Non tutti i consiglieri della cittadella sono uguali. Qualcuno si limita ad alzare o abbassare le mani quando è in aula, qualcuno passa pure da un gruppo all'altro, probabile che via sia chi non abbia mai aperto bocca, mentre altri non l'hanno mai chiusa. Ma ce n'é uno che è più performante di altri, anzi li batte tutti, è l'ago della bilancia che regge le sorti finali del mandato. Un equilibrista che ha fatto del trasformismo la sua carta vincente da qui a dopo, reggendo gli ultimi mesi di vita del governo (senza però entrarci), ma nello stesso tempo ipotecando il proprio futuro, assicurandosi una visibilità ( o almeno tentata visibilità) che nessuno degli altri eletti può godere in questo momento. Insomma lui si gioca tutto sulla visibilità mediatica dopo aver fatto firmare il quasi decalogo al Capo del Governo già condannato ad infausta sorte e così graziandolo per gli ultimi dieci o undici mesi che mancavano alla fine naturale. Un bel colpo che avrà pure fatto imbestialire i suoi precedenti compagni di viaggio e anche qualche trasfuga dai settori di maggioranza dentro l'aula, rimescolando così le carte da gioco e cambiando le sorti di una partita che sembrava ( a qualcuno) già vinta. Per carità ci sta. Durante la famosa prima Repubblica ne abbiamo viste di più e di tutte e questa è veramente poca roba. Sin qui dunque la storia, ma la domanda è un'altra. La domanda a cui fino ad ora non sappiamo dare risposta è quella sul ruolo ( formale e istituzionale) che il Consigliere performante riveste. Non ha uno straccio di deleghe in mano, non riveste ruoli assessorili,quindi non ha competenze proprie ( leggi poteri diversi da quelli degli altri consiglieri), eppure sembra diriga, decida, stabilista e via andare. Se fossi un altro consigliere semplice avrei qualche cosa da eccepire, ma evidentemente nessuno è un super man e a chi non ha il coraggio non possiamo chiedere di averlo e così la campagna elettorale del Performante andrà avanti sino alla fine a spese degli altri.
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