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lunedì 14 ottobre 2024

L'INUTILE MULTIPIANO





Con l'esecuzione ( ancora in corso) dell'ultima opera pubblica commissionata dal governo locale, si raggiungono nuovi traguardi. Innanzitutto il costo a posto macchina è di per se notevole, ma se si considera il solo incremento dei nuovi posti che si otterrano ( massimi 15) , esso diventa insostenibile. Ogni buona pratica progettuale sembra sia stata sacrificata a non si sa bene che cosa e quanto al risultato architettonico e paesistico, al momento è inguardabile.Aspettiamo comunque a formulare un giudizio definitivo rispetto a questo profilo dell'opera, non appena ( si fa per dire) sarà conclusa. La pagina social della Tribuna di Stresa ci illustra comunque l'opera d'arte, non risparmiando un primo severo giudizio. Si poteva fare di più e di meglio ? Certamente sì, e lo scrive chi si era adoperato con l'esecutore Stresa Servizi, suggerendo soluzioni diverse che avrebbero avuto il merito di, probabilmente, non costare più di tanto, ma di assicurare un incremento di nuovi posti auto di almeno una quarantina. Non sto qui a spiegare il perchè e il percome, ma si poteva benissimo, a partire dalla orribile rampa di uscita che avrebbe invece dovuto raccordarsi con l' esistente viabilità laterale essendo quasi complanaree ad essa. La questione è che le soluzioni offerte, pur condivide con il Presidente della Stresa Servzi, non hanno trovato ascolto presso il progettista che è andato per un'altra strada o non ha voluto tornare sulla sua strada Ben vi sta, non ne infilate una giusta, continuate così e addio consenso,

giovedì 10 ottobre 2024

MOTTARONE : LO STATO DI STORTO

 



Da sempre ci hanno raccontato che, grazie a noi, viviamo in uno stato di diritto, dove anche la forma è sostanza e che in questo modo possono essere e sono assicurate tutte le garanzie possibili che uno Stato moderno, figlio legittimo dell'Illuminismo deve garantire. Tutto vero e tutto giusto, ma sono le vicende come quelle del "processo" per i fatti del Mottarone che non tornano con lo Stato di diritto, non la forma o la sostanza. Forse il problema è da ricondurre agli uomini non ai loro sistemi giuridici, ma qualunque ne sia la causa, sta il fatto che vicende come questa dove, al suo inizio, un processo a farsi sembrava la cosa più facile che ci fosse, diventano incomprensibili al comune sentimento di giustizia. Se la cosa va avanti così, in fondo ci sta la prescrizione, neppure la condanna o l'assoluzione. Una beffa. Dunque sarà pure vero che la forma è anche sostanza, ma se la sostanza diventa forma, lo stato di diritto diventa uno stato di storto, una carcassa dove una cabina fatta a pezzi è la metafora del suo epilogo.

martedì 1 ottobre 2024

IL PORTO NELLE NEBBIE



Arrivati a questo punto del percorso di mandato, alcune delle "scelte" del nostro governo locale sono ormai chiare. Per vero si dovrebbe parlare di non scelte, decisioni di non fare, di rinviare a quali tempi futuri non è ben chiaro. Uno di questi rinvii, ormai secolare, è il porto, sprofondato nelle nebbie più fitte dopo una valanga di soldi spesi in parte sicuramente male, anzi malissimo come abbiamo documentato più volte e dettagliatamente sulle pagine di questo blog. L'opera rischia quindi di diventare vecchia ancor prima di essere utilizzata. Perizia dopo perizia si va avanti quasi all'infinito e non si sa bene verso dove, probabilmente verso il nulla, lasciando al prossimo mandato il compito di portare a conclusione e alla gestione , sempre che poi lo voglia, quest' opera che sembra più un fastidio che una risorsa. Bravi, che altro dire, le priorità (parola magica utilizzata per giustificare ciò che non si fa) sono sempre altre, anche se non si comprende bene quali siano. Finirà un mandato con questa eredità rimasta inevasa, una cosa che un governo responsabile, non foss'altro per a montagna di soldi spesi, avrebbe dovuto mettere al primo posto delle sue priorità, anche perché non ne abbiamo viste molte altre.