La cronaca, assai scarsa, che esce dal Palazzo ci consente di fare un punto, o meglio il punto, ad oltre un anno e mezzo di tempo dall'arrivo del nuovo Borgomastro al soglio del potere. Oddio, la prima cosa a cui dovremmo pur guardare, sarebbe l'impressione che coglie, chiunque che esso sia, che guarda un poco in giro se poi qualcosa sia cambiata del tanto disastrato. Allora c'é da dire che il saldo che cogliamo è un po' sempre lo stesso; qualcosa anche si é fatto, ma è proprio molto poco; le buche più vistose, la ruggine che scorre sui pali della luce, ma il resto è ancora lì. Il ponte sul rio Roddo che pare un ponte d'oro, il mucchio dei detriti, due anni ed anche di più che ormai sta sempre lì, le strade disastrate, le isole scordate. Fin qui nulla di nuovo, son cose un po' ordinarie che manco si dovrebbe ricorrere a gli eletti per farle camminare. Eppure stanno lì, speriamo nel futuro, che sia prossimo o venturo, comunque sarà tardi. Cambiamo l'argomento: prendiamo l'alberghiera; non c'entra sto Palazzo, o meglio ci entra soltanto di traverso e per quanto ne sappiamo ha inciso molto poco, insomma conta niente, ci resta da aspettare, é l'unica certezza, il resto è un po' un mistero. Prendiamo la piscina: è l'opera perfetta, curata con affetto dal vecchio imperatore, non è venuta bene, un sacco di questioni, si deve ora per un quarto già rifare. Che dir del Borgomastro ? Ha avuto l'intuizione di far na transazione. Fin'ora sembra regga; vedremo poi più là, ma quanto alla questione chi paga questa beffa, sin ora non è noto, o meglio per ora la paga pantalone e, a quanto ne cogliamo non è che il Borgomastro sia un fulmine a farsi risarcire i danni provocati dai tanti disgraziati. Prendiamo un altro caso; l'accordo Villa Aminta, l'ha preso dall'Alcade quel lascito rognoso, sembrava che dovesse riuscire in chi sa cosa; ha chiuso poi anche in fretta col minimo dovuto, ha preso i vecchi soldi e quanto a tutto il resto io dico che manco ci ha provato. Andiamo giù sul porto; è fuori tempo massimo, credeva di tagliare il nastro con le forbici, ma la data è ora slittata. Motivi dichiarati, nessuno li ha mai visti, la cosa è già sospetta. Non parla il Borgomastro, o meglio racconta sempre un pezzo di sta storia e l'altro non lo dice. Ci resta da aspettare, vedremo poi più in là se e come finirà. Andiamo a quell'impianto che a fune va su e giù. Un lascito già fatto, l'ha preso dall'Alcade, lo mostra un suo successo. Provate voi a pensare a chi per quell'accordo non poco disgraziato ci ha perso anche il lavoro. C'é adesso la Gabbiola; almeno corre voce che, nel tempo men di un anno, si apra sto mercato. Sto nostro Borgomastro è tutto un po' un mistero. Lui tien le carte ben nascoste, non vuole interferenze, lui dice che non può che è tutto riservato. Ma come? si cambia previsione, si cambia tutto quanto, si mette in discussione un pezzo cittadino con tanto di diritti per pubblici servizi e lui non vuol parlarne, ma solo a cose fatte ? Stia attento, qui io credo che si giochi un poco il titolo, già chiamarlo Borgomastro è certo esagerato, ma se questa lui la svende perdono non si avrà.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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