Questi sono i tre numeri magici che sintetizzano i risultati ottenuti dalla Perla nel suo, sin qui, vano tentativo di dotarsi di un porto ad uso turistico. L'uno è il tempo, il secondo sono i soldi e il terzo è quello buttato lì a caso dal nostro Borgomastro, all'indomani della mancata inaugurazione, causa le condizoni meteo lacustri. nel vano tentativo di rassicurare l'opinione pubblica circa l'irrirevanza di quanto accaduto. Probabilmente dunque i tre numeri magici sono destinati a non rimanere tali, ma è più realistico pensare che cresceanno ancora. Intanto l'ultino dei tre è già saltato e i 10 giorni stanno diventando 4 mesi; intanto ai 7 milioni si sono aggunti un po' di altrui mille euro necessari, così dicono, a scoprire i mali occulti dell'opera e a trovarne i rimedi. Se dunque gli ultimi due numeri sono già in crescita, anche il primo sta salendo pure lui.Insomma le cose si allungono e i soldi non bastano mai. A leggere le motivazioni delle ultime spese, manco poche, serviranno dunque a scoprire i guai e i rimedi e a individuare il soggetto pagatore. Immagino che la indicazione che ne uscirà, se individuarà in soggetti terzi rispetto alla Perla, gli obbligati a pagare, troverà altre motivazioni che sosterranno tesi opposta in un infinito rincorrersi alla ricerca del colpevole senza che se ne verrà a capo di nulla, almeno se le cifre per i rimedi sarano elevate. Credo che siano soldi buttati perchè se è vero che i prudenti progettisti dell'opera hanno scritto nella loro relazione di accompagnamento che l'opera aveva una qualche debolezza in caso di magra di lago e di vento concomitante, ebbene, se questo è vero, il colpevole è già stato individiato e cioé sta nei decisori che hanno approvato il progetto, cioé i nostri eletti, magari accompagnati da un qualche soggetto tecnico e a loro spetterebbe cacciare i soldi aggiuntivi, almeno la differenza tra quelli che sarebbe costato fare le cose bene all'inizio e quello che costa rimediarvi ora. Ci potrebbe però essere un' esimente, almeno qualcuno potrebbe invocare l'esimente della infermità o seminfermità mentale. Mi pare una soluzione possibile, specie se suffragata da una qualche autorevole perizia che la avvalori. In tale modo i governanti non dovrebbero preoccuparsi del loro portafoglio che rimarrebbe integro. Arrivati a questo punto, di fronte allo sconcerto per gli innumerevoli errori in cui l'opera si è imbattuta, credo che questa sia la risposta più ragionevole che possiamo darci.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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venerdì 12 luglio 2019
19 ANNI, 7 MILIONI E 10 GIORNI
Questi sono i tre numeri magici che sintetizzano i risultati ottenuti dalla Perla nel suo, sin qui, vano tentativo di dotarsi di un porto ad uso turistico. L'uno è il tempo, il secondo sono i soldi e il terzo è quello buttato lì a caso dal nostro Borgomastro, all'indomani della mancata inaugurazione, causa le condizoni meteo lacustri. nel vano tentativo di rassicurare l'opinione pubblica circa l'irrirevanza di quanto accaduto. Probabilmente dunque i tre numeri magici sono destinati a non rimanere tali, ma è più realistico pensare che cresceanno ancora. Intanto l'ultino dei tre è già saltato e i 10 giorni stanno diventando 4 mesi; intanto ai 7 milioni si sono aggunti un po' di altrui mille euro necessari, così dicono, a scoprire i mali occulti dell'opera e a trovarne i rimedi. Se dunque gli ultimi due numeri sono già in crescita, anche il primo sta salendo pure lui.Insomma le cose si allungono e i soldi non bastano mai. A leggere le motivazioni delle ultime spese, manco poche, serviranno dunque a scoprire i guai e i rimedi e a individuare il soggetto pagatore. Immagino che la indicazione che ne uscirà, se individuarà in soggetti terzi rispetto alla Perla, gli obbligati a pagare, troverà altre motivazioni che sosterranno tesi opposta in un infinito rincorrersi alla ricerca del colpevole senza che se ne verrà a capo di nulla, almeno se le cifre per i rimedi sarano elevate. Credo che siano soldi buttati perchè se è vero che i prudenti progettisti dell'opera hanno scritto nella loro relazione di accompagnamento che l'opera aveva una qualche debolezza in caso di magra di lago e di vento concomitante, ebbene, se questo è vero, il colpevole è già stato individiato e cioé sta nei decisori che hanno approvato il progetto, cioé i nostri eletti, magari accompagnati da un qualche soggetto tecnico e a loro spetterebbe cacciare i soldi aggiuntivi, almeno la differenza tra quelli che sarebbe costato fare le cose bene all'inizio e quello che costa rimediarvi ora. Ci potrebbe però essere un' esimente, almeno qualcuno potrebbe invocare l'esimente della infermità o seminfermità mentale. Mi pare una soluzione possibile, specie se suffragata da una qualche autorevole perizia che la avvalori. In tale modo i governanti non dovrebbero preoccuparsi del loro portafoglio che rimarrebbe integro. Arrivati a questo punto, di fronte allo sconcerto per gli innumerevoli errori in cui l'opera si è imbattuta, credo che questa sia la risposta più ragionevole che possiamo darci.
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alleluia
RispondiEliminadura guerra che io resisto