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mercoledì 16 settembre 2020

CANDIDATI AL CONFRONTO

Chi si aspettava uno scontro è sicuramente andato deluso, ma la delusione ha riguardato anche ben altro. Insomma se è stato un confronto avrebbe dovuto essere un poco più allegro e invece, seguendo un poco la cifra della campagna di quest'anno, tranne qualche scambio di colpi non troppo eleganti, tutto è andato via liscio. Il primo che ha tenuto i toni bassi è stato, manco a dirlo, proprio re Milia che si è presentato travestito da agnello. Evidentemente deve aver riflettuto su cosa gli sarebbe giovato di più e, tenuto conto che ha la responsabilità di tante cose che non vanno, ha preferito nascondere, per l'occasione, la sua vera indole agressiva, volendo accattivare gli indecisi e i titubanti. Che poi ci sia riuscito, questo lo vedremo lunedì. Bottini non ha tradito le attese; sempre un po' complicato con la lingua di Dante, questa volta è andato meglio leggendo i testi preparati, ma una qualche battuta le è pure andata a segno, centrando il Comandante. Anche quest'ultino non sembra essersi scostato dal suo format, non mettendo a freno la tentazione di puntare il dito su qualcuno pure estraneo alla campagna e questo non gli gioverà nella conta dei voti. Meglio sembra si sia piazzata la Severino, ormai svincolata dall'immagine partitica alla quale era rimasta sempre legata e presentatisi come la candidata più vicina al popolo elettorale. Così almeno è sembrata. Per il resto comunque poco o nulla e i veri problemi sono rinvioati a dopo elezioni. Dimenticavo: il cronista, usando un format un po' datato, non sembra sia riuscito, neppure lui, a rianimare la serata. Tutto qui.         

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