Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

sabato 27 marzo 2021

QUANDO IL VERDE SI CHIAMA: "PUBBLICO"

 

Nei giorni scorsi, un comunicato pubblicato dalla associazione Legambiente e che aveva come argomento le potature del verde urbano della nostra cittadella, ha provocato, sulle pagine di face book, reazioni diverse, ma alcune francamente esagerate, no di più: non accettabili. Si è scatenata una mezza corsa a chi fosse il migliore a dire le cose peggiori. Naturalmente, in questa corsa, ben presto, si è perso di vista l'argomento che l'aveva, involontariamente, provocata: cioé la condizione del verde urbano, argomento che, a differenza di qualche "commentatore" , non dovrebbe essere del tutto insensibile laddove e se, si voglia essere un luogo turistico al top. Peccato; abbiamo perso un'occasione e anche i commenti usciti da Palazzo non hanno contribuito al "dibattito". Dire che si procede come da manuale, sarà anche vero, ma se poi il risultato è quello che vedremo, non tanto adesso, quanto piuttosto durante la prossima stagione primavera/estate, forse bisognerà aggiornare il manuale e provare ad indirizzarsi diversamente. In fondo questa cosa, sia che la si faccia bene, sia che la si faccia come sempre la si è fatta, non è che costa diverso. Oggi costa X e il risultato è quel che è; domani dovrebbe costare ugualmente X e il risultato potrebbe essere migliore. Perché non provarci allora o anche questo deve essere un tema divisivo, addirittura ideologico, o peggio: inutile ? Ripeto, non mi sono piaciuti certi commenti e certi toni; magari Legambiente poteva avere un approccio diverso, meno forte, più professionale mi verrebbe da dire; tutto vero, ma ciò non giustifica la reazione. Se poi si crede che il nostro verde sia il meglio, lasciatemi dire che siamo fuori strada. Si può fare di più e di meglio, anzi lo si deve fare e anche in fretta. Ultima annotazione, tanto per far discutere; nel " dibattito" è entrato ancora il tema dei faggi di Levo. Sulla questione la Associazione che localmente presiedo si è espressa con argomentazioni che ritengo, se non condivisibili, certamente meritevoli di approfondimento. Ora però l'uscita che ho letto essere venuta dal Palazzo circa l'irrevocabile decisione non dimostra di aver capito bene la portata della cosa. Io penso, ragionevolmente, che non si possa sostenere che se ne " levo " 14 , ma ne pianto 25 il saldo è positivo e allora va bene. Il fatto è che alcuni di quei 14 hanno quasi 200 anni di vita e il confronto con i 25 destinati a sostituirli non regge . Poi  per dare a Cesare quel che è di Cesare: la potatura della canfora, meglio si deve dire: falsa canfora, quella alla Palazzina  è fatta ok.

Nessun commento:

Posta un commento