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domenica 20 luglio 2025

LA CICLABILE CHE NON C'E' E CHE NON CI SARA'

 





Abbiamo assistito alla"presentazione" di un progetto che in realtà non c'è, o meglio non c'é ancora, ma che per la tratta forse più critica, ma anche più importante ( Baveno- Stresa) probabilmente non ci sarà mai. Sentir dire che 12 milioni di euro (non noccioline), basteranno soltanto ad adeguare la tratta Fondotoce/Baveno che in gran parte c'é già, lascia perlessi. Se poi leggiamo che per la tratta Baveno/Stresa o meglio Marescialla/Villa Aminta ci vorrebbero altri 15 milioni, la perplessità diventa certezza. Problemi con l'Anas che non lascerebbe ridurre la sezione stradale, rinuncia all'ipotesi di una ciclabile pensile lato lago, vincoli fisici difficilmente superabili, detta così non ci sono promesse che tengono; non si farà mai. Eppure l'attuale progetto che non c'é, anziché dare priorità alla continuità e funzionalità dell'opera, privilegia le tratte di collegmento tra la SS 33 e le stazioni ferroviarie ( come se non fossero già oggi, con poco, facilmente connesse dai veicoli ciclabili) mentre non affronta e non risolve le criticità più rilevanti, salvo dire che mancano i soldi. Lo credo bene. Eppure qualche cosa si poteva già fare. Baveno ha consentito l'ampliamento dell'Hotel Lido, un investimento di decine di milioni di euro, ma le urbanzzazioni chieste sono soltanto un breve segmento pedonale sul fronte alberghiero, non certo urbanizzazioni aggiunte e complementari che avrebbero potuto essere richieste e ottenute, risolvendo la tratta dalla curva della Marescialla all'albergo Romagna. Occasione persa, che dire ? Le due cittadine non sono poi così diverse come si vorrebbe far credere. Quanto al resto, non siamo personalmente convinti della non percorribilità dell'ipotesi a lago nella tratta Romagna/Villa Jucher. Dubitiamo che l'attuale cartografata linea del demanio lacuale corrisponda alla linea di diritto (30 metri dalla linea di piena ordinaria) quando tutte le mura delle proprietà sono sommerse in presenza di una quota delle acque molto vicina alla prima soglia di magra. Certo occorrerebbe un riaccertamento dello stato di diritto, ma forse ne varrebbe la pena, visto che l'alternativa sembrerebbe disfare e rifare la SS. 33 nella tratta Romagna/Aminta. Anche la soluzione dell'attraversamento di Stresa si prefigura come un'occasione persa. Anzichè farla correre tendenzialmente verso lato lago, la si manda alla Stazione ferroviaria perdendo tutta la valenza attrattiva che avrebbe (e poi parlano di turismo) e si abbia il coraggio di farla correre lungo gli stalli oggi a parcheggio di corso Umberto e quanto ai parchggi persi, ebbene siano i soldi della ciclabile ad essere utiizzati per farne altrettanti altrove, ne guadagnerebbe la bellezza della cittadella.

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