il Borgomastro era contrario ad ingaggiar duelli coi legali, preferiva conciliar le cose, ma ora che è al comando potrebbe aver mutato orientamento ed esser catturato dall'ebbrezza di provar a dar battaglia in campo aperto. Son cose che succedono, passata un po' l'età della ragione, subentra un po' la tentazione.

lunedì 9 aprile 2018

CHI LI HA VISTI




Ci sono cose che in Palazzo compaiono, ma poi spariscono; ce ne sono altre che esistono, ma manco mai però compaiono. Insomma è un po' un mistero che aleggia nelle stanze, non da oggi ben inteso, ma anche oggi questo è vero. Era comparso infatti, tempo fa, un testo di regole un po' nuove con cui i cittadini, da soli o in compagnia, potessero proporre di fare qualche cosa; di prendersi in carico, ad esempio, un pezzo di un bene del Comune, per farne ciò che invece non sembra che lo faccia sto Comune. La norma principale era la legge; mi pare ci fosse anche un compenso, una sorta di credito fiscale che andasse maturando a fronte dell'onere, nel caso, lo mettesse il cittadino. Si posson giudicar diversamente gli intenti e gli scopi della legge, ma quello che qui importa non è tanto sta questione, quanto il fatto che, almeno inizialmente, sembrava che al Palazzo interessasse questa cosa. Dalla giunta di Governo era stato infatti licenziato un testo di regole locali che sarebbero servite ad applicar quello di legge. Or ora, di tempo ne è passato un paio d'anni, ma il testo licenziato dal Governo è uscito poi di scena e l'Assemblea manco l' ha visto. Probabile, anzi è certo che ci hanno ripensato ed hanno ormai archiviato. Ci sembra sia un peccato. Se quello che descritto è il primo caso, vi è poi un altro caso interessante e forse più intrigante. La storia dell'impianto funiviario ha un buco mai colmato. L'offerta andata in gara era fatta di un pezzo che era il prezzo e di un'altro che era l'impegno a migliorare. In quest'ultimo caso di tempo ne è passato un poco meno, ma ugualmente nessuno sin'oggi che lo sappia che cosa mai ci fosse in quell'impegno. Per quanto qui si sappia, nessuno ha mai visto lo straccio di un contratto e quindi sino ad oggi di soldi ne girano anche troppi, ma di regole e certezze un poco meno. Ci sembra che anche qui sia poi un peccato.                    

martedì 3 aprile 2018

FAI DA TE



Sarà che era l'eccezione, o almeno questa poi sarà la solita giustificazione, comunque che sarà c'è un modo anche assai semplice per risolvere un problema; lasciar fare. Così comunque han fatto quei cento o più che bene hanno pensato di lasciare l'auto in mezzo al prato. Non pagano posteggio, non hanno manco orario e quando uno si infila gli vanno dietro tutti ed ecco che è risolto, per loro, sto problema. E' dunque un buon modello quello del parcheggio fai da te che sembra che la Perla abbia indicato come il sistema prossimo futuro più pratico e efficiente. Si tratta ora di estenderlo, di renderlo diffuso, invitando i proprietari di ville e palazzine ad aprire le porte ed i cancelli, ospitando nei prati e nei cortili le auto dei turisti. Nel caso facessero obiezioni potrebbe loro darsi un incentivo, riscuotendo una tariffa di parcheggio. Al prossimo Consiglio la cosa andrà, per certo, in discussione.