L'eredità lasciata dall'Alcade richiede che si faccia un inventario. Una dopo l'altra le cose andate male od irrisolte emergono pian piano. C'è, per esempio, la nota eredità dello Zanetta; sta volta però non c'entra l'albergone, ma la più blasonata Villa Aminta. La storia è nota, la storia peraltro è molto vecchia, direi che nel tempo si è invecchiata; annunciata, con toni da trionfo e da conquista, che fu dal prode Canio neppure che era passato il primo decennio del secolo iniziato, si è poi man mano trascinata nel quinquennio successivo senza mai approdare a circa nulla. Più volte nel Consiglio la cosa fu discussa, ma sempre dall'Alcade non parve che ci venne dato ascolto; più ascolto sembrava infatti prestasse allo Zanetta che da un lato firmava degli impegni draconiani, poi implorava clemenza e tolleranza. Da tanta clemenza e tolleranza infatti fu colmato che di quel gruzzolo di soldi, quasi un quarto di un milione, non ne venne quasi niente consumato, ma rimase custodito nel caveau di Villa Aminta. Prorogatio non fu mai così demente che consentì a quei soldi che eran di noi tutti cittadini di non essere intaccati, ma di rimaner in dote a quella Villa. Al colmo di così mala avventura, lo Zanetta tentò l'ultimo colpo, implorando, negli ultimi giorni di regno dell'Alcade, che lo stesso usasse ancora la sua clemenza e che prima che il mandato gli scadesse, mostrasse di qual gesto un grande condottier fosse capace. Di tal gesto però il Condottier non fu capace, ma preferì tacer di quell'istanza. Insediato che fu il nuovo Borgomastro, la cosa celata dall'Alcade, comparve tra le carte poi lasciate, direi quasi abbandonate. Sta cosa ormai puzzava, il tempo era passato e nulla era mai fatto; ordunque andare davanti al suo Consiglio e dire: " Signori, di nuovo, mi inchino e riverisco....." a questo Borgomastro non deve esser sembrata la cosa andare a genio. Ebbene qui lo dico, lo prendo con un tanto di prudenza, ma sembra che l'ordine sia dato e quel quasi un quarto di milione deve arrivare, ormai non c'è più nulla da aspettare. Se questo sarà fatto non è che si debba più di tanto poi inneggiare, sarebbe soltanto la cosa più semplice e normale, dopo che per anni è stata un'altra cosa. Comunque ora aspettiamo e dietro il Borgomastro vigiliamo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
piervalle, per favore, per chi non è molto addentro alle faccende, accenni brevemente , con un riassunto di quattro parole, di cosa si tratta.
RispondiEliminanon abitando a stresa molte cose le vengo a sapere di riflesso oppure me le devo immaginare.
ringrazio
gianpaolo.oggioni@hotmail.it