Proseguendo l'analisi dei danni arrecati dal governo in carica e da quello che lo ha preceduto e che , probabilmente, lo seguirà, è obbligo soffermarsi e ricordare l' ardita operazione urbanistica che su queste pagine è stata sempre indicata con la dicitura : "Variante Zanetta". L'obbligo si rinnova anche alla luce delle più recenti acquisizioni documentali che ci consentono di capire bene quanti soldi sono stati buttati per nulla, o meglio per ancor peggio del nulla. Inutile rammentare la vicenda nei suoi innumerevoli tratti; la conoscono, o dovrebbero conoscerla tutti. Più interessante partire invece da quanto troviamo scritto proprio più recentemente da soggetti autorevoli. Il primo di tali soggetti è il Consiglio di Stato, massimo organo di giustizia amministrativa, per chi non lo sapesse. Ebbene tale organo è quello che si è espresso fornendo al Capo dello Stato l'autorevole parere con il quale poi lo stesso Capo dello Stato si è pronunciato sul ricorso che la proprietà dell'area delle ville vincolate aveva prodotto contro il diniego al progetto del mega albergo, diniego espresso dalla Soprintendenza. Ebbene, è noto che il ricorso è stato bocciato a pieni voti, ma quello che è più interessante è leggere alcuni brani di quel parere che ci spiegano perchè quel ricorso doveva essere bocciato. Ebbene, quel parere, a pagina tre, ultimo capoverso, ricorda che i decreti di vincolo su quell'area non erano mai stati impugnati, nè dalla proprietà, nè dal Comune, Comune, e qui occorre la vostra massima attenzione, a cui il Consiglio di Stato ricorda incombeva l'obbligo, ripeto obbligo, di recepire nel suo piano regolatore le prescrizioni contenute nei decreti di vincolo. Ma adesso passiamo a pagina 5, ultimo capoverso, e leggiamo che, sempre questo Cosiglio di Stato osserva che il Comune anziché disciplinatre la capacità edificatoria come richiesto dai decreti di vincolo, faceva tutto l'esatto opposto, cioè, parole testuali:" provvedeva al suo aumento sino ad arrivare ad oltre 40.000 mc." Come ben si può capire, una qualche ragione di indignarmi in quel tempo pur l'avevo. Ora però mi chiedo: chi ha pagato tutto questo costato diverse decine di miglia di euro ? La risposta è semplice: noi. Chi dovrebbe essere chiamato a pagare ? Prescrizione permettendo, chi ha ordinato la sciagurata operazione finalizzata a violare scientemente le disposizioni normative e chi attorno a tale operazione ha tratto profitto, in primis professionisti incaricati e quant'altro. Chiaro. In aggiunta alla prova documentale che ho portato intorno al mal fatto, posto anche una più recente nota della Soprintendenza diretta alla Associazione che tutela i beni pubblici e che all'ultimo capoverso ricorda, tra le altre cose, al Comune che semmai un nuovo progetto vorrà essere presentato, dovrà essere innanzitutto conforme alle prescrizioni di vincolo ancorchè, aggiungiamo noi, il PRGC consentisse anche altro. Che dire dunque. Una pagina oscura, una gestione amministrativa scriteriata a dir poco, una supponenza dei governi locali, o meglio dei suoi capi, pronti ad apertamemente sfidare e violare i limiti normativi, accusando però chi si opponeva a tale prassi, sino a usare lo strumento penale della querela, sempre poi andato buco, per puntare un indice accusatorio contro gli oppositori, autoassolvendo se stessi da ogni mal fatta. Non sfuggo all'ultima delle questioni. La narrazione prevalente tende ad accredditare la responsabilità dell'accaduto e quindi del persistente degrado, agli oppositori di quella sciagurata volontà. Non è che magari non venga il dubbio che se anziché fare il rovescio, il Comune avesse fatto quello che avrebbe dovuto fare, oggi forse avremmo il recupero di quel sito e un nuovo albergo. Magari non un grosso albergo, sicuramente no, ma un grande albergo sicuramente sì. Conclusione: prendetevela con chi se lo merita e lasciate stare gli altri.
P.S. : I documenti verranno pubblicati su un prossimo post.
Nessun commento:
Posta un commento