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mercoledì 7 agosto 2019

SVENTURE E FORTUNE






Arrivati a questo punto mi pare che chiedersi dove stia la ragione dei nostri disastri pubblici e delle corrispondenti fortune private sia, non solo una curiosità, ma anche un dovere. Le disgrazie pubbliche ormai non si contono più e mi pare anche inutile elencarle; sono a tutti note. E' vero, c'é qualcuno che manco era ancora nato quando sono iniziate, mi riferisco al porto, e adesso è diventato maggiorenne e, probabilmente, manco si capacita di vedere che lui o lei sono diventati quasi un uomo o una donna e, invece, l'opera è stata realizzata, si fa per dire, alla velocità di, circa, 2 millimetri al giorno: un record mondiale, altro che l'off shore. Il fatto poi che sia caduto sulla linea del traguardo, se non fosse tragico, sarebbe comico. Quanto poi alle previsioni sul futuro, dovremmo dire sul presente, ma non ci sbilanciamo così tanto, nessuno ne fa. Ci ha provato il Borgomastro la sera dell'ultima sventura e dire che le ha centrate non direi proprio. Interessante capire chi pagherà perché, questo è certo, bisognererà rifare i conti dell'opera. L'ultimo conto è di 42.000 euro e riguarda soltanto il capire cosa sia successo, chi lo abbia causato, come si fa a rimediare; mica male, ma il Politecnico di Torino probabilmente costava troppo poco e non se ne parla più. Sarà meglio, quando le cose saranno un po' più chiare, che il nostro rapporto alla Corte dei Conti venga aggiornato e riaperto, sperando nelle consegunze che il caso merita. Non va meglio il lido, di fatto disastrato per fini elettorali; sta benissimo il Palacongressi azzerato nella sua mission e ridotto a contenitore del nulla; della Palazzola ne parleremo ancora per il prossimo trentennio in attesa di decidere se è meglio lasciarla cadere piuttosto che recuperala. Non si parla più dell'Alberghiera; adesso l'interesse sembra spostato sull'ospedale, mica tanto unico, dove anche lì sembra diventato un gioco quello di spostare i progetti da una parte e dall'altra. Dimenticavo: la pensilina della vecchia stazione. Il Borgomastro dice di aver risolto tutto. Bravo, non è la prima volta che lo sentiamo parlare in questo modo e allora bisogna incominciare a preoccuparsi. Dall'altra parte ci sono però le fortune private che, sin tanto che proseguono, non faranno nulla per raddrizzare quelle pubbliche. Sì, è vero, anche per loro c'é stato un incidente di percorso. Avevano ciecamente creduto in Canio e in quache altro profeta ed invece gli è andata male, per ora, riguardo la " Zanetta" . Non importa si rifaranno presto, sotto questo punto di vista il Palazzo è sempre stato prodigo di attenzioni, e non solo, per i più fortunati. Anche in questo caso, e altri, non mancherà.

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