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lunedì 21 novembre 2016

VERBALE DI SEDUTA


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Inizia come sempre alle 18 e circa 30; l'appello come prassi e dopo il Borgomastro presenta ai convitati il nuovo Segretario. Gentile diciamo così appare e subito Marcella Severino ne approfitta per fargli la domanda che serbava: com'é che pensa di stendere i verbali di seduta? Insomma, per nulla soddisfatta di come Giacca Bianca riduceva in sintesi anche estreme gli interventi, vorrebbe ora che il nuovo è giusto da poco che è arrivato, riuscire ad ottenere lo spazio necessario sui verbali. Non tarda la risposta; é pronta e anche precisa e indica tre modi per redigerli. Ricordo che il primo di sti modi era da me stato proposto, ma da Canio rigettato con il solito disprezzo. Comunque il tema è aperto, vedremo che piega prenderanno poi i verbali. Inizia pertanto per davvero sto Consiglio: due temi di bilancio ai primi punti che la nota delegata alle finanze, con gli occhi fissati sui pizzini li legge all'assemblea senza commenti. Il terzo argomento è pure di bilancio; si estinguono di botto e anticipati di circa 4 anni i debiti di mutui in scadenza nell'anno 2000 e circa 20. Si paga una penale, ma si incassa un aiuto dallo Stato. Argomento interessante è quello che riguarda i cimiteri. Nessuno più indicato del noto Professore per trattarlo, ma l' intera tutta aula si aspetta una serata dedicata a Marcella Severino, esperta del settore. Infatti da lì a poco, liquidato in due battute l'argomento dal nostro Professore, la Capa del Gruppo filo Lega si accinge a recitare il suo sermone: l'articolo x è da cambiare, il comma dell'articolo y è poi da cancellare... ma qui il nuovo redattore dei verbali la interrompe. " Ma come non conosce il suo mestiere ? Se vuole cambiare gli articoli e anche i commi le tocca presentar gli emendamenti. Il testo di proposta è quello agli atti, ci sono corredati anche i pareri, cambiare vuole dire doverlo ri istruire, or dunque non si può." Il vecchio Professor coglie al volo l'occasione; "é vero, ci vanno presentati emendamenti e dunque Le faccio anche un favore, ritiro la proposta questa volta, Lei faccia emendamenti e poi discuteremo." Si passa così ad altro; è l'ultimo argomento del Governo. Riguarda l' indirizzo da dare a quel mercato che, dopo i lavori da tempo già conclusi, richiede un riordino dei posti per i banchi. Sta volta il Consiglio si ingarbuglia, incespica tra i banchi di fiori e quelli alimentari, si perde in mezzo ai banchi dei non alimentari. Comunque alla fine viene fuori da questo labirinto: i fiori, le piante e le sementi rimarranno li accanto ai banchi alimentari. Sarebbe il Consiglio già finito, ma sta volta è il Gruppo in quota Lega che ha un pacchetto, a prima vista, impressionate. Le prime due però son state già riassorbite in quello che è stato l'esame del mercato; la terza riguarda il Pala dei Congressi o non congressi. Si chiede se il Governo sia contento di come queste cose stanno andando. Risponde il Professore, dicendo che vorrebbe usare un mono sillabo per dare la risposta, cioè che è no, ma poi ci ha ripensato e legge l'argomento articolato. Insomma ci racconta che è vero che Fiera Milano da circa ormai due anni, da quando é subentrata all'altra impresa non sta facendo proprio niente, ma é anche vero che ha promesso che col prossimo di anno le cose forse un poco cambieranno. Racconta inoltre il Professore gli impegni ad investire che stanno nel contratto e che sommano una cifra di oltre 600 mila euro. Se poi abbia adempito, sto nostro Professore alla domanda specifica sul punto, risponde che non sa. Bastava una risposta come questa per stenderlo al tappeto, ma il gruppo in quota Lega lo perdona. Si tocca un argomento di lato alla Gabbiola; si torna sul tema di quell' atto di Governo che, su istanza di una parte, corresse le tabelle alimentari, alzando a 1.500 i metri consentiti. Sta volta, come sempre, il Borgomastro ne approfitta per dire che ormai per la Gabbiola il gioco è fatto, ma poi subito aggiunge che nulla ancor può raccontare. Comunque si va avanti spiegando in qualche modo le ragioni che spinsero il Governo a fare l'atto, ma quanto a precisare, a dire che cosa puoi si voglia fare, qual sia nei modi e tempi la sorte dello schifo che turba anche il paese, neppure questa volta viene detto. Ritorna la questione Bolkestein, l'odiata direttiva Bolkestein che rischia di mandare in gara i posti dei banchi delle Isole alla scadenza che ormai un poco si avvicina. Gli spetta all'Avvocato, il Vice Delegato, rispondere dunque all'interpello. Riprende il Delegato la solfa raccontata mesi fa al tempo che era stato già un primo identico interpello. Insomma allor prendeva tempo, occorreva studiar delle altre carte, adesso le carte sembran troppe, si rischia di andare in confusione, ordunque è necessario prender un poco di altro tempo. Finisce ora il Consiglio con l'unico interpello che firma il Comandante; riguarda le corone, la musica, il corteo, la fascia tricolore, l'omaggio che il 4 di novembre si è fatto ai combattenti caduti per la patria. Secondo l'interpello non tutti i caduti sono uguali, o meglio non sono trattati tutti uguali. Ne segue una questione, una grande discussione con mille spiegazioni che illustra il Professore. Comunque si finisce, c'è il tempo di un saluto che porge il Borgomastro a un nuovo Maresciallo dell'arma da secoli fedele che è giunto a comandare la sede della Perla.

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