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lunedì 9 aprile 2018

CHI LI HA VISTI




Ci sono cose che in Palazzo compaiono, ma poi spariscono; ce ne sono altre che esistono, ma manco mai però compaiono. Insomma è un po' un mistero che aleggia nelle stanze, non da oggi ben inteso, ma anche oggi questo è vero. Era comparso infatti, tempo fa, un testo di regole un po' nuove con cui i cittadini, da soli o in compagnia, potessero proporre di fare qualche cosa; di prendersi in carico, ad esempio, un pezzo di un bene del Comune, per farne ciò che invece non sembra che lo faccia sto Comune. La norma principale era la legge; mi pare ci fosse anche un compenso, una sorta di credito fiscale che andasse maturando a fronte dell'onere, nel caso, lo mettesse il cittadino. Si posson giudicar diversamente gli intenti e gli scopi della legge, ma quello che qui importa non è tanto sta questione, quanto il fatto che, almeno inizialmente, sembrava che al Palazzo interessasse questa cosa. Dalla giunta di Governo era stato infatti licenziato un testo di regole locali che sarebbero servite ad applicar quello di legge. Or ora, di tempo ne è passato un paio d'anni, ma il testo licenziato dal Governo è uscito poi di scena e l'Assemblea manco l' ha visto. Probabile, anzi è certo che ci hanno ripensato ed hanno ormai archiviato. Ci sembra sia un peccato. Se quello che descritto è il primo caso, vi è poi un altro caso interessante e forse più intrigante. La storia dell'impianto funiviario ha un buco mai colmato. L'offerta andata in gara era fatta di un pezzo che era il prezzo e di un'altro che era l'impegno a migliorare. In quest'ultimo caso di tempo ne è passato un poco meno, ma ugualmente nessuno sin'oggi che lo sappia che cosa mai ci fosse in quell'impegno. Per quanto qui si sappia, nessuno ha mai visto lo straccio di un contratto e quindi sino ad oggi di soldi ne girano anche troppi, ma di regole e certezze un poco meno. Ci sembra che anche qui sia poi un peccato.                    

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