Contrordine improvviso, il Borgomastro si ravvede e ordina di fare un'inversione. Si cambia, pertanto, di circa 180 gradi la rotta già intrapresa dall'Alcade che, nonostante a più riprese lo si fosse già avvertito, testardo come pochi, seguiva la sua rotta contro un muro. Il muro, sta volta, l'ha poi alzato la Stresa dei servizi, la società partecipata che richiesta di fare coi suoi soldi un parcheggio in casa d'altri, si è messa per traverso e ha detto che: no, non spendo questi soldi e disobbedisco. Curioso è ora pensare se mai ancor ci fosse stato quel tal Canio quale sarebbe stata la reazione, ma or che è fuori gioco poco importa, ed anche il Borgomastro e il suo governo non esita a cercar la soluzione, ribaltando la linea già seguita. Se sin qui non si è capito, la cosa di cui dunque narra questo post è la vicenda del parcheggio al ponte Roddo. Testardo come pochi aveva il vecchio Canio stipulato un bel contratto; per tredici anni si teneva in affitto un terreno di un privato, pagava una pigione, faceva un bel parcheggio coi soldi di Stresa Servizi e poi, finito il tempo, il tutto ritornava al proprietario. Insomma un altro modellino di quella che era stata, più in grande ed importante, la vecchia convenzione col Principe per far il parcheggio di fronte a villa Pallavicino. Non pago, di nuovo, ci ha provato ed anche questa volta, di nuovo, ci è cascato. Eppur venne avvertito, eppur venne osservato in sede di ultima variante al PRGC; morire, sembrava non dessero manco ascolto, diritti come muli cozzavan contro il muro. Ora, però, si scopre che corrono ai ripari e, furtivi come i gatti, senza affrontar neppure il voto, dovuto, del Consiglio, deliberano in segreto col voto del governo, di accettare la cessione gratuita dell'area interessata. Calma, nessuno gratis ha dato nulla, era dovuto. Rimane la questione dei soldi che sì verranno spesi in casa propria, ma l'ambito è quello soggetto ad obbligo privato, quindi ? Quindi, noi indicammo pur la soluzione,ma quella sera il Borgomastro fu superveloce e senza spiegazioni fece votar che no, non si doveva. Tanto veloce fu che neppur l'opposizione ebbe sentore; comunque un passo è fatto, un altro sa da fare.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 3 settembre 2015
CONTRORDINE
Contrordine improvviso, il Borgomastro si ravvede e ordina di fare un'inversione. Si cambia, pertanto, di circa 180 gradi la rotta già intrapresa dall'Alcade che, nonostante a più riprese lo si fosse già avvertito, testardo come pochi, seguiva la sua rotta contro un muro. Il muro, sta volta, l'ha poi alzato la Stresa dei servizi, la società partecipata che richiesta di fare coi suoi soldi un parcheggio in casa d'altri, si è messa per traverso e ha detto che: no, non spendo questi soldi e disobbedisco. Curioso è ora pensare se mai ancor ci fosse stato quel tal Canio quale sarebbe stata la reazione, ma or che è fuori gioco poco importa, ed anche il Borgomastro e il suo governo non esita a cercar la soluzione, ribaltando la linea già seguita. Se sin qui non si è capito, la cosa di cui dunque narra questo post è la vicenda del parcheggio al ponte Roddo. Testardo come pochi aveva il vecchio Canio stipulato un bel contratto; per tredici anni si teneva in affitto un terreno di un privato, pagava una pigione, faceva un bel parcheggio coi soldi di Stresa Servizi e poi, finito il tempo, il tutto ritornava al proprietario. Insomma un altro modellino di quella che era stata, più in grande ed importante, la vecchia convenzione col Principe per far il parcheggio di fronte a villa Pallavicino. Non pago, di nuovo, ci ha provato ed anche questa volta, di nuovo, ci è cascato. Eppur venne avvertito, eppur venne osservato in sede di ultima variante al PRGC; morire, sembrava non dessero manco ascolto, diritti come muli cozzavan contro il muro. Ora, però, si scopre che corrono ai ripari e, furtivi come i gatti, senza affrontar neppure il voto, dovuto, del Consiglio, deliberano in segreto col voto del governo, di accettare la cessione gratuita dell'area interessata. Calma, nessuno gratis ha dato nulla, era dovuto. Rimane la questione dei soldi che sì verranno spesi in casa propria, ma l'ambito è quello soggetto ad obbligo privato, quindi ? Quindi, noi indicammo pur la soluzione,ma quella sera il Borgomastro fu superveloce e senza spiegazioni fece votar che no, non si doveva. Tanto veloce fu che neppur l'opposizione ebbe sentore; comunque un passo è fatto, un altro sa da fare.
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