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mercoledì 10 marzo 2021

PALAZZOLA : PUNTO A CAPO

 

 

Nonostante il Borgomastro sia ormai diventato emerito, come una barca, prima di fermarsi,ha un tempo di abbrivio, così i danni non finiscono subito. Oggi ne è arrivato un altro, non sarà l'ultimo. Poi bisogna dirla tutta, anche il povero Borgomastro non deve portare tutta la colpa; una parte risale ancora al  super emerito re Milia. Comunque la vicenda è, ancora una volta quella della Palazzola, per la quale dopo aver perso una valanga di soldi, oggi se ne sono persi ancora: precisamente euro un milione e ottantamila. E' infatti arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ha riformato la sentenza del Tar che un po' di ragione, mica tutta, l'aveva data al Comune, il quale, non contento, aveva voluto impugnarla al Consiglio di Sato e qui ha perso tutto. Come un giocatore d'azzardo, quando vince alza la posta e rilancia e due su tre, perde tutto, così il Borgomastro che, poco prima , era stato silurato dal suo Consiglio che aveva cassato il preaccordo siglato con la Regione sulla Palazzola che avrebbe portato in cassa la stessa somma che poi la prima sentenza gli aveva riconosciuto, non si sa perchè mai abbia voluto impugnare e tentare, l'azzardo appunto del Consiglio di Stato. Il risultato è un pugno di mosche, anzi manco quelle. Il milione e ottanta è svanito e bisogna pagare anche le spese, cosa che il primo grado aveva risparmiato. A leggere bene la sentenza, risalire a re Milia, quale responsabile primo della vicenda non è sbagliato. Si poteva capire che la causa era a rischio, ma aihnoi non sempre siamo guidati da sindaci ben attrezzati in diritto e il Borgomastro non lo è, questo è certo. Adesso che si fà ? Il processo è finito; giudizio definitivo come si dice, il terzo grado non c'é in questo caso e dunque: punto a capo. La Palazzola è sempre lì che aspetta. I Sindaci cambiano, i problemi restano. Evviva.                   

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