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martedì 3 gennaio 2017

IL TRIBUTO FANTASMA


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Or dunque a leggere Gemelli sulla Stampa e ad ascoltare la diretta del solito Consiglio prenatale, va avanti e non finisce la novela riguardo la tassa o imposta o contributo per lo sbarco o come che si dica non è certo. Va avanti la novela , o meglio come ho detto non finisce, perché di nuovo quel consesso ha prolungato la fase sospensiva in cui sta roba sta da tempo congelata. Sta roba, per vero, è tribulata dal giorno, assai infelice, in cui l'Alcade si decise a chiedere al consesso di approvarla. Non valsero già allora le giuste rimostranze sollevate; non valsero per niente. Neppure Navi/Laghi l'ebbe vinta e non ottenne dal giudice invocato, neppur la sospensiva. Poi venne la questione tribulata e mai risolta sul come e se pagarla da chi seppur s'imbarca poi non sbarca. Un qualche ritocco della norma compiuto dallo Stato già l'altranno, sembrò ridare fiato alla questione. Sta volta non solo Navi/Laghi, ma la flotta anche dei taxi cadeva nelle maglie delle rete. Tentava così questo Palazzo di dettare le regole che nuove e un poco anche affrettate dovevano obbligare tutti quanti a fare versare questi soldi. Mannaggia delle sorte, sta volta un po' sfigato, nel mentre sto Palazzo mandava al Ministero il nuovo documento, bocciava lo stesso Ministero tutto quanto. Il riscontro sembrava senza appello: se applichi l'imposta sullo sbarco, non applichi il soggiorno. Insomma nel mentre già pensava il nostro Borgomastro di fare un nuovo buon bottino con lo sbarco, doveva invece rinunciare a tutto quanto. Continua da allora la novela; si inventan di sospendere un tributo che è già morto e sepolto; invocano l'intervento di un qualche politico giù a Roma; approvano ogni cambio di stagione di sospendere quel tributo che non c'é. La rotta è dunque incerta e la navigazion pure insicura.

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