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mercoledì 26 maggio 2021

UNA CELLA PER TRE

Storia, percorso e revisioni della funivia Stresa - Mottarone - Quotidiano  Piemontese

Questa è la prima delle conclusioni cui l'indagine condotta dalla rassicurante, per noi, Procuratrice della Repubblica è pervenuta . Cadono come un castello di carta le dichiarazioni dell'eterno Gigi Nerini, espresse nell'immediatezza del disastro, secondo le quali: " tutto era in ordine e tutto era a norma e rispettato" . Si viaggiava così sulla quella gabina appesa a un filo, non solo metaforico, coscienti i responsabili che tutto, in quella domenica di sole , era affidato al caso e alla buona sorte . Poi la buona sorte ha girato e il destino avverso ha avuto via libera. L'esito purtroppo lo conosciamo e lì si può solo piangere. Ci manca ancora un pezzo di questa verità che emerge, quella della rottura della fune e non vorremmo che anche lì tutto fosse stato affidato alla buona sorte . In questo caso temo che la chiave della cella verrebbe buttata via. Finisce, questo è certo, la saga della " Ferrovie del Mottarone, così legata a quella della famiglia proprietaria e di quella del suo patron: Gigi Nerini, a cui, con il senno di poi, solo per loro però, qualche affidamento di troppo era stato dato da parte dei soggetti pubblici che, in fondo, sono quelli che avrebbero dovuto presidiare tutto il complesso amministrativo e tecnico che sta in cima al sistema della concessione dell'impianto. Non vogliamo qui ricordare o rinvangare i tempi che hanno segnato , bisogna dirlo, l' infelice esito della vicenda legata all'ultima delle concessioni di esercizio finite, tranne una breve parentesi, in mano alla famiglia Nerini. Ci sarà modo, ma chi ha letto ieri sera la cronaca degli interrogatori che si svolgevano nella caserma del Carabinieri della cittadella, avrà colto un particolare che da un po' il segno di una svolta rispetto ad un passato che ci auguriamo non torni. Ad un certo viene chiamato un avvocato ad assistere un interrogato, verosimilmente, trasformato in indagato. Entra Di Milia, ma dopo poco un' ora lascia il suo posto ad altri. Non so se si fosse accorto o se qualcuno, più attento, glielo abbia fatto notare che era in conflitto di interessi. Ebbene: l'uscita di scena dell'ex Sindaco dalla vicenda diventa la metafora di un cambio di passo rispetto al passato, quando Gigi Nerini, quasi ogni giorno, nella imminenza delle decisioni su quell'ultima e penultima gara di concessione, faceva anticamera davanti all'ufficio del Sindaco Di Milia . Come sono andata a finire le cose lo abbiamo visto. Ora nessuno dei due fa più anticamera, ma entrambi sono usciti dalla scena : l'uno verso un esito per lui forse pesante e l'altro ? Ma cosa volete che vi dica: l'altro non se ne era neppure accorto che lì non ci doveva stare.

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