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domenica 30 gennaio 2022

PRECONSUNTIVO DI GOVERNO

 





Credo sia passato ormai ben oltre un anno e mezzo e, rapidamente si va verso la boa del secondo, da quando il nuovo governo cittadino si è insediato. Mandato questo forse anche breve, per effetto della proroga che quello precedente aveva avuto causa Covid, e che, se così fosse, si avvicinerebbe ormai, a grandi passi, alla data di medio termine. Fatta questa premessa temporale, comunque utile per capire che il tempo, variabile indipendente, scandisce le cose molto più di quanto si possa pensare, guardando da fuori i lavori del Palazzo, l’impressione che se ne ricava è che forse il mandato debba ancora iniziare. Non me ne voglia nessuno ma, generalmente, la curva dei governi, o meglio delle loro capacità, si impenna abbastanza velocemente già al tempo del loro primo insediarsi, poi prosegue regolarmente in salita e, una volta assestatasi procede senza troppi sbalzi sino al termine. In caso di mandati prolungati, in genere, la curva negli ultimi periodi della loro vita si abbassa, anche rapidamente, per naturale esaurirsi della loro capacità propulsiva. Se però adesso si torna al caso in esame, il rischio che si profila è che la curva non salga. Almeno, per ora, non sta salendo, mentre la fase di avvio propulsivo dovrebbe già essere finita. Può darsi che si assista ad una partenza tardiva, non è ancora da escludersi, ma in questo caso gli effetti positivi, ossia i risultati, sempre che possano essere valutati positivamente, rischiano di arrivare tardi, fuori tempo massimo. Ecco che il fattore tempo ritorna ad essere elemento da cui non si può prescindere e, inutile ricordarlo, nella amministrazione pubblica non c’è possibilità di accelerare, più d tanto, per guadagnare il tempo perso: quello che non è stato fatto oggi, difficilmente potrà essere fatto domani. A chi imputare dunque quello che, onestamente e oggettivamente, sembra sia lo stallo entro il quale l’attuale governo locale si trova impantanato ? Come in tutte le cose non c’é una risposta sola e non c’é un unico responsabile a cui imputare le cause che sono invece molteplici: alcune recenti e altre da sempre presenti. Che l’attuale Governo non avesse un programma forte e dettagliato, è un fatto, e questo ora si ripercuote in una debolezza pianificatoria, necessariamente di medio periodo, che stenta fortemente ad essere colmata attraverso i documenti programmatici triennali (vedi Dup), di cui non ne cogliamo una qualche significativa valenza. Sembrerà poco rilevante, ma l’assenza di una pianificazione forte, chiara nei contenuti e nei tempi di attuazione, si ripercuote anche sulla struttura (debolissima) organizzativa del Palazzo che, già fa fatica di suo, ma che non può essere sollecitata in maniera estemporanea a soddisfare le più diverse e “estemporanee” appunto richieste. Il risultato si potrebbe, come probabilmente sta avvenendo, tradurre nello stallo, non solo del Governo, ma anche della struttura che avrà buon gioco a giustificarsi con la impossibilità di stare dietro a tutto, quindi meglio non stare dietro a nulla o solo a quello che viene considerato, in maniera autoreferenziale: “prioritario”. Sto sbagliando in qualche cosa in questo tentativo di analisi ? Ditemelo subito, ma non fate l’esiziale errore di rispondere in maniera emotiva e non razionale, come probabilmente sareste tentati di fare.
E’ tutto qui ? No, non è tutto qui. L’assenza di Governo non significa che nulla succeda; non succedono le cose positive che ci aspetteremmo: quando vedremo l’inaugurazione, quella vera, del porto? Quando vedremo che si riescono a trovare le risorse per il recupero della Palazzola ? Dove invece, il perseguito, senza ancora il voto consiliare, cambio di proprietà, diventa un’operazione d’immagine e non di sostanza. Quando troviamo un destino per il Palacongressi ? Quando programmiamo un serio piano parcheggi e non soluzioni spot, risolvendo la questione alla radice e per sempre ? Quando mettiamo mano, seriamente, alla gestione del verde pubblico e alla sua miglioria, ora affidato a “determine” stagionali ? Quando mai ci sarà un piano programmato di recupero delle frazioni prima che qualche isola sprofondi sott’acqua ? Quando si metterà mano a uno stabile programma di turismo destagionalizzato che non sia l’esperienza, pur apprezzabile, ma culturalmente insufficiente, che abbiamo recentemente visto ? Quanto, invece, alla questione dell’“Alberghiera”, abbiamo visto come, alla fine, sia stata risolta da altri e dobbiamo prendere atto di tutte le insufficienze mostrate dai governi andati, presenti e, probabilmente, futuri. I temi ci sono dunque, o meglio ci sarebbero e non sono manco tutti: manca sempre la vasca per il bagno, in agenda anche lei da tempo e che dovrebbe andare, si dice, a posto per la prossima stagione. Non tratto della questione funivia, capitata tra capo e collo, ma non vorrei che questa disgraziatissima faccenda, alla fine assorbisse tutta l’energia ancora disponibile. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, ma sempre le stesse cose da troppo tempo in sospeso. Quanto poi alle piccole cose, fiore all’occhiello, non c’è che da guardarsi intorno dove non c’è ombra di una manutenzione in corso, mentre si polemizza con i livelli futuri del lago e non si utilizza manco la magra eccezionale in corso per rammendare le falle aperte lungo il corso di tutto il demanio a lago, eppure le risorse non mancano affatto, cioé i soldi ci sono, o meglio ci sarebbero. In questo vuoto abbastanza imbarazzante, però qualche cosa si muove. Purtroppo sono le cose che non dovrebbero accadere e così c’è il rischio concreto che qualcuno ne approfitti. L’edilizia (privata), ma non solo, anche in questo caso rischia di sfuggire di mano e tra palazzi cresciuti nelle aree di rispetto cimiteriale e ora ancor di più ingrossati, ville abusive o quasi, costruite nei boschi e l’ Archistar che conduce le danze in Villa Ostini, l’Ufficio sembra in procinto di uscire dai binari. Consoliamoci, c’è magari di peggio: ormai la Verbanella rischia di festeggiare il suo, indisturbato, secolo di storia. Non posso finire senza un riferimento a quei quattro consiglieri che dovrebbe vigilare dai banchi della minoranza. Non hanno nulla da ridere o da ridire leggendo queste note, devono soltanto continuare a stare quasi zitti su tutta la linea essendo i loro capi i fautori di tante irrisolte disgrazie che sono il debito ereditario, ora da smaltire. Opportunisticamente gli va anche bene lo stallo, li predispone al rientro alla grande, sperando che la gente non abbia memoria. Quanto invece agli altri, e chiudo, cioé al popolo elettore del Governo: un po’ mogugna, ma i più tacciono, forse imbarazzati o forse no; è uno zoccolo duro che non si frantuma dall’oggi al domani. Ci crede ancora, ma sino a quando ? Non lo so.

domenica 23 gennaio 2022

LA VILLA DELLE MERAVIGLIE



Stresa, ma non da sola, stupisce sempre e ancora. Ricorderete tutti il post dove davamo conto della realizzazione di una villa con piscina in area agricola a confine con il Comune di Baveno. Ebbene, avevamo nell'ottobre dello scorso anno fatto seguire un dettagliato esposto all'indirizzo degli enti interessati, Enti che, bisogna dirlo, nel mese di maggio precedente avevano, congiuntamente, compiuto un primo sopraluogo senza che venissero evidenziate anomalie rispetto a quanto progettato. ( Abbiamo il verbale di sopraluogo).  Ebbene sì, nel mese successivo era seguito quindi un nuovo sopraluogo e questa volta la anomalie, vecchie e nuove, pare siano emerse. Abbastanza tempestivamente il Comune di Baveno, sul cui territorio non insiste la costruzione, ma solo l'area antistante, ha provveduto, nel corso del dicembre scorso, a emettere ordinanza di rimessa in pristino del sito, molto meno tempestivo il Comune di Stresa che solo nel mese di gennaio ha emesso un primo timido provvedimento di sospensione "immediata" di lavori abusivi in corso già due mesi prima, figuriamoci con  quale efficacia, mentre ora, campa cavallo, si attenderebbe il provvedimento definitivo circa il futuro di quanto realizzato, pare ampiamente difforme dal permesso a costruire, pure lui, a nostro modesto giudizio, ampiamente illegittimo. Una prassi quindi inquietante che pone un interrogativo pesante sulle modalità di conduzione degli Uffici, non essendo questo l'unico caso sotto la lente di ingrandimento. Cambia tutto: governi, funzionari, norme, etica pubblica... , ma non cambia la sostanza delle cose dove dietro questa disattenta gestione qualcuno  arricchisce il proprio patrimonio solo perché le norme si interpretano, senza neppure esserne capaci, e non si applicano, o meglio si applicano per alcuni e per  altri si disapplicano. Tutto è strano, mentre sembra che nella sonnecchiante cittadella non succeda proprio niente.

mercoledì 5 gennaio 2022

REPORTAGE

 Creare un report efficace: 10 regole da seguire 
 
 Report ha lasciato una scia di polemiche che, al momento, non si è ancora pacata. Si dice che la città, o meglio i suoi cittadini, si sono sentiti offesi dalla generale chiamata di correo che il conduttore, in qualche modo, avrebbe fatto, con il suo richiamo a quel " tutti sapevano...", il che avrebbe come corollario il fatto che nessuno parlava. Già negli scorsi giorni, l'assemblea Consiliare ha espresso un suo corale disappunto rispetto a questa ricostruzione della vicenda, e il Sindaco ha manifestato l'intenzione di un passo formale nei confronti della redazione di Report. Puntuale tale passo è stato fatto e il testo della nota è stato pubblicamente diffuso.  Il Sindaco ha  ritenuto di interpretare in questo modo quanto è emerso anche nella discussione Consiliare e farsi portavoce della cittadinanza intera che, ingiustamente , si è vista coinvolta. Vedremo l'esito che tale passo avrà, anche se, questo lo posso dire, lo avrei fatto in maniera riservata, proprio per non aggiungere polemica a polemica, attorno a una vicenda che non possiamo dimenticare ha tolto la vita a 14 persone ignare e serene. Vi è però una cosa, o meglio, una dichiarazione che già era riecheggiata nella riunione consiliare e che La Stampa ha ripreso e rilanciato. E' quella del già Sindaco Bottini che ha questo tenore:
«Mi hanno chiamato anche dalla Sicilia , è emersa un’immagine distorta della città». «Sono stato interpellato anch’io da Report, ma ho risposto per le rime al giornalista - ha aggiunto Bottini -: il sindaco rappresenta tutta la città, qualche volta si fa meglio a stare zitti»…...
Ecco che quest'uomo con queste, a mio avviso, incaute dichiarazioni è riuscito a rovinare tutto, rivendicando per sè, il merito del silenzio. Non sappiamo quali siano gli amici Siciliani che lo abbiano chiamato, una terra dove il silenzio vuole dire tante cose, ma è certamente singolare che una persona che per i 5 anni precedenti ha avuto responsabilità di vertice nel governo cittadino e nei precedenti 30 o 40 anni è stato sempre più dentro che fuori negli stessi affari, tanto da conoscere più o meno tutto, rivendichi il diritto al silenzio, termine che rischia di essere persino un eufemismo rispetto a quell' altro diverso e ben peggiore con cui potrebbe essere declinato. Sono certo che l'autore della dichiarazioni non ne abbia colto la gravità e se qualcuno riuscirà a farglielo comprendere, si spera le rettifichi, altrimenti sarà anche certamente non vero, anzi non corrisponde proprio al vero che tutti sapevano, ma se poi chi sa rivendica il diritto al silenzio, tanto da impartire agli altri una lezione di pubbliche relazioni, saremmo messi proprio male.

martedì 4 gennaio 2022

L'ASSOLUZIONE

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE DEI CONTI
SEZIONE GIURISDIZIONALE
PER LA REGIONE PIEMONTE
Piemonte

 


composta dai seguenti magistrati
Cinthia PINOTTI Presidente relatore
Tommaso PARISI Consigliere componente
Walter BERRUTI Consigliere componente
ha pronunciato la seguente
SENTENZA 
Nel giudizio di responsabilità iscritto al n. 22279 del Registro di Segreteria,
promosso dalla Procura Regionale della Corte dei conti per la Regione
Piemonte con atto di citazione ritualmente notificato a mezzo PEC in data 27 gennaio 2021 nei confronti di:
1.BOGGI Giovanni, nato a Castelnuovo di Garfagnana (LU), il 19 settembre 1979, c.f. BGGGNN79P19C236G, residente in Baveno (VB), via G. Marconi  n. 32, elettivamente domiciliato in via Sant’Agostino n. 12 presso lo Studio dell’avv. Francesco Dal Piaz, in Torino, PEC:
francescodalpiaz@pec.ordineavvocatitorino.it;
2.BOSSI Monica, nata a Verbania (VB), il 14 febbraio 1964, c.f.
BSSMNC64B54L746O, residente in Arizzano (VB), via Nuova Intra Premeno n. 111, elettivamente domiciliata in via Sant’Agostino n. 12 presso lo Studio dell’avv. Francesco Dal Piaz, in Torino, PEC: - pag. 2 di 17 -
francescodalpiaz@pec.ordineavvocatitorino.it;
3.BOTTINI Giuseppe, nato a Lonate Pozzolo (VA), il 19 marzo 1946, c.f.
BTTGPP46C19E666J, residente in Stresa (VB), via Carducci n. 24,
elettivamente domiciliato in via Sant’Agostino n. 12 presso lo Studio dell’avv. Francesco Dal Piaz, in Torino, PEC:
francescodalpiaz@pec.ordineavvocatitorino.it;
4.CITTERIO Vincenzo, nato a Giussano (MI), il 21 settembre 1960, c.f.
CTTVCN60P21E063L, residente in Stresa (VB), via Per Brisino n. 28
elettivamente domiciliato in via Anna Maria Bolongaro n. 63, in Stresa, presso lo Studio dell’avv. Filippa Pecora, PEC:
avvfilippapecora@pec.it;
5.COPPOLA Antonio, nato a Verbania (VB), il 18 giugno 1956, c.f.
CPPNTN56H18L746K, residente in Gignese (VB), via Circonvallazione n.
4/1, elettivamente domiciliato in via Anna Maria Bolongaro n. 63, in Stresa,
presso lo Studio dell’avv. Filippa Pecora, PEC:
avvfilippapecora@pec.it;
6.DI MILIA Canio, nato a Stresa (VB), l’8 febbraio 1972, c.f.
DMLCNA72B08I976E, residente in Stresa (VB), via Luigi Bolongaro Pittore
n. 33, elettivamente domiciliato in via Anna Maria Bolongaro n. 63, in Stresa, presso lo Studio dell’avv. Filippa Pecora, PEC:
avvfilippapecora@pec.it;
7.FALCIOLA Carlo, nato a Stresa (VB), il 19 aprile 1977, c.f.
FLCCRL77D19I976Y, residente in Stresa (VB), piazza Vittorio Veneto n. 4,
elettivamente domiciliato in corso Re Umberto n. 27, in Torino, presso lo
Studio dell’avv. Teodosio Pafundi, PEC:

teodosiopafundi@pec.ordineavvocatitorino.it
;
8.FORTIS Mauro, nato a Omegna (VB), il ottobre 1958, c.f.
FRTMRA58R01G062H, residente in Stresa (VB), via del Crocifisso n. 21/A,
elettivamente domiciliato in via Anna Maria Bolongaro n. 63, in Stresa, presso lo Studio dell’avv. Filippa Pecora, PEC: avvfilippapecora@pec.it;
9.GALLI Alberto, nato a Premosello Chiovenda (VB), il 4 marzo 1949, c.f.
GLLLRT49C04H037Y, residente in Stresa (VB), via Raffaello Sanzio n. 26/D, elettivamente domiciliato in corso Re Umberto n. 27, presso lo Studio dell’avv.Teodosio Pafundi, in Torino, PEC:

teodosiopafundi@pec.ordineavvocatitorino.it
;
10.PALMIERI Ugo, nato a Caltanissetta (CL), il 23 ottobre 1951, c.f.
PLMGUO51R23B429C, residente in Vignone (VB), via Pastura n. 3,
elettivamente domiciliato in corso Re Umberto n. 27, presso lo Studio dell’avv. Teodosio Pafundi, in Torino, PEC:

teodosiopafundi@pec.ordineavvocatitorino.it
;
11.SALA Valeria, nata a Stresa (VB), il 22 febbraio 1958, c.f.
SLAVLR58B62I976T, residente in Stresa (VB), via Giuseppe Verdi n. 13,
elettivamente domiciliato in corso Re Umberto n. 27, presso lo Studio dell’avv. Teodosio Pafundi, in Torino, PEC:

teodosiopafundi@pec.ordineavvocatitorino.it
;
12.SCARINZI Albino, nato a Casalbuttano (CR), l’11 febbraio 1946, c.f.
SCRLBN46B11B869F, residente in Stresa (VB), via Baveno n. 75,
elettivamente domiciliato in corso Re Umberto n. 27, presso lo Studio dell’avv. Teodosio Pafundi, in Torino, PEC:

teodosiopafundi@pec.ordineavvocatitorino.it
;
Uditi all’udienza del 15 aprile 2021, tenutasi in modalità da remoto ai sensi
dell’art. 85, comma 8 bis del D.L. 18/2020 e s.m.i., con l’assistenza del
Segretario Renzo Piasco, il magistrato relatore Presidente Cinthia Pinotti, il

Pubblico Ministero nella persona del P.R. Quirino Lorelli; per i convenuti
Boggi Giovanni, Bossi Monica, Bottini Giuseppe, l’avv. Francesco Dal Piaz;

per i convenuti Citterio Vincenzo, Coppola Antonio, Di Milia Canio, Fortis
Mauro, l’avv. Filippa Pecora; per i convenuti Falciola Carlo, Galli Alberto,
Palmieri Ugo, Sala Valeria, Scarinzi Albino, l’avv. Teodosio Pafundi.

Esaminati gli atti
Rilevato in FATTO
Con atto di citazione notificato 27 gennaio 2021, il Procuratore Regionale della Corte dei conti ha convenuto in giudizio i soggetti in epigrafe nelle rispettive qualità di amministratori e dirigenti p.t. del Comune di Stresa per sentirli  condannare al risarcimento del danno erariale subito dalla Gestione Governativa Navigazione Laghi e, per essa, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), per aver i medesimi con colpa grave, consentito ad un numero sempre maggiore di titolari di licenze di trasporto del tipo taxi o  noleggio con conducente, nel corso degli anni, al di fuori di una programmazione ordinata del trasporto pubblico non di linea, di organizzare attività imprenditoriale permanenti e stabili, attraverso le quali è stato esercitato, senza autorizzazione, né concessione regionale, un vero e proprio trasporto pubblico di linea di passeggeri sul Lago Maggiore.
Il danno erariale è stato individuato nel mancato introito in capo alla Gestione Governativa Navigazione Laghi e per essa il Ministero dei Trasporti, unici soggetti titolati alla gestione di un servizio di trasporto passeggeri di linea sul Lago Maggiore.
In sintesi i fatti sono i seguenti.

In data 28 febbraio 2017 perveniva alla Procura Regionale per il Piemonte della Corte dei conti una denuncia da parte del Direttore generale della Gestione Governativa dei Servizi Pubblici di Linea di Navigazione sui Laghi Maggiore, di Garda e di Como (in seguito Gestione Governativa), con la quale si informava di aver richiesto al Comune di Stresa, per via stragiudiziale con atto del 2014 (in atti) un risarcimento pari a 10 milioni di euro, a cagione della concorrenza sleale perpetrata sul Lago Maggiore da soggetti privati, titolari di licenze per il trasporto di persone a mezzo imbarcazioni, rilasciate negli anni dal suddetto Comune, senza alcuna regolazione. La suddetta denuncia evidenziava profili di danno erariale nella misura in cui gli atti amministrativi e le licenze comunali rilasciate avevano ingiustamente leso le prerogative del soggetto gestore del servizio di navigazione di linea in regime di esclusiva.
Con decreto istruttorio del 3 maggio 2017 veniva delegata la Guarda di Finanza di Verbania ad approfondire il contenuto della denuncia.

Il 25 settembre 2019 la Guardia di Finanza depositava un’annotazione nella quale si evidenziavano alcuni aspetti critici inerenti il rilascio delle licenze e la regolazione e regolamentazione del trasporto di passeggeri sul Lago Maggiore in partenza ed in arrivo da/a Stresa.

Con decreti istruttori del 7 ed 8 gennaio 2020 venivano disposti ulteriori
approfondimenti delegati alla Guardia di Finanza e richiesta   documentazione alle amministrazioni pubbliche titolari dei poteri regolatori sui servizi di navigazione, nonché alla Provincia di Verbano Cusio Ossola.
Il 27 aprile 2020 la Guardia di Finanza depositava un’ulteriore annotazione
recante la precisazione dell’importo di danno attualizzata a tutto il 2019,
trattandosi, nella fattispecie, di importo di danno permanente, in quanto
discendente da mancate entrate in favore della Gestione Governativa.
Il 15 maggio 2020 la Gestione Governativa, con nota n. 2565 di risposta a
richiesta di aggiornamento, rappresentava di non aver avviato azioni risarcitorie civili, confermando il contenuto e la validità dell’esposto, nonché la  concretezza ed attualità del danno erariale.
Il 3 giugno 2020 perveniva dal Comune di Stresa una comunicazione relativa alla composizione degli organi amministrativi municipali a partire dall’anno 2010.
Ritenendo che le condotte dei soggetti coinvolti a vario titolo integrassero una fattispecie di responsabilità amministrativa, la Procura notificava ai convenuti l’invito a dedurre ex art. 67 del c.g.c., invitandoli a depositare entro 45 giorni le deduzioni ed i documenti da far valere in loro difesa ed a richiedere nello stesso termine l’eventuale audizione personale.
Poiché le deduzioni prodotte non sono state ritenute idonee dalla Procura a  superare la contestazione di responsabilità, veniva notificato ai convenuti l’atto di citazione in giudizio.
Nella citazione il PM dopo aver ricostruito il quadro normativo di riferimento
in materia di trasporto di passeggeri mediante servizi non di linea e nel
delineare i fatti costitutivi della pretesa risarcitoria per danno erariale, ha posto
a fondamento della domanda:

a) una erronea applicazione della normativa di settore in materia di servizi
pubblici di trasporto non di linea per via d’acqua posta in essere mediante il rilascio di titoli autorizzativi che avrebbero consentito l’esercizio sia del
servizio taxi che del servizio di noleggio con conducente con unico natante;

b) a determinazione di tariffe per il servizio non di linea di trasporto passeggeri
a mezzo natante sostanzialmente analoghe a quelle del servizio di linea svolto dalla Gestione Governativa;
c) una sistematica omissione di controlli ed una mancata applicazione della normativa sanzionatoria;

d) il mantenimento di uno sproporzionato numero di licenze per taxi ed N.C.C.

Il PM ha altres individuato un complesso di decisioni amministrative e
condotte illegittime, poste in essere dai competenti organi del Comune di
Stresa, che avrebbero di fatto consentito al servizio non di linea di trasporto passeggeri sul Lago Maggiore a mezzo natante svolto dai titolari dellepposite autorizzazioni rilasciate dal Comune di Stresa a partire dal 2005 ai sensi dell’art. 8 della legge n. 21/1992 - di assumere un ruolo addirittura prevalente (e non meramente complementare ed integrativo) rispetto al servizio pubblico di linea gestito dalla Gestione Governativa N.L.M. e che avrebbero agevolato i titolari delle predette autorizzazioni per l’esercizio del servizio di navigazione non di linea, consentendo a questi ultimi di svolgere in via di fatto un servizio di linea: situazione, quest’ultima, che oltre ad essere in contrasto con quanto previsto dall’art. 1 della legge n. 21/1992 (secondo cui il servizio pubblico di trasporto non di linea avrebbe una funzione meramente complementare ed integrativa rispetto al trasporto di linea) avrebbe determinato “... una vera e propria concorrenza sleale posta in essere dagli esercenti del servizio non di linea a danno della Gestione Governativa, con conseguente emorragia continua di entrate (...), grazie alla sistematica  omissione di controlli, alla mancata applicazione della normativa sanzionatoria, al mantenimento di uno sproporzionato numero di licenze per taxi ed N.C.C. ...” da parte dei competenti organi del Comune di Stresa.
In particolare, per il PM la responsabilità andrebbe individuata in capo al
Sindaco, al Segretario comunale, alla Giunta ed al Dirigente dell’area di Polizia Municipale del Comune di Stresa sia pur con diverse percentuali rilevandosi che: Il diverso ruolo del Sindaco e della Giunta comunale consente di poter quantificare diversamente la percentuale da risarcirsi a carico del primo e dei componenti l’organo collegiale; a questi ultimi andrà attribuita, proporzionalmente al periodo di svolgimento della carica assessorile, una percentuale del 20% del danno risarcibile, in solido con i segretari comunali.
Ai due Sindaci succedutisi, andrebbe attribuita una quota del 40% del danno complessivo, ragguagliato al periodo di durata in carica”.
Il danno erariale è stato poi quantificato individuando la percentuale delle
prestazioni, riscontrabili nelle sole fatture dei mesi di aprile, maggio e giugno 2018, effettuate a prezzi inferiori a quelli statuiti dal Comune di Stresa nonché financo minori a quelli richiesti per lo stesso servizio dalla Navigazione Lago Maggiore. In tal modo è stata individuata una percentuale di prestazioni rese a prezzi scontati in regime di concorrenza sleale rispetto a quelle complessive pari al 79,86%. Tale parametro, al fine di assicurare un maggior grado di attendibilità al risultato finale, in aderenza all'incidenza sullo stesso dei fattori sopraindicati, è stato poi arrotondato per difetto al 75%. Applicando tale percentuale alla sommatoria delle prestazioni effettuate annualmente dai barcaioli (ricavata dal totale dei "Ricavi/Volumi d'affari" esposti in dichiarazione dai medesimi), emergerebbero i valori annuali espressivi del danno da mancate entrate. Sommando gli importi relativi all'ultimo quinquennio si arriverebbe ad un danno complessivo da mancate entrate a danno della Gestione Governativa e, quindi, del Ministero dei Trasporti, pari a
€ 7.869.792,29, nel solo periodo compreso tra il 2014 ed il 2019.
I convenuti si sono costituiti in giudizio con comparse di risposta ritualmente depositate nelle quali in sintesi hanno dedotto quanto appresso:
Convenuti Boggi, Bossi e Bottini:
a)L’improponibilità della domanda per esistenza della pregiudiziale azione per concorrenza sleale da proporre innanzi al giudice civile;
b)la prescrizione dell’azione quanto alle somme relative all’anno 2014;

c)Il rigetto della domanda per totale infondatezza della medesima.

Convenuti Citterio, Coppola e Fortis

a)L’improponibilità della domanda per esistenza della pregiudiziale dell’azione per concorrenza sleale;

b)La prescrizione dell’azione quanto per le somme relative all’anno 2014;

c)Il rigetto della domanda per totale infondatezza.

Convenuto Di Milia, costituitosi sia in proprio sia a mezzo difensore (avv.
Filippa Pecora)

a)La pregiudizialità azione di accertamento della sleale concorrenza;
b)L’improcedibilità dell’azione e comunque la necessità di integrazione del
contraddittorio nei confronti degli autori delle pratiche anticoncorrenziali;

c) Difetto di giurisdizione della Corte dei conti per essere la giurisdizione
spettante al giudice ordinario;

d)Eccezione di prescrizione del danno erariale ed erronea attribuzione voci di danni per annualità anche successivamente alla copertura di incarichi pubblici;

Convenuti Falciola, Galli, Palmieri, Sala, Scarinzi.
a)In via preliminare, difetto di giurisdizione della Corte dei conti e spettanza
della stessa al giudice ordinario;

b)In subordine, l’improponibilità dell’azione di danno erariale per necessaria pregiudizialità dell’azione risarcitoria da concorrenza sleale nei confronti dei titolari delle autorizzazioni per il servizio pubblico di navigazione non di linea rilasciate dal Comune di Stresa;
c)Eccezione di prescrizione del danno erariale con riferimento alle somme
relative al 2014;

d)Rigetto della domanda e in subordine integrazione del contraddittorio iussu
iudicis nei confronti dei 49 operatori economici titolari di autorizzazione per
l’esercizio del servizio di navigazione non di linea a mezzo natante sul Lago
Maggiore rilasciata dal Comune di Stresa.
All’udienza del 15 aprile 2021 tenutasi con modalità da remoto, ai sensi dell’art. 85, comma 8 bis del D.L. 18/2020 e s.m.i., le parti si sono riportate alle conclusioni rassegnate nella comparsa di costituzione e risposta.
DIRITTO
1. Sulla giurisdizione della Corte dei conti.
Alcuni dei convenuti (Di Milia, Falciola, Galli, Palmieri, Sala, Scarinzi), hanno eccepito in via preliminare il difetto di giurisdizione della Corte dei conti indicando come competente il giudice ordinario essendo attinente la
contestazione di danno erariale a fatti di concorrenza sleale agevolati (rectius consentiti) dal rilascio di autorizzazioni oltre i limiti stabiliti dalla normativa e da un difetto di controlli e vigilanza da parte del Comune di Stresa e per esso i suoi amministratori.
L’eccezione non può essere accolta, pur non nascondendosi da parte del
Collegio l’obiettiva difficoltà, derivante dall’attuale sistema basato sulla
pluralità delle giurisdizioni (artt.103, 111 della Costituzione), di individuare il
- pag. 11 di 17 -
giudice sulla base della prospettazione della domanda.
L’eccezione non tiene infatti conto del fatto che, come noto, la giurisdizione si individua sulla base del petitum sostanziale, sicchè è ben possibile che, possano coesistere più giurisdizioni competenti in linea ipotetica a risolvere una determinata controversia che vengono individuate a seconda di quanto richiesto nella domanda giudiziale e della diversa situazione giuridica soggettiva fatta valere.
In astratto i fatti contestati nella odierna citazione (concorrenza sleale tra
imprese titolari servizi navigazione non di linea e di linea) a seconda di come prospettati e delle parti coinvolte, ben potrebbero essere posti a fondamento di una azione civile di risarcimento dei danni avanzata dalla Gestione Governativa nei confronti del Comune di Stresa di spettanza del giudice ordinario, ovvero di un’azione per fatti di concorrenza sleale (Tribunale delle imprese) ovvero, infine, di una controversia involgente la materia dei servizi pubblici rientrante nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo (art. 133, comma 1, lett.c) ed e) c.p.a.).
Nella fattispecie però i fatti sono stati posti dal PM contabile a fondamento di una azione che non vede convenuto l’ente Comune di Stresa in quanto tale, ma i funzionari e dirigenti dell’ente che, con loro condotte, avrebbero determinato le condizioni giuridiche in virtù delle quali i soggetti forniti dei titoli abilitativi di trasporto pubblico non di linea tramite natante hanno potuto realizzare condotte di concorrenza sleale in danno della Gestione Governativa.
Non può negarsi quindi la ricorrenza della giurisdizione contabile per
contestazioni riguardanti condotte di funzionari pubblici produttive di un danno erariale nei confronti di amministrazione diversa da quella di appartenenza,sicché la prospettata questione di giurisdizione si trasforma, in sostanza, in questione di merito attinente alla fondatezza o meno della domanda giudiziale.
2. Sulla eccezione di improponibilità della domanda per pregiudizialità
dell’azione di concorrenza sleale innanzi al giudice ordinario.
Tutti i convenuti, con ampie ed articolate motivazioni, hanno rilevato come la domanda azionata dal PM verte s in materia di danno erariale, ma ha come presupposto l’accertamento di una presunta sleale concorrenza tra imprese titolari della gestione del servizio di trasporto (di linea e non di linea), sleale concorrenza che sarebbe stata agevolata, secondo la prospettazione della Procura, dal concorso del Comune di Stresa e quindi dei suoi amministratori e funzionari. L’azione risarcitoria per danno da mancate entrate in favore della Gestione Governativa si fonderebbe quindi su una presunta sleale concorrenza agevolata sotto il profilo soggettivo (colpa grave) dei soggetti citati. Sotto questo aspetto l’accertamento della presunta violazione della concorrenza appare ai convenuti pregiudiziale rispetto all’azione di danno che si fonda sull’eventuale concorso del danno provocato dalla condotta omissiva del Comune di Stresa e dei suoi amministratori.
Solo successivamente all’avvenuto accertamento positivo delle condotte di
concorrenza sleale, la Corte dei conti potrebbe in effetti essere investita per l’accertamento del relativo danno indiretto provocato dai convenuti in quanto concorrenti nella produzione del danno.
Si osserva, inoltre, come nel presente giudizio contabile fondato sul presunto rilascio di un numero eccessivo di autorizzazioni e sulla mancata vigilanza sulle condotte dei titolari del servizio non di linea per pratiche di accaparramento della clientela tramite tariffe scontate, questi ultimi non sono stati convenutipur sussistendo in virtù del titolo abilitativo da loro ottenuto un rapporto di servizio con il Comune di Stresa, ragion per cui si giungerebbe al paradosso di affermare una responsabilità per omessa vigilanza nei confronti dei soggetti autori delle condotte principali, non convenuti e quindi insuscettibili anche di azioni di regresso da parte dei responsabili in via sussidiaria. Il presunto concorso degli amministratori e dirigenti del Comune di Stresa negli atti di concorrenza sleale posti in essere dai ‘motoscafisti-barcaioli’, richiederebbe comunque in definitiva la prova rigorosa delle condotte illecite di concorrenza sleale da parte dei barcaioli e del danno procurato alla Gestione Governativa.
2.1
L’eccezione è fondata e merita di essere accolta.
I convenuti paventano l’ “improcedibilità “della domanda, eccezione che per il Collegio appare, più correttamente, da qualificare come attinente alla
mancanza di certezza attualità e concretezza del danno erariale.
2.2
In primis si osserva che l’iniziativa del PM contabile trae origine da un esposto presentato dalla Gestione Governativa nel 2017 nel quale si afferma di aver avviato sin dal 2014 nei confronti del Comune di Stresa un’azione di risarcimento danno per 10 milioni di euro e di aver notificato una diffida stragiudiziale in tal senso al Comune, con invito a far cessare i comportamenti di concorrenza sleale perpetrati in suo danno.
Successivamente, con nota del 15 maggio 2020, prot. 2565, la Gestione
Governativa ha tuttavia comunicato di non aver avviato alcuna iniziativa in
sede civile preordinata all’accertamento della responsabilità del Comune di
Stresa.
Non è chi non veda come il titolare della pretesa risarcitoria abbia omesso di far valere le proprie (eventuali) ragioni nelle sedi competenti a pronunciarsi su di una tipica controversia tra pubbliche amministrazioni ed abbia preferito sollecitare una iniziativa del PM contabile per danno erariale nei confronti degli amministratori e dirigenti del Comune, iniziativa che nella sostanza assume carattere sostitutivo rispetto a quella spettante alla Gestione Governativa trasformando in definitiva l’eventuale danno erariale indiretto in danno diretto.
Sul punto è bene precisare che non si tratta di ritenere ammissibile una sorta di pregiudizialità tra giudizio civile e/o amministrativo e giudizio contabile, del tutto insussistente stante l’autonomia fra i diversi giudizi, quanto di delimitare in modo rigoroso, alla luce dei principi generali, il concetto stesso di danno erariale che non può ravvisarsi ove ne difettino i presupposti della attualità, concretezza e certezza essendo ancora incerto nell’an e nel quantum(cfr.14/QM, 5/9/2011 secondo cui il danno erariale per essere risarcibile non deve limitarsi ad essere concreto ed attuale ma deve essere anche certo).
L’aver posto a fondamento del danno erariale fatti e condotte la cui
antigiuridicità non solo non appare manifesta ictu oculi, ma richiede
incidentalmente la soluzione di una controversia tra Gestione Governativa e Comune di Stresa involgente la complessa materia delle concessioni di servizio di navigazione (di linea e non di linea) sul Lago Maggiore regolata da contratti di servizio e convenzioni internazionali (cfr. convenzione tra Italia e Svizzera ratificata con legge 20 gennaio 1997 per la disciplina della navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano citata dal PM e dai convenuti), appare a dir poco improprio anche per le conseguenze giuridiche che tale “inversione” del rapporto di logica pregiudizialità tra danno indiretto e danno diretto
potrebbe produrre.
In altri e semplificati termini non sembra al Collegio che possa assumere
carattere di certezza ed attualità un danno erariale che si presenti come
meramente eventuale e richieda ai fini del suo effettivo accertamento di
prendere posizione fra i rispettivi ambiti di competenze normative fra diverse istituzioni Stato, Regione, Comune alla luce dell’articolato quadro normativo di riferimento (legge quadro n.21/1992 come modificato dall’art.29 c.1 quater D.L.207/2008 e art.10 bis del D.L.135/2018 che ha tra l’altro attribuito ai Comuni la potestà regolamentare ed il potere di determinare requisiti e condizioni per il rilascio delle licenze taxi e delle autorizzazioni per l’eserciziodi NCC).

Invero per accertare il danno derivante dal presunto superamento del limite di autorizzazioni al servizio di trasporto e navigazione non di linea da parte del Comune di Stresa, il giudice contabile dovrebbe pronunciarsi in ordine alle numerose, argomentate e documentate eccezioni e deduzioni formulate dalle parti convenute, afferenti a materie (trasporto non di linea a mezzo natanti) rispetto alle quali si sono già registrati conflitti di posizioni tra Comune di Stresa e Gestione Governativa, MIC, esitati anche in contenziosi innanzi alla giurisdizione civile e amministrativa, cui si è fatto riferimento in diverse comparse di risposta (i convenuti contestano, tra l’altro, l’esistenza in capo alla Gestione Governativa Navigazione Lago Maggiore di un atto di concessione e quindi del relativo contratto di servizio, cos come previsti dalla legge del 20 gennaio 1997 operando la Gestione Governativa in forza di una legge del 1957 non più rispondente all’evoluzione del quadro legislativo anche europeo sul trasporto pubblico e sulla sua organizzazione che si porrebbe in contrasto con quanto statuito dalla convenzione italo-elvetica sopra richiamata).
Per di più, risulta in atti che il Comune di Stresa avvalendosi della potestà
regolamentare attribuitagli dalla legge quadro sin dal 1985 ha approvato un
proprio Regolamento comunale sui servizi di trasporto pubblico non di linea sul Lago Maggiore a mezzo natante al fine di disciplinare l’attività dei natanti per il trasporto di persone in servizio pubblico non di linea per quanto non previsto dalle leggi statali e regionali; detto Regolamento è stato modificato con delibera n.32/2003 che non è mai stato impugnata dalla Gestione Governativa neppure congiuntamente al rilascio dei titoli autorizzativi o contestualmente all’approvazione delle nuove tariffe.

Infine, la constatazione che la Gestione Governativa non ha intrapreso ma solo minacciato con diffida del 23/1/2014 le iniziative giudiziarie nei confronti del Comune di Stresa (cfr. nota del 15 maggio 2020 in atti), rafforzano il convincimento del collegio circa la mancanza di certezza di un danno erariale da mancata entrata e lesione della concorrenza per come contestato dal PM.

3. La soluzione della questione di cui sopra, per il principio giurisprudenziale della c.d. “ragione più liquida”, fa sì che rimangano assorbite le altre questioni fra le quali quella di prescrizione.

4. L’assoluta novità della questione trattata giustifica, ad avviso del Collegio,la compensazione delle spese di lite ex art. 31 comma 3 c.g.c.

PQM
 La Corte dei conti, Sezione giurisdizionale per la Regione Piemonte,
definitivamente pronunciando, respinge la domanda attorea nei confronti dei
convenuti: BOGGI Giovanni, BOSSI Monica, BOTTINI Giuseppe, CITTERIO Vincenzo, COPPOLA Antonio, DI MILIA Canio, FALCIOLA Carlo, FORTIS Mauro, GALLI Alberto, PALMIERI Ugo, SALA Valeria, SCARINZI Albino.
Dispone la compensazione delle spese del presente giudizio.

Manda alla segreteria per gli adempimenti di rito.

Così deciso nelle camere di consiglio del 15 aprile, 21 luglio e 4 ottobre 2021,
tenutesi con le modalità da remoto

con l’intervento dei magistrati:

Cinthia Pinotti, Presidente estensore

Tommaso Parisi, Consigliere

Walter Berruti, Consigliere

Il Presidente Estensore

F.to Cinthia Pinotti



Depositata in Segreteria il 30 dicembre 2021