Leggiamo in albo che sono inziate le operazioni tecniche per valutare i costi di urbanizzazione della strada "Campetti". Costo di queste spese tecniche soltanto 14 mila euro, non molto o meglio relativamente poco. Il mandato a fare queste spese starebbe nel contenuto di una deliberazione del Consiglio di circa un anno fa, la n. 58/2018, quella nella quale si discuteva in tema di Alberghiera. Già il tempo trascorso da allora ci dice che non c'è fretta e questo lo abbiamo capito da tempo e ora ne vediamo conferma. Quello che però ci lascia assai perplessi è proprio quel mandato, scritto nel verbale consiliare, che dopo un decennio di giù e su sembra si voglia partire dall'inizio nella ricerca, o meglio, nella ricerca di un sito idoneo a metterci sta benedetta Alberghiera. In altre parole si insiste in una alternativa più o meno impossibile; la individuzione di un sito che era risultato non idoneo paesaggisticamente per metterci l'edificio, poi inidoneo urbanisticamente e idrologicamente per metterci il campo di calcio e adesso riesumato quasi che passando il tempo mutino le condizioni. Dubitiamo ormai fortemente della saldezza dei decisori locali, dubitiamo che dietro l'ostinazione di perseguire decisioni sepolte vi stia la vera determinazione a trovare la soluzione per la questione in primo piano, registriamo soltanto questo andamento ondivogo, sempre condotto lungo percorsi tortuosi e incerti, ignorando soluzioni pratiche, concrete e fattibili che pur ci sarebbero. Tantè, questo è quello che il convento passa, l'unica debole speranza è che fra non molto sarà possibile togliere la spina ai nostri incerti decisori; dove poi attaccarla questo non lo saprei proprio, c'è sempre il rischio di rimanere fulminati. Per verità la spina bisognerebbe toglierla anche prima, mi sembra che tenere in vita dei malati terminali praticando terapie accanite non sia giusta, né per loro, nè per noi che dobbiamo assistere impotenti alla loro agonia. Qui una bella legge sul fine vitae ci vorrebbe proprio. Ma per tornare al tema Campetti, dobbiamo concludere con una nota lieta. Mentre si tenta di spedire sulla collina la scuola Alberghiera, il nostro Borgomastro è finalmente ridisceso al piano, lasciando la dimora sita al Gabuso, finita si dice in buone, anzi ottime mani. Da poco è stata inaugurata la sua nuova residenza cittadina; una discreta palazzina, messa proprio al centro della cittadella; complimenti, direi una residenza all'altezza del ruolo e dell'importanza dell'istituzione che ricopre. Una fortunata e interessante compravendita che corona sicuramente un suo sogno, mentre tutto il resto rimane, come sempre, più o meno,in alto mare.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 10 ottobre 2019
ALTO MARE
Leggiamo in albo che sono inziate le operazioni tecniche per valutare i costi di urbanizzazione della strada "Campetti". Costo di queste spese tecniche soltanto 14 mila euro, non molto o meglio relativamente poco. Il mandato a fare queste spese starebbe nel contenuto di una deliberazione del Consiglio di circa un anno fa, la n. 58/2018, quella nella quale si discuteva in tema di Alberghiera. Già il tempo trascorso da allora ci dice che non c'è fretta e questo lo abbiamo capito da tempo e ora ne vediamo conferma. Quello che però ci lascia assai perplessi è proprio quel mandato, scritto nel verbale consiliare, che dopo un decennio di giù e su sembra si voglia partire dall'inizio nella ricerca, o meglio, nella ricerca di un sito idoneo a metterci sta benedetta Alberghiera. In altre parole si insiste in una alternativa più o meno impossibile; la individuzione di un sito che era risultato non idoneo paesaggisticamente per metterci l'edificio, poi inidoneo urbanisticamente e idrologicamente per metterci il campo di calcio e adesso riesumato quasi che passando il tempo mutino le condizioni. Dubitiamo ormai fortemente della saldezza dei decisori locali, dubitiamo che dietro l'ostinazione di perseguire decisioni sepolte vi stia la vera determinazione a trovare la soluzione per la questione in primo piano, registriamo soltanto questo andamento ondivogo, sempre condotto lungo percorsi tortuosi e incerti, ignorando soluzioni pratiche, concrete e fattibili che pur ci sarebbero. Tantè, questo è quello che il convento passa, l'unica debole speranza è che fra non molto sarà possibile togliere la spina ai nostri incerti decisori; dove poi attaccarla questo non lo saprei proprio, c'è sempre il rischio di rimanere fulminati. Per verità la spina bisognerebbe toglierla anche prima, mi sembra che tenere in vita dei malati terminali praticando terapie accanite non sia giusta, né per loro, nè per noi che dobbiamo assistere impotenti alla loro agonia. Qui una bella legge sul fine vitae ci vorrebbe proprio. Ma per tornare al tema Campetti, dobbiamo concludere con una nota lieta. Mentre si tenta di spedire sulla collina la scuola Alberghiera, il nostro Borgomastro è finalmente ridisceso al piano, lasciando la dimora sita al Gabuso, finita si dice in buone, anzi ottime mani. Da poco è stata inaugurata la sua nuova residenza cittadina; una discreta palazzina, messa proprio al centro della cittadella; complimenti, direi una residenza all'altezza del ruolo e dell'importanza dell'istituzione che ricopre. Una fortunata e interessante compravendita che corona sicuramente un suo sogno, mentre tutto il resto rimane, come sempre, più o meno,in alto mare.
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