Sembra che via sia qualche difficoltà, non dico a raccontare le verità, ma anche soltanto a riconoscerla. Che altro fare dunque se non porre delle domande precise, circoscritte ai fatti che sono stati oggetto di molti nostri post e che coinvolgono l'operato del Palazzo sul tema della "crescita" urbana che sembra la cittadella abbia innescato dopo anni di una certa stasi. Un momento importante dunque che avrebbe dovuto chiamare i decisori politico/amministrativi e le strutture tecnico/burocratico di loro supporto attuativo alla massima attenzione, non solo per la portata delle iniziative avviate, ma anche nella consapevolezza della loro irreversibilità e non ripetività, traendone così il massimo beneficio possibile a favore della città pubblica e, ovviamente, nel rispetto delle regole. A nostro giudizio è andata diversamente e le domande che poniamo lo mostrano. Queste domande, seppur molto tecniche le scriviamo in forma, per quanto possibile, semplice indirizzandole al Palazzo e ai suoi inquilini: vecchi e recenti. Iniziamo e andiamo con ordine.
Domanda numero :1
Perchè da più amministrazioni è stata ignorata la norma contenuta nell'art. 7 della delibera CC 56/2006 che prescriveva l' obbligo di aggiornare con cadenza biennale la tabella dei valori convenzionali delle aree oggetto di eventuali monetizzazioni alternative all'obbligo di cessione di quelle standard, continuando così ad applicare valori palesemente incongrui riferiti a quelli deliberati nel lontano ormai 'anno 2006 pari ad euro 160,00/mq per le aree sulla fascia lago ?
Domanda numero 2:
Perchè da più amministrazioni è stata ignorata la norma modificata dell'art.21 della Legge Regionale n.56/77, entrata in vigore nel corso dell'anno 2013 ,( evitado così il raffronto comparativo tra i valori dell' utilità economica conseguita dai beneficiari delle monetizzazioni e i costi di acqusizione delle aree). Per facilitare la risposta riportiamo qui sotto il testo della norma:
Domanda numero 3:
Perchè da più amministrazioni è stata ignorata l'esistenza dell'art.3 contenuto nella delibera CC 56/2006 che con riferimento al calcolo delle monetizzazioni delle opere di urbanizzazione poste a carico degli attuatori così prescriveva di operare:
"Nel caso di interventi residenziali, turistico-alberghieri, direzionali, commerciali e produttivi sottoposti a Strumento Urbanistico Esecutivo (SUE) o a singolo titolo abilitativo di particolare complessità insediativa, attraverso la verifica, operata dall’Ufficio Tecnico, del computo metrico delle opere da realizzarsi per l’allestimento delle previste aree a verde e a parcheggio pubbliche, comprensivo del costo delle aree stesse. "
e che conseguentemente all'aver ignorato questa norma sono stati applicati valori forfettari di poche decine di euro a mq, determinando un consistente e probabile ingente danno erariale rapportato agli oltre 9.000 mq, di aree destinate a verde e parcheggio che sono state oggetto, in questi ultimi anni, di monetizzazioni-.
Domanda n. 4:
Perchè in uno dei casi di avvenuta monetizzazione è stata negli atti approvati dall'amministrazione in carica, non solo ignorata, ma richiamata in maniera parziale e distorta la norma la cui applicazione escludeva in quel caso la possibilità di ricorrere alla monetizzazione, facendola così apparire possibile e, anche in questo caso determinando un rilevantissimo danno erariale, aggravato infatti dalla mancata osservanza, in quel caso, dell'onere di realizzare in interrato una parte dello standard a parcheggio non monetizzabile?
Domnda n 5:
Perchè da più amministrazioni è stata ignorata la norma contenuta nell'art. 5 della delibera CC 56/2006 che imponeva di aggiornare con cadenza annuale la tabella 3 della stessa delibera riferita ai costi convenzionali delle opere a verde e parcheggio oggetto di monetizzazioni determinando così anche per questo motivo, ancorché non applicabile la norma nei casi oggetto delle nostre domande ma ugualmemte applicata, è stato determinato comunque un oggettivo danno erariale?
Domanda n. 6:
Perchè tutti gli atti approvati e assunti in merito all'attuazione degli interventi edilizi convenzionati fatti oggetto delle domande poste nei precedenti punti, sono stati corredati da attestazioni che ne hanno avvallato, sotto il profilo della fede pubblica, la loro conformità tecnica e la loro legittimità, ignorando i palesi e ecclatanti elementi di illegittimità che sarebbero emersi anche ad una sommaria ed elementare valutazione istruttoria ?.
Domanda finale :
Qualora l'Amministrazione in carica riconosca la fondatezza dei rilievi indicati e quindi quantifichi la misura del danno, quale azione intende attuare per ricondurre il proprio e l'altrui operato nell'ambito della legittimità recuperando il danno arrecato alla Cittadina ?
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